29/04/2023
𝙈𝙞𝙩𝙞 𝙚 𝙇𝙚𝙜𝙜𝙚𝙣𝙙𝙚 𝙨𝙪𝙞 𝙂𝙞𝙜𝙖𝙣𝙩𝙞 𝙙𝙚𝙡 𝘽𝙤𝙨𝙘𝙤 𝙙𝙞 𝘼𝙘𝙞
Il Bosco di Aci è stato un vasto territorio boschivo che si estendeva nei pressi del territorio di Acireale, dall’Etna fino a ridosso della costa, passando anche nelle zone limitrofe all’attuale Duomo di Acireale, occupando un’area approssimativa di circa 30 km2.
Le origini del bosco sono probabilmente remotissime ed hanno anticipato la fondazione dei vari borghi.
Dal punto di vista geologico il 𝗕𝗼𝘀𝗰𝗼 𝗱𝗶 𝗔𝗰𝗶 sorge principalmente su due colate laviche. La più antica è attribuita all'eruzione del 𝟯𝟵𝟰 𝗮.𝗰. avvenuta sul versante orientale del vulcano alla quota di 700 m s.l.m. che raggiunse il mare presso l'attuale 𝗦𝗮𝗻𝘁𝗮 𝗠𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗹𝗮 𝗦𝗰𝗮𝗹𝗮.
Del Bosco di Aci oggi resta veramente poco da vedere, sebbene sia citato in numerosi testi della mitologia classica, con tante leggende sul suo conto che infoltiscono ancor di più la storia e il prestigio della città di Acireale. Sul Bosco di Aci non vi sono solo Miti, in quanto sono stati rinvenuti anche diversi documenti storici che ne accertano la sua esistenza.
𝙎𝙩𝙤𝙧𝙞𝙖 𝙙𝙚𝙡 𝘽𝙤𝙨𝙘𝙤 𝙙𝙞 𝘼𝙘𝙞 𝙖𝙙 𝘼𝙘𝙞𝙧𝙚𝙖𝙡𝙚
Si hanno testimoniante del Bosco di Aci risalenti al 𝗧𝗿𝗲𝗰𝗲𝗻𝘁𝗼, in cui viene descritto con una vegetazione ricca e rigogliosa, con numerosi alberi da frutto e vigneti che venivano coltivati dai contadini e che ne caratterizzavano la base del commercio locale, a tal punto che il Bosco di Aci era spesso vittima di 𝗯𝗿𝗶𝗴𝗮𝗻𝘁𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼, in quanto attraversato da diversi mercanti provenienti da diverse parti. I sentieri erano parecchio tortuosi, con tanti punti in cui gli arbusti non lasciavano filtrare nemmeno la luce del sole, rendendo questo luogo tanto affascinante quanto criptico. 𝗟’𝘂𝗿𝗯𝗮𝗻𝗶𝘇𝘇𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗫𝗩𝗜𝗜𝗜𝗜 secolo causò diverse operazioni di disboscamento che portarono il Bosco di Aci a scomparire poco per volta, lasciandosi alle spalle una lunga storia che oggi è possibile ripercorrere solo tramite le leggende popolari e alle opere mitologiche che lo vedono protagonista di numerosi avvenimenti. Dello storico Bosco di Aci sono oggi presenti solo alcune macchie sparse nel territorio di Acireale e nei suoi paesi limitrofi, con piccoli spazi verdi che un tempo, nel loro insieme, formavano uno dei luoghi più suggestivi che la Sicilia abbia mai avuto.
𝗚𝗶𝗴𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗕𝗼𝘀𝗰𝗼 𝗱𝗶 𝗔𝗰𝗶 𝗮𝗱 𝗔𝗰𝗶𝗿𝗲𝗮𝗹𝗲
Il Bosco di Aci era conosciuto anche come 𝙇𝙪𝙘𝙪𝙨 𝙅𝙤𝙫𝙞𝙨, ovvero 𝗕𝗼𝘀𝗰𝗼 𝗦𝗮𝗰𝗿𝗼 𝗮 𝗚𝗶𝗼𝘃𝗲, in quanto la sua formazione è legata proprio a una leggenda che riguarda la divinità romana. Secondo quanto racconta la mitologia classica, in questo bosco si trovavano diversi 𝗴𝗶𝗴𝗮𝗻𝘁𝗶, i quali vennero qui scaraventati dallo stesso 𝙕𝙚𝙪𝙨 e dagli altri dei, dopo che tentarono di accedere all’Olimpo. Una volta fatti cadere nel Bosco di Aci, le loro teste e le loro pelli rimasero infilzati negli alberi, tanto da generare paure e preoccupazioni anche al ciclope Polifemo. Questo scontro viene ricordato col nome di 𝙂𝙞𝙜𝙖𝙣𝙩𝙤𝙢𝙖𝙘𝙝𝙞𝙖, coi 24 𝙜𝙞𝙜𝙖𝙣𝙩𝙞 protagonisti di numerose leggende che entrarono nell’immaginario collettivo per aver avuto il coraggio di sfidare gli dei dell’Olimpo. Il Bosco di Aci venne attraversato anche da altri numerosi personaggi mitologici, tra cui anche 𝙐𝙡𝙞𝙨𝙨𝙚 durante i suoi trascorsi in Sicilia.
La storia, la mitologia e le leggende sono ciò che meglio descrivono un territorio, unendo la realtà con alcuni dettagli affascinanti che restano nelle annali coi racconti che vengono tramandati di generazione in generazione.
𝗢𝗴𝗴𝗶
Del mitico Bosco di Aci, oggi, ne rimane poco. Paesaggisticamente l’area della 𝙏𝙞𝙢𝙥𝙖 rappresenta una fra le più importanti testimonianze del paesaggio costiero Etneo. I terrazzamenti realizzati in pietra lavica lungo i pendi più acclivi, i piccoli camminamenti, le stradelle interne, i canali d’irrigazione (saie), i muretti a secco, costituiscono la memoria di questo territorio.
Oggi è possibile osservare querce, cerri, castagni, allori, pistacchi, bagolari, lecci, olivastri, lentischi, euforbia, rose selvatiche e ginestra, anche se non così fittamente com’era una volta.
Minuscola frazione di Acireale che sorge a ridosso della Timpa, 𝗦𝗮𝗻𝘁𝗮 𝗠𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗔𝗺𝗺𝗮𝗹𝗮𝘁𝗶 è uno dei borghi più rappresentativi del Bosco di Aci, un tempo imponente area verde di querce e castagni che si estendeva nel versante orientale dell’Etna. Il territorio, prevalentemente lavico, si sviluppa all’interno di due faglie attive che corrono attraverso la zona Molino Testa d’Acqua di Santa Maria La Scala e l’area meridionale di Santa Tecla.
Seppur tardivamente, l'Assessorato alle Politiche dell'Ambiente della Provincia Regionale di Catania, al fine di valorizzare l'area del bosco e realizzare una zona altamente fruibile per la collettività, ha predisposto un progetto per la realizzazione del "Parco Suburbano del Bosco di Aci" (𝙖𝙙 𝘼𝙘𝙞𝙧𝙚𝙖𝙡𝙚)
(Fonte e foto web)