Portico57 è ubicato nella corte settecentesca di uno dei palazzi più antichi del centro storico di Cava de' Tirreni all'inizio del Borgo Scacciaventi. Completamente ristrutturato può ospitare sino a 4 persone ed è l'ideale per visitare i più bei siti turistici della Costiera Amalfitana, della Costiera Sorrentina, Napoli e Salerno.
L’origine del borgo di Cava de’ Tirreni, quello che noi chiamiamo Borgo Scacciaventi, ha una storia molto antica.
Dobbiamo tornare all’XI secolo, quando ai piedi del Monte Finestra, arrivò un gruppo di monaci, richiamati dalla santità di un nobile longobardo, Alferio Pappacarbone, che si era ritirato in quel luogo per una vita di contemplazione e di preghiera.
Da quel piccolo gruppo di monaci, si originò l’Abbazia benedettina della SS. Trinità, che divenne uno dei centri religiosi e culturali più interessanti dell’Italia Meridionale.
L’abbazia cavese divenne talmente importante che cominciò ad attirare a sè gli abitanti del territorio circostante, e così, si andò formando, vicino al santuario, un villaggio fortificato, il Corpo di Cava, che ovviamente dipendeva dall’autorità abbaziale.
La popolazione del villaggio del Corpo di Cava, in seguito, stancatasi dell’eccessiva dipendenza dagli abati, si rivoltò contro il Monastero cavese nel 1364.
L’Abbazia della SS. Trinità, così, fu costretta, così, a rinunciare ai diritti feudali e tutto l’apparato amministrativo ed economico della città si spostò più giù, verso la valle, finalmente indipendente.
Così, pian piano, iniziò a formarsi il borgo di Cava, e sorsero numerose botteghe sormontate dai famosi portici.
La funzione dei portici era quella di proteggere le merci dalle intemperie.
Il borgo di Cava, da piccolo, divenne sempre più grande, perchè aumentavano le botteghe con le loro case di palazzo, e alla fine assunse il nome di Borgo Scacciaventi.
Fu chiamato così perché una delle prime famiglie che vi abitò fu quella degli Scacciaventi.
I primi anni, il Borgo Scacciaventi era protetto da mura ed aveva due porte, l’una a settentrione, l’altra a sud, che poi furono abbattute per decisione del comune.
In questa zona cominciarono poi a sorgere i parlamenti e le Curie dei Notai, e ben presto a Cava l’artigianato fiorì talmente tanto che diventò famoso in tutto il territorio napoletano per la tessitura, la tintura delle stoffe e le manifatture della lana e della seta.
Nel ‘500 il Borgo Scacciaventi, unico in Italia meridionale per la presenza dei portici, sede della maggior parte degli scambi commerciali, fu attraversato dalla Via Regia, che collegava la città di Salerno a Napoli.
La continua evoluzione del Borgo negli anni ha fatto si che la struttura dei portici sia molto varia, con archi e soffitti tutti diversi tra loro e pieni di particolarità.
Essi rappresentano perciò, una bella testimonianza del cambiamento degli stili artistici attraverso i secoli.
I palazzi con i porticati sono dei veri capolavori di archittettura del tempo, frutto del sapiente lavoro dei muratori cavesi, noti in tutto il regno di Napoli come “maestri fabbricatori”.
Col passare del tempo i nuovi palazzi si sono uniti agli altri già esistenti formando un percorso che va da P.zza S. Francesco fino a S. Vito, comprendo una distanza di circa duemila metri.
Il Borgo Scacciaventi con i suoi portici è davvero caratteristico ed unico nel Mezzogiorno d’Italia.
Lorenzo Giustiniani alla fine del Settecento ne parla, descrivendolo così:
«A me piace molto la città della Cava, e specialmente la ben lunga strada, che vi si vede tutta porticata, e sempre ricca, ed abbondante di viveri, da rassomigliarsi quasi ad una delle migliori di Napoli».