24/07/2024
La Stampa
Salute: in arrivo una decina di farmaci anti-obesità nei prossimi cinque anni
L’esperto: i farmaci rappresentano una svolta ma nessuna pillola da sola è la soluzione
13 Maggio 2024 alle 17:49
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: in arrivo una decina di farmaci anti-obesità nei prossimi cinque anni
Non solo semaglutide, farmaco antidiabetico studiato anche nella terapia dell'obesità. E' arrivo nei prossimi 5 anni '«una decina di nuove molecole in grado di allargare le possibilità di cura rispetto ai due approcci disponibili in passato: la modifica degli stili di vita e la chirurgia», ha spiegato Luca Bussetto, vicepresidente sud Europa dell'European congress on Obesity EASOobesity che si è aperto al ieri. «Sulla stessa linea di sviluppo del semaglutide - continua l'esperto a margine del congresso - avremo una formulazione per via orale che è già in fase di sperimentazione clinica. In arrivo poi un farmaco Glp1 analogo non peptidico, che può essere preso per bocca, ora in fase 3 di sperimentazione. Si sta testando, inoltre, un'associazione di semaglutide e cagrilintide. Avremo poi tutta un'altra parte dedicata ai poliagonisti, ovvero molecole che hanno un'azione di stimolo su diversi recettori. Quella che è più vicina alla messa in commercio si chiama , già in commercio negli Usa per il trattamento sia del diabete che dell'obesità e già approvato dall'European Medicines Agency per il trattamento dell'obesità. Poi avremo anche retatrutide. Ma questo è l'elenco solo dei farmaci in fase di sperimentazione molto avanzata, molti altri si stanno studiando» . Nei prossimi anni, dunque, semaglutide «avrà molti “fratelli” che si stanno sviluppando. Si tratta sicuramente di un salto importante di qualità nelle opportunità di cura, ma serve sempre ricordare che il farmaco rappresenta solo una parte degli strumenti disponibili per la cura di una malattia complessa come l'obesità».
Ha aggiunto Busetto: «Nessuno specialista della Società italiana di obesita italiana e di quella europea pensa che noi risolveremo il problema di questa malattia con un farmaco, così come nessun diabetologo o cardiologo guarda ad una pillola come soluzione unica. I farmaci rappresentano però un'importante svolta, che può migliorare la presa in carico del paziente obeso, allargando le opzioni di cura». Ma la svolta c'è, sottolinea l'esperto anche in base agli annunciati dati - che saranno diffusi domani al congresso - sull'uso di semaglutide, il farmaco anti-diabete che ha anche un effetto anti-obesità, che si preannunciano positivi anche rispetto ai rischi cardiovascolari. «Noi finora - ha continuato Busetto - avevamo due opzioni possibili: da un lato la modificazione degli stili di vita, approccio che è in grado di produrre effetti benefici di per sé, però è una terapia debole nel produrre un calo di peso importante e stabile per il paziente. Dall'altra parte avevamo la chirurgia bariatrica, che è in grado di produrre un importante calo di peso, nella maggior parte dei casi stabile nel tempo, ma per ovvi motivi non può essere 'la' soluzione perché si può fare solo in persone a rischio elevato, con obesità severa. E anche i numeri dei possibili interventi sono davvero minimi rispetto ai numeri dell'obesità». Insomma «avevamo un grosso gap clinico, facevamo molta fatica. In questo senso l'introduzione di questo farmaco, ma anche di quelli che verranno da qui nei prossimi 5 anni - prospetta lo specialista - cambierà molto. Lo abbiamo visto con altre malattie. La soluzione, insomma, non è un farmaco. Non ci sono pillole magiche, ma è molto utile».
L’esperto: i farmaci rappresentano una svolta ma nessuna pillola da sola è la soluzione