19/05/2023
FE.N.I.T. AL FIANCO DEGLI STUDENTI
LA PROTESTA DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI PER LA CRISI DEGLI ALLOGGI
In questi ultimi giorni si è parlato molto su tutti i quotidiani e nei TG nazionali della protesta messa in atto dagli studenti universitari di tutta Italia contro il caro affitti degli alloggi a loro destinati. FE.N.I.T. (Federazione Nazionale Inquilini & Terriorio, promossa dalla Confial) ha l’obbligo morale ed istituzionale di recepire questo grave problema, ascoltarne il disagio e trovare una soluzione che PASSA ESCLUSIVAMENTE ATTRAVERSO IL CONFRONTO ISTITUZIONALE.
Solo con le tende poste negli atenei universitari gli studenti hanno attirato su di loro l’attenzione dei media, una protesta pacifica, dall’ alto valore simbolico e dalla drammatica realizzazione di una situazione attuale sempre più critica per i giovani. Giovani che sono e saranno il futuro di questo paese, che saranno il tessuto sociale, economico e politico.
Sino ad ora nessuno ha messo in evidenza che la crisi degli alloggi per gli studenti universitari in Italia è in atto da diversi anni, il caro affitti è aumentato dopo il COVID, motivo per il quale dopo la pandemia gli affitti sono cresciuti vertiginosamente; frutto di una cattiva gestione ed una mancata sorveglianza sull’inflazione che è di fatto una conseguenza diretta della crisi economica.
La pandemia ha stravolto il mercato, i prezzi sono aumentati e l’offerta è rimasta bassa, sia in termini di volume che qualitativa rispetto all’aumento della domanda. Con il ritorno delle lezioni in presenza, molti studenti sono stati costretti ad accettare canoni più alti rispetto a prima, soluzioni alloggiative precarie, con richieste di rilascio prima dell’estate in città come Venezia per consentire ai proprietari di affittare gli immobili ai turisti, con contratti in nero, senza alcun controllo e con canoni sproporzionati.
La protesta si è allargata da Roma e Milano anche nelle altre maggiori città universitarie tra cui Pavia, Padova, Venezia, Bologna, Firenze e Perugia, dilagando in quasi tutte le città universitarie, da nord a sud; affianco a questo abbiamo territori come l’ Abruzzo, la Campania, la Calabria, la Sicilia e la Sardegna sempre meno valorizzati e sfruttati per offrire ai giovani soluzioni di formazione ed abitative, pur avendo le stesse Regioni, poli di eccellenza educativa.
La politica sembra essere corsa ai ripari, ed il Governo, dopo il clamore ottenuto dagli studenti, nel Consiglio dei Ministri dell’ 11 maggio 2023 ha deciso di ve**re incontro alle richieste degli studenti, stanziando, d’intesa con la Comunità UE, 660 milioni di euro per combattere il caro affitti che è stato denunciato con le proteste degli studenti universitari in tutta Italia. Il Consiglio dei Ministri ha deliberato la presentazione di due emendamenti al cosiddetto “decreto Pa”, tra cui quello relativo all’immediata operatività di incentivi per un ammontare di 660 milioni di euro destinati .
E’ intervenuta anche la Ministra Bernini la quale ha dichiarato: "Abbiamo chiesto un censimento degli immobili inutilizzati affinché vengano messi a disposizione per gli studenti", ha detto la ministra dell'Università e della ricerca a Radio 24, la quale ha anche spiegato: "C'è un problema nel trovare immobili disponibili in provincia". "Ho chiesto la collaborazione a partire dal demanio, i Comuni e i sindaci delle aree metropolitane - ha aggiunto Bernini -. Noi siamo arrivati qualche mese fa e abbiamo già messo sul tavolo 400 milioni sugli alloggi per gli studenti e 500 milioni per le borse di studio: è quasi un miliardo sulla legge di bilancio. Poi passeremo anche ai fondi del Pnrr. Garantiamo al momento per l'assegnazione di ulteriori 7.500 posti letto. Abbiamo 40mila posti letto. Questo è già velocizzare, ma vogliamo andare avanti su questo".
FE.N.I.T. si pone l’obbiettivo e lo scopo, che a questo punto diviene PRIMARIO E PERENTORIO, di cercare e trovare un contatto con le realtà sopra esposte e farsi Araldo delle stesse con le Istituzioni, attraverso la propria rappresentanza ed offrendo tavoli di confronto con proposte tecniche di risoluzione. Ascoltare gli Studenti, interfacciarsi dapprima con le Regioni per arrivare al Ministero con il quale pianificare una strategia risolutiva dell’annosa questione.