23/08/2024
Ben otto, tra comuni e frazioni in provincia di Catania, hanno il nome che inizia con ACI.
All'origine di questa particolare toponomastica vi sarebbe il mito di Aci e Galatea.
Il mito racconta che il ciclope Polifemo, che viveva nel vulcano Etna, fosse innamorato perdutamente della ninfa Galatea. Aci invece era un giovane pastorello che pascolava le sue pecore in riva al mare. Un giorno Aci e Galatea si incontrarono e tra i due sbocciò l’amore. Polifemo, accecato dalla gelosia, decise di vendicarsi e non appena Galatea si allontanò, prese un grosso macigno di lava e lo scagliò contro Aci schiacciandolo. Galatea pianse tutte le sue lacrime sul corpo martoriato del suo povero amore, tanto che gli Dei si impietosirono e trasformarono il sangue del pastorello in un fiume che, nascendo dall’Etna, sfociava proprio nel tratto di mare dove i due amanti si incontravano.
I nativi nei pressi del piccolo fiume lo chiamano “u sangu di Iaci” ("il sangue di Aci") dovuto al suo colore rossastro. Inoltre la leggenda popolare narra che il grosso masso lanciato da Polifemo abbia smembrato il corpo del pastorello dando così origine ai paesi etnei che portano il prefisso Aci nel loro nome.
Dal punto di vista storico, sotto il dominio spagnolo nel XVII secolo, il notevole sviluppo economico di Aquilia Nuova (Acireale) causò contrasti e rivalità con gli altri casali che chiedevano l'autonomia amministrativa. Vi è stata quindi la separazione dei casali di Aci. Nacquero così, oltre ad Aci Catena, i seguenti agglomerati: Aci Bonaccorsi (1652), Aci Castello (1647), Aci San Filippo ed Aci Sant'Antonio (1628), Aci Platani (frazione di Acireale), Aci Trezza (frazione di Aci Castello) ed Aci Santa Lucia (frazione di Aci Catena meglio conosciuta semplicemente come Santa Lucia).
Curiosamente la cittadina veniva citata in passato come Scarpi (scarpe, forse per la presenza nella zona di calzolai), mentre la frazione di Aci San Filippo era detta Xacche e quella di Aci Santa Lucia Cubisia.
( FONTE STRANEZZE ON THE ROAD )