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A   tanti gli eventi per il weekend di Ognissanti! Al Museo del Violino sabato 2 e domenica 3 alle ore 12:00 audizione s...
01/11/2024

A tanti gli eventi per il weekend di Ognissanti!

Al Museo del Violino sabato 2 e domenica 3 alle ore 12:00 audizione speciale,
Christian Joseph Saccon con
Antonio Stradivari violino Vesuvio 1727c

Domenica 3, per lo Stradivari Festival, Alessandro Quarta ripropone, in concerto, la sua produzione "I 5 Elementi", eseguita per la prima volta nel settembre 2023 in occasione dei 10 anni del
Museo.

Il Teatro Ponchielli, oltre a "Così fan tutte" di Mozart domenica alle 15:30, ospita alle 11:00 nel Ridotto, America Perduta - La Musica del Monteverdi, a cura del Conservatorio di
Cremona.

Domenica 3 novembre, prima domenica del mese, ingresso gratuito al Museo Civico Ala Ponzone e al Museo Archeologico, qui alle 17 il primo concerto della rassegna Dal Vecchio al Nuovo Mondo, con l'Ensemble Voz Latina.

Approfittate dei tour guidati proposti dall'Infopoint, alle 14.30 la Piazza e i suoi monumenti, e alle 16.15 la Bottega di liuteria.
Con la , il passepartout per la città, a soli 10 euro!

INFO & PRENOTAZIONI
Infopoint Cremona piazza del Comune 5
Tel. 0372 407081
[email protected]



📸 IG

Atmosfere speciali...a  ! 📸                                               lombardia
30/10/2024

Atmosfere speciali...a !

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lombardia

Oggi la rubrica del   ci fa conoscere la curiosità di una dicitura visibile nella Cattedrale, una scritta misteriosa e n...
28/10/2024

Oggi la rubrica del ci fa conoscere la curiosità di una dicitura visibile nella Cattedrale, una scritta misteriosa e non ben visibile dal basso e certamente da notare con uno zoom.

GALLIS AFELICTA HELVECIIS MVLTATA
PESTE DEBILIS FAME DEFORMIS
R.P. ANNO M DXII A DIVINO
CAMEN CVLTV NVNOVAM DEFLEXIT

Si parla di Francesi e Svizzeri e di peste. Si parla del 1512.

Ebbene, stiamo entrando in un fatto d'arme del Cinquecento Cremonese. Come ai primi del 1700 ci sarà la “Sorpresa di Cremona” declamata nelle corti europee e nelle ballate Irlandesi, ecco che ai primi del 1500 si parla in modo più sommesso della famigerata: “ BARUFFOLA DI CREMONA “.

Bisogna arrivarci per gradi poiché Cremona nel 1500 sta vivendo un momento storico particolare con i Veneziani che hanno appena abbandonato i loro dieci anni di occupazione della città.

Si evince dai Fragmentorum (registri del Comune di Cremona) che nel giugno del 1500 fu commissionata a tale artista Taccon, una opera da inserire in cima alla torre (il Torrazzo) rappresentante il Leone di Venezia dorato e accompagnato dalla Giustizia rappresentata da arpie.
Dopo circa un anno un fulmine provvidenziale quanto premonitore, colpì il leone e il malgoverno Veneto che di lì a 10 anni lasciò la città.

Tra il 1509 e il 1512 Cremona torna al Ducato Milanese in lotta contro Francesi e Veneziani.
Ma cadde da un malgoverno all'altro e si ritrovò alla mercè di soldataglie di passaggio. Alla fine arrivò anche la peste nel 1511.
Le soldataglie in transito alloggiavano gli ufficiali nelle case e i militari estorcevano “biave, feno, legne, vini “

La peste fece la sua comparsa in città, come abbiamo detto, nel 1511 presso i Francescani (ospedale vecchio).
Non si capisce esattamente come, ma circa 300 soldati Francesi nel giugno 1512 occuparono il Castello di Santa Croce ed iniziarono a cannoneggiare la città da dentro la città stando dentro il castello.

Nel frattempo l'esercito Francese era minacciato da varie forze in tutto il nord Italia. Paradossalmente il Castello di Santa Croce, un castello Visconteo del 1300, era costruito dentro la città ed in grado di difendersi autonomamente e dai nemici e dalla città stessa in caso di sommosse.

Intanto i francesi escono nottetempo dal Castello e depredano le case attorno (San Bassano). Portano via cibo e legna. Quando possibile confiscano buoi o cavalli e fuggono nel castello tirando colpi di artiglieria sulla città e colpendo case, campanili e persino il Torrazzo e la Cattedrale.

Per mesi i francesi resistono nel Castello sino all'arrivo del Cardinale Sedunense. La figura del Cardinale di Sion (Sedunense) che ha come vero nome Matteo Schiner è davvero emblematica per i nostri tempi. Egli è incaricato da Giulio II di combattere e scacciare i Francesi dall'intero Ducato e per farlo utilizza un esercito Elvetico (Santissima Lega).
Il 5 giugno Il Cardinale Sedunense è a San Martino, libererà Cremona dai Francesi ma solo in cambio di dazi.

Inizia una discussione su quanto esborsare per proteggere la città e alla fine i Cremonesi pagheranno al Cardinale 35000 ducati d'oro, come risulta da una supplica del 25 novembre 2015. Quindicimila pagati subito e il resto in rate daziarie dai Cremonesi.
Si trattava di avere 400 svizzeri in città contro 300 francesi asserragliati nel castello della città dal quale la città stessa veniva da essi cannoneggiata.

Anche il Duca annunciava l'invio di 800 fanti milanesi. Tutte queste truppe andavano ovviamente mantenute dai Cremonesi che tra peste, occupanti francesi che la cannoneggiavano dall'interno, militari svizzeri e ducali da ospitare, non se la passavano benissimo.

Il 5 ottobre del 1512 i francesi compiono un ennesimo raid fuori dal fossato prosciugato del castello. Erano infatti state tagliate le acque all'Incrosato (quartiere Incrociatello – Via Milano).

Si cercava cioè di limitare arrivo di acqua al Castello. Nel raid almeno 500 case di San Bassano (Via Bissolati) erano state colpite.
La immobilità dei soldati posti a guardia dei francesi era motivo di discussione tra i cremonesi che avevano sborsato fior di quattrini per non essere degnamente difesi.

È in questo lassismo che accade il peggio. Tra i vari mercenari pagati per difesa della città spicca Cesare Feramoscha, trattasi di Fieramosca fratello di Ettore della disfida di Barletta.
Ma qui a Cremona non vi sarà alcuna gloria e onore ed ecco arrivare la Baruffola nel febbraio del 1513.

Truppe Veneziane puntano al Castello per rifornire i 300 francesi assediati, messer Cesare Fieramosca è a difesa della città con 700 Spagnoli, ne periranno almeno 500.
Pare che alcuni Cremonesi abbiano aiutato i Veneziani al massacro degli Spagnoli che vengono anche spogliati delle armi. Anche il 20 maggio del 1513, mille cavalieri veneziani e 900 fanti entrano nel castello portando “circa venticinque bestie e circa 25 cavalade de vino et 6 cavalade de cipolle et salati et ravanelli “.

Fu solo nel dicembre del 1513, dopo 18 mesi di assedio che i francesi dovettero arrendersi per una serie di battaglie p***e a Novara, mentre l'esercito Veneziano era stato estromesso dalla guerra grazie al Cardinale di Sion.

La Baruffola di Cremona segna un lassismo di truppe milanesi, di ventura, spagnole e svizzere che permette un assedio lungo un anno e mezzo tra il giugno del 1512 ed il dicembre del 1513 di truppe francesi che tengono in ostaggio una intera città colta da peste e mantenimento di truppe di ogni genere.

Il nuovo castellano nominato dal Duca, una volta tornato in possesso della fortezza di Santa Croce, è Giovanni Camillo Monti.

Nel 1514 i Cremonesi pagheranno care le conseguenze dei loro che si sono alleati dei Veneti.
Il Vicere Spagnolo chiederà loro un tributo risarcitorio di 7200 ducati d'oro. Il Cesare Fieramosca minacciava di “ fare oltraggio alla città “.

Alla fine, a furia di discussioni e carte bollate, i Cremonesi pagarono 1200 ducati. Le sorti di questi fatti d' rmi a Cremona furono velocemente sovvertiti dalla occupazione francese del 1515 che durò 7 anni.

Da questo momento e fino alla Unità di Italia la città di Cremona fu perennemente occupata da truppe di volta in volta Francesi, Spagnole ed Austriache che per quasi 400 anni la soggiogarono.

Appare adesso chiaro il messaggio finale della dicitura in Duomo:

"Cremona afflitta dai francesi, colpita dagli svizzeri,
debilitata dalla Peste e sfigurata dalla fame
Fu ristabilita del divino culto"

Ricerca di Maurizio Mollica Cremona FuoriTempo


Per il secondo anno consecutivo BookCity Milano torna a   con un palinsesto di incontri e appuntamenti dedicati al libro...
25/10/2024

Per il secondo anno consecutivo BookCity Milano torna a con un palinsesto di incontri e appuntamenti dedicati al libro e alla lettura.
L'iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto GIOVANI IN CENTRO (strategie di sviluppo e rigenerazione urbana per il centro storico di Cremona), in collaborazione con Porte Aperte Festival e il Patto per la lettura del .

La seconda edizione si annuncia ricca di nomi prestigiosi e appuntamenti consolidati, dall’11 al 17 novembre vi aspettiamo per una full immersion nella lettura, per riflettere insieme e provare a leggere in modo diverso anche la nostra città!
👉 il programma qui: https://bit.ly/3BZw8zt



Inaugura mercoledì 30 ottobre alle 17:00 al Museo diocesano di Cremona la mostra CAPOLAVORI DA COLLEZIONE. DA NERI DI BI...
24/10/2024

Inaugura mercoledì 30 ottobre alle 17:00 al Museo diocesano di Cremona la mostra CAPOLAVORI DA COLLEZIONE. DA NERI DI BICCI A PICCIO, opere a tema religioso da una collezione privata cremonese che si potranno ammirare sino al 12 gennaio 2025 nella sala delle esposizioni temporanee del museo.

Si tratta di una straordinaria esposizione di opere d’arte religiose selezionate da una prestigiosa collezione privata cremonese, di cui si presentano solo le opere a tema religioso, con l’auspicio che esse possano, in futuro, divenire proprietà permanente del Museo Diocesano.
Quindici dipinti, disposti in ordine cronologico dal XV al XIX secolo.

Tra gli artisti presenti, spiccano figure di rilievo come Neri di Bicci, Sigismondo Coccapani, Moretto, Langetti, Piccio e Giacomo Trecourt, oltre a un significativo nucleo di opere di maestri cremonesi.
La raccolta va ben oltre i confini locali, includendo opere provenienti da ambiti bresciani, genovesi e fiorentini, fino agli artisti formatisi presso l’Accademia Carrara di Bergamo.

ORARI da martedì a domenica, 10-13 e 14:30-18
INFO tel. 0372 495082 - [email protected]



La Festa del Torrone Cremona è sempre più vicina!Dal 9 al 17 novembre, preparatevi a gustare il dolce simbolo di  . Una ...
23/10/2024

La Festa del Torrone Cremona è sempre più vicina!
Dal 9 al 17 novembre, preparatevi a gustare il dolce simbolo di .
Una settimana ricca di eventi, degustazioni e attività per tutti i golosi.

Venite a scoprire le delizie dei maestri torronai, a partecipare a showcooking e a lasciarvi trasportare dai sapori unici del torrone!

E perché no, a bordo di un affascinante treno storico affascinante da Milano per Cremona e Mantova?
https://www.fondazionefs.it/it/treni-storici/2024/11/17/treno-storico-da-milano-centrale-a-cremona.html

👉Per maggiori dettagli il programma qui: www.festadeltorrone.com
📌Festa del Torrone, Cremona | 9 – 17 novembre



  e il suo fiume! 📸 .photog
21/10/2024

e il suo fiume!
📸 .photog




























Cari Amici   di Turismo Cremona oggi parliamo di...Santelle! Con l'amico e profondo conoscitore della nostra  , Maurizio...
21/10/2024

Cari Amici di Turismo Cremona oggi parliamo di...Santelle!
Con l'amico e profondo conoscitore della nostra , Maurizio Mollica e Cremona FuoriTempo

Sarà capitato a molti cremonesi di camminare in vicoli silenziosi del centro e di imbattersi in immagini sacre poste in angoli nascosti, domandarsene le origini e la collocazione. Sono le cosiddette Santelle che appaiono a decoro e abbellimento di vie spesso sconosciute e poco esposte al traffico cittadino.
La loro origine prende spunto dalle edicole votive. Le edicole sono tempietti dove in origine venivano miniaturizzate statue, divinità, raffigurazioni sacre.

Spesso in epoca romana tali edicole erano alloggiate nella casa e divenivano tempietti domestici. Solo dopo il Mille, con il culto cristiano, tali tempietti votivi vengono collocati anche nelle strade, presso incroci, nelle campagne, su alcuni muri di abitazioni.
Servivano in epoca medioevale soprattutto a rincuorare le anime di passaggio per una religiosità fervente che si affidava alla preghiera in caso di avversità popolari come guerre, carestie, peste.

Erano presenti in varie parti del territorio italiano con diverso nome: Santella in Lombardia, Maestà in Emilia, Capitello in Veneto.
In altre località vengono definite cappellette, tabernacoli, sacrario.

Nel 1600 circa un terzo degli edifici cittadini di Cremona è adibito ad attività ecclesiastiche. Trattandosi di Chiese, Monasteri, Sacelli, Chiostri, Chiesuoli è facile immaginare vi fossero disseminate parecchie edicole o Santelle presso varie vie.

Quelle che rimangono oggi sono probabilmente una minima parte di quelle che fino al 1800 decoravano le vie della nostra città.

Vale la pena indagare le Santelle rimaste anche solo per un atto di memoria storica e perché certamente saranno un fenomeno purtroppo destinato all’oblio.

Il viaggio delle Santelle in città inizia da quelle collocate accanto alle vecchie mura originali e quindi in zone all’epoca considerate periferiche rispetto ad un vicinissimo centro.

👉🏻La Santella di Via Giordano
Alla fine della Vecchia Porta Po, ubicata fino al 1800 all’incrocio per Via Del Sale con Via Giordano, si vede una casa in stile Liberty con un piccolo tempietto dedicato alla Madonna dei Pescatori. La festa di questa Madonna è l’8 Settembre e viene detta Madonna dei Pennelli. Tale madonnina proteggeva dalle piene del Po già dal 1700 e venne rimossa dalla sua vecchia ubicazione per essere riportata su tela nel 1960 e restaurata da Carlo Acerbi.

👉🏻L’Immacolata di Via Geromini
Nel 1950 il proprietario e fabbro della casa d’angolo dove è esposta questa immagine, tale Montagnini, la fece sistemare in una teca di vetro della Contrada Rubra del 1500 poi detta Contrada Rossa. Abitando qui il dottor Felice Geromini, la strada divenne poi Via Geromini dal 1887.

👉🏻Madonna del Latte di Via Dulcia
Nel 1906 il signor Moroni volle una abitazione in stile liberty svizzero. La casa fu detta “del dragone” ed era costituita da finestre molto particolari con una sottostante madonnina.

👉🏻Murales Crocefisso di Via Bissolati – Angolo Via Dei Mille
Nel 1844 Giacomo Filiberti, proprietario del muro, volle conservare affresco tramite parere di tale esperto Parisi. Nel 1938 un certo Visaglio (abitante al n.51 di Via dei Mille) ristrutturò il Cristo e due figure laterali che poi sparirono nella ristrutturazione del 1970 di Misani e Ferraroni.

👉🏻Il San Facio di Via Aselli
Nella vecchia Contrada dell’ Ospitale, in zona Santa Maria della Pietà una immagine di un santo che elargisce elemosine spesso interpretato come Sant'Omobono, santo laico di Cremona. Pare invece sia stato appurato essere San Facio da Verona, anche egli laico, fondatore del primo ospizio per malati in quella zona.
L’immagine fu restaurata da Gianni Toninelli nel 1990.

👉🏻La Madonna di Corso Vacchelli
Nel lato della Chiesa SS.Trinità, svoltando a sinistra alla discesa di Via Speciano, si nota un rientro nel muro della chiesa con una piccola loggia.
Probabilmente una immagine settecentesca di una madonna con bimbo. Ci sono dei fori attorno alle teste a manifestare una possibile corona posta in capo.
La via era la normale espansione est della città che terminava alla fine di Via XX Settembre con la Contrada San Gallo.

👉🏻La Madonna di Via Gerolamo da Cremona - Salendo da Via Speciano per andare a San Michele si svolta a destra e si guarda in alto sul frontone della ex chiesa della Incoronata. Si nota una lunetta che rappresenta la Trinità. Potrebbe essere del 1600 e di Manfredo Lodi.
La Via era detta Contrada Melia poiché abitata dalla famiglia Meli fino alla piazza di San Michele.

👉🏻La Madonna che allatta di Via Breda
Potrebbe essere di metà del 1600 la Madonna che allatta il bambino, alloggiata in una teca protetta da inferriate e vetro. Attorno è decorata in stile Barocco.
Il decoro della inferriata è di un certo Soldi . Via Breda era casa dei nobili Gallarati nel 1500 e chiesa di San Giacomo in Braida nel 1000, prima di Sant'Agostino.

👉🏻Piazza Sant'Anna Angolo Via Bella Rocca
Madonna in teca di vetro e ben conservata. Da metà 1800 si hanno notizie di questa immagine conservata nonostante i vari lavori per demolire vecchi bastioni e rifare muro di una ortaglia che era lì ubicata. Fu restaurata da Enrico Lombardi nel 1919.

👉🏻San Giuseppe di Via Ceresole
Immagine originale accanto via e oratorio omonimi era del 1600 ma fu rifatta nel 1931 da Giuseppe Tomè. La zona era canonica del Duomo e casa parrocchiale.

👉🏻La Madonna di Via Patecchio
In angolo alla Via Galantino, dove in epoca 1200 era magazzini del sale, si vede una consunta figura di Madonna con bambino , è ormai impossibile stabilire altro.
La figura ormai sbiadita è ubicata al civico 17.

👉🏻Via Gonfalonieri bpresso Albergo Duomo
Al civico n.13 la casa prima Bonezzi, poi Barbieri e adesso Albergo-Ristorante spicca una facciata di Madonna Incoronata. L’oste Pietro Bonezzi volle la copia di una xilografia settecentesca della Madonna del Popolo e la fece eseguire nel 1910. Nel 1970 la ristrutturazione toccò al nuovo proprietario Barbieri Bruno che la fece ritoccare da Giuseppe Rossi.
La Madonna del Popolo in origine era una madonna lignea poi dipinta a colori e vestita all’uso del 1600 Spagnolo.

👉🏻La Madonnina del Rosario di Via Carnovali Giovanni il Piccio
Una amara considerazione su quanto resta di una santella con tettuccio in legno e lamiera ormai contornato da edere e rampicanti. Si trattava di una Madonnina del Rosario ma la incuria di anni la ha letteralmente sfigurata rispetto a come poteva presentarsi in modo suggestivo sul muro della ex Caserma San Martino. La Contrada cinquecentesca del Grugno ha perduto per sempre la sua santella.

👉🏻La Madona d'i Pumm di piazza Stradivari
In platea Parva (piazza Stradivari) un affresco di Carlo Vittori detto Madona d'i pumm.
Una Beata Vergine conservata anche dopo la ristrutturazione dello stabile sopra i portici accanto alla Torre del Capitano.
Ristrutturata nel 1925 da Giuseppe Galeati. Attualmente il dipinto è circondato da una cornice di mattoni a vista.



Come nasce un violino? Quali legni si usano? Quanto ci vuole per creare uno strumento? Vieni a scoprirlo nelle botteghe ...
20/10/2024

Come nasce un violino? Quali legni si usano? Quanto ci vuole per creare uno strumento?
Vieni a scoprirlo nelle botteghe di liuteria cremonesi.

Entrando in una bottega puoi assistere a parte del processo di lavorazione di uno strumento ad arco ed ascoltare le parole sapienti del maestro liutaio.

Le vernici, gli strumenti, le corde e i movimenti affinati in secoli di tradizione danno vita a magnifici strumenti che appartengono ai più grandi musicisti del mondo e parlano del saper fare liutario (patrimonio immateriale dell'UNESCO dal 2012) in tutto il mondo.

Un'esperienza adatta a tutti, grandi e piccoli, appassionati ed esperti.
Un piccolo momento di magia a contatto con la materia ancora viva che si anima al tocco dei maestri liutai, eredi e difensori di una tradizione secolari e preziosissima.

Contatta l'Infopoint + 39 0372 407081
[email protected]: saremo felici di aiutarti ad organizzare la tua visita in bottega!



La storia di Cremona non si può separare da quella delle botteghe dei liutai che la popolano: luoghi in cui più di 500 anni fa è nato il violino.
La liuteria costituisce l’elemento più caratteristico della città, quello per cui è conosciuta come un unicum nel panorama mondiale. Questo per diverse ragioni: la concentrazione di botteghe di liutai, gli strumenti conservati nelle varie collezioni presenti in città. Non a caso, nel 2012 ha ricevuto il riconoscimento Unesco di patrimonio culturale immateriale dell'umanità.

https://www.in-lombardia.it/it/visitare-la-lombardia/turismo-culturale-lombardia/cremona-le-botteghe-di-liuteria

inLOMBARDIA

Occasioni di visita alle collezioni museali permanenti, le mostre che sono in corso presso le sedi cittadine! Visto le g...
20/10/2024

Occasioni di visita alle collezioni museali permanenti, le mostre che sono in corso presso le sedi cittadine!
Visto le giornate di pioggia, perché non approfittarne?

📍Museo Civico Ala Ponzone
👉🏻Prorogata al 31 dicembre la mostra
Teodoro Cotugno, venticinque incisioni donate dall’artista stesso nel 2007 alla Pinacoteca ed esposte ora per la prima volta.

👉🏻Fino al 10 novembre
Franca Baratti - Le vie dell'arte
Un omaggio all'artista cremonese attraverso una selezione di opere, alcune delle quali mai esposte al pubblico.
La domenica mattina ore 11:00 visita guidata gratuita con le curatrici.

📍Museo di Storia Naturale
👉🏻Endangered fino al 2 novembre
L'esperienza creativa di Wildlife art di Tiziana Sanna.

👉🏻Al Museo del Violino da non perdere la mostra dedicata al violino Sarasate, il violino dei virtuosi,
tre secoli di storia di uno Stradivari e dei suoi custodi.
Iniziativa che si inserisce nell’ambito di un sodalizio tra il Museo del Violino e il Musée de la Musique di Parigi.

👉🏻Al Museo Diocesano ultimo giorno di visita per la mostra San Giuseppe, custode della Santa Casa, in occasione del IV Centenario della costruzione della Santa Casa, fedele riproduzione di quella di Loreto, presso la chiesa di Sant'Abbondio a Cremona.


Nuovo percorso multisensoriale al Museo del Violino 🤩È stato presentato  , un progetto che arricchisce l’esperienza muse...
16/10/2024

Nuovo percorso multisensoriale al Museo del Violino 🤩

È stato presentato , un progetto che arricchisce l’esperienza museale attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie e della ad alta risoluzione.
Per la prima volta, sarà possibile toccare e osservare da vicino una riproduzione fedele del celebre violino di Antonio Stradivari.

Negli ultimi anni il Laboratorio Arvedi di Diagnostica Non-Invasiva presso il Museo del Violino ha acquisito una corposa raccolta di modelli 3D ad alta risoluzione degli strumenti delle collezioni museali, ma la fruizione dei modelli era possibile solo in maniera digitale; oggi, con i risultati sempre più precisi raggiunti dalla stampa 3D, si aprono altri scenari.

Questo nuovo percorso multisensoriale si affianca al sistema Immersive Audio 3D e sarà anche uno strumento prezioso per liutai, restauratori e appassionati di musica, che potranno studiare dettagli costruttivi altrimenti di difficile lettura degli strumenti delle collezioni del Museo.

L'incanto della meravigliosa piazza del Comune...tra luci, arte e storia! 📸                                             ...
15/10/2024

L'incanto della meravigliosa piazza del Comune...tra luci, arte e storia!

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Martedi 22 ottobre alle 21:00 a  , il palco della Sala Maffei della Camera di Commercio di Cremona,via Lanaioli 7, vedrà...
15/10/2024

Martedi 22 ottobre alle 21:00 a , il palco della Sala Maffei della Camera di Commercio di Cremona,via Lanaioli 7, vedrà esibirsi insieme l’Orchestre des Jeunes de Fribourg e il Quartetto Sine Nomine provenienti dalla Svizzera francese e diretti dal Maestro Théophanis Kapsopoulos.

Durante il concerto si esibiranno come solisti Patrick Genet, violino - François Gottraux, violino – Nicolas Pache, viola - Marc Jaermann, violoncello.

Il concerto rientra nell’ambito del progetto Masterclass, promosso dalla Camera di Commercio, in collaborazione con il Comune di Cremona, e altre istituzioni locali.

L’evento è libero e gratuito fino ad esaurimento posti.

L'Orchestre des Jeunes de Fribourg è un'orchestra d'archi della francese che conta una ventina di musicisti di età compresa fra i 12 e i 19 anni.
I musicisti si ritrovano due volte alla settimana per le prove d'orchestra e svolgono un'intensa attività concertistica, con un nuovo concerto ogni mese.

Il repertorio dell'OJF copre tutto l'arco della musica classica, dal XV secolo alla musica contemporanea.

L'orchestra organizza ogni anno una tournée all'estero, che finora l'ha portata su tre continenti, Europa, Nord e Sudamerica, Africa.
Dopo le quattro tournée italiane del 2015, 2018, 2022 e 2023, l’OJF torna ad ottobre 2024 per una quinta tournée organizzata da Musicando Italy, con tre concerti previsti a Abano Terme, Cremona e nel Teatro all’Antica di Sabbioneta.


La rubrica del   ci racconta i segreti delle mura della città.In collaborazione con Cremona FuoriTempo che ringraziamo! ...
14/10/2024

La rubrica del ci racconta i segreti delle mura della città.
In collaborazione con Cremona FuoriTempo che ringraziamo!

, città Romana di mattoni

In pianura, l’unico materiale costruttivo a costo e chilometro zero, facile da lavorare era l'argilla del Po. Le argille cotte divennero quindi il “lego” dei Cremonesi per almeno duemila anni dalla fondazione della città.
Basti pensare al Torrazzo per comprendere quanto questo elemento costruttivo sia stato importante.

Cremona, sorvolata da un ipotetico drone medioevale, sarebbe stata chiamata “Cremona la Rossa”, una città di chiese rosse, campanili rossi, mura rosse e abitazioni rosse ed un intero Castello rosso che, proprio come il “lego” venne montato nel 1300 e smontato nel 1800.

Le mura di Cremona erano lunghe 5 km e 600 m.
L'aggiunta dei 600 m. porta la cinta muraria più sui 6 km che sui 5 km.

Le mura della nostra città non sono state affatto costruite su ipotetiche linee immaginarie di confini tracciati a matita da qualche buon architetto del 1200.
Le mura hanno semplicemente sfruttato le differenze di quota.

Per semplificare il percorso murario , partendo per esempio dall'attuale Porta Venezia, lungo la linea retta teorica di Viale Trento Trieste, si giungeva fino a Porta Milano, da lì fino a Via Ghinaglia che scendeva poi verso Via Massarotti per connettersi a Porta Po e poi a Via Giordano fino a Porta Mosa, continuando per Via Pedone fino a porta Romana e salendo a San Michele con il ricongiungimento a Porta Venezia.

Una forma di “fagiolo”, una città molto estesa da est a ovest e poco estesa da nord a sud.

Iniziamo subito a sdoganare che le mura fossero nelle attuali sedi stradali delle vie moderne menzionate. Tali vie sono per lo più senza pendenza poiché livellate in 200 anni di costruzioni, in tal senso le mura erano esattamente alla fine della scarpata di importanti dislivelli geologici e quindi poste tra una attuale via e la successiva parallela e in dislivello.

L’esempio lampante è quello di Via Cadore, posta su di un dislivello di circa 5 m superiore rispetto a Via Giordano.

Costruire un muro alla base di tale dislivello ed innalzarlo verso la quota più alta, consentiva di regolarne le acque poste alla base come forma di difesa ulteriore, oltre che “affacciarsi” dalle mura per dominare la scena.
Là dove il dislivello non poteva aiutare, interveniva l’uomo con mezzi artificiali, vedasi Porta Mosa e il baluardo San Giorgio con la sua spianata che sale verso le mura per dominare la scena su Via Giordano.

Le Porte, non vennero ubicate a caso ma poste in luoghi di minima quota ed in terreno pianeggiante per poter meglio trasportare le merci dentro la città.

Le mura erano dotate ovviamente di baluardi, cortine, piattaforme e rivellini.

Le esigenze di avere una muratura difensiva nuova e imponente si manifestarono sicuramente dopo il Mille quando la città in espansione smise di avere una guerra civile tra Civitas Nova e Civitas Vetera.

Nel 900 circa vi furono probabili muri posti a protezione delle incursioni degli Ungari.

Le mura del 1200 circa vennero studiate per dare pendenze alle acque accolte nelle “fosse”.
Le fosse circondavano le mura che circondavano la città in un sistema difensivo concentrico.

Il sistema in pendenza permetteva l’avanzamento naturale delle acque da un piano alto ad uno inferiore.
Le mura sfruttarono tali pendenze per massimizzare la difesa in un momento di ostilità dovute ad attacchi di fanterie “inimiche”.
L’acqua delle fosse bloccava le operazioni dei fanti. Ne bastava davvero poca per paralizzare operazioni di assedio.

Fu solo dopo l’invenzione delle polveri da sparo e dopo utilizzo di armi da fuoco che le cose cambiarono.
La guerra di artiglierie prevedeva assedi da distanza e orientamento a vista con le altezze delle mura da espugnare.
Le mura delle città, Cremona compresa, subirono importanti modifiche.
Fu il cosiddetto sistema difensivo alla Moderna o all'Italiana.
Il “lego” dei Cremonesi, il mattone aiutò molto questa modifica muraria. Bastava abbassare la altezza del muro e metterlo in basso a rinforzarlo in spessore.
Il muro più basso permetteva una migliore difesa da armi da gittata, poiché meno visibile, ma era doppiamente irrobustito in spessore.

Le aperture (porte) divennero sempre maggiori in periodi di pace, ove le città erano inserite in ampi scenari di imperi e territori.

Le mura stesse divennero poi problematiche perché di intralcio alla mobilità.
Si iniziarono quindi ad interrompere le cortine con brecce di penetrazione che divennero poi vie di uscita verso i cosiddetti Corpi Santi, le zone attorno alla cinta muraria.

Lo studio delle mura necessita una suddivisione partendo da almeno tre elementi difensivi.

Uno era posto al lato estremo ovest ed era il Castello Santa Croce (Piazza Castello).

Gli altri due erano posti ai lati estremi est e si trattava del Forte di San Michele a nord est e del Baluardo di Caracena (porta Mosa) a sud est.

Si costituivano così almeno tre muri omogenei per caratteristiche :
A – MURA lato NORD
il muro dal Castello lato nord e diretto a Porta San Luca e Porta di Ognissanti, ora rispettivamente Porte Milano e Venezia, fino a San Michele.
Lunghezza di circa 2,5 km. tra le vie Ghinaglia – Viale Trento Trieste

B – MURA lato SUD
il muro dal Castello lato sud e diretto a Porta Po e Porta Mosa.
Lunghezza di circa 2,5 km. tra le Vie Massarotti – Via Giordano

C - MURA lato EST
la cortina di collegamento tra Porta Mosa (baluardo Caracena) e il Forte di San Michele.
Lunghezza di circa 0,6 km. tra le Vie Pedone – Via Tofane



Indirizzo

Piazza Del Comune, 5
Cremona
26100

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