Sycylia z Renata

Sycylia z Renata Il viaggio è l'esenza della vita!
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24/08/2024

Storia e leggenda del Seltz al limone.

Elemento caratteristico di ogni via e piazza principale di Catania è il chiosco. Rifugio degli assetati e delizia dei passanti, il chiosco tipico catanese offre il Seltz al Limone, l’autentico protagonista di questo luogo. Una bibita che potrebbe sembrare il frutto dell’immaginazione di una mente messa alla prova dal calore delle giornate estive. Invece questa bevande esiste, disseta e sì, è una ricetta 100% catanese , in molti applicano numerose varianti , come il doppio sale , il doppio limone e l'utilizzo di sale grosso.

Ma chi fu l'inventore di tale superba bibita e come è diventata parte imprescindibile della vita dei catanesi ?

Partiamo dal suo elemento base , acqua di Seltz, o anche semplicemente seltz, è una denominazione corrente in Italia per designare l'acqua fortemente gassata, ottenuta immettendo in un sifone ermetico il gas (anidride carbonica) sotto pressione di apposite bombolette.
Il suo nome deriva da quello di Selters, una località tedesca sita sulle montagne Taunus, da cui proviene un'acqua minerale ricca di anidride carbonica. In tedesco, infatti, quest'acqua viene denominata Selterswasser ("acqua di Selters").

Accadde che negli anni 30 , il seltz era molto richiesto per preparare bevande e miscugli (in era autarchica non si poteva scrivere cocktail) , il Duce era stanco però di dovere importare dalla Germania l'anidride carbonica , utile anche per preparare il carbammato d'ammonio, indispensabile per la produzione dei fertilizzanti e delle materie plastiche.

Venne a sapere che nel territorio di Mineo esisteva un lago che emetteva enormi quantità di anidride carbonica , il lago dei Palici uno dei luoghi archeologici più importanti del mondo dove esistevano vestigie di antichi tempi siculi e greci e dove il famoso Ducezio aveva organizzato le sue truppe sicule contro i greci.

Ma a Mussolini tutto questo non importava , ordinò la copertura del lago e il prelievo di tutto il gas che emetteva.
Da quel momento Catania divenne la capitale italiana della produzione CO2 , nella produzione per alimenti , il cavaliere Russo realizzò in quella che era allora la zona industriale della città , l'attuale quartiere di San Cristoforo , una fiorente impresa che forniva anidride carbonica a tutto il territorio nazionale.

Con la guerra l'azienda fu tra le prime a ve**re bombardata , anche se non completamente distrutta, la produzione si azzerò e come liquidazione alcuni operai si impadronirono di numerose quantità di sifoni già pronte per la produzione del seltz.

Uno di questi operai si chiamava Giammona decise di utilizzare le grandi quantità di seltz che aveva stoccati a casa , per distribuire bevande fresche in un chiosco che aveva creato alla belle e meglio in quel di piazza Jolanda a poche centinaia di metri dalla stazione, chiosco che inaugurò per la festa di Sant'Agata del 1946 .
Cominciò a distribuire con successo acqua con seltz aromatizzata con mezzo limone , fu subito un successo e il successo aumentò quando al limone aggiunse il sale .

La semplice ricetta si diffuse a macchia d'olio agli altri chioscari , da quel momento il seltz al limone è la bevanda catanese per eccellenza.

Secondo molti ricercatori questa è la bevanda migliore possibile perchè ricarica gli elettroliti delle cellule .
Gli elettroliti sono sostanze importanti che permettono alle cellule del corpo di funzionare e al corpo stesso di espletare le proprie attività.
Gli elettroliti (come sodio, potassio e altri) sono cruciali nel consentire alle cellule di generare energia, nel mantenere la stabilità del loro rivestimento e nel favorirne il funzionamento in generale. Essi generano elettricità, contraggono i muscoli, muovono l'acqua e i fluidi presenti nel corpo e sono parte attiva in una miriade di altre attività. Il mantenimento dell'equilibrio delle concentrazioni di elettroliti include anche la stimolazione del meccanismo della sete quando il corpo è soggetto a disidratazione. Il cervello funziona un pò come le batterie dell'auto è composta da un infinità di "microcellule" e per funzionare hja bisogno di elettroliti.

Una sostanza come i normali beveroni energetici in commercio contiene molta acqua (bene) ma anche zucchero (male) chè non conduce elettricità e quindi blocca il rifornimento elettrolitico al cervello, solo dopo che il nostro corpo assorbirà gli zuccheri l'effetto degli integratori sarà effettivo (circa un'ora se va bene).
Il seltz con Limone , sale da cucina e aggiungerei un pizzico di bicarbonato che viene preparato nei chioschi della Sicilia orientale (potete farlo anche a casa) agisce quasi istantaneamente , fornendo al cervello e alle cellule muscolari tutti gli elettroliti di cui hanno bisogno e migliorando le capacità celebrali e i tempi di reazione.

Quindi buon seltz al limone a tutti.

Fonti : wikipedia .com ; Abate Giuseppina (donna di grande memoria e lunga vita)

20/08/2024
16/08/2024

L'origine della Sicilia e la Trinacria

Secondo un’antica leggenda, la Sicilia
ebbe origine dalla danza di tre ninfe.
Queste tre splendide creature danzavano per tutto il mondo prendendo, dalle aree più fertili, manciate di terra, piccoli sassi e frutti.Un giorno però, si fermarono in una regione del mondo che aveva un cielo particolarmente limpido e azzurro. Lì la danza si fece più elegante e gioiosa e fra un passo e l'altro le tre ninfe gettarono in mare tutto ciò che avevano raccolto per il mondo. Il mare si illuminò e dalle onde emerse una terra tutta nuova, ricca, profumata e splendente. Nei punti in cui le tre ninfe danzarono e buttarono tutto ciò che avevano preso dalle altre terre sorsero tre monti. La terra che unisce e riempie lo spazio fra questi monti aveva (e tuttora ha) la forma di un triangolo.
Si pensa quindi che il termine “TRINACRIA” possa derivare da questa leggenda, in quanto si rifà al termine greco "triskéles" che si ricollega al significato geografico: "treis" (tre) e "àkra"(promontori), da cui deriva il termine latino "trìquetra" (a tre vertici).

TRINACRIA
Il termine Trinacria si fa anche risalire alle figure mitologiche delle Gorgone. Infatti, la Trinacria è composta dalla testa di Medusa (figlia di Forco e Ceto e sorella di Steno e Euriale) dalla quale partono tre gambe piegate all’altezza del ginocchio.I capelli di Medusa sono dei serpenti intrecciati con spighe di grano. Queste rappresentano la fertilità del territorio, mentre le tre gambe rappresentano i tre promontori della Sicilia: Capo Lilibeo (Marsala, ad Ovest), Capo Peloro (Messina, a Nord-Est), Capo Passero (Siracusa, a Sud).

CURIOSITÀ
Il simbolo della Trinacria si trova anche nell'Isola di Man (nel mare d'Irlanda) portatovi, secondo una leggenda del luogo, dai Normanni provenienti dalla Sicilia; questi sostituirono con la Trinacria l'antico simbolo dell'isola irlandese, che sotto i re scandinavi era costituito da un vascello; il simbolo siciliano si trova in stemmi di famiglie nobili straniere, come gli inglesi Stuart d'Albany, i Drocomir di Polonia, gli Schanke di Danimarca.

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𝐈𝐍𝐂𝐀𝐍𝐓𝐄𝐕𝐎𝐋𝐄 𝐒𝐂𝐎𝐑𝐂𝐈𝐎 𝐒𝐔 𝐒𝐂𝐈𝐂𝐋𝐈

Pubblichiamo volentieri questo magnifico scatto di uno splendido scorcio del Santuario di Santa Maria La Nova a Scicli.

📷 Foto di Salvina Venezia‎

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MESSINA
L' orologio astronomico del Duomo

© Alessandro Martines

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«La storia della Funivia dell'Etna comincia nel 1953, costruita coraggiosamente sul vulcano attivo più alto d'Europa»

• 𝗘𝘀𝗰𝘂𝗿𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶 / 𝗜𝗻𝗳𝗼 / 𝗣𝗿𝗲𝘇𝘇𝗶
https://bit.ly/FuniviaEscursioni
• 𝗖𝗿𝗮𝘁𝗲𝗿𝗘𝘅𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀
𝘐𝘭 𝘯𝘶𝘰𝘷𝘰 𝘴𝘦𝘳𝘷𝘪𝘻𝘪𝘰 𝘥𝘪 𝘍𝘶𝘯𝘪𝘷𝘪𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘌𝘵𝘯𝘢, 𝘵𝘪 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢 𝘥𝘢𝘭 𝘤𝘦𝘯𝘵𝘳𝘰 𝘥𝘪 𝘊𝘢𝘵𝘢𝘯𝘪𝘢 𝘧𝘪𝘯𝘰 𝘢 𝘲𝘶𝘰𝘵𝘢 2.900 𝘮𝘵: https://bit.ly/CraterExpress
• 𝗦𝗰𝗼𝗻𝘁𝗼 𝗥𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗶
𝘈𝘣𝘣𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘳𝘪𝘯𝘯𝘰𝘷𝘢𝘵𝘰 𝘭𝘦 𝘵𝘢𝘳𝘪𝘧𝘧𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘪 𝘳𝘦𝘴𝘪𝘥𝘦𝘯𝘵𝘪, 𝘴𝘦𝘨𝘶𝘪 𝘪𝘭 𝘭𝘪𝘯𝘬 𝘱𝘦𝘳 𝘪 𝘥𝘦𝘵𝘵𝘢𝘨𝘭𝘪: https://bit.ly/ScontoResidenti

https://www.funiviaetna.com
[email protected]
+39 095 914141
+39 095 914142

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03/09/2023

CASA MUSEO GIOVANNI V***A Via Sant'Anna 8 -Catania
(Cenni storici e descrizione di Santa Sorbello)

Il palazzo con ingresso in via Sant’Anna n. 8 segnato da una lapide del 1939, si affaccia su via Garibaldi, cuore pulsante della Catania barocca, divenuto il principale crocevia cittadino dopo il disastroso terremoto del 1693.

L'edificio è un palazzo borghese di fine Settecento, impiantato su parte delle strutture preesistenti del piccolo convento dei “Padri Trinitari della Redenzione dei Captivi”, detti anche “Padri di Sant’Anna”, che si occupavano di raccogliere il denaro necessario a riscattare i cristiani rapiti dai pirati barbareschi e venduti come schiavi. Quando verso la fine del Settecento i Padri Trinitari vengono soppressi, il “conventino di S. Anna” viene prima devoluto al Regio Demanio e nel 1784 venduto ai coniugi Mauro, avi materni del V***a. Qui Giovanni V***a nacque nel 1840, visse la sua infanzia e la sua vecchiaia, allontanandosi da questa casa e dalla città in età adulta per inseguire la grande passione della scrittura. Nella stessa casa morirà nel mese di gennaio del 1922.

L’itinerario museale conduce alla scoperta di questa casa, dei suoi dettagli intimi e di quel grande fenomeno ottocentesco che fu il Verismo italiano, di cui Giovanni V***a è stato il massimo esponente.

Nell’androne una targa segnala la scala di accesso alla Casa Museo dello scrittore. Il portone, con i vetri serigrafati di inizio ’900, voluti dallo stesso V***a, conduce ad uno scalone marmoreo fiancheggiato da un uno zoccolo in finto marmo nero, e da una elegante ringhiera in ghisa.

Al primo piano si trova la biblioteca, un’importante raccolta pubblica che ospita libri e manoscritti originali dei fondi archivistici e librari di Luigi Capuana e di Federico De Roberto.

Al secondo piano si trova l’appartamento privato dello scrittore, divenuto monumento nazionale nel 1939, e oggi museo. Sobrio e austero come gran parte della casa, l’ingresso ospita l’accoglienza con la biglietteria ad una scrivania appartenuta a Giovanni V***a negli anni del suo primo soggiorno milanese. In questa piccola saletta si trovano materiali informativi, tra i quali una guida per i non vedenti e una pianta tattile della casa.

Nella prima stanza, a destra della saletta d’ingresso, erano in origine ospitati due salottini, che possiamo vedere in una foto del 1922 arredati con mobili, quadri e suppellettili tipici del gusto dell’alta borghesia siciliana del primo Novecento. I due salottini vennero successivamente unificati in un unico salone, oggi allestito con teche espositive che introducono alla visita. Vi si espongono alcune prime edizioni del V***a, tradotte in varie lingue, insieme ad opere coeve di altri autori, tra le quali quelle di Luigi Capuana con dediche autografe, ed ancora stampe e ritagli di giornali d’epoca.

Il secondo ambiente è la biblioteca privata di Giovanni V***a. La grande stanza è arredata con le librerie volute dallo stesso scrittore e realizzate su misura con legno di noce proveniente dagli alberi della tenuta di famiglia di Tébidi, a Vizzini. Le sei librerie contengono circa 2600 volumi di altissimo valore e unici nel loro genere, fatti rilegare dallo stesso V***a, ognuno dei quali reca sul dorso le sue iniziali incise.

Oltre alle opere del V***a, tradotte in diverse lingue, sono presenti raccolte di altri autori contemporanei allo scrittore, che raccontano delle letture e dei suoi interessi culturali.

Davanti al finestrone campeggia un grande leggio, usato dallo scrittore che amava spesso scrivere stando in piedi e da questa posizione guardare scorrere la vita sulla vivace via Sant’Anna.

Segue la camera da letto che sarà il rifugio di V***a adulto, luogo dove custodire i ricordi familiari con i ritratti degli avi e le foto degli affetti più cari ed anche lo spazio più intimo dello scrittore che aveva un carattere introverso e riservato specialmente negli ultimi anni. La stanza era l’angolo da cui guardare la città dalla trafficata e brulicante via Garibaldi e il luogo da cui ascoltare i canti delle vicine Clarisse, suore di clausura che lo ispireranno nella Storia di una Capinera.

Gli ambienti sono tutti arredati con mobili di famiglia, alcuni provenienti da Vizzini e, perciò, caratterizzati dalla semplicità e dal rigore di una casa di provincia del tempo. Molti sono gli oggetti personali, tra i quali la valigia e la cappelliera che accompagnavano lo scrittore nei suoi frequenti viaggi nel nord Italia.

Le pareti sono arricchite da stampe, incisioni e pitture ad olio su tela di artisti amici di Giovanni.

Anche l’ultima stanza, la camera da pranzo, custodisce alcuni preziosi cimeli storici: un tavolino proveniente dagli arredi di scena del primo allestimento teatrale della Cavalleria Rusticana, tenutasi al Teatro Carignano di Torino, ed un grande vassoio di legno, dono di Eleonora Duse, interprete principale nella stessa rappresentazione nel 1884.
(Testo di Santa Sorbello)

Dal sito del Parco Archeologico di Catania

Foto d'archivio di Obiettivo Catania: un angolo della Biblioteca di Casa V***a che accoglie oltre 2500 volumi

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Concert films with Vienna's city hall as the backdrop! 🎬 🍿
The annual Film Festival, orchestrated by the city of Vienna, has entered its 33rd round. Between July and September, people from Vienna and all over the world visit the event to enjoy the unique mixture of film, music, food, and the special flair of the city – free of admission!

Here's the program 👉 https://filmfestival-rathausplatz.at/en/programm/

📍 Rathausplatz, Vienna

📸 ÖW / Julius Silver

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Vi raccontiamo la lunga storia di una famiglia che alla fine dell'Ottocente diede vita a una delle realtà industriali più importanti e longeve di tutta la nostra Isola

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Catania

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