04/12/2024
IL GRAVEL?
UN CIRCO DI EMOZIONI.
(perché scegliere una gravel)
Sono uno scrittore e una guida mountainbike. Non ho mai amato troppo il traffico o i condizionamenti, anche per questo ho scelto la mountainbike. Da un anno la collaborazione con e mi ha dato la possibilità di affiancare alla mountainbike, le uscite in gravel (Atlas 8.8 Carbon Focus). Così come i personaggi di un libro sono liberi di raccontarsi all’interno di una storia, così la gravel mi permette di muovermi slegato dal vincolo dell’asfalto e di collegare tra loro percorsi diversi: catrame, strade sterrate, sentieri, strade bianche e mulattiere senza per questo penalizzare la ricerca della velocità o il divertimento. L’esperienza accumulata in questi mesi mi ha aiutato ad incrementare potenza e forza in mountainbike ritrovando in sella ad una gravel lo strumento perfetto per il mantenimento dell’agilità; la gravel, non è un ibrido, è un segmento a sé stante che però deve e può rappresentare una valida integrazione al lavoro svolto con la bici da strada o in mountainbike migliorando le abilità del ciclista.
Il telaio e le geometrie indulgenti, le personalizzazioni e le scelte fra pneumatici e bikepacking, fanno della gravel una compagna ideale anche per i principianti perché una gravel è concepita per il turismo e le lunghe percorrenze ma il suo assetto privilegia essenzialmente la stabilità e soprattutto il comfort. Perché una gravel? Perché come autore ogni volta che giro pagina non so cosa aspettarmi e come biker invece voglio sentirmi veloce sul bitume e libero di passare dall’asfalto alla ghiaia, dal fuoristrada alle rocce e dai single-track ai sentieri.
In altre parole, versatilità.
E ‘fare’ gravel, è un’attitudine, un esercizio obbligatorio per chi va in bici.
argnani
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PH:
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