09/04/2021
🟧 Città della Pieve, Chiusi, Chianciano Terme, Sarteano, Perugia.
Viaggio in Etruria.
Nella loro lingua si chiamavano Rasenna o Rasna, in greco Tyrsenoi, col significato di Tirreni e poi Etruschi o Tusci.
Gli Etruschi furono un popolo dell'Italia antica affermatosi in un'area, denominata Etruria, corrispondente all'incirca alla Toscana, all'Umbria fino al fiume Tevere e al Lazio settentrionale a partire dal VIII secolo a.c.
Successivamente si espansero a nord nella zona padana e a sud fino in Campania.
La civiltà etrusca ebbe una profonda influenza sulla civiltà romana, fondendosi successivamente con essa al termine del I secolo a.c.
Quello che oggi è il territorio del moderno comune di Città della Pieve, in epoca etrusca faceva parte dell’Ager Clusinus: era, insomma, parte della campagna da cui traeva il proprio sostentamento alimentare della potentissima città stato di Chiusi e nella quale, come ovvio, dovevano risiedere importanti famiglie di agiati ed influenti proprietari terrieri.
A Città della Pieve grazie alla guida di esperti e studiosi, potrai iniziare una emozionante passeggiata sulle tracce degli Etruschi e proseguire visitando i bellissimi musei e le tombe di Chiusi, Sarteano, Chianciano Terme e Perugia.
Foto 1 - Il Museo Archeologico Nazionale di Chiusi
Raccoglie numerosi reperti provenienti dagli scavi nella zona, in particolare antichissimi canopi e i tipici sarcofagi.
Con il biglietto del museo si possono anche visitare la tomba del Leone, la tomba della Pellegrina e, su prenotazione, la tomba della Scimmia.
Vi è annesso anche un importante laboratorio di restauro, specializzato in materiale archeologico.
Foto 2 - ll Museo Civico "La Città Sotterranea" di Chiusi
Espone 500 iscrizioni su urne cinerarie e tegole tombali in suggestivi cunicoli etruschi che si snodano nel sottosuolo della città e dai quali, attraverso un pozzo monumentale, è visibile un "laghetto" posto a 30 metri di profondità.
Foto 3 - Il Labirinto di Porsenna a Chiusi
E' un percorso sotterraneo di circa centotrenta metri costituito da cunicoli facenti parte di un complesso sistema idraulico etrusco, che si articola sotto tutta la città di Chiusi in provincia di Siena.
La tradizione popolare ha per lungo tempo identificato queste gallerie con “l’inestricabile labirinto” che si trovava nel basamento del grandioso mausoleo di Porsenna, descritto da Plinio il Vecchio in un passo della sua Naturalis Historia.
Una leggenda, forse medievale, narra che il sarcofago di quel grande re etrusco era custodito in un cocchio d’oro trainato da dodici cavalli tutti d’oro, vegliato da una chioccia e da cinquemila pulcini d’oro anch’essi.
Dai cunicoli si raggiunge una monumentale cisterna “etrusco-romana”, a pianta circolare, con pilastro centrale e doppia volta a botte, realizzata con grandi blocchi di travertino murati a secco (II-I secolo a.C.).
Foto 4 - Il Museo Archeologico delle Acque di Chianciano Terme
Più che un museo è stato definito una completa esposizione sulla civiltà etrusca.
La visita è infatti organizzata per sezioni tematiche che illustrano tutti gli aspetti della cultura etrusca, attraverso suggestive ricostruzioni, descrizioni, immagini e brevi video.
Particolarmente significativa la sezione sulla “Donna Etrusca” e quella sul “Banchetto Etrusco”.
Il museo possiede la più importante collezione di canopi etruschi, vasi cinerari a forma umana, al mondo.
Foto 5 - Il Museo Civico Archeologico di Sarteano
Conserva molti reperti provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Firenze, relativi agli scavi della seconda metà del XIX e del XX secolo, oltre che i materiali facenti parte dell’Antiquarium Comunale.
Da non perdere la straordinaria Tomba della Quadriga Infernale.
Foto 6 - L'Ipogeo dei Volumni a Perugia
A circa 7 chilometri da Perugia è localizzata la necropoli etrusca del Palazzone, collegata ad un insediamento posto a controllo di uno dei guadi del Tevere e utilizzata principalmente dal III al I sec. a.C.
La necropoli, ora inserita in un parco archeologico, è aperta al pubblico e visitabile seguendo percorsi accompagnati da pannelli didattici. Nel 1840, durante i lavori di costruzione della “nuova strada cortonese” fu rinvenuto l’ipogeo della famiglia Velimna, esempio fra i più grandiosi mai scoperti in Etruria di sepolcreto gentilizio che per questo venne inserito già all’epoca nel percorso del Grand Tour.
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