10/12/2020
- Lungo la parallela opposta al Mercato Sant'Antonio,in via Falautano, si apre la grande chiesa basilicale dedicata in origine a San Domenico, un tempo parte dell'omonimo convento ed oggi sede della parrocchia di San Giovanni.
La chiesa fu fatta costruire in stile rinascimentale a partire dal 1559 su sollecitazione dell'erudito frate domenicano, letterato e storico siciliano Tommaso Fazello (1498-1570) Il convento che sorgeva su terre donate da Francesco Varisano, discendente da una nobile famiglia ennese, confiscato a seguito delle leggi eversive sabaude nel 1866-67 e abbandonato per oltre ottant'anni, fu demolito a fine anni 50 del Novecento.per far posto al moderno palazzo della Questura.
La chiesa si presenta all'esterno con una bella facciata cinquecentesca e all'interno con due file di colonne in tre navate.
L'edificio custodisce poche ma pregevoli opere d'arte come il Fonte Battesimale del XV secolo posto all'inizio della navata laterale sinistra, che si ritiene proveniente dalla parrocchia di San Giovanni, crollata a seguito di un terremoto intorno al '400, il cui campanile, salvatosi, troneggia a fianco dell'attuale sede del Comune. La conca per l’acqua con il suo splendido bassorilievo del 1300, il capitello bizantino in marmo rosso, e la base ricavata da resti marmorei di epoca romana lo rendono una pregevole opera d’arte. Nell’abside sinistra vi è un grande quadro del pittore siciliano Giuseppe Salerno detto lo Zoppo di Gangi, raffigurante la Madonna del Rosario, mentre del famoso pittore fiammingo, Guglielmo Borremans che operò a lungo in Sicilia,.è il quadro raffigurante "La presentazione di Maria al Tempio".
La chiesa conserva anche un'antica statua lignea di santa Apollonia, una pala raffigurante San Domenico, destinata all'altare maggiore e attorniata da altre tele , I quadri raffiguranti il Crocifisso; le Anime del Purgatorio; Santa Barbara; Sant'Antonio Abate; la Madonna che chiede al Cristo di preservare Enna dal terremoto.
Interessante la Via Crucis di scuola caraveggesca , attribuita al pittore palermitano Guido Novelli.
L'edificio custodisce pure un sarcofago della famiglia Varisano.
Sotto la Chiesa, sono state rinvenute delle catacombe, incavate nella pietra, con dei resti umani e dei vasi risalenti al periodo greco.
Sulla parete esterna destra della Chiesa si trova un prezioso "Orologio Solare", perfettamente funzionante, risalente al 1742