I Viaggi Itineranti di Giacomo Bontempi

I Viaggi Itineranti di Giacomo Bontempi Rassegna turistica domenicale e festiva, volta alla scoperta del patrimonio artistico e degli eventi culturali e locali della Regione Marche (e non solo...)

Non sono San Nicola 🙏; in una TOLENTINO ricca di edifici religiosi di culto cristiano ✝️, molti dei quali in attesa di r...
29/06/2025

Non sono San Nicola 🙏; in una TOLENTINO ricca di edifici religiosi di culto cristiano ✝️, molti dei quali in attesa di riaprire le proprie porte ai fedeli dopo le ferite del sisma 🫨, voi turisti avete la possibilità di far tuttora visita a qualcuno di essi... 🚶‍♂️🚶‍♀️
Nell'imponenza esterna e nella semplicità interna, vi proponiamo la CHIESA DI SAN GIACOMO ⛪; poco distante dalla centrale Piazza della Libertà. Chiusa 🔒 al culto negli anni Settanta del Novecento dopo lunghi secoli di storia e recentemente riabilitata alle funzioni religiose 💒.

Le prime notizie della chiesa risalgono al 1233. Fu dipendente dell'antica pieve di Sant'Andrea - che sorgeva sulle colline al di là del fiume San Chienti 🚣 - fino al 1421; quando in seguito all'ampliazione della struttura iniziale, le fu conferito il titolo di Collegiata. Nei primi decenni dell'Ottocento acquisì la denominazione “della Ca**tà” ☦️, in seguito alla demolizione dell'omonimo edificio religioso situato nei pressi della piazza maggiore. La Confraternita della Ca**tà 🧕📿 si trasferì dunque nella chiesa di San Giacomo, la quale ne assunse la medesima intitolazione.
Come sopracitato, dal 1970 la chiesa fu sconsacrata e venne adibita ad auditorium 🏟️. In seguito agli eventi sismici del 2016/17 ♒︎ fu definitivamente chiusa 🔐 e riaperta nel 2020 in piena pandemia 😷. L'inagibilità di gran parte delle chiese del centro storico 🏚️ e l'allora limitazione del numero dei partecipanti alle celebrazioni religiose 👥, fecero sì che la chiesa di San Giacomo venisse riabilitata al culto 🕯🔥📔.

L'esterno presenta due interessanti portali romanici: uno in facciata 🚪 ed uno secondario laterale 🚪 sulla fiancata sinistra. Sopra a quello principale, completo di protiro con archi a tutto sesto, spicca un grande rosone con dodici colonnine. Al XVI secolo risale il corpo a destra dell'edificio che racchiude l'unica piccola navata laterale dell'interno.
L'assai sobrietà di quest'ultimo si contrappone all'imponente soffitto ligneo ⌈⌉ a 59 cassettoni di color azzurro 🔵 e oro 🟡, eseguito nel 1574 da tre intagliatori tolentinati; al centro compare la statua del titolare 𝐒𝐀𝐍 𝐆𝐈𝐀𝐂𝐎𝐌𝐎 𝐀𝐏𝐎𝐒𝐓𝐎𝐋𝐎 😇, in veste di pellegrino 🙌.
Una caratteristica, quella dei soffitti lignei intagliati, che riscontrerete in numerose altre chiese del paese; prima fra tutte il Santuario Basilica San Nicola da Tolentino.

29/06/2025
Fiero, possente, maestoso... Uno dei simboli della città di Tolentino, tornato di recente a disposizione dei turisti per...
29/06/2025

Fiero, possente, maestoso... Uno dei simboli della città di Tolentino, tornato di recente a disposizione dei turisti per le visite, è il CASTELLO DELLA RANCIA 🏰. Fido guardiano della vita e dei viandanti nell'ampia campagna 🏞️ circostante la media valle del Chienti dove, a metà strada tra l'Adriatico 🌊 e i Sibillini 🗻, ci racconta il suo passato da protagonista di battaglie ⚔️, castellani 👑, donzelle, condottieri e soldati 🪖, monaci 🧔 e contadini 👨‍🌾, principi 🤴 e baroni .
Si erge isolato nella contrada Rancia; direttamente raggiungibile dal casello di TOLENTINO Zona Industriale 🏭 dell'adiacente superstrada 🛣️, sulla pianura situata alla sinistra del fiume Chienti 🚣.

STORIA
La sua primaria costruzione si ispira ad una fattoria-granaio 🚜🌾 fortificata del XII secolo di proprietà dei Monaci Cistercensi dell'Abbadia di Fiastra 💒, che vi avevano realizzato dei magazzini per la conservazione dei cereali 🌽🍞🧈. La stessa denominazione della fortezza si deve a mutazioni dello stesso termine francese "grange", ovvero fienile, pagliaio... 🧑‍🌾👩‍🌾 Una romantica ipotesi, mai comprovata da documenti ufficiali, lo collega tuttavia al fatto che all'interno del suo cortile vi fosse un aranceto 🌴🍊; da cui deriverebbe l'alterato "Rancia"...
La mutazione della fattoria-granaio in un Castello fu voluto dal condottiero tolentinate Rodolfo II da Varano 🫡;🪖; il quale desiderava realizzare sia una dimora personale sia per scopi familiari 👪, lavorativi e d'intrattenimento; sia per avere un luogo fortificato dove controllare i suoi territori 📹 e l'importante via di comunicazione dove transitavano merci 📦 e pellegrini. Pur non avendo funzioni militari ̸/̸̅̅ ̆̅ ̅̅ ̅̅, Rodolfo II aveva intuito le potenzialità del Castello soprattutto per quanto concerneva la strategica posizione.
Venne realizzato in quattro anni di lavorazione, dal 1353 al 1357.
La sua gagliarda mole fece sì che divenisse presto centro di numerose battaglie ▄︻デ𝒦𝓎𝓇𝒾𝓀━一💥 - tra Rodolfo e il Conte Luzzo e Giovanni Acuto, capitani dei Fiorentini (1377) e tra le truppe di Braccio Da Montone e le truppe fermane del Migliorati (inizi del 1400) - e passaggi di proprietà. Dai Varano allo Stato Pontificio 🇻🇦, nel 1581 divenne possedimento dei Gesuiti ⛪✝️ fino al 1773. In seguito alla soppressione dell'Ordine, passò di proprietà a diversi Marchesi grazie alle concessioni dei pontefici ♗ Clemente XIV e Pio VI; il quale sostò nel 1782 nei pressi del Castello di ritorno da Vienna.
Nel 1815 il Castello fu protagonista della Battaglia di Tolentino [🗡️] ~|~ [🛡️] del 2 e 3 maggio. Episodio considerato come la prima battaglia combattuta per l'Indipendenza Italiana 🇮🇹, tra il Regno Di Napoli 🇳 presieduto da Gioacchino Murat e l'Impero austriaco 🇦🇹 del generale Federico Bianchi, con la decisiva vittoria di quest'ultimo; vero e proprio esordio del Risorgimento italiano 👑🤝👢.
Negli anni a ve**re è stato riconvertito in una fattoria e abitato da varie famiglie. La zona dove si erge è stata attraversata da popoli, viandanti e santi 😇 ed è stata teatro di scontri armati ▄︻テ══━一💥 e luogo di transito 🚶, passaggio 🚶‍♀️ e anche pellegrinaggio 🚶‍♂️🚶‍♀️⛪, tra cui la via Lauretana.
Nel 1973 è stato acquistato dal COMUNE DI TOLENTINO 🏫. I primi lavori di restauro 🏗️ risalgono agli anni Novanta e sono proseguiti per diversi anni.
Oggi ospita il Museo Civico Archeologico "Aristide Gentiloni Silverj" 🏛️🏺⚱️ ed è sede tutto l'anno di diversi eventi 📅, concerti 🎤, spettacoli 🎭, manifestazioni, convegni 🗣️ e mostre. Si menzioni a tal proposito l'importante mostra della Biennale Umorismo Tolentino 🎨🖼️🤣.

DESCRIZIONE
Il Castello della Rancia si presenta come un possente edificio 🏟️ di forma quadrangolare, composto da una cinta merlata rafforzata da tre torri angolari. L'ingresso primario, orientato a settentrione 🧭, è difeso a una torre portaia, sorvegliato dal mastio, e attraversato da un ponte in muratura con colonnine angolari e merlatura ghibellina. Allora era circondato da un fossato dal quale calava in ponte levatoio 🌉.
Varcato l'ingresso, a sinistra troverete l'ambiente destinato al corpo di guardia 💂; oggi adibito alla biglietteria 🎫🎟️ del Castello.
La visita parte dal Museo Civico Archeologico 🏛️, per proseguire nei camminamenti di ronda 🚶‍♂️🚶‍♀️ dell'aula est che vi condurranno ai piani superiori; nell'ampio salone adibito ad auditorium per mostre e alla cappellina barocca ⛪ eretta dai Gesuiti. Completamente spoglia, conserva soltanto l'altare con lo stemma dell'Ordine ⚜️ e il piccolo campanile 🔔✝️ che svetta adiacente all'aula ovest.
Ritrovatisi nel cortile interno, si conclude il percorso ai quattro piani seminterrati del Mastio 🗼, con scala a chiocciola 🪜. Le stanze segrete, collocate ai piani più inferiori, erano al tempo usate come prigioni 🔒⛓️; testimoniate da grossi anelli in ferro infissi alle pareti. Più in alto, un altro piano accoglie il plastico e la sezione dedicata alla Battaglia di Tolentino 🏹🗡️🛡️.

Concludiamo il nostro tour arceviese presentando a tutti coloro che hanno apprezzato il nostro piccolo contributo sulla ...
22/06/2025

Concludiamo il nostro tour arceviese presentando a tutti coloro che hanno apprezzato il nostro piccolo contributo sulla promozione turistica di Arcevia, la 32° edizione del Premio Internazionale di Scultura Edgardo Mannucci 🏆🗿 a Palazzo dei Priori 🏫, in corso Mazzini. Celebrata mediante un'apposta mostra con rispettiva premiazione🥇, inaugurata lo scorso 24 maggio e aperta al pubblico per ancora un paio di giorni fino alla prima metà di luglio... 👥📅

Un'interessante esposizione; nata dall'iniziativa del Rotary Club Altavallesina-Grottefrasassi di promuovere e valorizzare le opere di giovani artisti 👨‍🎨👩‍🎨 - diplomandi e neodiplomati delle Accademie di Belle Arti 🎓 italiane ed internazionali - esibendole in un confacente allestimento. Tra le sedi partecipanti si menzionano, insieme alla veterana Accademia di Belle Arti di Urbino, quelle di Macerata, L'Aquila e Carrara. Vi hanno preso parte quest'anno, anche le accademie straniere di Tirana 🇦🇱 e Cetinje (Montenegro) 🇲🇪.
Oltre ai lavori dei promettenti allievi-scultori, il percorso esordisce e termina rispettivamente con due collezioni personali: "Verità e Bellezza" 💅 dell'artista anconetano Floriano Ippoliti e "Totem contemporanei" 🗿 del montenegrino Esen Pojatić: vincitore della scorsa edizione (2024) del Premio in oggetto.

Curata dal professore 👨‍🏫 e storico dell'arte 🎨🖼️ Stefano Papetti, la manifestazione è un omaggio all'eredità artistica dello scultore 🗿 Edgardo Mannucci (1904-1986). Fabrianese di nascita ed arceviese d'adozione, è considerato uno dei protagonisti dell'arte plastica informale europea 🇪🇺 del Novecento. Alcune sue opere ve le abbiamo già descritte e potete farne visita presso l'esibizione permanente all'interno della Biblioteca Comunale - Centro Culturale San Francesco... 📚🏛️

La chiesa madre di Arcevia ⛪: luogo di pregheria 🙏, devozione ✝️, nonché sede di un ricco patrimonio artistico 🎨👨‍🎨; al ...
22/06/2025

La chiesa madre di Arcevia ⛪: luogo di pregheria 🙏, devozione ✝️, nonché sede di un ricco patrimonio artistico 🎨👨‍🎨; al punto di poterla definire una chiesa museo 🏛️. Meta indissolubile di un tour nel centro storico arceviese... 🚶‍♂️🚶‍♀️

La Collegiata di San Medardo sorge imponente nel cuore della città con la facciata visibilmente incompiuta dall'alto e l'insolita intitolazione a Medardo di Nyon: vescovo francese ♗🇫🇷, di cui si hanno notizie intorno al VI secolo. Patrono di Arcevia, della cui Collegiata ne conserva una reliquia 🦴. E' forse a quest'ultima che le si attribuisce la poca documentata 📜 dedica al Santo franco...
La presenza di una chiesa in tale luogo è attestata già dal 1208 📄. Nel 1585 papa Sisto V la elevò al rango di Collegiata e dal 1634 venne interamente ricostruita su progetto dell'architetto pisano 💸 Michele Buti, sotto la direzione Ascanio Passeri di Pergola. I lavori terminarono nel 1644, per poi essere interamente completati secondo l'aspetto attuale all'inizio del secolo successivo.

L'interno si presenta a navata unica con grande pianta a croce latina ✙ e cupola a forma poligonale. Vi sono numerose cappelle laterali impreziosite dalle tele di autori di spicco dell'arte rinascimentale. E' difatti lungo fare un elenco esatto di tutte le opere artistiche 🖌️ 👩🏽‍🎨 custodite all'interno della Collegiata... 💒 Potremo pertanto menzionare alcuni esponenti come il pittore locale Ercole Ramazzani, i Della Robbia e Giovanni Francesco Barbieri noto come "il Guercino".
Meritano una citazione due capolavori quali il "Polittico di Arcevia" - realizzato in paese nel 1507 dal toscano Luca Signorelli 👨🏻‍🎨 per l'altare maggiore della chiesa - e gli stupendi altare e paliotto in terracotta invetriata 🔮 di Giovanni e Fra' Mattia Della Robbia 👨🏼‍🎨👨🏽‍🎨 nella ca****la di Sant'Adriano, databili tra il 1510 e il 1513. Sfarzoso lo è anche l'altare in legno dorato riccamente decorato di quest'ultima, commissionato dal Conte Adriano Zitelli ⚜️ a Leonardo Scaglia e Francesco Giglioni negli anni 1647-1649.

E per ammirare l'intera collezione d'arte custodita nel principale edificio religioso della città, fate visita alla RACCOLTA MUSEALE DI SAN MEDARDO 🏛️🖼️. Vi si accede dalla chiesa stessa, alla sinistra dell'ingresso principale 🚪. Tutta l'esposizione, in questo post... 👀👁️

CHIESETTA DI SANT'AGATA ⛪.Potreste definirla una vera e propria piccola perla di culto ✝️ e storia arceviese: i tesori n...
22/06/2025

CHIESETTA DI SANT'AGATA ⛪.

Potreste definirla una vera e propria piccola perla di culto ✝️ e storia arceviese: i tesori nascosti che forse non risaltano subito all'occhio 👁️ per via delle loro modeste dimensioni, ma si rivelano al loro interno molto di più di ciò che ci si aspetta; in un paese dove, d'altronde, tutto è arte... 🎨

La piccola chiesetta di Sant'Agata, nel centralissimo corso Mazzini, nasce come edificio religioso annesso al trecentesco monastero femminile delle Benedettine 🧕📿; la sobria facciata è parte integrante dello stesso 🔥🕯.
Nel XVII secolo chiesa e monastero subirono una ricostruzione grazie a un finanziamento 💴💶 dei Conti Mannelli: mentre agli inizi del secolo successivo fu la singola chiesa ad essere ristrutturata con il contributo dell'architetto locale Andrea Vici (1743-1817), allievo del Vanvitelli 🏛️. E' proprio il tardo barocco settecentesco lo stile che caratterizza il suo singolare interno a forma ottagonale 🛑. Fu l'unica opera del celebre allievo vanvitelliano in terra natale... 🇮🇹
Nel monastero, soppresso in epoca napoleonica, ebbero sede la Congregazione dei Nobili, poi un ricovero per giovani dei religiosi di Don Guanella e, infine, un orfanotrofio per fanciulle 👧👧, chiuso nel 1966.

Elemento di maggior rilievo è la tela dell'altare maggiore: “L’incoronazione della Vergine con Sant'Agata e San Giovanni Evangelista”; uno dei capolavori del pittore veronese Claudio Ridolfi 🧑‍🎨, datato 1630 circa. Stabilitosi e operante a lungo a Corinaldo tra XVI e XVII secolo.
Ai lati osserviamo altri due altari con un elegante Crocifisso ✞ in legno intagliato e dorato (a sinistra) e un bel ritratto devozionale di forma ovale raffigurante la Madonna con bambino (a destra)🤰🤱🙏.
Degna di nota all'interno della piccola chiesa consacrata alla santa catanese è anche la pregevole cantoria in legno dorato, dove alloggia un possente organo... 🎵🎶

E non si può non concludere il percorso al Centro Culturale San Francesco con una visita all'omonima CHIESA ⛪. Situata a...
22/06/2025

E non si può non concludere il percorso al Centro Culturale San Francesco con una visita all'omonima CHIESA ⛪. Situata all'interno dell'ex convento e chiostro francescano - oggi sede del centro culturale 🏛️ - con l'iconico ingresso d'impianto medievale affacciato su corso Mazzini.

Il secondo edificio religioso di maggior rilievo ad Arcevia dopo la Collegiata, consacrata al patrono San Medardo.
A discapito della sua posizione un po' nascosta, con la facciata occultata dagli edifici 🏘️ e dagli esercizi pubblici 🏪🛍️ e dal travagliar della quotidianità cittadina 🚗🛵, l'ampio interno si rivela una perla sfarzosa dell'arte BAROCCO-ROCOCO'. Eretta per il volere dei frati di San Francesco D'Assisi nella seconda metà del XIII secolo, venne interamente ricostruita in tale stile nel 1750 dall'architetto Lorenzo Bossi.
Già nel 1597 alcune precedenti modifiche di restauro avevano di gran lunga soppiantato l'originario impianto medievale della chiesa; in particolare gli altari delle famiglie nobili locali 👑⚜️.

La navata unica della chiesa di San Francesco di Piazza presenta tre sontuosi altari per parete finemente decorati a stucco, ognuno dei quali ospitante un dipinto 👨‍🎨🎨 o una statua 🧔. Potremo citare a tal proposito la tela del San Carlo Borromeo o gli altari della Madonna 🤰🤱 e di Sant'Antonio di Padova...
La magnifica sensazione di ascensione al cielo 🔥🕯 si avverte in questo edificio cristiano ✝️ grazie alla particolare posizione del Santissimo Crocifisso ✞: sospeso in sopraelevazione sull'altare centrale dagli angeli 👼👼 verso la SS.Trinità. Sotto di lui osserviamo San Francesco d'Assisi inginocchiato🧎‍♂️che gli rivolge la preghiera 🙏, nell'attesa di ricevere le Sacre Stimmate.

Il bianco dello stile e le numerose sculture degli angeli e dei santi 😇😇 che circondano gli altari e le nicchie delle pareti, donano alla chiesa di San Francesco un'atmosfera candida e limpida; perfettamente invitante al culto e alla prece: fatene visita... 🚶‍♂️🚶‍♀️🔔

All'interno del Centro Culturale San Francesco, approfondite la storia del territorio arceviese e dei suoi castelli con ...
22/06/2025

All'interno del Centro Culturale San Francesco, approfondite la storia del territorio arceviese e dei suoi castelli con una visita al Museo Archeologico Statale di Arcevia 🏛️🏺. Aperto al pubblico nel 1996 e appartenente al circuito museale del Ministero della Cultura per la Regione Marche.

Troverete una ricca collezione di reperti ⚱️🔎🪨 che spaziano dal Paleolitico all'età romana, provenienti dai numerosi scavi ⛏️⚒️ comunali in una sorte di vero e proprio antiquarium📜; in particolare rinvenuti dalla necropoli celtica sita in località Montefortino, dal fossato preistorico-eneolitico di Conelle e dall'abitato protostorico di Monte Croce Guardia.
All'esposizione originaria sono stati aggiunti i ritrovamenti da altri due siti archeologici tra i più antichi del territorio locale, quali Ponte di Pietra e Cava Giacometti 🧔🛖.
All'inizio del percorso, esordirete con l'introduttiva Collezione Monti Anselmi; creata allora mediante le prime ricerche condotte sul primitivo popolamento di Arcevia, al fine di erigervi un apposito Museo in grado di raccontarne la storia... 📃✒️

Sostiene il Ministero della Cultura per la Regione Marche: "La bellezza è un valore universale condiviso; che non appartiene più ai singoli oggetti, ma anche al contesto che li circonda, in scala talmente ampia da includere il paesaggio 🏞️.
I musei sono uno strumento per condividere questa bellezza e riappropriarsi del nostro patrimonio; e le Marche ce ne offrono una rete capillarmente diffusa su tutto il territorio regionale...".

P.S. Dalle foto scattate 📷 in seguito a nostra visita, è esclusa la collezione della sopracitata sezione di Montefortino: attualmente chiusa al pubblico per effettuare dei 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝗮𝗹𝗹𝗲𝘀𝘁𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼; nell'attesa di ritornare ancora più interessante di prima... 🤔⏰

Una domenica di inizio estate ☀️😎 nell'incantevole Arcevia: la città dei nove castelli 🏰🏰🏰🏰🏰🏰🏰🏰🏰 che si diramano sparsi ...
22/06/2025

Una domenica di inizio estate ☀️😎 nell'incantevole Arcevia: la città dei nove castelli 🏰🏰🏰🏰🏰🏰🏰🏰🏰 che si diramano sparsi nel vasto territorio comunale, proteso sia verso il mare 🌊 che verso l'Appenino ⛰️.
Borgo medievale risalente al XIII secolo 👑🛡️, nato come Rocca Contrada, e ancora oggi pressoché intatto su un'altura che mantiene tuttora gli assetti urbanistici e le cinte murarie caratteristiche del periodo in cui rimase una delle città più importanti della Marca 🤴👸. Ne è un integro esempio, nella centrale piazza Garibaldi, il duecentesco Palazzo Comunale 🏟️; affiancato da una possente torre campanaria e da un sottostante arco gotico.
In epoca più recente fu teatro di uno degli episodi più importanti, e allo stesso tempo più tragici, della storia della Resistenza Italiana 🇮🇹. L'Eccidio di Monte Sant'Angelo: una montagna sita nel Comune di Arcevia, in data 4 maggio 1944, quando 63 tra civili e partigiani vennero fucilati ▄︻デ══━一💥 dalle truppe tedesche e fasciste per rappresaglia contro i movimenti di opposizione al nazifascismo 👨🏻✋🏻🙋🏻‍♂️🇦🇹.
In seguito a tale episodio e fino al termine del conflitto, la popolazione arceviese si distinse notevolmente per il proprio contributo alla lotta partigiana e alla conseguente Liberazione ✊✊🏻. Ogni anno, nella prima domenica di Maggio, si celebra in paese l'anniversario in memoria 💭🧠 dell'Eccidio e degli episodi susseguenti.

Ai giorni nostri Arcevia lascia un notevole patrimonio artistico-storico 🎨 a disposizione dei visitatori 👥; grazie anche al contributo e all'eredità lasciata da alcuni personaggi locali di spicco in tali ambiti.
Potreste iniziare il vostro tour dal Centro Culturale San Francesco 🏛️: il fulcro dell'istruzione e delle collezioni culturali cittadine. Farete visita alla Biblioteca Comunale 📚📖, con sale di lettura impreziosite dai capolavori di uno dei più grandi maestri dell'arte italiana contemporanea quale Bruno d'Arcevia 👨‍🎨; il quale ha voluto omaggiare la città natale adottandola come pseudonimo.
Tra i corridoi delle sale bibliografe ammirerete inoltre l'esposizione permanente delle opere di due scultori🗿🗿altrettanto conterranei: Edgardo Mannucci (1904-1986) e Quirino Ruggeri (1883-1955); realizzata con il finanziamento della Provincia Di Ancona e della Comunità Montana Esino Frasassi...

Inaugurata ieri e aperta ai visitatori per tutto il mese di giugno è la mostra ARCHEOPLASTICA - STORIE DI SCARTI E RIUSI...
02/06/2025

Inaugurata ieri e aperta ai visitatori per tutto il mese di giugno è la mostra ARCHEOPLASTICA - STORIE DI SCARTI E RIUSI DI CIVILTA', nella sfarzosa cornice barocca dell'ex chiesa di San Filippo ⛪ a Serra San Quirico. Progetto volto a sensibilizzare lo spettatore verso i delicati temi del riciclo ♻️ e dell'ecologia 🚮, al quale sono correlati eventi rivolti a tutte le età 👦👨👧👩 con i medesimi propositi...

Archeoplastica 🧴🧼🫧 è un'attivista iniziativa che trae origine dalla catalogazione di rifiuti in plastica rilasciati dal mare 🏝️🌊 risalenti al periodo tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta del secolo scorso; oggetti che vengono letti come reperti della società contemporanea 👥👥.
L'obiettivo è coinvolgere gli utenti sull'emblema dell'inquinamento marino 🏖️🚯 e stimolare un cambiamento nell'atteggiamento verso la plastica usa e getta 🗑️, promuovendo comportamenti quotidiani più responsabili e sostenibili. Attraverso un'esperienza visiva 👀 ed emotiva 🥹, il pubblico è invitato a riflettere sull'impatto di questo materiale "immortale" sui nostri ecosistemi 🤍☁️🌿🍃✨.
Dal materiale utilizzato, alle forme dell'involucro, fino alla comunicazione del prodotto, ogni rifiuto in plastica esposto rivela una dimensione di racconto di un'epoca che può far riflettere su problematiche ecologiche, estetiche e su come il quotidiano 📰🗞️ diventi storia per le generazioni future.

Progetto accolto a Jesi nel 2024 ed ora divenuto una mostra 🏛️ diffusa sul territorio dell'ambito provinciale dell'ATA Rifiuti, ARCHEOPLASTICA si divide quest'anno nel trimestre maggio-giugno-luglio presso i comuni 🏫 di Morro d'Alba, Serra San Quirico e Sassoferrato.
Noi abbiamo fatta tappa nel secondo delle tre amministrazioni ospitanti. Un'esposizione di campioni di prodotti comuni per la pulizia 🧸🧽, il bricolage 🧰 ed il benessere 💈💅 risalenti al periodo suddetto, rivenuti sulle coste italiane💧💦🇮🇹 .
Per il pubblico non più giovanissimo 👴🧓 , sarà anche un nostalgico ricordo delle etichette 🏷️ e delle marche 🔖 di articoli tuttora presenti sul mercato, ma con flaconi e confezioni ben diversi...

Ultimo, ma non meno importante: un omaggio allo staff dell'Abaco Società Cooperativa di Fermo, che cura l'esposizione, l'allestimento e l'apertura della mostra ai visitatori... 📷📸🚶🚶‍♀️

Restituita al culto dopo recenti lavori di restauro e consolidamento 🚧, è l'edificio di culto di maggior pregio ed impor...
25/05/2025

Restituita al culto dopo recenti lavori di restauro e consolidamento 🚧, è l'edificio di culto di maggior pregio ed importanza a Filottrano: la Parrocchia "Santa Maria Assunta" ⛪. L'imponente chiesa che affonda la sua solenne facciata 🙏 alle porte del centro storico, fuori le mura cittadine; di fronte all'Arco Perozzi noto come Porta Marina.

Eretta con eleganti forme tardo barocche nella seconda metà del XVIII secolo, sulle fondamenta di una precedente chiesa gotica sorta nel Trecento col formarsi del nucleo urbano filottranese 🏘️. Quest'ultima, divenuta troppo esigua e pericolante 🏚️ nel corso dei secoli, vide la necessità di essere sostituita con una pieve di maggiori dimensioni 💒; la quale vide completarsi il suo progetto architettonico già dal 1679.

Ed è proprio sull'ampia e sofisticata architettura dell'interno, diviso in più sezioni, su cui si lavorò molto in seguito...👷👨‍🏭
Si parte da una pianta a navata unica con cappelle laterali e coperta da volta a botte lunettata 🌙, per arrivare alla parte centrale che si allarga in uno spazio ellittico ⬯ coperto da volta a cupola. Il transetto è affiancato da due cappelle laterali, oltre cui si apre il profondo presbiterio 🔥🕯.
Il tutto è rivestito da decorazioni a stucchi e dorature con finti marmi, di gusto barocco, che rendono la chiesa un prezioso gioiello artistico 🎨🖌️; in gran parte accentuato dalle diverse opere d'arte 🖼️ accolte nelle numerose cappelle laterali. Possiamo citare a tal proposito la pala dell'Assunzione 🤰🤱 dell'altar maggiore del pittore francese Étienne Parrocel (XVIII sec.) 🧑‍🎨🇫🇷.
Merita una nota anche la possente cantoria con balconata, che vanta la presenza di un grande organo dalle sfarzose forme barocche... 🎵🎶

Un'altra delle numerose mete turistiche che a Filottrano potete ritornare a visitare dopo lungo tempo... 🚶‍♂️🚶‍♀️✝️

Vi raccontiamo un'altra storia di gente comune 👥, che fa del proprio lavoro una passione ❤️‍🔥: una vera e propria collez...
25/05/2025

Vi raccontiamo un'altra storia di gente comune 👥, che fa del proprio lavoro una passione ❤️‍🔥: una vera e propria collezione che si ampia nel corso degli anni fino a trasformarsi in un'esposizione museale... 🏛️

E' il percorso personale e professionale di Boresta Gustavo. Classe 1955, nato a Filottrano, che ha fatto del suo lavoro e della sua passione per la Macchina per cucire un'avventura collezionistica che ha deciso di condividere con gli altri 👨‍👨‍👧‍👦👨‍👨‍👦‍👦; tramutandola in una raccolta aperta a tutti, divenuta il Museo Macchine Per Cucire Filottrano 🧵🪡.
Il suo interesse per l'arte del cucito e gli strumenti ad essa predisposti è iniziata in gioventù 👦, stimolata dalla macchina per cucire modello "Regina Margherita" appartenente alla nonna 👵. Si è messo dunque a ripulire 🧽🧼 e sistemare 🔨 questa macchina che ormai nessuno pensava potesse funzionare ancora, ed è riuscito nel suo intento di rimetterla in attività 🔌💡.
Negli anni ha lavorato presso varie ditte specializzate in riparazioni macchine per cucire 👨‍🏭, accumulando sempre più esperienza. La possibilità di ritirare modelli usati in cambio di nuovi prototipi, gli ha consentito di accumulare i primi pezzi della collezione.
Ha operato per lunghi periodi anche all'estero 🌐, in qualità di tecnico di macchine per cucire 👷; stimolato dalla volontà di acquistare qualche modello d'epoca ogni volta che visitava un paese diverso 🌍🌏🌎. Così con gli anni, la sua piccola collezione è cresciuta notevolmente... 📈📈

Oggi il MUSEO MACCHINE PER CUCIRE vanta più di 300 pezzi, con accessori ✂️🧶👚 e documentazioni 📜📝; tutti funzionanti e in buono stato di conservazione, considerando gli anni 🧐.
Macchine da cucire da tavolo 🗃️, con il bancale, mascotte e modelli antichi, vissuti nel tempo, che fanno rivivere gli oltre 160 anni di storia della macchina per cucire .
Un'arte, quella del cucito e della Sartoria, che a partire dagli anni Cinquanta caratterizza prodigiosamente l'artigianato e l'economia di Filottrano 🏢. Centro ricettivo dell’attività sartoriale marchigiana, che si traduce oggi in capi eleganti, raffinati e con particolare attenzione ai dettagli 👒🧥👗 , malgrado l'oramai industrializzata 🏭 produzione di questi accessori; sebbene in paese sorga ancora qualche attività gestita dalle sapienti mani degli artigiani 🙌👐.
Singer, PFAFF, Necchi, forse i più noti, sono solo alcuni dei marchi che troverete in questa singolare collezione quando le farete visita... 📍

Indirizzo

Via Raffaello Sanzio, 51
Castelfidardo
60022

Orario di apertura

14:30 - 19:45

Sito Web

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando I Viaggi Itineranti di Giacomo Bontempi pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta L'azienda

Invia un messaggio a I Viaggi Itineranti di Giacomo Bontempi:

Condividi