Piccola Valle di Dio - Caprese Michelangelo

Piccola Valle di Dio - Caprese Michelangelo La valle di Caprese Michelangelo, quella che per la sua bellezza e la sua serenità è stata chiamata "La piccola valle di Dio"
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La Pieve di San Casciano e le altre antiche chiese di Caprese.Di Enzo Baccanelli.Anche quando il cristianesino diventò l...
14/06/2024

La Pieve di San Casciano e le altre antiche chiese di Caprese.
Di Enzo Baccanelli.

Anche quando il cristianesino diventò l'unica religione ammessa dell'impero romano (Editto di Tessalonica, 380 D.C.) nelle campagne si seguitava a praticare gli antichi culti, tanto che il termine "pagani", che voleva dire semplicemente paesani (abitanti del "pagus", cioè del paese) andò a indicare i non cristiani. Così nelle campagne vennero costruite delle vere e proprie missioni che dovevano diffondere la nuova religione e che presero il nome di Pievi. Il termine deriva da "plebem", cioè popolo, così come la parola chiesa deriva dal greco "ecclesia", cioè assemblea del popolo.
Con il tempo, nei territori amministrati da ogni pieve sorsero, magari in prossimità dei centri abitati, delle altre chiese, sedi di parrocchie. Queste ultime però mantennero e mantengono tuttora un rapporto subalterno rispetto alle loro pievi, le quali, peraltro, per molto tempo, furono le uniche a poter avere il fonte battesimale.
Agli inizi del 1200 risultavano soggette alla Pieve di San Cassiano le seguenti chiese, che quindi possono essere considerate le più antiche tra quelle della Piccola Valle:
S. Egidio di Tregano (Trecciano), S. Maria di Cignano (Zenzano), San Lorenzo di Sterpolino (Strapolino, ora scomparsa), San Paolo di Monna, San Pietro di Perillo (Priello, poi intitolata a S. Lucia e andata in rovina agli inizi del Settecento), S. Angelo di Giglione (sulla cima della collina, poi sostituita con l'odierna San Biagio di Giglione, più in basso), S. Lorenzo di Papiano (demolita a fine Settecento), Santa Maria di Carseto (scomparsa e di difficile collocazione), S. Maria di Pozzuolo (scomparsa, era vicina alla località di Borghino, nella zona di Fungaia), San Mariano (scomparsa, ma forse nel territorio di Pieve Santo Stefano), S. Angelo di Murlo (scomparsa, nel territorio di Pieve Santo Stefano, sul colle sopra Formole, cioè Forum Murli, il Mercato di Murlo), S. Apollinare di Ceretolo (scomparsa e di difficile collocazione), S. Maria de Turri (l'attuale San Lorenzo alla Torre, a Sovaggio), S. Maria de Valle di Caprese (scomparsa, alla Lama), San Michele (Lama).
A queste chiese, per la loro antichità, ne vanno però aggiunte almeno altre tre: le due chiese abbaziali di Dicciano e di Tifi e la chiesa di San Cristoforo di Monna.

La chiesina di San Giovanni, dove fu battezzato MICHELANGELO.The little church of San Giovanni (Saint John) where MICHEL...
08/06/2024

La chiesina di San Giovanni, dove fu battezzato MICHELANGELO.
The little church of San Giovanni (Saint John) where MICHELANGELO was christened
(foto E.B.)

La porta d'accesso al castello con la casa natale di MICHELANGELO
03/06/2024

La porta d'accesso al castello con la casa natale di MICHELANGELO

La Valtiberina, l'angolo orientale della Toscana di cui fa parte Caprese Michelangelo
29/05/2024

La Valtiberina, l'angolo orientale della Toscana di cui fa parte Caprese Michelangelo

Cosa vedere in Valtiberina: un itinerario tra 10 luoghi da non perdere.

CAPRESE E IL MONUMENTO A MICHELANGELODi  Lia RubechiMichelangelo, figlio di Lodovico Simoni Buonarroti, nacque a Caprese...
25/05/2024

CAPRESE E IL MONUMENTO A MICHELANGELO
Di Lia Rubechi
Michelangelo, figlio di Lodovico Simoni Buonarroti, nacque a Caprese il 6 marzo 1475. Ancora in fasce venne riportato a Firenze, dove fin da fanciullo dimostrò una forte inclinazione per la pittura e la scultura.
Per lungo tempo si disputò se Michelangelo fosse nato a Caprese o a Chiusi in Casentino, i due paesi dove il padre svolgeva la funzione di Podestà, alternandovi la propria residenza. Varie erano, a riguardo, le ipotesi tramandate a livello popolare. Ovviamente, mancando documenti ufficiali, ogni Comunità “tirava l’acqua al proprio mulino”, e il dubbio persisteva. La diatriba “si chiuse” nel 1875, quando in vista delle celebrazioni per il IV centenario della nascita del grande Artista, fu rinvenuto in Casa Buonarroti, a Firenze, un importante documento in cui Lodovico aveva registrato la nascita del figlio a Caprese.
Da quel momento, gli Amministratori di Caprese si adoperarono per valorizzare l’evento e per ottenere il riconoscimento ufficiale di tale privilegio.
Già il 6 marzo 1875, fu organizzata una solenne cerimonia nel piazzale antistante il palazzo di Podesteria, con l’apposizione sulla facciata dello stesso di una lapide marmorea, offerta da Firenze, con cui si legittimava l’edificio come “Casa Natale di Michelangelo”. Qualche decennio dopo fu deciso, addirittura, di erigere un monumento che ricordasse sia la nascita dell’Artista che le sue innate abilità. L’idea era encomiabile, ma le disponibilità economiche limitate. Così, come era uso all’epoca, si decise di chiedere un contributo a tutti i comuni della provincia.
Il monumento in bronzo, a forma di edicola, realizzato dallo scultore Arnaldo Zocchi, fu eretto a lato della Casa Natale di Michelangelo, appoggiata al lato nord del muro di cinta del castello, di fronte a palazzo Clusini, sede del Comune, così da poter essere visto e valorizzato dal maggior numero di cittadini.
In primo piano, in forte rilievo, è rappresentato un putto paffutello, un “piccolo -grande” Michelangelo che, avvolto in fasce, si solleva dalla culla per contemplare, quasi estasiato, i suoi futuri capolavori, scolpiti, in basso rilievo, dietro di lui: il Mosè e un particolare del Giudizio Universale.
Il monumento fu inaugurato nel 1911. Tante le persone presenti alla manifestazione: semplici cittadini arroccati sui ruderi del castello; autorità e carabinieri in alta uniforme nel piazzale addobbato con festoni e bandiere tricolori.
L’opera fu considerata eccessiva nelle forme e nell’intento dallo scrittore fiorentino Giovanni Papini che, all’epoca, aveva molta frequentazione con Caprese. Un giudizio forse troppo severo e troppo colto per i “vecchi” caprociani che, pur non avendo mai visto né il Mosè né la Ca****la Sistina, attraverso il monumento hanno “raccontato” a figli e nipoti la grandezza, universalmente riconosciuta, di quel Michelangelo, a cui Caprese vantava di aver dato i natali, tanto da essere stato denominato (R.D.1913) Caprese Michelangelo.

La Foto d'epoca di inaugurazione del monumento è tratta da G. Fiori “La memoria della gente comune” p.23

24/05/2024

L’evento in programma da oggi a domenica: domani nel comune valtiberino relatori da molti Paesi europei

I Prati della Regina, sono una lunga fascia erbosa, lunga circa 2 km, posta sulla sommità del Faggeto o Alpe di Catenaia...
22/05/2024

I Prati della Regina, sono una lunga fascia erbosa, lunga circa 2 km, posta sulla sommità del Faggeto o Alpe di Catenaia, tra il Comune di Caprese Michelangelo (Valtiberina), a sinistra nella foto, e Subbiano (Casentino) a destra. il nome ufficiale della montagna è quello di Alpe di Catenaia (dal nome di una frazione del comune di Subbiano) ma a Caprese, come in tutta la Valtiberina, questa viene chiamata Alpe della Faggeta o, molto più spesso, Faggeto.
Verso sud, in prossimità del confine con il comune di Anghiari, si trova lo stagno delle Strosce che, una volta, era utilissimo per fare abbeverare le mandrie al pascolo.
Spiega così Lia Rubechi: "Le Strosce, situate al termine sud dei Prati della Regina, fanno parte del territorio di Caprese Michelangelo. E si trovano esattamente nel punto di incontro di tre comuni limitrofi: Anghiari, Caprese Michelangelo e Subbiano. Il confine è indicato da un'antica termina, posta alla fine del Settecento e nascosta tra la vegetazione, ma facilmente individuabile.
Il confine tra Caprese e Subbiano corre poi lungo tutta la lunghezza dei Prati, dove per secoli sono stati mandati a pascolare solo bovini ed equini. Le pecore e le capre, infatti, venivano invece mandate nei pascoli più bassi per evitare che il loro brucare troppo profondo potesse sciupare il manto erboso.
In passato il confine ha dato luogo a contese di sconfinamento tra allevatori subbianesi e allevatori caprociani, che in estate mandavano le bestie al pascolo brado. Tanto che a metà Ottocento si pensò di costruire una siepe, che tagliava a metà i Prati nel senso della lunghezza, pensando di porre così fine al problema.
Invece la soluzione se da un lato si rivelò poco felice per chi costruì la siepe, che fu denunciato per aver usato legname delle altre comunità, dall'altro fu addirittura dannosa per le bestie che, tentando di scavalcarla, restavano impigliate e si procuravano ferite, anche mortali. Cosi' poco tempo dopo la siepe fu tolta e i Prati riconquistarono la loro immagine di spazio immenso, molto più ampio di quello che vediamo oggi. Senza gli animali al pascolo, infatti, parte della parte erbosa è stata invasa dalle boscaglie.
Sconfinamenti, discussioni, controversie, a cui si cercò di dare in seguito altre soluzioni (ma di questo racconteremo un'altra volta) .
Esisteva però un tacito accordo: le bestie al pascolo, qualunque fosse la loro provenienza, potevano abbeverarsi al laghetto delle Strosce".

Cascatella sul Camaiano. Una volta chi andava nel bosco o lo attraversava per andare a scuola o in chiesa beveva l'acqua...
16/05/2024

Cascatella sul Camaiano. Una volta chi andava nel bosco o lo attraversava per andare a scuola o in chiesa beveva l'acqua dei torrenti ma prima doveva recitare la seguente formula: "Acqua de torrente la beve 'l serpente, la beve Dio, la voglio bere anch'io"

13/05/2024

Sabato 25 Maggio 2024
PEDALATA ECOLOGICA 🚴🏻🚴🏻‍♀️

La Polisportiva Michelangelo in collaborazione con la Regione Toscana organizza una ciclo-turistica ecologica nella giornata delle Case della Memoria.Un percorso adatto a tutti che permette di vedere luoghi caratteristici del nostro splendido comune.

Ore 08:30 ritrovo al dove sarà offerta la colazione ai partecipanti 🥐☕️

Piccolo ristoro presso la sede sociale della Polisportiva alla fine del tour🥪🍻

PER INFO :

📞 346 9754598 -Roberto
📞 347 8988454 - Andrea

Il giorno dell'Ascensione un tempo si andava in pellegrinaggio all'Eremo della Casella.Ecco un ricordo di Lia Rubechi:"O...
09/05/2024

Il giorno dell'Ascensione un tempo si andava in pellegrinaggio all'Eremo della Casella.
Ecco un ricordo di Lia Rubechi:
"Oggi , giorno dell' Ascensione, un tempo era grande festa alla Casella.
In quella ricorrenza si partiva da Fragaiolo in processione. Più di due ore di cammino in salita, pregando e cantando laudi, anche se non mancavano lunghi tratti di strada in silenzio per riprendere fiato. Ognuno aveva il suo tascapane a tracolla, che diventava sempre più pesante mano a mano che si saliva. Alla Casella ci si riuniva con la processione proveniente dalla Torre e iniziavano le funzioni religiose. Quindi il pranzo al sacco all' ombra dei grandi faggi. Compagnia e allegria non mancavano.
Si ripartiva verso le tre del pomeriggio per arrivare alle cinque alla Chiesa di Fragaiolo, dove tutto il paese si radunava ad aspettare il ritorno della processione."

Un antico seccatoio per le castagne
08/05/2024

Un antico seccatoio per le castagne

Caprese Michelangelo con, in alto, il castello tra le cui mura sorge la casa natale di MICHELANGELO.Sulla sinistra, in p...
01/05/2024

Caprese Michelangelo con, in alto, il castello tra le cui mura sorge la casa natale di MICHELANGELO.
Sulla sinistra, in prospettiva, il bellissimo villaggio di Valboncione
(foto di Marcello Ballerini)

Il Monastero abbandonato nella Foresta, la Peste, Giulia e la Madonna.Di Enzo BaccanelliLa chiesa della Madonna della Se...
25/04/2024

Il Monastero abbandonato nella Foresta, la Peste, Giulia e la Madonna.
Di Enzo Baccanelli

La chiesa della Madonna della Selva si trova non molto distante dal paese di Samprocino (o Selva Perugina), solitaria nel mezzo di un millenario bosco di castagni.
Fu in questo luogo che, nel 1225, sorse uno dei primi conventi dell'Ordine dei Servi di Maria, allora nascente, e proprio nel convento, nel 1261, si svolse il primo capitolo. In quell'occasione i frati presero la decisione di trasferirsi nell'allora emergente nuova città di Borgo del Santo Sepolcro. Così, dopo poco tempo, il convento venne abbandonato e la foresta riconquistò il suo silenzio e la sua solitudine. Le strutture andarono in rovina e rimase solamente, unica testimonianza, una piccola ca****la coperta modestamente di lastre, all'interno della quale era conservata un'immagine raffigurante la Madonna con il bambino.
Nel 1630, come quasi tutta Italia, la Valtiberina fu colpita dalla peste (si tratta della peste descritta dal Manzoni nei Promessi Sposi) e la comunità di Caprese pose delle guardie al confine con la vicina località del Ponte alla Piera (Anghiari), una delle zone più colpite, in modo che le persone di quella zona non propagassero la malattia nel suo territorio. Le guardie, addirittura, per trovare riparo dal freddo, violarono la piccola ca****la e, proprio sotto l'immagine della Madonna, accesero in più occasioni un fuoco per scaldarsi. Il quadro non subì alcun danno.
Fu quattro anni dopo, terminata la peste, che avvenne il vero miracolo: la Madonna apparve in più occasioni ad una donna del luogo, di nome Giulia, che tutte le mattine si recava nella ca****la sperduta nel bosco per recitare il rosario. A seguito anche di alcune guarigioni miracolose, e poiché la testimonianza di Giulia venne ritenuta attendibile (a quell'epoca c'era la Santa Inquisizione), venne eretto, al posto dell'umile ca****la, il santuario della Madonna della Selva. Fu realizzato nello stile dell'epoca, il barocco, con una fastoso altare. All'interno di questo rimane, come nella precedente umile ca****la, l'immagine della Madonna.
Al di fuori il magnifico e solitario bosco di castagni, come nel 1200 e nel 1600.

La bellissima Valboncione.Questo villaggio, aggrappato alla Costa Centosoldi, nella prima metà del Novecento era abitati...
20/04/2024

La bellissima Valboncione.
Questo villaggio, aggrappato alla Costa Centosoldi, nella prima metà del Novecento era abitatissimo. Gli abitanti erano quasi tutti boscaioli e carbonai ed ogni famiglia aveva un suo castagneto dal quale ricavava il piatto principale durante la stagione invernale: la polenta di castagne. Quasi tutti gli abitanti negli anni Cinquanta e Sessanta sono emigrati e ad oggi gli abitanti permanenti del villaggio si contano sulle dita di una mano.
Ma com'era Valboncione due secoli fa è da quali famiglie era abitato?
Tra i commenti sono pubblicati una planimetria ricavata dal Catasto Lorenese del 1826 e un elenco dei proprietari delle case. Entrambi i documenti sono stati tratti dal libro di Vincenzo Desiderio e Claudia Oranghi, "Caprese, gli abitanti, le case e il territorio nel catasto lorenese (1826)", edizioni Kappa, 2006

Rocca Cignata si trova nel comune di Pieve Santo Stefano ma sulla sponda sinistra della Singerna, vicinissima al confine...
18/04/2024

Rocca Cignata si trova nel comune di Pieve Santo Stefano ma sulla sponda sinistra della Singerna, vicinissima al confine con il comune di Caprese Michelangelo. La sua sagoma fa spesso da sfondo ai panorami della zona di Monna

Viaggio storico ai piedi della fortificazione che dominava la valle del Singerna

La verde erba di Caprese ed il re TOTILA.Anno 535: l'Impero romano d'Occidente è finito da quasi sessant'anni, la civilt...
16/04/2024

La verde erba di Caprese ed il re TOTILA.
Anno 535: l'Impero romano d'Occidente è finito da quasi sessant'anni, la civiltà europea è regredita di secoli. Le città, svuotate, sono lo scheletro di sé stesse: Roma, la grande metropoli, è passata da un milione e mezzo a 25.000 abitanti. L'Italia è occupata, dal 488, dal popolo barbarico degli Ostrogoti, o Goti, quando Giustiniano, imperatore dell'Impero Romano d'Oriente, o bizantino, che sopravviverà per un altro millennio, decide di riportarla alla romanità. Scoppia così la guerra gotica, che porterà nuove distruzioni all'Italia. Guidati dal loro re Totila i Goti resistono vittoriosamente. La storia è scritta dai vincitori, in questo caso i bizantini, e Totila è descritto come feroce e spietato. In realtà, anche se per conquistarsi il consenso, libera gli schiavi e distribuisce le terre ai poveri. Alla fine Giustiniano manda un nuovo generale, Narsete, che affronta il re a Busta Gallorum, identificato nei pressi di Gualdo Tadino, in Umbria. Totila ha la peggio e fugge verso nord, ma viene ferito. Giunto "ad Capras" muore. Ecco la leggenda (Tratta da C. Lapucci " Le leggende della terra Toscana", Firenze 2011, pag. 210):

Quando Totila divenne re degli Ostrogoti dentro di sé sorrise alla profezia che lo tormentava. Una strega gli aveva predetto che sarebbe morto sul manto di una capra.
Consolidò il suo regno, sconfisse i greci [altro nome dei bizantini], prese Roma e divenne signore di quasi tutta l'Italia dimenticandosi di quello che aveva detto la strega.
Quando sbarcò in Italia Narsete le cose però cambiarono: Totila si scontrò con le truppe greche a Gualdo Tadino dove venne sconfitto e cercò scampo nella fuga. Fuggì in Toscana ma venne ferito.
I cavalieri goti si fermarono per curare il sovrano che aveva perduto molto sangue, lo curarono e lo fasciarono ma Totila stentava a riprendersi.
Accorsero alcuni pastori che guardavano increduli e il re chiese loro:
" In che terra sono giunto?"
" A Caprese", gli rispose il pastore.
Totila allora prendendo un ciuffo d'erba tra le mani disse:
" Ecco il manto della capra sopra il quale devo morire".
Subito dopo spirò.
Enzo Baccanelli

Il lago di Montedoglio, sul Tevere, visto dai Prati della Regina
12/04/2024

Il lago di Montedoglio, sul Tevere, visto dai Prati della Regina

06/04/2024

Riceviamo e pubblichiamo Nel weekend, per il terzo anno consecutivo, la nuova edizione delll’iniziativa promossa dall’Associazione Nazionale Case della Memoria. Quella di quest’anno dedicata alle “…

Un vecchio seccatoio per le castagne restaurato.È bello vedere queste antiche costruzioni recuperate
05/04/2024

Un vecchio seccatoio per le castagne restaurato.
È bello vedere queste antiche costruzioni recuperate

Camera con vista: quella dov'è nato MICHELANGELO.View from the bedroom where MICHELANGELO was born
03/04/2024

Camera con vista: quella dov'è nato MICHELANGELO.
View from the bedroom where MICHELANGELO was born

Il volto di Cristo morto della Pietà Vaticana.Foto della copia da calco dell'originale custodita a Caprese Michelangelo ...
29/03/2024

Il volto di Cristo morto della Pietà Vaticana.
Foto della copia da calco dell'originale custodita a Caprese Michelangelo nella casa natale dell'Artista
(foto di Enzo Baccanelli)

Un presepe: Caprese (sulla collina a sinistra), Lama (ai piedi della collina), Valboncione (al centro), Fragaiolo (a des...
22/03/2024

Un presepe: Caprese (sulla collina a sinistra), Lama (ai piedi della collina), Valboncione (al centro), Fragaiolo (a destra) e, a destra in basso, l'Abbazia di Tifi
(foto Enzo Baccanelli)

Il risveglio nel castagneto
15/03/2024

Il risveglio nel castagneto

Bellissima descrizione da leggere(english version too)
12/03/2024

Bellissima descrizione da leggere
(english version too)

La piccola valle di Dio. Scrigno di tesori d’arte e ricca di storia, è nota soprattutto per essere stata culla del genio di Michelangelo. Correva il 6 marzo 1475, periodo in cui il nobile Ludovico Leonardo Buonarroti, padre del sommo artista, svolgeva la funzione di Podestà al castello di Capres...

La semplice ed antica chiesina di San Giovanni dove, l'8 marzo 1475, venne battezzato Michelangelo.The little church of ...
08/03/2024

La semplice ed antica chiesina di San Giovanni dove, l'8 marzo 1475, venne battezzato Michelangelo.
The little church of San Giovanni, where Michelangelo was christened

Buon compleanno, MICHELANGELO!6 marzo 1475: "Et essendo io potestà di Caprese et a Caprese nacque."Sono queste le parole...
06/03/2024

Buon compleanno, MICHELANGELO!
6 marzo 1475: "Et essendo io potestà di Caprese et a Caprese nacque."
Sono queste le parole del padre di Michelangelo, ricordando la nascita del figlio in questo palazzetto, la sede del podestà del comune di Caprese.
I genitori, Lodovico Buonarroti e Francesca Del Sere, fiorentini, si trovavano temporaneamente a Caprese. Il padre era infatti uno dei podestà che, ogni sei mesi, veniva inviato da Firenze per amministrare il comune.
Queste sono le parole di Lodovico:
"Ricordo come’ ogi questo dì 6 di marzo 1474 — mi nacque un’ fanciulo mastio, posigli nome’ michelagnolo et nacque’ in lunedì matina inanzj di 4 o 5 ore’ et nacquemj essendo io potesta di caprese’ ET A CAPRESE NACQUE, e’ còpari furno questj di sotto nominatj batezassj addj 8 detto nella chiesa di Sto giovannj di caprese’ questi sono e’ còparj
Dòn daniello di S buona guida da firenze’ rettor’di Sto giovanj di caprese
Dòn andrea di ··· da poppi rettor’della badia di diariano
Giovanni di naurij caprese
Jaco di franco da casurìo
Marco di giorgio da caprese’
Giovanni di biaggio da caprese
Andrea di biaggio da caprese’
Franco di jaco del anduino da caprese
S bartò di santi del lanse nottaro."

Da notare che l'anno 1474 è calcolato "alla fiorentina", cioè a partire dal 25 marzo (Annunciazione), mentre secondo il calendario ora vigente l'anno è il 1475.

Indirizzo

Castello
Caprese
52033

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