24/08/2024
Riceviamo e pubblichiamo
Un paese ci vuole.
Lettera aperta al Borgo di Custonaci.
Carissimi cittadini di Custonaci,
mi chiamo Valeria Campo e sono l'ideatrice dell'installazione artistica "Cielo di Centrini", collocata stamattina in via Madonna. Vorrei condividere con voi il significato profondo che questa esperienza ha avuto per me e, credo, per tutti coloro che hanno partecipato e contribuito alla sua realizzazione.
Quando ho progettato questa installazione — un cielo di centrini sospesi che richiamassero il rosone di una chiesa mariana, quasi come dei piccoli voti, realizzati a mano in onore della Madonna — il mio pensiero iniziale era rivolto alla mia città, Trapani. Tuttavia, alcune vicissitudini tecniche hanno reso impossibile la realizzazione del progetto in quella sede. Fu allora che mi venne in mente Custonaci, il paese di origine di mia nonna materna, forse l’unico altro comune che avrebbe potuto mantenere intatto il senso originario del progetto.
Quando ho contattato il Sindaco, Fabrizio Fonte, la risposta che ho ricevuto è stata di vivo entusiasmo. Sono così potuta entrare in contatto con l’Associazione Socio Culturale Maria SS.ma di Custonaci, in particolar modo con il presidente, Antonino Grimaldi, che ha dimostrato nei confronti dell’iniziativa massimo interesse e disponibilità. Voglio ringraziare loro, insieme al vicepresidente dell’associazione Salvatore Torre, per aver accolto il progetto con calore e generosità, mettendo a disposizione tutti i mezzi necessari per realizzarlo.
Questo supporto è stato il primo passo verso un confronto arricchente tra le diverse anime della comunità. Le volontarie che hanno collaborato al progetto, molte delle quali provenienti da Trapani, avrebbero inizialmente preferito una via pedonale in basolato. Ma la comunità locale ha suggerito con entusiasmo via Madonna, spiegandoci che, da alcune ricerche sulla tradizione della processione in onore di Maria Santissima di Custonaci, è emerso il ruolo centrale che questa strada ricopriva durante la stessa. Questo dialogo è stato per me profondamente illuminante: ascoltando il desiderio dei cittadini che vivono e amano questo luogo, siamo potuti andare oltre i meri parametri estetici nella scelta del luogo in cui installare, rafforzando i significati profondi dell’installazione.
I momenti operativi, poi, sono stati toccanti e vibranti di partecipazione. Penso che tutti, in cuor nostro, desideriamo ritrovare quel senso di comunità e socializzazione spontanea che ci ricorda la nostra infanzia, quando era più facile "attaccare bottone" con gli sconosciuti. Da adulti, questo diventa più difficile, ma momenti aggregativi come questi offrono una perfetta scusa per avvicinarsi agli altri. È così che alcuni operai presenti per mo***re un palco ci hanno chiesto se potevano offrirci un caffè, e un pensionato ci ha raccontato del vuoto che il lavoro ha lasciato nella sua vita, ma, con l’occasione, ha trovato il modo di passare la mattinata chiacchierando. Persino i turisti, incuriositi dall’installazione, si sono avvicinati e ci hanno aiutato con il trasporto della nostra pesante rete ricoperta di centrini.
Questa esperienza ha messo in luce la bellezza e la ricchezza delle piccole comunità locali, un vero e proprio patrimonio immateriale che merita di essere valorizzato e protetto. Un paese, come scriveva Cesare Pavese in "La Luna e i Falò", ci vuole… “non fosse che per andarsene via”. E io direi anche per ritornare. Forse non è un caso che alla fine si sia approdati qui; forse mia nonna Vituzza, da lassù, ci ha messo lo zampino.
Un paese ci vuole, e se Custonaci non ci fosse, bisognerebbe inventarlo.
Concludo con un ringraziamento sentito a tutti coloro che hanno partecipato, sostenuto e reso possibile questa installazione. Grazie per aver dimostrato che l'amore per un luogo può unire le persone oltre le differenze, trasformando un semplice progetto artistico in un simbolo di comunità e condivisione.
Grazie al Sindaco Fabrizio Fonte, al Comitato per la Festa della Madonna nelle persone di Antonino Grimaldi e Salvatore Torre, ma anche a tutti coloro di cui non conosco i nomi e che hanno prontamente offerto il loro aiuto. Grazie alle mercerie Ago d’Oro e Poma di Trapani per aver fatto delle donazioni corpose in cotone.
Grazie a tutte le splendide volontarie che hanno realizzato con me i centrini: Enza Bertolino, Antonina Messina, Concetta e Annamaria Grammatico, Maria Gramignano, Caterina Noto, Angela Poma, Mariella Leonforte, Graziella Ingrassia, Giovanna Cardella, Silvana Pellegrino, Camilla Marinoni e tante altre che, anche solo con la donazione di un centrino, hanno fatto la differenza. Grazie alle operose mani del Monastero di Monte Carmelo di Vetralla, perché fin lì è giunto il nostro appello. Grazie a Stefano Arneodo, unico uomo del progetto e sua colonna portante.
Grazie alla ferramenta “Soluzioni Ecologiche” di Custonaci e a tutto il personale per la loro dolcezza e disponibilità nei miei confronti. Grazie a tutta la mia famiglia per il supporto che mi ha dato.
Con affetto e gratitudine,
Valeria Campo