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GUARDISTALLO, LUOGO DI GUARDIA DALLE ORIGINI ANTICHE
Il borgo di Guardistallo si trova su una morbida altura a cui deve anche il nome attestato per la prima volta nel 1144 e che si suppone derivare dalle parole germaniche warda (“guardia”) e stall (“luogo”). Nato come castello longobardo Guardistallo conobbe il suo momento dorato grazie all’avvento di una nuova classe di facoltosi proprietari terrieri.
Nel 1870 venne costruita Villa Elena, dimora dei Marchionneschi una delle famiglie più importanti della zona, e qualche anno dopo il Teatro Marchionneschi, riaperto nel 1990 dopo un lungo periodo di restauro.
La storia di Guardistallo è segnata da un tragico evento che sconvolse per sempre il piccolo borgo medievale: il 29 giugno 1944 una banda di partigiani si scontra con una pattuglia di tedeschi in ritirata e per rappresaglia una cinquantina di civili, oltre a molti partigiani, vengono uccisi per mano dei nazisti.
Oggi in quello stesso luogo, denominato la “Bucaccia” sorge un cippo a loro ricordo.
Il territorio di Guardistallo è particolarmente apprezzato per la produzione dell’olio d’oliva, cui è dedicata in primavera la Sagra della Crogiantina dove l’olio viene gustato a crudo direttamente sul pane. Guardistallo è anche il paese dei mille presepi, allestiti nel borgo antico dagli abitanti e dagli alunni delle scuole nel periodo natalizio.
Merita infine una visita al Convento di Valserena gestito da una comunità di monache contemplative dove ritemprare la mente e il fisico nella pace e nel silenzio di questo luogo circondato da boschi silenti. Inoltre al Convento si possono acquistare i prodotti che derivano dal lavoro manuale delle monache come creme, profumi, saponette e liquori.
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LAJATICO, PAESE COLLINARE ECCEZIONALE
Un paesaggio irreale che ricorda vagamente quelle fotografie ritoccate della Toscana dove le colline sono un velluto ininterrotto di erba bassa smeraldina. Non crederete ai vostri occhi quando giunti a Lajatico, a pochi km da Volterra, vi accorgerete che neppure il più abile fotografo è riuscito a riprodurre i colori intensi di queste terre.
Lajatico, uno dei borghi più belli e ricchi di storia di tutta la Val d’Era, è il paese natale del famoso tenore Andrea Bocelli e grazie a lui è divenuta negli ultimi anni meta turistica internazionale. Ogni anno a luglio, nella cornice suggestiva del Teatro del Silenzio, si svolge un concerto a cui partecipa lo stesso Bocelli insieme ad artisti di livello internazionale.
Nel Comune di Lajatico si trova l’imponente Rocca di Pietracassia costruita in epoca longobarda è considerata uno degli esempi di architettura altomedievale più importanti della Toscana.
Il territorio di Lajatico, oltre che dai boschi, è ricoperto da viti e olivi che ogni anno fanno nascere olio e vino di elevata qualità insieme ad eccellenti prodotti locali come il miele, confetture, zafferano. Per quanto riguarda l’artigianato sono all'avanguardia le lavorazioni del legno e del ferro battuto.
Fiore all'occhiello è poi la lavorazione della “Trina d’Irlanda”, un tipo di merletto esclusivo che si pratica nel paese importato da una nobildonna locale nei primi anni del 1900.
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ALLA SCOPERTA DELLA VAL D'ORCIA
Castelli medievali, colline sinuose, borghi antichi, bellissimi agriturismo, casali isolati, viali di cipressi, favolosi vigneti ed oliveti, e campi di grano color dell'oro: sono solo alcuni degli elementi che formano i fantastici ed armoniosi paesaggi della Valdorcia!
Attraversata dal fiume Orcia questa splendida regione a sud della Toscana si snoda lungo le province di Siena e Grosseto. L'intera area è oggi un parco protetto ed è stata riconosciuta come Patrimonio dell'Umanità dall' UNESCO nel 2004. E' una terra dall'atmosfera quasi surreale e sospesa, che ha anche dato origine ai più preziosi ed apprezzati vini italiani: il Brunello di Montalcino, il Nobile di Montepulciano, il Rosso Orcia, e altri favolosi vini con la denominazione DOCG.
I bellissimi paesaggi della Val d'Orcia hanno ispirato molti pittori rinascimentali e sono costellati da tanti piccoli borghi, castelli, abbazie, e paesini, ciascuno con la propria incredibile storia. Potrai ammirare e scoprire borghi come Pienza, un vero gioiello conosciuto come la "Città Ideale. Ed ecco Castiglion d'Orcia con la sua fortezza, Abbadia S. Salvatore e la sua antica abbazia Benedettina, Radicofani che si erge su un colle a strapiombo sulla valle, con la sua imponente torre di guardia, e poi Montalcino, dominata dalla rocca del XIV secolo dalla quale si gode un panorama unico, l'armoniosa città rinascimentale di Montepulciano, assolutamente da non perdere!
Dopo un'intera giornata dedicata a visitar musei, antichi castelli ed abbazie, potrai finalmente rilassarti in uno dei tanti bagni termali della zona, come quello a Bagno Vignoni o a Bagni di San Filippo. A Bagno Vignoni ti ritroverai in un piccolo borgo davvero unico con tutta una serie di antichi edifici che circondano la grande piscina rinascimentale al centro della piazza!
Tutta l'area è incredibilmente ricca di prodotti locali di grande qualità come il favoloso pecorino
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IL PARCO ARCHEOLOGICO DI CARMIGNANO
Il Parco Archeologico di Carmignano è un percorso dedicato alla civiltà etrusca che riunisce in un unico sistema il Museo Archeologico di Artimino e i monumentali siti archeologici del territorio, tra cui il Tumulo di Montefortini (seconda metà del VII sec. a.C.), uno dei più importanti e spettacolari della Toscana, con i preziosi corredi che ha rivelato.
Il Museo Archeologico, ricavato in un antico edificio dentro il borgo di Artimino, raccoglie gli straordinari reperti delle necropoli etrusche di Artimino, Prato Rosello e di Comeana, divisi in due sezioni, dedicate al “mondo dei vivi” e al “mondo dei morti”. In mostra tre rari incensieri in bucchero e oggetti in avorio del corredo funebre del Tumulo di Montefortini, tra cui anche il cosiddetto Principe dei Gigli, una figura maschile eretta che tiene tra le mani dei lunghi tralci vegetali e potrebbe simboleggiare Aristeo, la divinità greca che insegnò agli uomini le arti dell’apicoltura, della pastorizia e la coltivazione dell’olivo. Senza dimenticare la coppa di vetro turchese, tra i più pregiati reperti di vetro scoperti in sepolture principesche etrusche.
Il Parco Archeologico comprende, oltre al Museo, quattro siti principali, di grande interesse sia dal punto di vista archeologico che naturalistico: la necropoli di Artimino a Prato Rosello, il tumulo di Montefortini, la tomba dei Boschetti a Comeana e l’insediamento fortificato di Pietramarina. Nel Parco saranno visibili altre testimonianze come l’antico abitato etrusco di Artimino con l’area sacra della Paggeria Medicea e le mura di cinta.
Da non perdere gli itinerari archeologici, storico-artistici e trekking-naturalistici del Parco, percorribili lungo gli antichi sentieri del territorio.
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LA GALLERIA DEGLI UFFIZI A FIRENZE
La Galleria degli Uffizi di Firenze è uno dei musei più importanti e conosciuti al mondo: ospitato nel palazzo costruito da Giorgio Vasari nel 1560 su ordine di Cosimo I de’ Medici raccoglie non solo i capolavori del Rinascimento italiano ma anche di maestri della tradizione tedesca, fiamminga, olandese e francese.
Tra gli artisti più conosciuti, troviamo Cimabue, Giotto, Duccio di Buoninsegna, seguiti dalle opere dei grandi senesi del Trecento, Simone Martini e i fratelli Piero e Ambrogio Lorenzetti e dalla scuola giottesca. Uno dei simboli degli Uffizi è l'artista Sandro Botticelli, di cui si possono ammirare la Nascita di Venere, la Primavera, le Madonne del Magnificat e della Melagrana; senza dimenticare capolavori realizzati da Leonardo da Vinci, Michelangelo, Tiziano, Caravaggio, Raffaello e molti altri.
Gli Uffizi comprendono anche il Corridoio Vasariano, lo straordinario passaggio sopraelevato che collega Palazzo Vecchio, in Piazza della Signoria, con Palazzo Pitti, sull’altra riva dell’Arno e attraversa Ponte Vecchio e il Giardino di Boboli. Fu realizzato da Giorgio Vasari ed era stato pensato per consentire ai Granduchi di muoversi in sicurezza, senza bisogno di scorte, dalla loro residenza privata al palazzo del governo.
Dal Corridoio si può ammirare una splendida vista sull’Arno e anche sulla Chiesa di Santa Felicita, grazie a una finestra che si affaccia proprio all’interno della chiesa, che un tempo veniva utilizzata dai Medici per assistere alle funzioni.
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CHIUSDINO, IL PAESE DI SAN GALGANO
Il paese di Chiusdino si trova in magnifica posizione tra la Valle della Merse e le Colline Metallifere immerso in uno scenario silvestre che esalta la struttura del castello medievale e del borgo che lo circonda. Di fondazione antica la cittadina di Chiusdino passò sotto il controllo dei Vescovi di Volterra e in seguito del Comune di Siena.
All'interno del piccolo borgo sono da visitare la Chiesa di San Martino, nota come “fuori le mura”, la Prepositura di San Michele, attigua alla casa natale di San Galgano, e la Chiesa della Compagnia di San Galgano, in cui si trova un interessante bassorilievo raffigurante San Galgano che conficca la spada nella roccia, conservata nell’ Eremo di Montesiepi che sorge sulla sommità di una collinetta folta di querce, proprio dove il giovane cavaliere Galgano di Guidotto si ritirò a vita eremitica nel dicembre del 1180 e dove morì l’anno successivo.
A poca distanza si trova la mitica e ancora maestosa Abbazia dedicata a San Galgano senza dubbio tra le principali icone artistiche di tutta la Toscana.
Nel territorio comunale merita una visita anche il borgo-castello di Frosini, antichissima residenza dei Conti della Gherardesca, i borghi di Luriano e Castelletto e il castello di Montalcinello.
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LIVORNO, UNA CITTÀ' SORPRENDENTE
Livorno ha il fascino singolare di una città toscana protesa nel Mediterraneo. La sua storia, la cultura, i tramonti fiammeggianti, l'aria tersa e profumata, gli sport marini, le tradizioni gastronomiche infatti sono strettamente legate al mare. Qui sorsero, nell'Ottocento, i primi stabilimenti balneari d'Europa, e insieme a quelli nacque dell'idea stessa della vacanza marittima. Vivace e ben collegata rivela tutta la sua originalità passeggiando per le sue vie che possono serbare testimonianza di tre culti diversi, lasciandosi tentare dai suoi piatti tipici (il cacciucco, le triglie alla livornese, il celebre ponce al rhum, il 5 e 5) in cui si ritrova tutta la vita di un crocevia del Mediterraneo gustandosi una gita in battello lungo i Fossi Medicei seguendo l’antico perimetro pentagonale; costeggiando le cinquecentesche fortificazioni dal caratteristico colore rosato per poi addentrarsi nella suggestiva atmosfera del quartiere storico della Venezia Nuova, costruito sull’acqua.
Il patrimonio artistico delle sue chiese sei e settecentesche, bellissimi esempi di architettura Liberty, raffinate ville in cui soggiornavano abitualmente personaggi di fama internazionale, fanno della città labronica che ha dato i natali ad Amedeo Modigliani, Pietro Mascagni, Giovanni Fattori, Francesco Domenico Guerrazzi, un centro tutto da scoprire.
La scoperta della città può dirsi compiuta con una bellissima passeggiata tra i villini liberty o eclettici del quartiere Ardenza, alle spalle del lungomare, tra giardini, piante profumate e chioschi che ha ispirato celebri pittori, gli eleganti stabilimenti balneari, il porto e le sue attività.
La città è inoltre celebre per ospitare il Santuario di Montenero, intitolato alla Madonna delle Grazie patrona della Toscana.
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ABBAZIA DI SANT'ANTIMO
Nel cuore della Val d’Orcia e non lontano dalla città di Montalcino si trova l’Abbazia di Sant’Antimo di epoca romanica risalente al XII secolo. Il percorso che conduce al monastero è un vero piacere per lo sguardo e ovunque questo si posi troverà vigneti, oliveti, verdi colline, e casali isolati qua e là. L'abbazia, in splendido travertino, si erge isolata su una radura circondata da alberi d'olivo secolari e bellissimi campi di grano.
La Chiesa attuale è stata edificata all'inizio del XII secolo, ma le origini dell’Abbazia sono molto più antiche. Secondo la leggenda l'abbazia fu fondata da Carlo Magno nel 781. Il re e la sua armata si fermarono qui sulla via del ritorno da Roma perché i soldati erano afflitti da una pestilenza sconosciuta. Un angelo apparve a Carlo Magno, dicendogli di far bere ai suoi soldati un infuso preparato con un’erba del luogo. La cura funzionò e l'esercito fu salvo, il re decise così di costruire la chiesa come segno di ringraziamento.
Quando si entra nell'abbazia, la sua atmosfera solenne e severa vi riporterà indietro nel tempo fino al Medioevo e all'austero mondo monastico. Durante la messa si possono ancora ascoltare i mistici canti Gregoriani intonati da monaci francesi in lunghe vesti bianche, veramente un'esperienza mistica e indimenticabile! Si tratta di un posto mistico, circondato da un silenzio parlante.
Se vi capita di passare dalla Val d’Orcia e dai suoi borghi una visita all’ Abbazia è d’obbligo per scoprire luoghi ancora avvolti dal fascino medievale…..
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LA MAREMMA TOSCANA
La Maremma appoggia la schiena ai confini della Toscana meridionale e del Lazio come stesse giocando a nascondino. È tranquilla, umile e se battete le palpebre potreste quasi perderla di vista. La maggior parte dei turisti lo fanno: la Maremma infatti è sconosciuta alla maggior parte dei visitatori che da tutto il mondo si recano in Toscana. La provincia è la più grande della regione e si estende per 4.500 km2 (Dante nella Divina Commedia ne identificava i confini tra "Cecina e Corneto", l’attuale Tarquinia) “Maremma” è un nome da libro di fiabe che, nel corso della storia ha indicato il cuore dell’Etruria, racchiuso sogni medievali di dominio feudale, accolto con favore i Medici e Napoleone Bonaparte e messo in guardia i viaggiatori sulla presenza di briganti sanguinari…….
Caratteristica unica della Maremma è la varietà del suo territorio: l'azzurro del mare cristallino dell'Argentario, il nero degli scogli di Talamone, il giallo delle lunghe spiagge di Castiglione della Pescaia, il verde delle colline di Massa Marittima e il marrone del Monte Amiata. Una zona senza tempo, che affonda le sue radici nelle civiltà antiche (gli Etruschi, i romani, i Medici ecc…)
Ma non è solo cultura e panorama, la Maremma infatti è anche una zona ricca di prodotti tipici da degustare e assaporare con un buon bicchiere di vino. Mare, collina e montagna si fondono perfettamente nei piatti tipici di questa zona come l'acquacotta.
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MASSA E MARINA DI MASSA
Massa è un’antica città in cui ancora si respira l’atmosfera medievale situata in una conca naturale incastonata tra le Alpi Apuane le cui origini risalgono all’ 882…… uno scrigno in cui perdersi tra gioielli di arte e di architettura.
Tra le cose da non perdere nel centro della città ci sono certamente l’imponente Palazzo Ducale (o Palazzo Rosso) di Piazza degli Aranci, il Museo Diocesano costruito alla fine del Cinquecento da Alberico I Cybo Malaspina.
Ma visitare Massa non significa limitarsi ad ammirarne il centro storico: sono molte le perle del territorio da scoprire. A partire dal Castello Malaspina, un vero e proprio fortilizio dal quale si gode uno dei più bei panorami sulla città, sulle Apuane e sulla riviera; il Museo Etnologico delle Apuane originariamente costituitosi da una collezione di materiali sulla civiltà agricola-pastorale lunigianese e gradualmente ingranditosi nel corso degli anni, oggi raccoglie più di diecimila pezzi sulla vita e sulle tradizioni popolari della Lunigiana, della Garfagnana e della Versilia.
La sua frazione Marina di Massa è una rinomata località balneare della Riviera Apuana e una importante destinazione turistica. D’estate i suoi numerosi stabilimenti (alcuni dei quali storici, essendo attivi ormai da oltre un secolo), i locali, le discoteche e tutti i servizi per i turisti ne fanno una meta tra le più attraenti del litorale toscano settentrionale. A Marina di Massa gli appassionati di architettura potranno inoltre ammirare l’interessante Colonia Marina Edoardo Agnelli, grattacielo di pianta circolare costruito nel 1933 per volontà del senatore Agnelli e pensato proprio per il soggiorno estivo dei dipendenti della casa automobilistica torinese.
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LARDERELLO, IL PAESE DEI SOFFIONI INFERNALI
Larderello si trova al centro della Valle del Diavolo, chiamata così proprio per la presenza dei soffioni boraciferi famosi già all’epoca Dante Alighieri che si ispirò a questo paesaggio per descrivere l’Inferno nella "Divina Commedia".
I soffioni boraciferi di Larderello sono fluidi costituiti per il 95% da vapore acqueo, che fuoriescono dal terreno da spaccature naturali o perforazioni artificiali le cui emissioni possono raggiungere una temperatura di 130°-160°. Tutta l'area boracifera è ricca di imponenti manifestazioni naturali: fumarole, lagoni e geyser, sulle quali in passato sono sorte le varie fabbriche per l'estrazione dell'acido borico.
Merita sicuramente una visita il Museo della Geotermia di Larderello che ripercorre la storia dell'energia geotermica in tutti i suoi aspetti: la ricerca, la perforazione, i sistemi di utilizzazione del fluido geotermico per produzione di energia, ricorrendo all'ausilio di attrezzature originali e di plastici.
Da visitare il Parco Tematico delle Fumarole di Sasso Pisano ed il Parco Naturalistico delle Biancane di Monterotondo, collegate da un facile percorso trekking ad anello (3,5 Km, 2 ore).
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GROSSETO
Grosseto è una città garbata situata quasi ai confini della Regione Toscana, centro politico e culturale della Maremma. La città sa offrire sorprese inattese a chi decida di visitarla…. Il centro storico è racchiuso da una cerchia muraria medievale totalmente integra e splendidamente conservata e all’interno delle mura vale certamente la pena di visitare la bella piazza del Duomo, su cui spicca la notevole facciata in marmi bianchi e rosa della Cattedrale di San Lorenzo, di fine ‘200. Scoprire Grosseto significa passeggiare nell’esagono verde dei bastioni che Francesco I fece rinnovare nel 1574, visitare la bella Chiesa di San Francesco e, per chi vuole avventurarsi nei dintorni, valgono sicuramente una visita il Parco Naturale della Maremma e le rovine etrusche di Roselle.
Un bel modo per entrare in contatto con i segreti di una città poco conosciuta e ricca di storia può certamente essere una visita al Museo archeologico e d’arte della Maremma: qui si può ricostruire tutta la storia che ha portato i superstiti dell’etrusca Roselle, dopo la devastazione saracena del 935, in quella che sarebbe diventata Grosseto che trovò la sua attuale forma solo nel Novecento, grazie alla bonifica dalla malaria.