Cavareno è immerso in un'incantevole cornice di boschi e suddiviso in antichi sobborghi: Sovic, Splazuela, Bus e Ruch cui, nel secondo dopoguerra, si sono aggiunti i quartieri residenziali e turistici di Ausiel e dei Larseti. Come i comuni limitrofi è rimasto sotto il dominio del Principato Vescovile attraversando l'epoca delle carte di Regola fino all'annessione all'Impero Austroungarico e, dopo
la prima guerra mondiale, all'Italia. Notevoli alcune antiche costruzioni con affreschi, bifore, sporti, porticati e cortili interni, realizzati secondo la più tradizionale architettura rurale nonesa e trentina. La chiesa parrocchiale di S. Maddalena, costruita tra il 1869 ed il 1873, conserva nel suo interno alcune opere della giovinezza e maturità dell'artista di Romeno Giambattista Lampi, fra cui la pala con la Santa e la Via Crucis. Nella parte opposta della piazza, troneggia il campanile della vecchia chiesa (XVI sec.) Il meccanismo dell' orologio, realizzato da Simone Battocletti nel 1890, è uno splendido manufatto metallico tuttora funzionante. La chiesetta dei Santi Fabiano e Sebastiano del IX - XVI sec. vanta delle preziose decorazioni pittoriche risalenti al XIII sec., degli affreschi realizzati intorno alla fine del Quattrocento ed un dorato trittico gotico. Il Castel de Campi risalente al sedicesimo secolo, di stile clesiano è strutturato su tre piani, arricchito da bifore sulle facciate laterali. Sul lato principale, sito a est, si possono ammirare: lo splendido portale sovrastato dallo stemma scolpito in pietra della nobile famiglia de Zinis, il grande affresco al centro della facciata raffigurante lo stemma della nobile famiglia de Campi. Al contempo suggestiva e spettacolare è la ormai famosa festa della "Charta della Regola", rievocazione in costumi storici degli ordinamenti medievali della comunità cavarenese, che in genere si tiene la prima domenica d'agosto. In quest'occasione Cavareno si trasforma in borgo medioevale, i lavori artigianali e agricoli prendono possesso di angoli pittoreschi, di "corti", vicoli e aie e l'intera popolazione diventa attrice della sua storia. Il visitatore fatica a non pensare di essere stato risucchiato dalla macchina del tempo e spedito in un'altra epoca. Anche le cerimonie religiose riscoprono il passato e la Santa Messa della domenica riscopre i canti Gregoriani e, mentre le campane suonano come un tempo, la processione del voto, anch'essa in costume, pervade ogni animo con le sue profonde suggestioni.