31/10/2024
Nemo profeta in patria: Stigma millenario o pure ologramma del sistema alienante socio- familiare?
Chiunque abbia ideato o individuato il proverbio nevo profeta in patria sicuramente ha voluto fare una diagnosi di un evento che occorreva in diversi casi umani di personaggi anche rilevanti magari alcuni erano maestri di vita o scienziati o esseri umani che volendo dare un contributo alla propria stirpe generazionale dopo aver Percorso la propria vita formandosi qui e là tornavano nella propria terra d’origine per poter illuminare gli amici , i parenti , i genitori,le persone con cui erano vissute nei primi anni della loro vita per un istinto naturale di migliorare , bonificare, disinquinare o purificare le coscienze,di amare, quei luoghi ,quelle vite ,quelle origini che magari li avevano bistrattati ,sottovalutati ,mobbizzati, bullizzati ,ghettizzati ,ritenuti diversi e inutili o allucinati e pazzi e poco reali e funzionali per la vita sociale e per il progresso della società dei loro luoghi d’origine. Nemo profeta in patria, è uno Stigma che ha imperversato contro degli autentici maestri dell’umanità i migliori i più buoni, i creatori di civiltà, di scienza arte etica sociale. Si può pensare a Pitagora che andò via da Samo sua patria d’ origine; Si può pensare a Gesù Cristo che nonostante il bene che fece fu crocifisso; si può pensare al Tolstoy lo scrittore russo di guerra e pace che fu perseguitato dalla moglie stessa che gli mise contro i figli e lui fu costretto a prendere il treno e scampare altrove.; si può pensare anche a Freud che andò via dalla sua amata Vienna; e perché no anche Einstein che trova la sua fortuna in America e l’elenco potrebbe essere quasi infinito se poi si guardano le vite l’esistenza di tanti piccoli uomini che espatriati sono diventati poi attori musicisti imprenditori scrittori scienziati artisti famosi e applauditi riconosciuti al di fuori della loro patria d’origine del loro piccolo luogo paesano dove sono nati. Ma perché accade questo? Perché un essere umano non può esprimersi al massimo del suo potenziale nel luogo dove è nato e vissuto? Quale programma alienante determina questa scissione, questa alterazione percettiva del significato del valore di un’intelligenza neonata proprio nel luogo dove ella è originata? E domanda ancora più interessante è: perché?