10/09/2024
LA PUGLIESE
Semplice, buona, mediterranea.
Le sue origini risalirebbero ai navigatori Fenici intorno all' anno Mille a.C. che lo consumavano come pane da viaggio, ammorbidito con acqua di mare e insaporito con olio d’oliva.
Allo stesso modo, in passato, i pescatori pugliesi usavano bagnarle in acqua di mare e consumarle condite con il solo pomodoro fresco, premuto per fare uscire il succo.
Sempre in Puglia la frisella era nota come "pane dei Crociati" poiché favoriva il vettovagliamento e il viaggio delle truppe cristiane e dei pellegrini verso la Terra Santa.
La peculiarità della frisella è quella di poter essere conservata per un periodo lungo per cui rappresentava una valida alternativa al pane, nei periodi in cui la farina era più scarsa.
La forma ad anello con foro al centro risponde a precise esigenze di trasporto e conservazione. Le friselle venivano infilate in una cordicella i cui terminali venivano annodati a formare una collana, che era facile appendere per un comodo trasporto e una più semplice conservazione all'asciutto.
Ma se un tempo la frisella era un pane da viaggio, oggi è una delle delizie gastronomiche preferite dai pugliesi e tra le più ricercate dai turisti.
Francesco Paolo Pizzileo
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