04/09/2023
Nato per soddisfare le esigenze idriche della Reggia e più in generale della città, l’ Acquedotto Carolino venne costruito secondo il volere di Re Carlo di Borbone dal quale prende il nome di . La grandiosa impresa di ingegneria idraulica fu affidata all’ architetto Luigi Vanvitelli. L’ acquedotto, in tutta la sua grandiosità, preleva l’ acqua dalle falde del monte Taburno, più precisamente dalle sorgenti del Fizzo, trasportandola lungo un tracciato, per lo più interrato, che si snoda per una lunghezza di ben 38 chilometri. I lavori iniziarono nel marzo del 1753 e terminarono nel 1770. Il progetto del Vanvitelli, con il supporto dei più stimati studiosi e matematici del Regno di Napoli, fu riconosciuto come una delle opere di maggiore interesse architettonico e ingegneristico del XVIII secolo tanto da attirare l’ attenzione da parte delle migliori corti europee. Al complesso dell’ acquedotto, appartengono anche tre importanti ponti. Il Ponte Nuovo di Airola, il Ponte della Valle di Durazzano e i Ponti della Valle di Maddaloni. Quest’ ultimo (in foto), di particolare pregio architettonico, è dal 1997, insieme all’ intero acquedotto, alla Reggia di Caserta e al complesso monumentale di San Leucio, patrimonio mondiale dell’ . Il ponte è un imponente struttura in tufo con tre ordini di archi a tutto sesto poggianti su 44 piloni a pianta quadra che si innalza per un’ altezza di circa 60 metri e si estende per una lunghezza di circa 500 metri, pensato dal Vanvitelli sul modello degli acquedotti romani.
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