18/08/2024
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Nel cuore di Napoli esiste un giardino segreto conosciuto come "Parco Vergiliano a Piedigrotta" (da non confondere con il Parco Virgiliano a Posillipo). Questo parco ospita il sepolcro del poeta latino Virgilio e la tomba di Giacomo Leopardi, uno dei più grandi poeti italiani.
Situato in una posizione panoramica, il parco offre una vista incantevole sulla città e sul mare.
È un luogo di pace e riflessione, poco conosciuto rispetto ad altre attrazioni napoletane, ma ricco di storia e suggestioni letterarie.
Il parco è anche famoso per la "Crypta Neapolitana", un antico tunnel romano scavato nella roccia.
La tomba di Giacomo Leopardi nel Parco Vergiliano di Piedigrotta
Il 14 giugno 1837 a Napoli moriva Giacomo Leopardi. La tradizione racconta che grazie all’intervento dell’amico Antonio Ranieri, il corpo del poeta recanatese non fu gettato in una fossa comune come prescrivevano le rigide regole igieniche dovute all’imperversare dell’epidemia di colera, ma fu inumato nel pronao della chiesa di San Vitale a Fuorigrotta per poi essere traslato nel 1939 nel Parco Vergiliano di Piedigrotta, situato alle spalle del santuario mariano di Santa Maria di Piedigrotta.
Istituito ufficialmente nel 1930 in occasione del bimillenario delle celebrazioni virgiliane, il Parco Vergiliano di Piedigrotta accoglie anche la cosiddetta Tomba di Virgilio e la Crypta Neapolitana, due monumenti di epoca romana che erano già meta di numerosissimi viaggiatori all’epoca del Grand Tour e che furono visitati anche dallo stesso Leopardi.
La Tomba di Leopardi si trova in cima alla prima salita del parco in una grotta artificiale ricavata nel banco tufaceo. Il monumento funebre è una semplice alta ara di forma quadrata su cui campeggia il nome del poeta. Sul lato destro si trova la lapide che Antonio Ranieri fece apporre sulla prima tomba nel 1844 in cui campeggiano una lucerna simbolo dello studio, una civetta che rappresenta la sapienza e l’uroboro che simboleggia l’eternità. A fianco di questa lapide, che si trovava nella chiesa di san Vitale, è collocata anche un’altra lapide su cui è inciso l’editto con cui re Umberto I nel 1897 dichiarava la Tomba di Leopardi Monumento Nazionale.
Continuando la salita, si arriva alla Crypta Neapolitana, una galleria scavata nel I secolo a.C. da Lucius Cocceius Aucto per facilitare il collegamento tra Napoli e Pozzuoli, preceduta dai versi tratti dai Paralipomeni di Leopardi riguardanti questi luoghi. L’ingresso della grotta è sormontato dalla cosiddetta Tomba di Virgilio, un grande colombario di età augustea in opus reticulatum con all’interno dieci nicchie, che si raggiunge attraverso una stretta scalinata che costeggia anche un piccolo tratto dell’acquedotto del Serino e alcuni affreschi raffiguranti una Madonna col bambino del XIV secolo e un Padre Eterno.
Oggi il Parco, aperto gratuitamente tutti i giorni tranne il martedì dalle 8:45 alle 14:45, non è molto conosciuto e frequentato anche dagli stessi napoletani ma ritengo che sia un luogo da riscoprire per la sua storia e i monumenti che custodisce.