Codrongianos Archeologica

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05/04/2016

Massimiliano Rosa, linguista e fine osservatore della Sardegna, ci invia un suo contributo sotto forma di poesia. Come al solito non possiamo che condividere con voi questa sua bella visione della Sardegna. Buona lettura.
lg
ICHNUSA
Un'umbra ses de pedes
In su mare de mesu.
Comente una catzola
iscappiada.
Dae su pe' suo.
Est unu logu 'e incantu.
Cust'ungrone de mundu.
Immesu de su mare antigu.
Isula de turres ciclopicas
de predas.
E de losas
de omines gigantes.
Isula de campusantos
de brussas malas e bonas
Sas Janas.
Est un Isula firma.
Cussa.
Apposentada.
Tostoina.
Tosta comente
I' figios suos.
Figios de Sardo.
Arentzia antiga de Hospitone.
Sas muntagnas suas sunt betzas.
Sunti inie, acuìladas cun delicadesa.
Vunti savias
comente su tempus.
Longu.
Comente su figiu suo. Fieru.
Sas codulas sunt irdes
e a colore de chelu.
Comente sos ogos
de sa gente sua.
Sas costas suas
artas e crapias.
Bruncos fortes.
Comente sos bratzos.
Gherradores.
Chi dda traballan.
A bortas sunt
montigos de arena durtzes.
Comente sa durtzura de s'iscurigadorgiu.
De cussos errisos
de i' feminas suas.
Seddas e montes tenes.
Aintro e su sinu.
Sunti pranos
de granitu, basaltu e calcare.
Savias , muntagnas , fortes , balentes e protettoras.
E ghiadoras de bene.
E sa boghe sua?
Isula.
Cussa...
Est s'alidu sighidore de Eolo.
De su entu tuo de Mistral.
Massimiliano Rosa
Traduzione:
ICHNUSA
Un' impronta
nel mare di mezzo.
Come un sandalo
slacciato.
Dal suo piede.
E' un posto speciale
Quest'angolo di mondo
Al centro del Mediterraneo.
L' isola
delle torri ciclopiche.
E delle tombe
dei suoi giganti.
L 'isola dei cimiteri ipogeici
dei suoi folletti femminili,
le janas.
E' un isola tenace.
Salda.
Testarda.
Come i suoi figli.
Figli di Sardo.
Discendenti di Hospitone.
Le sue montagne sono antiche.
Sono posate con dolcezza
Sono sagge come il loro tempo
Lungo.
Come il loro figlio barbaro.
Le sue cale sono verdi e azzurre
Come gli occhi di molti di loro.
Le sue coste irte e frastagliate
Nerborute.
Come le braccia possenti.
Lavoratrici.
Che la dissodano.
A volte sono morbide dune e arenili.
Come la dolcezza dei suoi tramonti.
E dei sorrisi delle sue donne.
Le cordigliere e gli altipiani
Del suo antro.
Sono piane
di graniti basalto e calcare.
Sagge, forti vigorose e protettrici.
E dispensatrici di benessere
E la sua voce ?
E' l'alito continuo di Eolo.
Nel suo vento di Mistral.
Massimiliano Rosa

Massimiliano Rosa, linguista e fine osservatore della Sardegna, ci invia un suo contributo sotto forma di poesia. Come al solito non possiamo che condividere con voi questa sua bella visione della Sardegna. Buona lettura.
lg

ICHNUSA

Un'umbra ses de pedes
In su mare de mesu.
Comente una catzola
iscappiada.
Dae su pe' suo.
Est unu logu 'e incantu.
Cust'ungrone de mundu.
Immesu de su mare antigu.
Isula de turres ciclopicas
de predas.
E de losas
de omines gigantes.
Isula de campusantos
de brussas malas e bonas
Sas Janas.
Est un Isula firma.
Cussa.
Apposentada.
Tostoina.
Tosta comente
I' figios suos.
Figios de Sardo.
Arentzia antiga de Hospitone.
Sas muntagnas suas sunt betzas.
Sunti inie, acuìladas cun delicadesa.
Vunti savias
comente su tempus.
Longu.
Comente su figiu suo. Fieru.
Sas codulas sunt irdes
e a colore de chelu.
Comente sos ogos
de sa gente sua.
Sas costas suas
artas e crapias.
Bruncos fortes.
Comente sos bratzos.
Gherradores.
Chi dda traballan.
A bortas sunt
montigos de arena durtzes.
Comente sa durtzura de s'iscurigadorgiu.
De cussos errisos
de i' feminas suas.
Seddas e montes tenes.
Aintro e su sinu.
Sunti pranos
de granitu, basaltu e calcare.
Savias , muntagnas , fortes , balentes e protettoras.
E ghiadoras de bene.
E sa boghe sua?
Isula.
Cussa...
Est s'alidu sighidore de Eolo.
De su entu tuo de Mistral.

Massimiliano Rosa

Traduzione:

ICHNUSA

Un' impronta
nel mare di mezzo.
Come un sandalo
slacciato.
Dal suo piede.
E' un posto speciale
Quest'angolo di mondo
Al centro del Mediterraneo.
L' isola
delle torri ciclopiche.
E delle tombe
dei suoi giganti.
L 'isola dei cimiteri ipogeici
dei suoi folletti femminili,
le janas.
E' un isola tenace.
Salda.
Testarda.
Come i suoi figli.
Figli di Sardo.
Discendenti di Hospitone.
Le sue montagne sono antiche.
Sono posate con dolcezza
Sono sagge come il loro tempo
Lungo.
Come il loro figlio barbaro.
Le sue cale sono verdi e azzurre
Come gli occhi di molti di loro.
Le sue coste irte e frastagliate
Nerborute.
Come le braccia possenti.
Lavoratrici.
Che la dissodano.
A volte sono morbide dune e arenili.
Come la dolcezza dei suoi tramonti.
E dei sorrisi delle sue donne.
Le cordigliere e gli altipiani
Del suo antro.
Sono piane
di graniti basalto e calcare.
Sagge, forti vigorose e protettrici.
E dispensatrici di benessere
E la sua voce ?
E' l'alito continuo di Eolo.
Nel suo vento di Mistral.

Massimiliano Rosa

19/02/2016

Nurnet - La Rete Dei Nuraghi

Sono antica come antica è la casa.
Ca so fata 'e pedras.
(Massimiliano Rosa)

Domus de Janas
Ite so'
Ite so' ?
S'intradòrgiu de Minosse ?
Ma non b'est
Su Minotauro.
Benzo dae un àteru mundu?
Nono.
Ca giugo raighinas.
Parzo unu bestire de isteddos!
Ma non tenzo lughes.
So' antiga che domo.
Ca so' fata 'e pedras.

Domus de Janas
Cosa sono
Cosa sono?
Il varco di Minosse?
Ma non c'è
il Minotauro.
Vengo da un altro mondo?
No!
Perchè ho radici.
Sembro un vestito di stelle!
Ma non sono illuminata.
Sono antica come antica è la casa.
Perchè di pietre sono fatta.

Ringraziamo Massimiliano Rosa per questa sua poesia che con piacere abbiamo condiviso con voi.
L.G.

05/02/2016

Nurnet - La Rete Dei Nuraghi

Il Dott. Massimiliano Rosa oggi ci invia un interessante poesia dedicata al Nuraghe. Noi, ovviamente, siamo lieti di presentarverla. Buona lettura!
L.G.

Il Nuraghe

Sono solitario a bordo
di un nastro di asfalto.
Come me ce ne
sono migliaia
nell'isola di Ichnussa.

Per farmi un po'
un'aria vezzeggiativa
mi sono messo un cappello: .
unu bonette de lana arbure
e de ilighignu!

Naro
gasi
seo
semper birde
e
calecunu mi biet!

Ho un amico
perastro,
li vicino,
selvatico.

Prus areste de me!

E un arbore
de eliche.
Tortu
che a sa die MALA!

Colgo vento
da tutte le parti,
dei miei quattro fianchi.
Ma resisto alle intemperie.

Perché ?
Sono posato con maestria.

E il mio
antro e' caldo.
Ed accogliente.
E' solo pieno di terra...battuta.

Ludru.
E fieno e paglia.

Qualche
pecora
dorme
la notte
nel mio giagiglio,
colle sue compagne.

Raccontano.....
il loro vagabondare.
Io per loro
sono una sentinella.

Una meridiana nel campo.

Per gli uomini no.

Loro
al bordo della lingua
di asfalto hanno messo
buffi cartelli di metallo.

Con dei colori azzurri.

Non capisco
cosa segnino.
Ne a cosa servano!

Spero a qualcosa
di utile per loro...

Intanto io sto qui
Ai piedi dell' altopiano
Delle pietre nere.

Vaglio il vento
Tra le mie fessure.
Conto le stelle e gli astri.

Vedo le lune sorgere
E i soli calare.

Ho solo quattromila anni.
Sono pochi rispetto alla mia terra.

Ecco perché!
Ho il cappello di lana 'e arbure...
Sono ancora un giovinetto !

Massimiliano Rosa

Foto: Sergio Melis, Nuraghe Cugutzu - Ghilarza.

19/01/2016

Nurnet - La Rete Dei Nuraghi

Nurnet oggi approfondirà un tema linguistico: l'origine della parola "JANA".
Il nostro amico di Tonara, il Dott. Massimiliano Rosa, studioso di storia, tradizioni popolari e Lingua sarda ci regala una sua interessantissima dissertazione sul'argomento.

Jana
Jana è un nome proprio di persona femminile di diverse lingue
Varianti
Ceco
Alterati: Janička
Olandese: Janna
Alterati: Janneke, Jantine,
Jantje
Tedesco: Janina
Origine e diffusione
È un nome dalla duplice origine: in primo luogo, si tratta della forma femminile ceca, slovacca, slovena, olandese e tedesca di Jan, cioè Giovanni,mentre in secondo luogo si tratta di una variante croata del nome Anna.
Deriverebbe da Diana dea della caccia, normalizzata dalla tradizione cristiana.
Jana in sardo e' il nome della fata o della strega dei boschi.
Abitante delle Domus
Ipogei sotterranei sardi che fungevano da tombe, come vaste necropoli.
Le janas: il nome
Quando si parla delle fantastiche fate sarde, il termine che più spesso ritorna per indicarle è quello di jana. Pur essendo il nome più noto per definirle, sarebbe un errore pensare che si tratti dell’unico, dato che esse sono conosciute con una numerosa varietà di termini, caratteristica questa propria di molti altri personaggi fantastici isolani che rispecchia i particolarismi locali e la fervida immaginazione di chi visse e vive la terra sarda.
Fra le varianti più condivise quella che vede jana mutarsi in bajana o ajana, in provincia di Sassari nel Logudoro e presso Lodine o Lodè, mentre a Mores, Bonorva, Rebeccu, Ozieri, Pattada, Buddusò, queste sono note come fadas. Diverso discorso è da farsi per il nuorese, dove le fate isolane sono ricordate come birghines o virghines, le vergini
E’ comunemente accettato che jana, bajana, ajana, siano varianti di un medesimo nome, e si suppone che fadas, virghines e janas rappresentino tre tipologie fantastiche differenti.
Le differenze sostanziali intercorrono specialmente
fra le fadas e janas. Non solo la terminologia che indica le une e le altre è in sostanziale contrasto, ma anche i tratti che le caratterizzano e le abitazioni che la tradizione ha assegnato loro le indicano come figure con pochi punti d’accordo.
Le fadas vengono spesso descritte come donne di statura normale che non necessariamente abitano le domus de janas, che nel Logudoro sono conosciute con il nome di furrighesos o coronas o coroneddas .
O come forreddos nella Barbagia Mandrolisai.
Nel Goceano le domus si chiamano furrighesos.
Le fadas vivono spesso mescolate alla gente comune e con queste si confondono per una sostanziale somiglianza.
Come gli elfi. Esseri maschili sovrannaturali. Con sembianze umane.
Le janas vengono invece descritte come creature dalle dimensioni insolitamente ridotte e intese comunemente come abitatrici delle domus de janas, sepolture prenuragiche alle quali diedero tradizionalmente il nome.
E’ interessante notare inoltre come fra le bajane, bazane e virghines esista un certo legame, dato che in lingua logudorese le ragazze nubili venivano appunto indicate con il nome di bajana o bazana.
In quanto non sposate queste giovani donne dovevano ricoprire lo status di vergini, virghines o birghines appunto.
Davvero affascinanti e suggestive anche le conclusioni cui giunse Wagner in merito all’etimologia della parola jana.
Il termine sarebbe semplice degradazione del nome Diana, antica divinità romana, che secondo gli studi condotti in merito, avrebbe in Sardegna e in tutto il Mediterraneo usurpato l’antico ruolo della Dea Madre.
Con l’avvento del cristianesimo questa figura mitica fu pesantemente demonizzata, trasformata con un lavoro lungo secoli, in una creatura femminile spaventevole e demoniaca, quale spesso è intesa appunto la jana.
Il passaggio da Diana a jana è facilmente riscontrabile nel territorio della Rumania,
dove Diana si sarebbe mutata in zina,
mentre nelle Asturie sarebbe diventata x**a
e ja in Portogallo.
Nell’antico provenzale invece il termine jana sopravvisse, e con questo si era soliti indicare una creatura assimilabile all’incubo. Nell’antico toscano jana era una strega, traduzione valida anche per il termine janara napoletano e per il francese antico gene.
Creata la connessione tra Diana e jana, sarà impossibile non mettere in luce alcune somiglianze di notevole importanza: la divinità greca prima, romana poi era infatti non solo icona di verginità , ma addirittura protettrice delle stesse e vergini appunto dovevano essere le sacerdotesse che a lei si votavano, birghines o virghines per dirla in lingua isolana.
Con il termine jana in alcuni paesi del Logudoro ci si riferisce anche alla mantis religiosa, e nell’Oristanese si intende non solo la fata, ma anche un piccolo insetto bianco non meglio specificato.
Jana ‘e mele nel dialetto nuorese è la donnola, bestiola particolarmente dannosa, piccola e dal corpo agile, esattamente come si potrebbero immaginare le abitatrici delle domus e in Ogliastra mala jana, margiana è termine pericolosamente vicino a margiani, la volpe, ancora una volta piccola, agile e imprendibile.
Nomi propri con i quali ci si riferisce tradizionalmente alle piccole fate isolane sono quelli di chiriga, cirriaca.
A tutt’oggi jana è il destino, la sorte, in località di Tempio, e non di rado con il termine ajana si intende la bruja, malefica strega che complica la vita degli uomini.
Massimiliano Rosa

L.G.

07/01/2016

Nurnet - La Rete Dei Nuraghi

Per gli appassionati di motori e cronoscalate la "Alghero-Scala Piccada" è la Regina delle corse automobilistiche Sarde.

Ma forse non tutti sanno che...

A Scala Piccada, in quella costa che si affaccia sul promontorio di Capo Caccia regalando panorami mozzafiato e dove una lingua d'asfalto si inerpica tortuosamente mettendo a dura prova anche il più potente dei motori, 5000 anni fa un popolo aveva scavato una Domus de Janas per restituire il corpo dei defunti alla Grande Madre.

E' la Domus di Scala Piccada, a pochi metri da una lingua di asfalto dove 5000 anni dopo si sente il rombo dei potenti motori.
(nicola castangia)

07/12/2015

Nurnet - La Rete Dei Nuraghi

Sono qui Grande Madre!

Per me hanno scavato l'eterna dimora nella roccia
E quando la vita sarà fuggita, lontano dall'ultimo respiro,
Il mio corpo verrà adagiato oltre quella porta.
Laggiù... dove il toro indicherà la strada
che mi condurrà verso il tuo Grembo.
Laggiù... nel ventre della Terra,
dove io ti incontrerò, Grande Madre, ..E un giorno, forse, rinascerò!
(nicola castangia)

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Alghero
le Domus de Janas di Anghelu Ruju
----------------------------------------
Ringraziamo la cooperativa S.I.L.T. di Alghero che gestisce il sito di Anghelu Ruju per la loro disponibilità in occasione delle nostre riprese fotografiche del sito.
Il sito di Angelu Ruju è aperto anche in questo periodo, tutti i giorni compresi i festivi dalle 10,00 alle 14,00.
Il costo dell' ingresso è di € 3,50 x persona.
Per ulteriori informazioni potete contattare la coop. S.I.L.T. al n. 329 4385947
o all' indirizzo [email protected].

20/11/2015

Nurnet - La Rete Dei Nuraghi

CALENDARIO ADS 2016. Abbiamo sempre creduto nella rete, nella collaborazione, nell'amicizia e nel gioire della riuscita delle belle iniziative. Per questo motivo siamo felici di dirvi che a breve uscirà il calendario 2016 di Archeologia della Sardegna. Come noterete in copertina ci sono i 4 bronzetti che più di tante parole sono il simbolo dell'agire comune a tutela della nostra meravigliosa storia. Anche quest'anno i fondi ricavati dalla vendita saranno destinati all'archeologia, così come l'anno scorso son stati generosamente dati per la partecipazione all'asta. Il cambiamento non vuole fermarsi e noi vogliamo dargli una mano a continuare il suo corso. NM

[Chi fosse interessato può contattare il gruppo facebook Archeologia della Sardegna oppure direttamente la Sig.ra Valeria Putzu]

04/11/2015
video blu SARDEGNA_ expo2015

Riprese aeree e lunghe camminate con l’attrezzatura in spalla, per cogliere alcuni colpi d’occhio inediti sul paesaggio ambientale dell’isola: archeologia, storia, architettura, spiagge, persone, natura. Parte del progetto audiovisivo coordinato, realizzato dal Laboratorio animazionedesign di Alghero, il video blu, racconta la Sardegna attraverso il linguaggio cinematografico e fa parte dell’allestimento del Padiglione Sardegna a Expo.

Riprese aeree e lunghe camminate con l’attrezzatura in spalla, per cogliere alcuni colpi d’occhio inediti sul paesaggio ambientale dell’isola: archeologia, s...

30/10/2015

Nurnet - La Rete Dei Nuraghi

Un gigante in posizione dominante
a perdita d'occhio sulla pianura
di Abbasanta.
Un gigante in posizione dominante
sul'odierno centro abitato di
Macomer.
Se percorrerete la SS131 all'altezza del
km 145 catturerà la vostra attenzione.
Visitatelo,magari in compagnia dei
vostri ragazzi,sarà un viaggio
entusiasmante nell'antica civiltà
della nostra terra.
Il gigante del Marghine,il nuraghe S.Barbara
in territorio di Macomer.
G.S.

22/10/2015
Monte Baranta scarl - produzione lavoro

Quando un'Antica Storia diventa musica e immagini
Olmedo: la magica atmosfera di Monte Baranta in un video da non perdere. (n.c.)


Monte Baranta
Abbas e bentos , roccas e fogos
cantu nd'à bidu Monte Baranta
vida e morte , lampos e tronos
de zentes antigas in donzi Tanca.

Dae su monte podes mirare
nuraghes fintzas arrivare a mare
dae Sant'Imbenia a Palmavera
dae Anghelu Ruju a S'alighera.

Dae Bonassai a nuraghe Coinzolu
ses su pius antigu 'e S'ulumedu
affacca propriu a Monte Ortolu
chi 'ettat cara a Santu Pedru.

At ammirare biddas antigas
cun sos amigos bi pigaimis,
mudeju, roccas, sirbone e ozastru
lidone, murtas, prammas e pirastru.

Cun isperàntzias de amore cantende
natura vida e boghes riende,
sa luna umpare aisettaimis
e totta notte bi giogaimis.

Una muraglia b'istat in susu
de pedra piena, manna e imponente
altu in su chelu bolat s'untusu
dominat in cabu a s'occidente.

Arveghes andende,canes baulende
bentu sulende astores bolende
crastos antigos in sa caminera
narant de istoria de àtera Era.

Muda e silente istat sa zente
cando s'agattat in Monte Baranta
in custu logu tottu s'incantat
e sos ammentos torrant a mente.

Monte Baranta sa zente cantat
subra sas chessas e in donzi pianta
subra sa piana e dae unu riu
mi tocca su coro e m'intendo 'iu.

Pianu su sole s'accerat dae oriente
giuttende vida in tottu s'ambiente
motu perpetuu pro s'eternidade
Monte Baranta sa tua ermosidade.

Roberto Isoni.

MEGALITHIC CIRCLES / MONTE BARANTA - OLMEDO

MUSICA - KOMBU PROJECT
VIDEO - officina d'immagini SuperFly Sardinia

Un ringraziamento speciale a:

Tenores di Thiesi - Choir of Gonville & Caius College Cambridge
Coro Polifonico Incantos Olmedo
Assessorato alla Cultura e Pro Loco di Olmedo
Collettivo Piantagrano Kombu Project Comune di Olmedo
Ko' De Kap

05/10/2015

Nurnet - La Rete Dei Nuraghi

Quella piccola fata di Chiaramonti

Un gioiello in mezzo alla campagna che profuma di lentischio.

Dopo una piacevolissima sosta per stringere la mano a Mario Unali, profondo conoscitore del territorio di Chiaramonti, ci dirigiamo nelle campagne di Baldedu, da zio Antonio, arzillissimo ottantaduenne che ci apre i cancelli della sua proprietà e si preoccupa che le nostre auto possano passare indenni il tratto di strada sconnessa che conduce alla domus de janas.
Sergio l'aveva descritta piccola e angusta con spazi ristrettissimi per poter fotografare.
In realtà era peggio!
Solo le piccole Janas potrebbero passare attraverso quel portello e gli spazi interni, utili per sistemare le luci e poter fotografare un pò agevolmente, sono risultati praticamente inesistenti.
Quella piccola fata di Chiaramonti l'avevano descritta come una gemma incastonata in un banco di roccia.
Con tante testimonianze di antichi riti pagani. Simboli conosciuti e sconosciuti.
Non potevo non fotografarla! Ma sarebbe stata un'impresa.

Guardo quel piccolo portello, mi rendo conto di non poter accedere contemporaneamente con luci e macchina fotografica.
Allungo le braccia verso l'interno, posiziono prima le luci, poi posiziono la macchina fotografica nel punto prescelto per l'inquadratura e poi entro faticosamente per tentare qualche scatto.

Nonostante gli spazi ridottissimi, quando una fata chiama...tutto diventa più facile.

Tutto all'improvviso si illumina e una atmosfera atavica avvolge quel piccolo luogo.
Compaiono simboli, cornici, doppie spirali, protomi grandi e piccole: un grande spettacolo in un piccolo scrigno.
..E compare un simbolo nuovo, mai visto in nessuna delle altre Domus de Janas visitate e fotografate.
Sembra un bastone con una mezzaluna rovesciata, una specie di fungo con gambo allungato che non avevo mai visto. Ad altri spetterà il compito di interpretare questi spettacolari disegni.
A me il piacere e l'onore di farli conoscere attraverso le fotografie.

Noi eravamo a Chiaramonti, dove c'è una piccola fata che profuma di lentischio e dove ho avuto il piacere di conoscere personalmente Mario Unali e di stringergli la mano.
(nicola castangia)

29/09/2015

Nurnet - La Rete Dei Nuraghi

Le fate di Monte D'Accoddi sono fate speciali.

Sono fate che vivono all'ombra di un maestoso altare preistorico che laggiù, poco distante, ha segnato con un solco profondo l'antica Storia della Sardegna.

Un grande altare, innalzato verso il cielo, da un popolo che nelle viscere della terra cercava il Grembo della Grande Madre.

In quella roccia scavavano le eterne dimore e attraverso quei grandi portali, così pazientemente scolpiti, le anime dei loro defunti si ricongiungevano alla Grande Madre.
Forse lui era un capo o forse una sacerdotessa... una sciamana!
Un giorno la Grande Madre avrebbe restituito il suo corpo e con esso una nuova vita.

Dopo una camminata abbastanza tortuosa raggiungiamo la "Tomba del Capo" mentre in lontananza si vede distintamente il profilo del grande altare di Monte d'Accoddi.
L'ingresso della Domus è celato da una folta vegetazione e si stenta a percepire l'apertura.

Ma le fate ci chiamano e noi sappiamo che sono lì!

Entriamo in un ambiente buio e angusto e, una volta accese le prime luci, l'eterna dimora si illumina e ci regala tutta la sua bellezza.

Questa è proprio una fata speciale! Una fata che vive all'ombra di un grande altare preistorico e che ha conservato intatto il fascino di 5000 anni fa.

Quella eterna dimora era stata scavata sicuramente per una persona speciale.

L'hanno chiamata "La Tomba del Capo", ma forse quella persona speciale era una sciamana, una sacerdotessa.

Forse era colei che lassù, illuminata dai mille fuochi nella notte, sopra quel maestoso altare, celebrava i riti con lo sguardo rivolto verso il cielo. Invocando la Grande Madre.

E un giorno, in quella eterna dimora, la sua anima si sarebbe ricongiunta alla Grande Madre rigeneratrice.

Noi eravamo a Sassari, a Monte d'Accoddi
Laggiù...dove ci sono le fate speciali che vivono all'ombra di un grande altare preistorico.
(nicola castangia)

28/09/2015

Codrongianos Archeologica

Località Montes Codrongianos

28/09/2015

Codrongianos Archeologica's cover photo

17/09/2015

Siamo felicissimi di darvi la notizia che il 19 settembre, alla Festa della Civiltà Nuragica, grazie all'Associazione ARCHEOSTORIA, ospiteremo la fantastica esposizione di riproduzioni di navi nuragiche realizzate dal nostro amico Gerolamo Ex**a.
19 settembre. A URI
Sarà un bellissimo giorno di festa
(ArcheoUri Vagando)

Siamo felicissimi di darvi la notizia che il 19 settembre, alla Festa della Civiltà Nuragica, grazie all'Associazione ARCHEOSTORIA, ospiteremo la fantastica esposizione di riproduzioni di navi nuragiche realizzate dal nostro amico Gerolamo Ex**a.

19 settembre. A URI

Sarà un bellissimo giorno di festa

(ArcheoUri Vagando)

16/09/2015

19 settembre..a URI
Sarà un bellissimo giorno di festa.
PER MOTIVI ORGANIZZATIVI
E' NECESSARIO PRENOTARSI ENTRO DOMANI.
Grazie a tutti!
-------------------------------------------------------------
E domani...vi comunicheremo un'altra sorpesa!

19 settembre..a URI

Sarà un bellissimo giorno di festa.

PER MOTIVI ORGANIZZATIVI
E' NECESSARIO PRENOTARSI ENTRO DOMANI.

Grazie a tutti!
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E domani...vi comunicheremo un'altra sorpesa!

15/09/2015

Un'isola e la sua grande storia nuragica.
Per la prima volta un Comune della Sardegna dedica una Via alla CIviltà Nuragica.

Alla Festa Nurnet della Civiltà Nuragica parteciperà anche il nostro amico Andrea Andrillo... con una sedia e una chitarra.

Prenotatevi per partecipare alla festa Nurnet della Civiltà Nuragica

(ArcheoUri Vagando)

14/09/2015

Nurnet - La Rete Dei Nuraghi

Vi ringraziamo se condividete:
Il 19 settembre alla festa Nurnet della Civiltà Nuragica verrà a trovarci un amico con la sua chitarra.
Grazie Beppe Dettori!

(Archeouri Vagando)

14/09/2015

Nurnet - La Rete Dei Nuraghi

Il 19 Settembre sarà una festa piena di sorprese: Avremo anche il piacere di esporre alcune immagini inedite dello scavo di Ercole Contu al nuraghe Su Igante del 1958, donate da Silvio Doro.

13/09/2015

ArcheoUri Vagando

11/09/2015
Nurnet - La Rete Dei Nuraghi

Nurnet - La Rete Dei Nuraghi

Nurnet e il gruppo Archeologia della Sardegna nel video del TG di Videolina. CONDIVIDETE!

07/09/2015
Nurnet - La Rete Dei Nuraghi

Nurnet - La Rete Dei Nuraghi

"...E adesso ci spostiamo in Sardegna nell'affascinante sito archeologico di Mont' e Prama"
I giganti ancora protagonisti RAI - TG2 del 06 settembre 2015

31/08/2015

Nicola Castangia ci porta a visitare la regina delle Domus de Janas, ogni volta è un nuovo viaggio

Nel monte Siseri c'è la Regina delle Domus de Janas.
Quella che... non smetterei mai di fotografare!

Ancora una volta il richiamo della più bella delle Janas della Sardegna è stato irresistibile e ancora una volta ho portato con me l'attrezzatura fotografica dentro il fido zaino Bintighilos perchè...
..Perchè non si sa mai!
..Perchè quando mi ritrovo di fronte alla Regina delle fate di Sardegna non posso fare a meno di pensare che c'è sempre una foto che ancora non le ho fatto.

Ci accoglie maestosa e raffinata, con una eleganza senza pari...Perchè lei è la Regina e non si smentisce mai.

Entriamo silenziosi e con rispetto ammiriamo quell'opera d'arte di 5.000 anni fa.
Telefoni cellulari e Gopro incominciano a immortalare preziosi attimi di Storia antica.
La mia macchina fotografica dorme ancora un sonno profondo dentro lo zaino.
La Regina non è ancora pronta per farsi fotografare da lei.

Voglio lasciare agli altri tutto il tempo di ammirarla, di entusiasmarsi, di emozionarsi per tanta bellezza per poterla poi raccontare in tutto il suo splendore.
Solo dopo, quando tutti saranno appagati, forse aprirò il fido zaino Bintighilos.

E fu così che, dirigendoci verso l'uscita, mi comparve davanti agli occhi la foto che non avevo ancora fatto.
Quella che arriva all'improvviso. Inaspettatamente.
In un attimo le luci sono posizionate e la macchina fotografica è sul treppiede.

Gli altri sono già fuori dalla Domus e dovranno attendermi, ma sicuramente capiranno.
Ormai nulla potrà impedirmi di scattare quella foto...E altre ne seguiranno,

Noi eravamo a Putifigari, nel monte Siseri, dove c'è la Regina delle fate di Sardegna.

Quella che... non smetterei mai di fotografare!
Quella che....quando la vedi non vorresti più andare via.
Quella che...ti avvolge con la sua atmosfera atavica.
Quella che...è di una bellezza che non si può descrivere con le parole.

E' la Regina delle Domus de Janas.
Si chiama "S'incantu", ed è a Putifigari, nel Monte Siseri.
(nicola castangia)

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Un ringraziamento doveroso al gruppo ArcheoUri Vagando, inseparabili compagni di escursione.

24/08/2015

Spettacolari fotografie in bianco e nero del Nuraghe Losa di Abbasanta, appartenenti alla collezione dei F.lli Alinari.
(n.c.)
Le immagini sono scattate nell'anno 1913 tra il 26 maggio e il 12 giugno.
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Archivio Storico del Comune di Cagliari

Spettacolari fotografie in bianco e nero del Nuraghe Losa di Abbasanta, appartenenti alla collezione dei F.lli Alinari.
(n.c.)

Le immagini sono scattate nell'anno 1913 tra il 26 maggio e il 12 giugno.

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Archivio Storico del Comune di Cagliari

12/08/2015

Nurnet - La Rete Dei Nuraghi

I NURAGHI RIEMERSI DALL'ACQUA.
La giornata di ieri è stata lunga e intensa. Siamo però riusciti nel nostro intento di traslare una tecnologia in uso alla Marina per verificarne l'utilità in ambito archeologico. Grazie all'intuizione dell'ing. Galzerano, socio e consigliere d'amministrazione Nurnet, unitamente alla tecnologia fornitaci dalla Garmin, abbiamo mappato il lago Cuga dove il nuraghe Chesseddu e il nuraghe Asturedu non riemergono dal 1974. I risultati sono stati straordinari e permetteranno agli addetti ai lavori di sfruttare i nuovi apparati per la ricerca archeologica subacquea. L'idea era appunto verificare la fattibilità della procedura affinché i professionisti potessero sfruttarla e di conseguenza portare beneficio per tutta la Sardegna e per il mondo dei beni culturali. Per questa operazione dobbiamo ringraziare l'ENAS per le concessioni, la Sovrintendenza per le autorizzazioni, Andrea Napoli di Garmin Italia e Giuseppe Piras per la tecnologia, Maurizio Simula per il supporto logistico e tecnico, la Rai con Alberto Calvi e tutti i ragazzi di ArcheoUri Vagando. Il resto giudicatelo voi! AD MAIORA! (NM)

03/08/2015

Cari Lettori, Cari Appassionati,
CAMPAGNA DI SCAVO 2015 - SU MULINU, VILLANOVAFRANCA.
È con grande onore che accogliamo l'invito della Dott.ssa Alessandra Saba, che ci ha scritto. Si tratta di una bellissima opportunità di scavo archeologico didattico, aperta a universitari e volontari. Una campagna di scavo guidata da professionisti di cui vi invitiamo a leggere un breve resoconto sul nostro portale (www.nurnet.it/…/Se_scava_il_profano_non_profana_lo_scavo.ht…) per darvi un'idea di che tipo di emozioni e arricchimento personale possa darvi un'esperienza del genere. Con l'occasione ringraziamo la dott.ssa Saba per averci scritto e permesso di proporvi questa iniziativa. Grazie a lei raccogliamo un primo frutto costatoci impegno e dedizione giornaliera: l'idea che Nurnet possa essere strumento di aiuto per chi vuole guardare oltre e non di contrasto. Le iscrizioni scadranno il 20 agosto, la campagna partirà il 24 e si protrarrà fino al 30 ottobre, quindi avrete possibilità di scegliete il periodo più indicato alle vostre esigenze. Il nostro consiglio è di non farvi sfuggire l'occasione. Troverete i contatti nella locandina. (NM)

Cari Lettori, Cari Appassionati,

CAMPAGNA DI SCAVO 2015 - SU MULINU, VILLANOVAFRANCA.
È con grande onore che accogliamo l'invito della Dott.ssa Alessandra Saba, che ci ha scritto. Si tratta di una bellissima opportunità di scavo archeologico didattico, aperta a universitari e volontari. Una campagna di scavo guidata da professionisti di cui vi invitiamo a leggere un breve resoconto sul nostro portale (www.nurnet.it/it/1274/Se_scava_il_profano_non_profana_lo_scavo.html) per darvi un'idea di che tipo di emozioni e arricchimento personale possa darvi un'esperienza del genere. Con l'occasione ringraziamo la dott.ssa Saba per averci scritto e permesso di proporvi questa iniziativa. Grazie a lei raccogliamo un primo frutto costatoci impegno e dedizione giornaliera: l'idea che Nurnet possa essere strumento di aiuto per chi vuole guardare oltre e non di contrasto. Le iscrizioni scadranno il 20 agosto, la campagna partirà il 24 e si protrarrà fino al 30 ottobre, quindi avrete possibilità di scegliete il periodo più indicato alle vostre esigenze. Il nostro consiglio è di non farvi sfuggire l'occasione. Troverete i contatti nella locandina. (NM)

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