02/08/2024
Simone Biles, un metro e quarantadue di gioia, treccine e potenza, ha un dono: sa cadere sempre in piedi, nella vita così come nella ginnastica artistica. Questa è la storia di un’atleta olimpica eccezionale, della sua coraggiosa e continua ricerca di equilibrio, sopra e giù dalla trave, e della sua vittoria.
Perché Simone, alla fine, ce l’ha fatta: ha davvero imparato a volare.
È la terza di quattro fratelli: Adria, Ashley e Tevin. La sua infanzia è segnata dalle difficoltà; la madre, Shanon Biles, lotta contro la dipendenza da alcol e droghe, e spesso entra ed esce di prigione. Questa instabilità porta Simone e i suoi fratelli a vivere in diverse case-famiglia, senza un senso di sicurezza.
L’anno che cambia tutto è il 2000, quando i nonni materni di Simone, Ron e Nellie Biles, decidono di adottare lei e sua sorella Adria. “L’anno più importante della mia infanzia è il 2000, l’anno in cui sono stata adottata,” racconta Simone. I nonni diventano i suoi genitori a tutti gli effetti, offrendo finalmente una casa stabile e un ambiente amorevole. “Mia madre abusava di alcol e droga, era sempre fuori e dentro dalla prigione. Io ero sempre affamata e spaventata,” aveva raccontato Simone in una vecchia intervista senza nascondere l’emozione legata al ricordo.
Grazie al supporto dei nonni, Simone inizia a praticare ginnastica e rapidamente emerge come un talento straordinario. La sua carriera esplode nel 2016 alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, dove conquista quattro medaglie d’oro e una di bronzo, diventando la prima ginnasta a vincere tutti i concorsi individuali di un ciclo olimpico.
Nonostante il successo, la strada di Simone è tutt’altro che facile. Nel 2018, viene rivelato che Larry Nassar, medico della nazionale di ginnastica USA, ha abusato sessualmente di più di 250 atlete, tra cui proprio Simone. “Ero distrutta, sentii di essere stata ingenua tutti quegli anni, credevo fosse normale quello che faceva,” aveva commentato l’atleta. Questo trauma, insieme alla pressione costante della competizione, porta Simone a lottare con la sua salute mentale.
Durante le Olimpiadi di Tokyo 2020, Simone decide di ritirarsi da diverse competizioni a causa di un blocco mentale noto come “twisties”. “Ero depressa e ancora non lo sapevo,” racconta Simone, evidenziando l’importanza di prendersi cura di se stessi.
Dopo un periodo di pausa, trova l’amore: nel 2022 annuncia il fidanzamento con Jonathan Owens, giocatore di football americano, e nel 2023 si sposano, aggiungendo un’altra gioia alla sua vita. Simone torna a competere con una nuova consapevolezza e una rinnovata passione per la ginnastica. Alle Olimpiadi di Parigi 2024, si accende come mai prima, dimostrando al mondo che è possibile risorgere dalle proprie ceneri. “Amo la ginnastica anche più di prima,” dichiara, mostrando una versione di sé più forte e più leggera.
Simone Biles non è solo un’atleta straordinaria; è un simbolo di resilienza, coraggio e autodeterminazione. Ha affrontato le sfide più difficili e ha trovato la forza di parlare apertamente delle sue esperienze, ispirando milioni di persone in tutto il mondo.
Simone Biles tifiamo per te ❤️