Polvere di Stelle

Polvere di Stelle non più al Rifugio Levi ma pur sempre cercatori di emozioni e persone con cui condividerle tra mari e montagne! ... ma i laghi e le colline dove li mettiamo?
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Comunque rifugiati dentro sempre!!! Tour Operator - didattica ambientale - esperienze in natura Il Rifugio Levi-Molinari è posto nella conca del Galambra che si apre solare ed insospettata al visitatore che ha appena lasciato la valle di Susa proprio nel punto più stretto e selvaggio, dominata dalle grandi pareti del Niblè (3365 m) e dell’Ambin (3264 m) che ancora nascondono gli ultimi ghiacciai,

in un posto “magico” all’interno di una Riserva a protezione integrale dove non sarà difficile scoprire la straordinaria varietà di animali che popolano le nostre Alpi (stambecchi, cervi, camosci, lupi, aquile, gipeto, marmotte….). I dintorni offrono escursioni adatte sia a i neofiti della montagna che agli alpinisti esperti e il laghetto , il quieto ruscello e il grande prato che si apre davanti al del Rifugio regaleranno momenti di relax e di gioco a grandi e bambini.

Certo che potrebbe sembrare un po' strano ai più tutto l'entusiasmo che mostrano quegli strambi cercatori di tracce di l...
04/02/2025

Certo che potrebbe sembrare un po' strano ai più tutto l'entusiasmo che mostrano quegli strambi cercatori di tracce di lupo una volta trovate le sue cacche ( del lupo ovviamente). Puzzolenti molto, Ancor di più quando sono fresche e, sembra impossibile, tutto ciò aumenta la felicità dei ricercatori. Ieri ero in bassa valle, oggi più in quota. Mi rendo conto che spesso uso la parola regalo, per diverse situazioni, persone o paesaggi, parole o immagini. Non saprei come definire altrimenti le emozioni di questi ultimi giorni: il fischio nel bosco del camoscio che poi si lascia riprendere di profilo, schiena, muso, proprio quando l'ultimo sole sparisce dietro la cristalliera e la luce trasfigura dall'oro all azzurro, blu.. Oggi invece in un paesaggio quasi nordico fiorivano ovunque cristalli glaciali. Se non sono regali questi!! Infine l'entusiasmo delle persone con cui ho condiviso queste passeggiate è un dono anche quello, soprattutto quando sai che che l'età che stai vivendo potrebbe essere sempre più avara di emozioni..
Infine quando conosci meglio l'etologia dei selvatici, il lupo ad esempio, ti rendi conto di quanta essenziale sincerità ci sia nel loro comportamento. Tutto il contrario di tanti tra noi umani. E non so perché, ma quelli che meno sono sinceri sono proprio quelli che il potere ce l'hanno. I nostri capobranco. Viva i lupi!
Un abbraccio dai rifugiati sempre. Il cuore anziché farlo con le mani ( arghhh) l'ho trovato nel fusto di una pianta..

Ben due inserzioni pubblicità progresso!! Prima: un appuntamento a Torino alle sede del CAI Uget al parco della tesorier...
15/01/2025

Ben due inserzioni pubblicità progresso!! Prima: un appuntamento a Torino alle sede del CAI Uget al parco della tesoriera ad ascoltare storie di lupi raccontate da Luca Giunti. Guardia parco, scrittore, divulgatore ecc ecc... Ecco: c'è gente che sa, tutto. Ma un gradino sopra, per me almeno, c'è chi sa, ma è anche capace a incuriosire, dare risposte, suscitare domande. Luca appartiene a questa piccola schiera. Altra promozione: oggi siamo andati ad esplorare la falesia del Rivlin sopra Lemie in fase di richiodatura da parte dei fratelli Enrico. Un posto di altri tempi, l'unico rumore è quello del torrente giù al fondo valle, boschi di faggio, betulle.. e sorprendentemente caldo, giuro, caldo!

Come festeggiare un compleanno: andare a scalare tutta la famiglia riunita! Ieri pensavo che forse sarebbe stato meglio ...
11/01/2025

Come festeggiare un compleanno: andare a scalare tutta la famiglia riunita! Ieri pensavo che forse sarebbe stato meglio che Didier fosse nato, che so, a giugno, settembre. In effetti un po' tirava vento, un po' pioveva o addirittura grandinava. Mi scoccia dire ai miei tempi, ma ai miei tempi si andava a scalare con qualsiasi clima. E ieri ho pensato che eravamo proprio p***a... In realtà il regalo è stato passare del tempo assieme e i cuori, almeno quelli, erano caldi, pieni di riconoscenza. La falesia è opera dell'infaticabile ._caio65 ed è dedicata a Giancarlo Grassi detto Calimero.. Ci sono persone la cui assenza diventa sempre più forte col passare del tempo anziché diluirsi in una memoria sempre più labile. Giancarlo è una di quelle. Almeno per me, per il tempo passato assieme a esplorare massi, inventare nomi, inventare vite. Ci sto ancora provando. A inventare vite possibili. E così sta facendo Did, un regalo per noi. Anche se sappiamo quanta fatica ci sia nel scegliere questa strada..
Un abbraccio dai rifugiati
._caio65

Comunquemente auguri!! Ho aspettato un po' di giorni per capire se il peso di tutti gli auguri fatti e ricevuti fosse ri...
06/01/2025

Comunquemente auguri!! Ho aspettato un po' di giorni per capire se il peso di tutti gli auguri fatti e ricevuti fosse riuscito a spostare la bilancia dalla parte, non dico della pace, ma almeno della speranza.. anche la fine dell'anno bisestile poteva influire. Invece bisogna pazientare e gli auguri rinnovarli tutti i giorni.. e darsi da fare!
Noi abbiamo camminato, provato sentieri nuovi per nuovi progetti per le scuole, ovviamente scalato, soprattutto il primo dell'anno. In serenità, su vie facili, in un posto spaziale con belle persone. E che vuoi di più! I botti li abbiamo visti dall'alto, a me han sempre messo un po' di malinconia, sarà una sindrome da sabato del villaggio, o da Pavese, non so, forse perché poi tutto sto spettacolo ha da finire e quando avviene rimane solo più il silenzio. E quest'anno ancora di più, se chiudevo gli occhi mi sembravano solo bombardamenti, scoppi di mitragliatrici.. che ci volete fare. Non riesco proprio a togliermi dalla testa tutto quello che continua ad avvenire a due passi da casa.. In ogni caso in nostri auguri sono di un anno di serenità, per tutti. Un abbraccio dai rifugiati sempre.

Sempre più difficile pensare a sinceri auguri... Percepiamo, noi almeno, la fatica di vivere un mondo che è espressione ...
25/12/2024

Sempre più difficile pensare a sinceri auguri...
Percepiamo, noi almeno, la fatica di vivere un mondo che è espressione di massima bellezza e spaventoso orrore... Ho scelto una alba al rifugio perché la fatica del lavoro l'abbiamo dimenticata, ma quei luoghi, quelle luci, l'aria, i profumi, i suoni, ci rimangono dentro e in realtà non abbiamo nemmeno voglia che svaniscano. Il sole appariva a noi rifugiati dietro il crestone del clopaca, ma le montagne erano già da tempo illuminate di rosso, come a volte di ocra, viola. Solo dopo un po' i raggi arrivavano al rifugio e lì incominciavano a splendere le gocce della rugiada della notte. Ecco la grande bellezza. Ed è questo anche il tempo di Erode che imperversa, uccide, distrugge, affama, toglie tutto e quello che da in cambio sono terrore e odio. E che dire di tutti gli uomini/donne di potere che fanno auguri ai loro sudditi, in apparenza commossi per la sante ricorrenze, ma che sulla coscienza hanno morti lontani, ma anche quelli sulle porte di casa... E allora quali potrebbero essere i nostri auguri.. partecipare! Sentire proprie le sofferenze di esistenze che ci sembrano così lontane. Ribellarsi a norme e leggi che ci tolgono libertà e spazi di vita. Uscire dalle nostre nicchie e dire quanto siamo offesi, angosciati, incazzati.
E quindi: un abbraccio grandissimo dai rifugiati sempre!

Questa settimana ci ha regalato ben due domeniche!!! Una tradizionale e l'altra oggi!! In realtà per noi il dì di festa ...
17/12/2024

Questa settimana ci ha regalato ben due domeniche!!! Una tradizionale e l'altra oggi!! In realtà per noi il dì di festa cade normalmente in settimana, senza una regola precisa,se non quella di riuscire a sfuggire ai soliti milleuno impegni. Mentre normalmente da sempre sabato e domenica si lavora tra mercati, gite e rifugio..Quindi andare a zonzo per la città quando tutti sono vacanzieri è veramente strano... ma bello.. noi muntagnin ci si sente un pò spersi, ma che bella la mostra sulla pittura italiana degli anni 60!! La nostra città non è poi così malvagia😊😊!! Dimenticavo: bisogna proprio riprendere a sventolare le vecchie bandiere!! Oggi invece eravamo a far fatica su di una via nuova di zecca ad Albard in valle D'Aosta. Fateci un giro, adatta ai vecchietti come me. Il posto è bellissimo,sopattutto se non guardi il fondo valle.. Ma camminare per antiche vie, in mezzo a castagni secolari vale il viaggio. Se non ci siete mai stati andate a dare una occhiata là dove la strada termina..
Un abbraccio dai rifugiati

E si torna ad arrampicare!! Dopo nonnitudini,  salamandre, chiacchiere lupesche,  interludi ospedalieri e altre amenità....
14/12/2024

E si torna ad arrampicare!! Dopo nonnitudini, salamandre, chiacchiere lupesche, interludi ospedalieri e altre amenità.... Quando arrivavo in qualche falesia, un pò di tempo fa, azzardavo tiri sul 5c/6a. Adesso è una figata quando arrivo a provarci a fine giornata🙂🙂!! Ma è bellissimo lo stesso, intanto la giornata è stata spaziale, un cielo da cartolina e la visione della città consolante, perché lontana. Poi su a cateissard il sole scalda ancora la roccia quando il fondo valle è ormai alle prese con il freddo dell' inverno. Beh ci siamo quasi. All'inverno intendo. Istruzioni per l'uso: su cateissard, tra falesie e vie lunghe trovate di tutto tra altox e gulliver. Ma se volete scoprire le oasi xerotermiche protette potreste partire da Foresto, percorrendo antichi sentieri tra praterie e muretti a secco. Un pò lunghetto, ma vale la pena!! Altrimenti seguendo l'approccio più comodo fatevi un giro a Falcimagna, è un salto temporale in un altro mondo..
Quasi auguri dai rifugiati sempre🙂🙂

Un vecchio e un bambino si preser per mano..Un nonno e un nipote a spasso per boschi. Mi è sembrato di andare indietro n...
12/12/2024

Un vecchio e un bambino si preser per mano..
Un nonno e un nipote a spasso per boschi. Mi è sembrato di andare indietro nel tempo e di essere di nuovo con Giulia e poi Didier. In giro, silenziosi, che tanto è il bosco a parlare con rami che cigolano, foglie che cadono, vento. Nemmeno c'è la necessità di prendersi per mano. Il mondo ci è amico ed è tutto da scoprire. Anche lui, il mondo, vorrebbe essere scoperto, con curiosità e rispetto. Ed è stato semplice: macchina, aereo, di nuovo macchina. Dopo aver lasciato una casa in mezzo agli alberi, siamo arrivati in una altra casa al limitare di una foresta. Ma che c**o che abbiamo! I soldi per mangiare, scaldarci, aiutare il figliolame là dove potrebbe essere ancora necessario, ecco quelli ci sono. Non di più. Poi ci sono gli altri: quelli che i nipoti li han persi sotto qualche casa distrutta dai bombardamenti, o se sono ancora vivi non hanno da mangiare, genitori che li accudiscano. Sicuramente non hanno un bosco dove poter camminare nel silenzio di una patria libera e autonoma. Ma quelli che sono i colpevoli o i complici di tutto questo dolore, terrore, morte, non riescono a pensare che quelli potrebbero essere i figli, i nipoti, i genitori? Evidentemente il potere rende ciechi e sordi. Che siano maledetti! Per intanto un abbraccio dai rifugiati sempre.

Oggi una comunicazione di servizio... dopo aver lasciato il rifugio il fuoristrada non ci è più necessario... se a qualc...
11/12/2024

Oggi una comunicazione di servizio... dopo aver lasciato il rifugio il fuoristrada non ci è più necessario... se a qualcuno può interessare?? Un saluto dai rifugiati sempre!!!

Mitsubishi L200 Double Cab – Invicte connect – con hard top – immatricolato maggio 2021 – ad oggi km. 90.450 – ottime condizioni – mai usato in fuoristrada solo su strade sterrate di comode percorrenze. Euro 25000

Grande, piccolo. Giovane, antico. Inizio, fine. In un bosco tutto si confonde e scivola via leggero. Ed è un suggeriment...
23/11/2024

Grande, piccolo. Giovane, antico. Inizio, fine. In un bosco tutto si confonde e scivola via leggero. Ed è un suggerimento di quiete. C'è gia stata la giornata degli alberi, al solito preferisco pensare di celebrare tutti i giorni il rispetto per i boschi, la liberazione, il lavoro...
# nonnitudine

" una società cresce e prospera quando piangiamo alberi alla cui ombra sappiamo che non potremo mai sederci"A spasso nei...
21/11/2024

" una società cresce e prospera quando piangiamo alberi alla cui ombra sappiamo che non potremo mai sederci"
A spasso nei boschi dell'Ontario... noi non conosciamo chi ha piantato o meglio ancora non ha tagliato i boschi in cui tre generazioni camminano. Ma ringraziamo!
Un abbraccio dai rifugiati sempre.

Ultime uscite con le scuole, oggi le medie di Avigliana, sempre sui progetti del , oggi a Salbertrand per   . Il laghett...
14/11/2024

Ultime uscite con le scuole, oggi le medie di Avigliana, sempre sui progetti del , oggi a Salbertrand per . Il laghetto della ghiacciaia faceva onore al suo nome.. in effetti quando siamo arrivati la temperatura era decisamente sotto zero. Eppure i ragazzini , nascosti tra sciarpe e cappelli con solo nasi e guance rosse a vista, si guardavano attorno con emozione e stupore. Ci sono volte che tutto è più facile e noi si può anche non impegnarsi troppo a raccontare la bellezza. Perché è presente ovunque si giri lo sguardo. La bellezza è fatta di rispetto ed equilibri da ricercare. Una citazione di un ricercatore americano che ha già qualche anno. " pensavo che i principali problemi ambientali fossero la perdita di biodiversità, il cambiamento climatico. Mi sbagliavo. I principali problemi ambientali sono l'egoismo, l'avidità, l'apatia. E per affrontarli abbiamo bisogno di una trasformazione spirituale culturale." Di questi tempi e con questi politici è come raccontare favole. Eppure "loro" dovrebbero vederle le facce dei ragazzini di oggi come quelle di ieri e quelle di domani. C'è una sola cosa che mi spiace: non essere inscritto a X per il piacere oggi di abbandonarlo...
Un abbraccio dai rifugiati sempre.

Oggi abbiamo giocato fuori casa: un gran giro al cospetto della Gran Becca. Anche quando ero un alpinardo  discreto non ...
29/10/2024

Oggi abbiamo giocato fuori casa: un gran giro al cospetto della Gran Becca. Anche quando ero un alpinardo discreto non mi è ma venuto voglia di salirci sopra. Forse prosaicamente era per la roccia mica più così bella, ma oggi forse ho colto il motivo : si erge isolata, bellissima, sembra impossibile salirci sopra; forse una vera forma di rispetto sarebbe quella di lasciarla tranquilla, girarci attorno, ma si sa, noi esseri umani non siamo fatti così, anzi, più sembra inaccessibile, più ci viene voglia di conquistarla. Noi l'abbiamo ammirata da lontano, abbiamo cercato tracce, raccontato storie di piante e uomini. Sinceramente penso che che i veri eroi delle montagne erano quelli che cercavano di campare con 5 mucche e un pò di terra. Solite chiacchiere da bar. Comunque una giornata fantastica!!!
Un abbraccio dai rifugiati in trasferta!
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Storia della domenica. Il felino in questione si chiama Uzumaki ed è il gatto della borgata. Giusto quattro case e nemme...
27/10/2024

Storia della domenica. Il felino in questione si chiama Uzumaki ed è il gatto della borgata. Giusto quattro case e nemmeno tutte abitate continuativamente. In un certo senso gli abitanti sono stati da lui divisi in diversi ruoli. C'è chi lo ha adottato ufficialmente (non mi viene di chiamarlo padrone), chi gli dà da mangiare, da quanto è grasso direi che non deve essere uno solo, lui è ancora piccolo ma sicuramente non ha colto ancora di appartenere alla categoria dei predatori. Noi non gli passiamo cibo. Ogni tanto, non tutti i giorni, nemmeno ad ore precise, gratta alla nostra porta; quando apriamo si fionda attorno al collo di tiz, lì rimane un pò, poi si accoccola su di una sedia e dorme. Poi, se mi sdraio sul divano salta su e incomincia una danza ronfeggiante, si attorciglia attorno a faccia, gambe, mani, quasi non lo accarezzo, fa tutto lui. Poi si acciambella in mezzo alle mie gambe e rimane lì come morto, se non fosse che, anche dormendo, continua a far le fusa. Direi che il nostro ruolo è quello di dispensatori di coccole. Infine, ovviamente è lui a decidere quando, si alza, va alla porta, apro e uscendo si gira e miagola, come fosse un saluto, un arrivederci grato, ma senza smancerie. Lui sa che la sua presenza regala anche a noi un intervallo di serenità! Io sono canaro convinto, ma lui...
Un saluto dai rifugiati sempre

Oggi stavamo rientrando dopo aver fatto un pò di interventi nelle scuole della alta valle, sempre sotto l'egida del Parc...
21/10/2024

Oggi stavamo rientrando dopo aver fatto un pò di interventi nelle scuole della alta valle, sempre sotto l'egida del Parco Alpi Cozie e del Lifewolfalps; all'incrocio del bivio per Grange della Valle, quasi fosse la normalità, abbiamo preso quella che per più di vent'anni è stata la strada di casa. Volevamo salutare la Conca del Galambra dopo che ormai è passato un anno da quando abbiamo lasciato il Rifugio. Nebbia e nuvole lasciavano più spazi alla immaginazione che non ad un paesaggio reale. Incamminandomi su per la conca in un attimo ho avuto l'impressione di non essere mai andato via: il grande larice dal tronco annerito dal fuoco era ancora lì, nel pratone dissodato dai cinghiali, poco oltre ecco il masso che ogni anno mi ripromettevo di salire, prima troppo facile, ora eccessivamente alto e difficile.. come cambiano le prospettive.. La nebbia aiutava a confondere passato e presente . Nella radura dietro al larice bruciato ho sentito il mio primo ululato di lupo, ero con Giulia, sento ancora la stretta della sua mano, adesso è lei che stringe la mano del suo piccolo; poco oltre eccomi in esplorazione di una bella parete, Tiziana in attesa sotto, avevamo appena visto delle cerve, lei accarezzava il suo pancione.. il laghetto non è così lontano, quanto tempo ho passato ad ascoltare lo scorrere dell'acqua, il vento fra i larici, i bramiti dei cervi. E se ti prendi il tempo necessario, poi il mondo è solo più quel fazzoletto di terra e acque ed è immenso. Un violoncello che vibra illuminato dalla luna, amici, notti di canzoni stonate, compagni di lavoro, Didier che vende pietre, cammina sul filo, costruisce capanne, scopre vite possibili. Buia, Cosmo.. potrei andare avanti per ore perché è stato un fiume di persone, emozioni, colori, suoni che ha alimentato le nostre anime. Ecco cosa può essere gestire un rifugio. E così è stato per noi per 23 anni.
Un abbraccio dai rifugiati, sempre

Tra il lavoro, le manifestazioni, le serate a parlar di antifascismo, ( di sti tempi poi non vorrei che andare a scalare...
15/10/2024

Tra il lavoro, le manifestazioni, le serate a parlar di antifascismo, ( di sti tempi poi non vorrei che andare a scalare, a spasso ecc diventi solo piu una sorta di libertà condizionata, un contentino una volta che ti avranno tolto tutto il resto) insomma di tempo ne rimane poco. Ma cerco di impegnarlo al meglio. E il meglio in questi casi è andare a scalare con Didier!!! E così siamo andati assieme in val Soana, val Clarea, a Caprie. Una cosa ha accomunato tutte queste uscite: ci siamo persi sempre. In un caso abbiamo vagato saltando da una via all'altra inventandocene una del tutto nuova; quando siamo andati a ripetere la via di ( molto bella) in clarea ci siamo goduti la salita, ma abbiamo cannato la discesa, alla grande. Ci siamo trovati a far doppie su alberi con terrentelli che ci bagnavano il collo incrociando camosci stupiti nel vedere qualcuno per lì. Infine oggi abbiamo inutilmente cercato una falesia per trovarne un'altra con tanto di camoscio, stupito come gli altri due.. Ecco, vorrei fare l'elogio del perdersi!! Intanto se non lo fai, nemmeno puoi ritrovarti, cosa che da grandi soddisfazioni. Poi in un mondo dove mappe virtuali ti dicono sempre dove sei e quanto manca alla tua destinazione, avendo come sottofondo una voce meccanica che ti consiglia " fai cento metri poi svolti a destra, continui per un km ecc", dover decidere tu quale strada prendere è una soddisfazione. Anche se poi finisci nella madre di tutti i roveti. Devo riuscire a convincere maggiormente il figlio che mi sembra ancora un pò dubbioso rispetto a questa mia filosofia, soprattutto quando cerchiamo alla fine di togliere ricci e spine dai nostri corpi. Beata gioventù!! Un abbraccio dai rifugiati sempre.

Al cospetto del ovviamente nebbioso Monviso, ma splendido comunque, abbiamo passato due intense giornate sul progetto Ge...
01/10/2024

Al cospetto del ovviamente nebbioso Monviso, ma splendido comunque, abbiamo passato due intense giornate sul progetto GeCo, ovverossia gestione dei conflitti. Nello specifico i conflitti sono fra uomo( c'erano forse dubbi?) e Salamandra di Lanza, quel cosino nero che sembra un pò un draghetto, un abitante di altri pianeti o forse di altre ere. È emozionante pensare che in tutto il pianeta siano 2000, forse di più, difficile dare garanzie sui numeri di una specie così schiva. E le troviamo solo in val pellice, Pian del Re e dintorni, Queyras e una piccola colonia in Val Sangone. Ho chiesto a Daniele Seglie, l'erpetologo che le studia, quale ruolo abbiano nell ecosistema, dopo aver accennato di cosa si cibino, ha giustamente ribaltato la domanda: dobbiamo capire perché siano solo qui e cogliere l'importanza della loro sopravvivenza, abbiamo molto da imparare. Soprattutto il rispetto. Anche perché, visto che di conflitti si parla, come si fa ad anteporre interessi privati alla conservazione di una specie così rara. Eppure così è. Certo che se è così difficile trovare un equilibrio tra uomo e Salamandra forse è più facile capire gli scannamenti che vediamo quotidianamente. Siamo proprio fatti male. Gli interessi privati, che siano di privati cittadini o di Nazioni, vengono avanti a tutto, alla logica come alla umanità. Comunque grazie alla fantastica organizzazione del , , con il dolcissimo Didi, cane da ricerca proprio di Salamandre. Nessuna Salamandra ha sofferto nelle varie attività!!! E a tutti i ragazzi con i loro insegnanti!! Al solito si torna a casa avendo appreso molto più di quanto abbiamo trasmesso.
Un abbraccio dai rifugiati comunque.

"Con quella faccia un pò così..  quell'espressione un pò così " che abbiamo noi quando si scende nella metropoli.. l'occ...
10/09/2024

"Con quella faccia un pò così.. quell'espressione un pò così " che abbiamo noi quando si scende nella metropoli.. l'occasione era di quelle importanti: la presentazione dei programmi didattici del Parco Alpi Cozie ospiti della Città Metropolitana e per di più in una splendida location: la sala del 15 piano, da cui si svela, almeno per noi foresti, una nuova prospettiva della città. Affascinante. Soprattutto al mattino con nuvole e nebbie vaganti suggeriva un pò Blade Runner. Tra le varie proposte anche 4 specifiche sul lupo a chiudere un lungo percorso fatto con e per Lifewolfalps. Anni passati in un attimo in cui ci è stata data la possibilità di approfondire le mille sfaccettature che il suo ritorno ha determinato. Libri, convegni, dati tecnici, emozioni, persone, bimbi stupiti, adulti stupiti, io, noi, più di tutti. Quanto siamo cresciuti in questo tempo! E al solito mi trovo a ringraziare le persone che ci hanno aiutato a crescere, quelle che ci hanno ospitato, le / gli insegnanti che hanno creduto che la scuola non debba essere confinata nelle mura delle classi. E ancora grazie alle compagne di viaggio, non solo per le loro competenze, ma per il tempo passato assieme con la curiosità di annusarsi e conoscersi. Bello. Assai. Così come è bello ringraziare. Dal profondo del cuore. L'elenco sarebbe troppo lungo e salterei troppe persone.. noi abbiamo appena incominciato il nostro lavoro! Man mano ve lo racconteremo. Un saluto dai rifugiati, sempre.
.trekking .matta1982

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