Slow Visit Florence

Slow Visit Florence Ci occupiamo di tour e visite guidate, a Firenze e su richiesta, in tutta la Toscana. Non solo stori
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Auguri Toscana!Oggi è la festa regionale della Toscana e in questa occasione vogliamo svelare il motivo del simbolo che ...
30/11/2023

Auguri Toscana!

Oggi è la festa regionale della Toscana e in questa occasione vogliamo svelare il motivo del simbolo che vediamo sventolare dai palazzi regionali.

Come molti avranno riconosciuto è il cavallo alato, il Pegaso della mitologia. Ma è rappresentato in un momento particolare, cioè quando Bellerofonte spinge il suo destriero verso l'olimpo perché si crede un Dio e vuole farsi spazio tra gli Dei.
Zeus, vedendo la prepotenza e l'arroganza di Bellerofonte, fa imbizzarrire Pegaso, che disarciona il cavaliere, punito così per aver osato tropo.

Pegaso è quindi colui che libera dai prepotenti e dai tiranni.

Per questo motivo è stato scelto come simbolo della Toscana, che ha lottato per la liberazione dell'Italia durante la seconda guerra mondiale.

Ma anche la figura ha una storia particolare. Per creare la bandiera si sono cercate tutte le rappresentazioni di Pegaso presenti in Toscana e la scelta è caduta su una medaglia bronzea realizzata dal Cellini nel 1537 per il Cardinal Pietro Bembo, oggi conservata al Bargello.

Quindi auguri TOSCANA, patria della libertà!

I giorni della merla29 30 e 31 gennaio sono i giorni più freddi dell'anno.Ma perché?E perché si chiamano giorni della me...
29/01/2023

I giorni della merla

29 30 e 31 gennaio sono i giorni più freddi dell'anno.
Ma perché?
E perché si chiamano giorni della merla?

Secondo una tradizione una merla, che all'epoca aveva un piumaggio bianchissimo, aveva passato tutto l'inverno pregando Dio di essere salvata dal freddo dell'inverno.
Il 29 gennaio sentì i primi soli caldi dell'anno e gridò al cielo "Più non ti curi Domine, che sono uscito dall'inverno" (non mi interessa più di te Signore, tanto sono sopravvissuta ormai).
Dio allora, sentendo la presunzione e l'ingratitudine della merla, decise di mandare una gelata così fredda che costrinse l'uccellino a rifugiarsi in un camino fumoso.
Dopo 3 giorni Dio pensò che la merla era stata sufficientemente punita e mandò nuovamente il sole, ma da quel giorno il merlo avrà per sempre le piume nere, per ricordarle la sua arroganza e la sua punizione.

Giornata della memoriaFinché il nome di un uomo viene ricordato, egli vive.Le pietre d'inciampo (in tedesco Stolperstein...
27/01/2023

Giornata della memoria

Finché il nome di un uomo viene ricordato, egli vive.

Le pietre d'inciampo (in tedesco Stolpersteine) sono un'iniziativa dell'artista tedesco Gunter Demnig per depositare, nel tessuto urbanistico e sociale delle città europee, una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti. L'iniziativa, attuata in diversi paesi europei, consiste nell'incorporare, nel selciato stradale delle città, davanti alle ultime abitazioni delle vittime di deportazioni, dei blocchi in pietra ricoperti da una piastra di ottone posta sulla faccia superiore.

Purtroppo anche Firenze, durante la seconda guerra mondiale si è macchiato di questo vergognoso crimine.
A seguito di rastrellamenti avvenuti in tutta la città, partirono dal binario 16 della stazione Santa Maria Novella, più di 300 ebrei, pochi fecero ritorno, tra loro una creatura di soli 3 mesi.

Secondo il Talmud una persona non muore davvero fin quando il suo nome non è dimenticato. Un principio sempre più presente nei marciapiedi fiorentini, si trovano in tanti posti della città, solo qualche giorno fa ne sono stati aggiunti 25.

Queste pietre della memoria si trovano in viale Amendola 2, dove c'era un ospedale da cui vennero prelevati 24 ebrei e deportati ad Auschwitz.

Era il 26 gennaio quando la città di Firenze decise di traslare le reliquie del vescovo Zanobi, santificato, dalla prima...
26/01/2023

Era il 26 gennaio quando la città di Firenze decise di traslare le reliquie del vescovo Zanobi, santificato, dalla prima cattedrale di Firenze.

Forse membro della famiglia dei Girolami, divenne vescovo per volere dei fiorentini e fu sempre molto amato dalla città.

É famoso per un episodio che lo lega a Santa Reparata, protettrice di Firenze.

I barbari di Radagaiso stavano scendendo dal nord Italia verso Roma.
Erano sulla strada per Firenze quando l'allora Vescovo Zanobi decise di riunire a pregare tutta la città presso le porte della città in direzione di Fiesole.
Mentre erano in preghiera, in cielo apparve Santa Reparata che informò i fiorentini che la loro città si sarebbe salvata.
In effetti Stilicone riuscì a bloccare i Goti vicino a Fiesole (probabilmente aiutato dalla peste!).
Quindi San Zanobi venne osannato dalla cittadinanza e Santa Reparata divenne una delle protettrici della città.

Ma il suo miracolo in vita più famoso è quello ricordato dalla targa in Borgo Albizi.
Una donna francese era in pellegrinaggio verso Roma quando, passando per Firenze, suo figlio si ammalò e lei decise di lasciarlo alle cure del vescovo.
Al suo ritorno il ragazzo era morto. E Zanobi decise di resuscitare il bambino, che così continuò il suo cammino.

Sul lato nord del battistero oggi si trovava una colonna su cui c'è un olmo.
L'olmo ricorda roprio quel 26 gennaio di cui abbiamo accennato all'inizio.
I fiorentini decisero di mettere al riparo le reliquie di San Zanobi, traslandone la salma dentro alla Chiesa di Santa Reparata, di fronte al battistero.
Quando i trasportatori arrivarono in piazza, uno di loro scivolò e la bara toccò l'olmo che, all'improvviso e con stupore di tutti, immediatamente fiorì.

Oggi quel legno è stato sostituito con la colonna con la croce in cima, ma se vogliamo vederlo, bisogna andare nella chiesa di San Giovannino dei cavalieri, dove si può vedere in forma di una croce!

Sant'Antonio Abate, oggi 17 gennaioAvete portato i vostri animali a ricevere la benedizione?Sant'Antonio Abate è legato ...
17/01/2023

Sant'Antonio Abate, oggi 17 gennaio

Avete portato i vostri animali a ricevere la benedizione?

Sant'Antonio Abate è legato agli animali dalla tradizione cristiana che spesso lo raffigura con un maialino con al collo un campanello.
Si dice che sia perché Antonio, eremita, ne guarì uno e questo iniziò a seguirlo ovunque come un fedele cagnolino.
Talmente ovunque che lo seguì perfino agli Inferi, dove Antonio si era recato a rubare il fuoco ai diavoli, per riscaldare la Terra.
È quindi simbolo di fedeltà, altruismo, coraggio e gratitudine.

È anche considerato l'esempio e protettore degli eremiti ed è famoso per aver resistito alle tentazioni del diavolo.

Qui viene dipinto dal Pontormo con l'aspetto corrucciato e un po' meditabondo.

Sei mai stato INFINOCCHIATO?Uno dei salumi migliori e più tipici della Toscana è sicuramente la fi*****iona, il salame c...
14/01/2023

Sei mai stato INFINOCCHIATO?

Uno dei salumi migliori e più tipici della Toscana è sicuramente la fi*****iona, il salame creato nelle campagne toscane con carne di maiale i semi di fi*****io.
D'altronde il maiale era presente fin dall'epoca etrusca!

All'inizio i semi di fi*****io venivano usati prevalentemente per sostituire il pepe (molto caro a quel tempo).
Inoltre il fi*****io copriva il gusto di una carne non freschissima.

E così scoprirono che il fi*****io era utilissimo. Chi mangiava una fetta di salame non riusciva a percepire la qualità del vino e quindi gli osti lo servivano prima di portare il vino scadente.

E così INFINOCCHIAVANO i loro clienti!

Da pochi giorni è trascorsa l'epifania, giorno della visita dei Re Magi a Gesù, quindi secondo la cronologia più classic...
08/01/2023

Da pochi giorni è trascorsa l'epifania, giorno della visita dei Re Magi a Gesù, quindi secondo la cronologia più classica in questi giorni si dovrebbe compiere quello che è stato uno degli episodi più violenti del Vangelo, la strage degli Innocenti.

Secondo il Vangelo secondo Matteo, Erode il Grande re della Giudea ordino di uccidere tutti i bambini più piccoli di 2 anni nella zona di Betlemme, con lo scopo di uccidere Gesù.

Sarebbero stati proprio i Magi ad avvisare Re Erode della nascita del Re dei Re, ma un angelo avvisa i saggi viaggiatori di non andare a riferire della loro visita a Gerusalemme. Contestualmente un secondo angelo avrebbe avvisato Giuseppe di fuggire in Egitto per scampare alla strage.

L'episodio quindi dovrebbe collocarsi dopo il 6 gennaio, ma la Chiesa individua nel 28 dicembre (tra il 7 e il 4 avanti Cristo) il giorno del massacro.

La datazione dubbia si collega agli studi che da tempo gli storici stanno facendo sulla vicenda.

La strage degli Innocenti è presente solamente in un vangelo e storicamente trova conferma più dal carattere violento ed iracondo di re Erode, più che in fonti storiche.
Re Erode rimane nella storia un personaggio fortemente discusso, tanto che lo scrittore Macrosius disse che quando Augusto seppe della morte dei figli di Erode esclamò che era più sicuro essere il maiale di Erode, piuttosto che un suo parente. In effetti Erode il Grande uccise (o fece uccidere) una moglie, tre figli, tre cognati e una suocera.

Con questo carattere non dovrebbe stupire che possa aver ordinato l'uccisione di un migliaio di neonati per toglierne uno di torno.

A onor del vero non c'è traccia di questo ordine nelle cronache dell'epoca.

La scena comunque rimase una delle più rappresentate grazie al suo impatto emotivo. L'uccisione di bambini innocenti è da sempre un tema toccante.

Nelle foto qui sotto si vede la versione presentata da Domenico del Ghirlandaio nel 1485-8 per l'Ospedale degli Innocenti.

La pala presenta un'adorazione dei magi al centro.
A sinistra San Giovanni Battista patrono di Firenze e a destra San Giovanni Evangelista patrono dell'Arte della Seta, corporazione che curava l'ospedale degli Innocenti.
Nel dettaglio in alto a sinistra la strage degli Innocenti, dipinta in colori morbidi ad attenuare la violenza e il dolore (considerando che l'opera era destinata proprio a un luogo di fanciulli) e sullo sfondo si riconoscono dei monumenti che, pur stilizzati, rappresentano Roma: il Colosseo, la Colonna Traiana e la Piramide.

Sotto la strage, che cerca il contatto visivo con gli spettatori, c'è un autoritratto del Ghirlandaio.

Con l'affresco dei fuochi, anzi dei "Fochi" di San Giovanni (si lo so, sono fuori stagione, ma sono fuochi artificiali) ...
31/12/2022

Con l'affresco dei fuochi, anzi dei "Fochi" di San Giovanni (si lo so, sono fuori stagione, ma sono fuochi artificiali) auguriamo a tutti una "Buona fine e miglior principio" e un anno pieno di sorprese scoppiettanti!

Henry Moore, Large Interior FormPiazza della SignoriaA 50 anni dall'ultima mostra di Moore a Firenze, l'artista inglese ...
17/09/2022

Henry Moore, Large Interior Form

Piazza della Signoria

A 50 anni dall'ultima mostra di Moore a Firenze, l'artista inglese torna con due opere in città come anteprima della nuova esposizione

Conosci donne con le p***e?Ti sei mai sentita offesa se qualcuno ti ha detto che hai le p***e?O magari hai pensato che u...
03/08/2022

Conosci donne con le p***e?

Ti sei mai sentita offesa se qualcuno ti ha detto che hai le p***e?

O magari hai pensato che una persona sia maleducata a dirlo...

In realtà le "p***e" in questo caso non si riferiscono assolutamente all'organo maschile, ma nascono...

Dai Medici!

Infatti il modo di dire intende che la persona che ha le p***e ha potere, determinazione, forza. Tutte caratteristiche che si associano alla famiglia fiorentina.
Avere per p***e voleva dire fare parte della famiglia ricca e potente.

E fin dall'inizio di associava anche alle donne importanti.

Perché i Medici abbiano scelto questo simbolo, rimane ancora sconosciuto, però ci sono diverse teorie tra cui:

- quella eroica: un antenato dei Medici, combattendo contro un gigante, ricevette sullo scudo dei colpi con una mazza, ma ovviamente vinse.

- quella seriosa: sono le pillole con cui i Medici (intesi come famiglia) curarono Carlo Magno di passaggio a Firenze

- quella finanziaria: sono riprese dal simbolo dell'arte del cambio

- quella sanguinosa: sono i nemici uccisi da un cavaliere di ventura durante una battaglia

- quella mitologica: i Medici discendono da Perseo e le p***e non sono altro che i pomi che il semi dio ha raccolto nel giardino delle Esperidi

E a te, quale teoria convince di più?

Oggi 22 luglio un gruppo di attivisti è entrato agli Uffizi e ha manifestato contro l'inquinamento e il cambiamento clim...
22/07/2022

Oggi 22 luglio un gruppo di attivisti è entrato agli Uffizi e ha manifestato contro l'inquinamento e il cambiamento climatico.

Si sono distesi davanti alla Primavera di Botticelli sostenendo che questa sarà l'ultima primavera che si potrà guardare prossimamente.

Ovviamente non ci sono stati danni all'opera che è ben protetta dal vetro.

E tu cosa ne pensi? I musei sono il luogo giusto per queste dimostrazioni?

Per chi volesse approfondire qui inseriamo un link.

Nessun danno. Tre le persone allontanate dai carabinieri (ANSA)

7 Luglio 1881Compare la prima puntata delle avventure di un curioso burattino che tra incontri particolari e bugie riemp...
07/07/2022

7 Luglio 1881

Compare la prima puntata delle avventure di un curioso burattino che tra incontri particolari e bugie riempirà le pagine del "giornale per i bambini" almanacco allegato al Fanfulla, quotidiano nato a Firenze, poi spostato a Roma.

Collodi offrì le prime puntate al direttore del giornale, dicendo che si trattava di una "bambinata" ma che lo offriva per la pubblicazione, a patto di essere ben pagato in modo da aver voglia di continuare a scrivere, anche perché Collodi all'epoca era fortemente indebitato a causa del gioco.

Nella prima stesura, la fine di Pinocchio era segnata dall'impiccagione con la quale il burattino rimaneva senza vita appeso all'albero. Ma i giovani lettori richiesero a gran voce che Collodi proseguisse nel suo racconto, fino al finale che tutti conosciamo con la morale.

Le puntate ebbero un successo incredibile tanto da spingere Collodi a pubblicare tutte le storie in un unico volume.

Pinocchio è ad oggi il libro italiano più tradotto al mondo.

Con lui nascono il modo di dire "le bugie hanno il naso lungo" e .. i pantaloni a pinocchietto

Buongiorno Firenze da un biancone che si scalda al primo sole e una piazza Signoria quasi deserta.Sinceramente a me il b...
15/05/2022

Buongiorno Firenze da un biancone che si scalda al primo sole e una piazza Signoria quasi deserta.

Sinceramente a me il biancone piace, quindi non concordo con i fiorentini che dicevano all'artista del Nettuno

"Ammannato Ammannato, quanto marmo t'ha sciupato".

Ma ogni volta che lo vedo penso a tutte quelle madri che portavano le fanciulle la notte prima delle nozze a vedere la statua per spiegare loro cosa le attendeva

Questo capolavoro fu fatto da un ragazzo di soli 22 anni ! Che ganzo il Buonarroti..
07/05/2022

Questo capolavoro fu fatto da un ragazzo di soli 22 anni ! Che ganzo il Buonarroti..

Un nano alla corte mediceaChi era l'amico e confidente di Cosimo I de Medici?E chi era il solo che poteva portare cattiv...
06/05/2022

Un nano alla corte medicea

Chi era l'amico e confidente di Cosimo I de Medici?
E chi era il solo che poteva portare cattive notizie al Duca senza pagarne le conseguenze?
Braccio di Bartolo detto il Nano Morgante.

Era uno dei 5 nani che trascorsero la loro vita alla reggia medicea e sicuramente quello più legato a Cosimo I de Medici.

Utilizzò il nome Morgante, protagonista di un'opera di Luigi Pulci dove il gigante Morgante si converte al cristianesimo e segue le imprese di Orlando.

Intelligente, sagace e pieno di spirito era l'anima delle feste medicee e uno dei personaggi più ammirati della corte. Era anche il solo che potesse permettersi di prendere in giro il Duca Cosimo.
Le donne impazzivano per lui e per i suoi motti di spirito.

Poiché era un uomo intelligente, accettò spesso di farsi ritrarre e lo troviamo rappresentato diverse volte a Palazzo Pitti, ad esempio sulla fontana all'ingresso del corridoio vasariano a cavallo di una tartaruga (simbolo di Cosimo I).

Ma forse il ritratto che lascia più stupiti è quello doppio del Bronzino, pittore di corte di Cosimo ed Eleonora.

Qui Morgante è ritratto come un uccellatori, cioè un cacciatore di piccole prede (non essendo lui in nobile non poteva cacciare animali grandi).
Nel primo ritratto lo troviamo frontale con la civetta sulla mano e con un laccio per la cattura.
Nel secondo lo troviamo pronto a girarsi per mostrare agli spettatori le prede catturate (e non solo!).

Il dipinto fa parte del dibattito che correva in quegli anni per decidere quale fosse l'arte più nobile tra pittura e scultura. Bronzino, pittore, vuol dare tridimensionalità ed offrire diversi punti di vista sullo stesso soggetto allo spettatore, superando così i limiti della pittura.

Hai mai visto questa Madonna in trono?Forse è una delle opere più sconosciute del Museo dell'Opera del Duomo, anche perc...
27/04/2022

Hai mai visto questa Madonna in trono?

Forse è una delle opere più sconosciute del Museo dell'Opera del Duomo, anche perché si trova in una posizione non facilmente individuabile.

Eppure porta uno dei nomi più rilevanti della pittura a cavallo tra il 1200 e il 1300.

Giotto!

Ma dovrebbe avere anche più rilievo perché è indissolubilmente legata alla notte del 27 maggio 1993, notte della strage dei Georgofili.

Malgrado l'attribuzione sia solo di inizio 1900, ad oggi è considerata un'opera importante della produzione di Giotto a Firenze.

Si data probabilmente tra il 1290 e il 1300, quando il pittore era appena tornato da Assisi.
Originariamente l'opera era più grande e cuspidata, ma la chiesa venne interamente restaurata per aggiornarla in stile barocco e la pala d'altare venne tagliata, perdendo così il piede di Maria e alcune parti del trono (la cornice di legno mostra quella che doveva essere la forma originale).

Ma fu nel 1993, durante la tragica notte dei Georgofili che la pala, lasciata nella sua collocazione originale a Santo Stefano in Pane, venne danneggiata nuovamente.
Ancora oggi si possono vedere dei segni sulla manica dell'angelo di sinistra delle lacerazioni causate dall'esplosione.

Guarda che naturalezza ottiene Giotto con le ciocche di capelli biondi che escono dalla cuffietta rossa di Maria e come il bambino muove i piedini, incapace di stare fermo in braccio alla mamma.
Questi elementi avvicinano questa pala alla più conosciuta Madonna di Ognissanti che si trova agli Uffizi.

Wunderbar! Oggi ho avuto il piacere di avere come ospite Herbert Knaup famoso attore tedesco !
19/04/2022

Wunderbar! Oggi ho avuto il piacere di avere come ospite Herbert Knaup famoso attore tedesco !

Oggi Pan di ramerino per tutti!Questi sono buonissimi e sono anche benedetti.Se volete farlo a casa è semplice perché le...
14/04/2022

Oggi Pan di ramerino per tutti!

Questi sono buonissimi e sono anche benedetti.

Se volete farlo a casa è semplice perché le massaie medievali, per festeggiare l'arrivo della Pasqua usavano la stessa massa del pane, arricchendolo con un po' di uvetta e con, ovviamente, il ramerino, antico nome per il rosmarino.

Inoltre con il rosmarino si spennellava l'olio sul pane prima di informarlo.

Ogni elemento qui ha un significato.
Il grano e l'uvetta sono da sempre simbolo di fertilità e benessere. Inoltre l'uva e il grano sono il simbolo della comunione con Cristo.

Il rosmarino invece è da sempre legato all'anima. Gli antichi greci lo usavano per cacciare gli spiriti e i maligni. Spesso veniva bruciato nei riti religiosi ed è il simbolo di ciò che è spirituale.

Molte chiese anticamente preparavano il Pan di ramerino e lo benedicevano per poi offrirlo ai fedeli in cambio di offerte proprio il giorno di Pasqua.

Buon Pan di ramerino a tutti!

Il nostro lo abbiamo preso alla panetteria

Oggi nel 1519 a Firenze nasceva uno dei personaggi più controversi della storia.Amata e odiata.Considerata la colpevole ...
13/04/2022

Oggi nel 1519 a Firenze nasceva uno dei personaggi più controversi della storia.

Amata e odiata.

Considerata la colpevole della strage del giorno di San Bartolomeo e delle lotte tra cristiani e protestanti, e da altri invece giudicata come colei che provò in tutti i modi a portare la pace.

Caterina Maria Romualda de'Medici, figlia di Lorenzo de' Medici duca di Urbino e Marguerite de la Tour d'Auvergne.

Il nome viene dato in onore di Caterina Sforza, madre di Giovanni dalle Bande nere Maria in onore della Vergine e Romualda per il patrono di Fiesole.

In Francia, di cui fu regina consorte e reggente, è conosciuta come Regina Madre, per aver dato alla luce tre Re di Francia.

Ma su di lei pende anche la cosiddetta leggenda nera, cioè la tradizione che la vede colpevole di qualsiasi altro criminoso e contro natura, tra cui l'omicidio del fratello maggiore del marito per poter giungere al potere, l'omicidio per errore del filglio Carlo IX, di aver ordinato il massacri di San Bartolomeo ed aver manipolato per arrivare alla rottura tra cristiani e protestanti.
Addirittura secondo molti fece ricorso alla magia nera pur di dare un erede al marito e Re di Francia (in effetti per il primo figlio bisognerà aspettare 10 anni dal matrimonio).
La leggenda nera colpì la fantasia di Alexandre Dumas che si ispirò alle storie che giravano sul conto della sovrana per scrivere il suo Regina Margot.
Fantasie in qualche modo avvallate dai pregiudizi su Marchavelli, di cui girava voce fosse stata allieva.

Fu lei che, portando i cuochi da Firenze a Parigi, influenzò fortemente la cucina francese (pensate solo alle crespelle fiorentine...). Fu grazie a lei che in Francia si diffuse l'uso della forchetta individuale a tavola (e anche delle mutande, anche se non a tavola).

Oggi la storiografia tende a riabilitare Caterina, orfana ad un mese della sua nascita e da allora usata come pedina del potere.
Una donna che diede mostra delle abilità politiche e diplomatiche dei suoi avi.

Morì nel 1589 nel castello di Blois e venne poi sepolta (dopo più di 20 anni) nella chiesa di Saint Denis, a fianco del marito che lei aveva profondamente amato, seppur non ricambiata.

In foto: matrimonio di Caterina de Medici ed Enrico di Valois, Giorgio Vasari

Conosci il blu Bardini?Il colore dei fiordaliso che ha diverse sfumature in ogni sala del Museo Bardini.Fu scelto da Ste...
09/04/2022

Conosci il blu Bardini?

Il colore dei fiordaliso che ha diverse sfumature in ogni sala del Museo Bardini.

Fu scelto da Stefano Bardini per far risaltare le opere esposte all'interno del suo showroom Oltrarno, vicino al giardino che molti conoscono.

Eppure accadde qualcosa di strano.
A seguito della morte di Stefano Bardini, per suo volere la collezione divenne di proprietà della città di Firenze. Nel 1922 i funzionari del comune entrarono nelle sale e rimasero colpiti da quel colore così poco "ufficiale".
Pensarono quindi di ridipingere le pareti con un più classico colore crema, per poter così aprire il museo al pubblico.

Solamente dal 4 aprile 2009 il museo torna al meraviglioso colore originale per fare risaltare tutta l'incredibile collezione Bardini.

Il museo è forse uno dei più particolari di Firenze (e tristemente uno dei meno conosciuti). E merita che ci si perda tra le sue incredibili sale. Solo per farvi ve**re la tentazione di vederlo: sono presenti opere di Arnolfo di Cambio, Donatello, il Daddi e gli originali del Porcellino che decora la loggia e del Diavolino del Gianbologna e opere del Tintoretto, di della Robbia ed il meraviglioso San Michele Arcangelo del Pollaiolo.

Bardini arrivò a Firenze per studiare all'Accademia di belle Arti e alla fine del suo percorso accademico si unì alla corrente dei macchiaioli che avevano il loro ritrovo al caffè Michelangelo.

Vivendo le idee patriottiche e nazionaliste dell'epoca, si arruolò con i Garibaldini e combatté alla battaglia di Bezzecca.
Tornato a Firenze si dedicò nuovamente all'arte, ma a causa di un incidente che incendiò l'opera più importante dell'artista, il Bardini rinunciò a produrre capolavori e si dedicò invece a collezionarli e venderli ai più prestigiosi musei europei.

Tra i suoi acquirenti troviamo musei a Berlino, Copenaghen e Parigi, oltre a diversi musei americani.

Ma ad esempio anche l'Opera del Duomo recuperò una Vergine e soprattutto la statua di Bonifacio VIII, di mano di Arnolfo di Cambio.

Due giorni prima di morire fece testamento e lasciò il suo showroom alla città che lo aveva adottato e di cui si sentiva parte.

Oggi se vi capita alzate gli occhi verso la palla dorata che si trova sulla cupola del Duomo e tornate indietro nel temp...
05/04/2022

Oggi se vi capita alzate gli occhi verso la palla dorata che si trova sulla cupola del Duomo e tornate indietro nel tempo.

Era il 5 aprile del 1492 quando un fulmine colpì la palla di rame dorato che sovrasta la cupola del Brunelleschi.
Quella volta la palla non cadde a terra, ma si ruppe la lanterna in marmo che aveva già subito dei danni durante un primo incidente il 22 dicembre dello stesso anno.
Questa volta venne danneggiato quasi un terzo della lanterna e caddero tegole in cinque diversi punti della cupola, facendo un danno di circa 5 mila fiorini d'oro.

Dalla città venne portata la notizia a Lorenzo il Magnifico, che si trovava a Careggi ammalato di gotta. Lorenzo chiese immediatamente da quale lato della cupola ci fossero stati danni, se dal lato dell'Arno o da quello della casa di famiglia (Palazzo Medici).
Quando venne risposto che il fulmine aveva danneggiato il lato nord della lanterna (lato quartiere mediceo) Lorenzo esclamò che era sicuramente un presagio.
Ed in effetti lasciò questo mondo solamente 3 giorni dopo l'accaduto.

Ma non fu questo l'incidente più grave accorso alla palla (e alla cupola).
Essendo fatta interamente di metallo (rame dorato), dal peso di quasi 20 tonnellate, la palla attira inesorabilmente i fulmini.
E così accadde nel 1601.
Era il 26 gennaio quando, nella notte, un fulmine colpì la palla, che questa volta non resistette al colpo e cadde nel punto dove ancora oggi abbiamo un tondo in marmo nella piazza (davanti al palazzo della Regione).

Allora la palla fu ricostruita e riposizionata nell'ottobre del 1602 e da allora stupisce tutti coloro che alzano lo sguardo, ricordando al mondo la ricchezza e la potenza di Firenze.

La palla in pillole:
- ha un diametro di 2 metri e mezzo
- conteneva reliquie di vari santi, che la dovrebbero proteggere dai fulmini (ma funziona sicuramente bene il parafulmini che è stato installato)
- è fatta di rame che Andrea del Verrocchio ha acquistato a Venezia, dove si trovava il metallo della migliore qualità
- è interamente rivestita d'oro
- c'è un'apertura in cima alla palla d'oro che permette di verificare lo stato della conservazione della croce d'oro
- ha un peso di circa 20 tonnellate
- si trova a 116 metri d'altezza
- Leonardo da Vinci, allievo del Verrocchio, fu colui che trovò il modo di posizionare la palla d'oro in cima alla cupola

Tour di aprile. Per qualsiasi informazione scrivi al numero 3713211849
29/03/2022

Tour di aprile. Per qualsiasi informazione scrivi al numero 3713211849

Fiorentini ciechi, Pisani traditori!Conosci questo modo di dire?Nasce nel Medioevo ed è legato alle colonne che si trova...
28/03/2022

Fiorentini ciechi, Pisani traditori!

Conosci questo modo di dire?

Nasce nel Medioevo ed è legato alle colonne che si trovano di fianco alla Porta del Paradiso del Battistero di San Giovanni.

Nel 1117 i Pisani decisero di partire per sfidare i mori per la crociata voluta da Papa Gregorio VII e prendere così il possesso delle Baleari
Il problema era che partendo tutti insieme avrebbero lasciata indifesa la città, magari alla mercé di Lucca contro cui erano in guerra.
Si rivolsero quindi alla nemica di sempre, Firenze, e fecero un accordo.
I fiorentini avrebbero dovuto preteggere Pisa durante l'assenza dei marinai e avrebbero ricevuto un lauto pagamento in cambio.
Ma i Pisani non si fidavano ciecamente dei loro nuovi alleati, quindi misero come condizione il fatto che si accampassero fuori dalle mura della città.

I fiorentini rispettarono il patto e difesero Pisa contro la nemica comune, Lucca, e contro i saraceni fino al ritorno delle navi pisane.

In cambio i Pisani decisero di regalare a Firenze delle colonne magiche (si, siamo nel medioevo... Ci credevano davvero!) che avevano il potere di riflettere i truffatori e i ladri.
Le colonne erano in porfido rosso e lucide.

I fiorentini impacchettarono questo meraviglioso regalo e via Fiume lo portarono in città.
Ma pensate alla loro rabbia quando videro che di nascosto i Pisani avevano annerito con il fumo le colonne, che ormai non riflettevano più nulla.
Così i fiorentini non avrebbero mai potuto sapere se i Pisani erano onesti o no!
E da allora i fiorentini sono ciechi, ma i pisani sono stati traditori!

E da allora le colonne decorano io battistero, aspettando di smascherare ancora i truffatori!

Bargello o Strozzi?Siamo state a vedere le due mostre su Donatello.Che dire... È una mostra (perché sono due musei ma co...
25/03/2022

Bargello o Strozzi?

Siamo state a vedere le due mostre su Donatello.

Che dire... È una mostra (perché sono due musei ma con un'unica idea e un unico percorso) che rimarrà alla storia, non solo per il numero di opere coinvolte ma anche per i collegamenti tra i capolavori esposti.

Una mostra che permette di seguire le diverse fasi di crescita del giovane Donato fino ai lavori dell'età adulta e matura.

Personalmente trovo l'allestimento di Palazzo Strozzi di grandissimo impatto. E finalmente sono riuscita ad ammirare i due crocefissi (Donatello e Brunelleschi) ravvicinati.

Al Bargello invece la nuova esposizione dei pezzi già presenti al Museo permette di scoprire nuovi dettagli, che fino ad ora rimanevano leggermente in ombra (anche letteralmente).
In particolare aver rialzato il David vincitore sul piedistallo e posto in posizione centrale, trovo che sia un miglioramento esponenziale per la fruizione dell'opera e permette davvero di vedere sia il viso di David che la testa di Golia.

Insomma, questa è una mostra che rimarrà sicuramente nei ricordi e soprattutto nelle emozioni di molti.

Noi ci torneremo con una visita guidata il 9 aprile. E tu?

C'è un'opera a cui siete legati, non per la bellezza dell'opera in sè, ma perchè qualcuno ve l'ha raccontata?Per me è si...
23/03/2022

C'è un'opera a cui siete legati, non per la bellezza dell'opera in sè, ma perchè qualcuno ve l'ha raccontata?

Per me è sicuramente la Madonna con Gesù e due angeli, detta la Lippina di Filippo Lippi.
Siamo venute a Firenze e mi ha fatto scoprire che questo artista non ha solamente un talento incredibile, ma anche una vita straordinaria.

Decise di entrare nel convento del Carmine a 9 anni, pensando di doversi dedicare a Dio. Lì vide gli affreschi di Masaccio, nella ca****la Brancacci e si innamorò della pittura.
E non fu la sola cosa di cui si innamorò...
Ci fu anche una bellissima suora di nome Lucrezia Buti, che vediamo ritratta come Maria in quest'opera.

Durante i nostri tour mi piace raccontare la sua vita, ricca di colpi di scena e tanto romanticismo.

Un uomo che influenzò e scandalizzò il suo tempo, che scoprì delle passioni e riuscì a trasmettere la sua arte, grazie alla sua Bottega, ad artisti quali Filippino Lippi e Botticelli (e non solo!)

Uno dei particolari che mi colpisce sempre quando vedo l'opera è la trasparenza del velo di Maria, che le scende sul collo e ne sottolinea le forme.

Un altro piccolissimo dettaglio che trovo davvero tenero è il fatto che solitamente troviamo Maria intenta a guardare davanti a sè oppure a guardare suo figlio. In questo caso lo sguardo della Madonna va verso il basso, dove si trova un angiolino. Quel bambino che sorregge Gesù con lo sguardo abbastanza biricchino è il figlio di Lucrezia Buti e di Filippo Lippi.
Bambino che da grande seguirà le orme del padre e diventerà un notevolissimo pittore e grande amico (ed allievo) di Botticelli.

Indirizzo

Figline Valdarno
50063

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 19:00
Martedì 09:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 19:00
Giovedì 09:00 - 19:00
Venerdì 09:00 - 19:00
Sabato 09:00 - 19:00

Telefono

+393713211849

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