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BESTIARIO FIORENTINO: L'ORSO "Si pensa che l'orso sia stato chiamato ursus perché dà forma al feto ORE SUO, ossia con la...
19/01/2022

BESTIARIO FIORENTINO: L'ORSO

"Si pensa che l'orso sia stato chiamato ursus perché dà forma al feto ORE SUO, ossia con la propria bocca, quasi orsus: dicono, infatti, che questo animale genera piccoli informi, e che cio che nasce è una massa di carne cui la madre, leccando, dà forma di membra."
(Isidoro di Siviglia, Etimologie, VI-VII secolo)

In riferimento a questa descrizione di Isidoro di Siviglia, l'anonimo autore del Bestiario moralizzato di Gubbio - prima metà del XIV secolo - scrive che la madre orsa, che dà forma al suo piccolo nato informe, è come la Madre Chiesa che attraverso il battesimo riconduce alla forma perfetta coloro che nascono con una forma imperfetta a causa del peccato originale. Forse questo spiega la sua presenza all'ingresso di una delle porte del Duomo di Firenze.

O è forse un ricordo dell'orsa del Podestà di Firenze di cui parla il Sacchetti in una delle sue novelle?
La beffa architettata da "certi Fiorentini - che - erano a cena in una casa di Firenze la quale era non molto a lungi dal palagio del Podestà; ed essendo in quel luogo tra loro entrata una orsa, la quale era del Podestà ed era molto domestica, andando questa più volte sotto la mensa loro, disse uno di loro: vogliamo fare un bel fatto?..." (Franco Sacchetti, il Trecentonovelle, 1399)

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  FIORENTINO: IL LEONE"La terza natura del leone: quando la leonessa genera il suo piccolo, lo genera morto, finché il t...
15/01/2022

FIORENTINO: IL LEONE

"La terza natura del leone: quando la leonessa genera il suo piccolo, lo genera morto, finché il terzo giorno suo padre gli soffia sul volto e lo desta" (Fisiologo greco, II-III sec d.C.)

"Leo è dunque parola greca, che in latino si interpreta come Re: il leone è infatti il principe di tutti gli animali selvaggi (...).
Quando dormono tengono gli occhi aperti (...), quando hanno dato alla luce un piccolo, dorme per tre giorni e tre notti finché il ruggito del padre non lo sveglia"
(Isidoro di Siviglia, Etimologie, inizio VII secolo)

"[1333], a dì XXV di luglio, nacquono a due leoncini del leone e leonessa del Comune, che stavano in istia incontro [in gabbia difronte] a San Pier Scheraggio; e vivettono e fecionsi grandi poi; e nacquono vivi e NON MORTI COME DICONO GLI AUTORI NE' LIBRI DELLA NATURA DELLE BESTIE, e noi ne rendiamo testimonianza, che con più altri cittadini gli VIDI POPPARE LA LEONESSA; e fu tenuta grande maraviglia che di qua da mare nascessono leoni che vivessono, e non si ricorda a nostri tempi..."
(G. Villani, Nuova Cronica, XIV sec.)

Chissà se insieme al Villani, a rendere "testimonianza" di questo fatto miracoloso, non vi fosse stato anche quel bambino che diversi anni dopo, divenuto scultore, realizzerà la leonessa con i suoi cuccioli della Porta dei Cornacchini del

BESTIARIO FIORENTINO : IL LEONE (parte III)"Tra le belve solo il leone mostra atteggiamenti di clemenza verso coloro che...
15/01/2022

BESTIARIO FIORENTINO : IL LEONE (parte III)

"Tra le belve solo il leone mostra atteggiamenti di clemenza verso coloro che lo supplicano e risparmia chi si prostra davanti a lui e quando diventa violento, sfoga la sua violenza più contro gli uomini che contro le donne e, solo quando è molto affamato, contro i bambini. I libici credono che i leoni riescano a capire il significato delle preghiere."
(Plinio il Vecchio, Naturalis Historia, I secolo)

"Al tempo del detto popolo di fu al Comune presentato uno bellissimo e feroce leone, il quale era rinchiuso nella piazza di San Giovanni. Avvenne che per mala guardia di colui che 'l custodiva, uscì il detto leone dalla sua stia correndo per la terra, onde tutta la città fu commossa a paura; avvenne che arrivò in Orto San Michele, e quivi prese uno fanciullo e tenealo fra le branche. Udendo ciò la madre del detto fanciullo [...] lì si mosse, come disperata, con gran pianto scapigliata e andò contra il leone e menonselo [prese a sé il figlio], di che il leone né alla madre, né al fanciullo fece nulla di male, se non che la riguardò e stettesi fermo nel luogo suo ..."
(G. Villani, la Nuova Cronica, XIV secolo)

Bestiario fiorentino
07/01/2022

Bestiario fiorentino

Accadde a Firenze: 3 agosto 1530, Francesco Ferrucci muore a Gavinana. Capitano della Repubblica fiorentina nel 1529-153...
03/08/2021

Accadde a Firenze: 3 agosto 1530, Francesco Ferrucci muore a Gavinana. Capitano della Repubblica fiorentina nel 1529-1530, era nato in una modesta casa in San Frediano. Scrive Gino Capponi nella Storia della Repubblica di Firenze, " ebbe fino a 40 anni oscura la vita", vita che si concluse a 41 anni. Si formò nella Firenze del Savonarola, della seconda Repubblica, la città che dovette difendersi dall'attacco degli imperiali di Carlo V che intendeva restituire la città ai Medici cacciati. La sua fama è legata all'assedio di Firenze del 1530, su di lui erano riposte le speranze della Repubblica di infrangerlo. Partito da Empoli, occupata Volterra e con l'intento di liberare Pistoia e Prato, si scontrò a Gavinana con gli 8000 imperiali guidati dal principe di Orange che morirà nella battaglia. Quando le sorti della scontro sembravano volgersi per il meglio, il sopraggiungere di nuove truppe di lanzichenecchi ribaltò la situazione. Condotto nella piazza di Gavinana, Maramaldo lo feriva di sua mano alla gola; il Ferrucci, cadendo, avrebbe pronunciato la celebre frase: "tu darai a un morto" divenuta "vile, tu uccidi un uomo morto".
In una lettera inviata alla Signoria di Firenze, scriveva: "quando i tre quarti di noi morissimo per non tornare in servitù, el quarto che resterà sarà tanto glorioso che tutto il resto sarà ben ispeso"

Accadde a Firenze: 3 agosto 1775, Donatien-Alphonse-Francois Marchese de Sade arrivò a Firenze. Fu il suo secondo soggio...
03/08/2021

Accadde a Firenze: 3 agosto 1775, Donatien-Alphonse-Francois Marchese de Sade arrivò a Firenze. Fu il suo secondo soggiorno nella città toscana e durò poco meno di un anno.
Cercò rifugio in Italia in seguito ad una denuncia dei parenti di cinque ragazze assunte dal Marchese e coinvolte nelle dissolutezze che ebbero luogo nel castello di La Coste.

Dopo aver parlato dei granduchi di Toscana, delle chiese, dei musei, dei teatri fiorentini, de Sade non poté non pronunciarsi sulle donne fiorentine, e non fu certo prodigo di elogi nei loro confronti.

"...a Firenze le donne graziose erano assai poche. Ebbene nel corso del mio soggiorno mi capitò più volte di vederle riunite insieme. Tre straniere spiccavano su tutte e non c'era alcuna donna del luogo che si potesse anche solo paragonare.
Una era la contessa d'Albany [l'amante di Vittorio Alfieri]. La seconda era una giovane inglese di diciott'anni, che durante un viaggio in Italia con il padre e la madre piacque a Milord Cooper [...]. La terza era un'altra inglese, moglie di un francese di nome Goudar, uomo colto e intelligente ..."

03/08/2021
Accadde oggi a Firenze, anzi a causa di Firenze: 17 giugno 1472 assedio e sacco di Volterra."...et depredata tutta la ci...
18/06/2021

Accadde oggi a Firenze, anzi a causa di Firenze: 17 giugno 1472 assedio e sacco di Volterra.
"...et depredata tutta la città del tutto confinorno poi 76 cittadini. Tolsenci tutto il contado [...], privoronci del palazo et residentia delli Signori. Tolsenci le moie del sale, la gabella generale et li paschi, li quali si sono ricomprati poi fiorini 4000 et subsequentemente edifocorno la cittadella: fu fatto tutto questo per comandamento di Lorenzo di Pietro di Cosimo de' Medici [ ]contro la volontà del populo fiorentino".
A scrivere queste parole è un anonimo volterrano, probabilmente Giovanni di Antonio Zacchi, uno di dei 76 cittadini esiliati per volontà di Lorenzo e obbligato ad andare "arando il mondo in diversi confini".

Accadde oggi a  , anzi non troppo lontano da Firenze: 11 giugno 1289, giorno di San Barnaba, battaglia di   fra l'eserci...
12/06/2021

Accadde oggi a , anzi non troppo lontano da Firenze: 11 giugno 1289, giorno di San Barnaba, battaglia di fra l'esercito guelfo prevalentemente fiorentino e l'esercito ghibellino prevalentemente aretino.

Leonardo Bruni, cancelliere della Repubblica di Firenze, nel "Della vita, studi e costumi di Dante" del 1436, a proposito della partecipazione del poeta alla battaglia in Casentino:

"...quella battaglia memorabile e grandissima, che fu a Campaldino, lui [Dante] giovane e bene stimato, si trovò nell’armi combattendo vigorosamente a cavallo nella prima schiera; dove portò gravissimo pericolo, perocché la prima battaglia fu delle schiere equestri, nella quale e’ cavalieri che erano dalla parte delli Aretini, con tanta tempesta vinsero e superchiarono la schiera de’ cavalieri fiorentini, che sbarattati e rotti bisognò fuggire alla schiera pedestre. Questa rotta fu quella, che fe’ perdere la battaglia alli Aretini..."
Infatti i cavalieri aretini si separarono dai loro fanti e, tanto gli uni quanto gli altri, divennero facile preda delle soverchianti forze dell'esercito guelfo.

Il Bruni rimprovera il Boccaccio di aver taciuto di tale battaglia nella vita di : "...e vorrei che ’l Boccaccio nostro di questa virtù più tosto avesse fatto menzione, che dell’amore di nove anni e di simili leggerezze, che per lui si raccontano di tanto uomo. Ma che giova a dire? la lingua pur va dove il dente duole, ed a cui piace il bere sempre ragiona di vini."

Accadde oggi a Firenze: 12 giugno 1519."...nacque il Gran Duca Cosimo [dei Medici] nella patria sua di  , l'anno del Sig...
12/06/2021

Accadde oggi a Firenze: 12 giugno 1519.
"...nacque il Gran Duca Cosimo [dei Medici] nella patria sua di , l'anno del Signore MDXIX a' XII del mese di giugno, intorno ad un'ora e due terzi di notte. Non fu il suo nascimento senza manifesti augurj del suo principato. Imperciocché dicono che, nato il fanciullo, per allegrezza nel Mugello i suoi luoghi (cioè il Trebbio) fecero fuochi: il giogo dell'Alpi e gli altri luoghi de' su la montagna, quelli scoprendo da lungi e non sapendo la cagione, li fecero più grandi: la Romagna fiorentina, veduti di si gran fuochi verso Firenze, senza sapere altro, fecero maggiori fuochi" e così pure anche la Romagna del papa, "così dal Mugello insino a' lidi del mar Adriatico si fecero fuochi per cotal nascimento. Onde allora gran dir se ne fece" cosi scrive Aldo Manunzio nella sua "Vita di Cosimo dei Medici", scritta poco dopo la morte del Granduca di Toscana. Che Cosimo fosse un predestinato non ce lo dicono solo questi fuochi, accesi spontaneamente alla sua nascita. Il suo futuro luminoso era scritto anche nel suo oroscopo "che gli aveva la futura grandezza mostrata pel Capricorno, ch' egli aveva nell'ascendente con felicissimo aspetto guardato da' pianeti, come aveva già avuto Augusto e novellamente Carlo Quinto".

Accadde oggi a Firenze: 4 giugno 1469, matrimonio fra Lorenzo il Magnifico e Clarice Orsini."Qui non si pensa se none al...
04/06/2021

Accadde oggi a Firenze: 4 giugno 1469, matrimonio fra Lorenzo il Magnifico e Clarice Orsini.

"Qui non si pensa se none alle nozze".
Sono le parole di Marco Parenti in una lettera al cognato Filippo Strozzi (quello che fatto costruire ) dove scrive anche che i Medici hanno ordinato di "fare la maggior festa che si sia fatta mai a ".
Le feste del matrimonio durarono dal 4 al 6 giugno e dal contado arrivarono 150 vitelle, 2000 paia di capponi e anatre che furono distribuiti al popolo. Per 3 giorni, si tenne imbandito il cortile di , con nel mezzo il David di Donatello e ben 400 invitati.

Clarice, la sposa romana della nobile famiglia degli Orsini, viene descritta così, un paio d'anni prima, dalla suocera Lucrezia Tornabuoni, in una lettera al marito, Piero il Gottoso: "la faccia del viso pende un po' tondetta, ma non mi dispiace [...]. Il petto non potemo vedere, perché qui usano ire tutte turate; ma mostra di buona qualità [...]. Va col capo non ardita come le nostre [...]. La mano è lunga e isvelta, e tutto raccolto giudichiamo la fanciulla assai più che comunale; ma non da comparalla alla Maria, Lucrezia e Bianca [ le sorelle di Lorenzo il Magnifico]. Lorenzo, lui medesimo l'ha vista e quanto esso se ne contenti tu lo potrai intendere"

Accadde oggi a Firenze: 1 giugno 1504."A dì 1 giugno [1504] si messe e s'impiombò quello anello e collare di ferro, che ...
01/06/2021

Accadde oggi a Firenze: 1 giugno 1504.
"A dì 1 giugno [1504] si messe e s'impiombò quello anello e collare di ferro, che è nella colonna del Mercato Vecchio, che si mette al collo di quelli che stanno lì in gogna, che non era mai stato. A questa si può conoscere che la tristezza e cattività degli uomini va crescendo."
(Agostino Lapini, Diario fiorentino dal 252 al 1596)

Ancora oggi, sulla colonna dell'Abbondanza di piazza della Repubblica a , è possibile osservare l'anello di ferro usato per fissare il collare della gogna, di cui parla il Lapini.
Nel dipinto dello Stradano in Vecchio si può notare il collare stesso.

Per prenotazioni contattatemi attraverso l'indirizzo email info@guideinflorence.it
27/04/2021

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Accadde oggi a Firenze: Ricordo dell'uccisione di Giuliano de' Medici nella Congiura de' Pazzi.Haec Vivianus scribebat d...
26/04/2021

Accadde oggi a Firenze: Ricordo dell'uccisione di Giuliano de' Medici nella Congiura de' Pazzi.
Haec Vivianus scribebat die 26 aprilis, hora 15 et 16.

"Siamo a' di XXVI d'aprile 1475 a h**e 15; e scrivendo qui venne la novella come Giuliano era stato morto. Siamo a ore 16 e messer Jacopo de' Pazzi è in in piazza et ha presa la porta del Palagio de' Signori. Levossi su la parte de' Medici et hannogli tolta. Lui fuggì.
È stato preso l'Arcivescovo de' Salviati, Arcivescovo di Pisa, et con lui Iacopo di Messer Poggio [il figlio dell'umanista Poggio Bracciolini], et sono stati impiccati; e con loro cinquanta huomini de' Salviati, del Cardinale nipote di Papa Sixto [Raffaele della Rovere].
El detto Cardinale è preso su in Palagio, e tutti e' suoi capitati male..."

Accadde a Firenze: 21 aprile 1574 muore Cosimo I de' Medici.Baccio Baldini, il medico del Granduca, scrive nella "Vita d...
21/04/2021

Accadde a Firenze: 21 aprile 1574 muore Cosimo I de' Medici.
Baccio Baldini, il medico del Granduca, scrive nella "Vita di Cosimo Medici":
"...ed avendo di più cominciato ancora ad andare à caccia e a uccellare, senza guardarsi di niente della violenza dell'aere, egli si infermò di nuovo in guisa che sopravegnendo di poi la vernata [l'inverno] fu necessario purgarlo e dargli il legno [un decotto a base di legno santo] un' altra fiata [...], ma non guarì come egli era guarito la prima volta, di maniera che fu necessario bagnarlo nell'acqua del bagno di Vignone, e docciargli il capo con l'acqua del bagno di San Filippo...".
Tutti gli sforzi furono vani: "gli mosse nondimeno dal capo un catarro il quale gl'empiè a poco a poco il petto in guisa che in poche h**e miseramente l'affogò. Rendè piamente l'anima sua a Dio nel suo palagio de' Pitti al XXI giorno d'aprile dell'anno MDLXXIIII, in mercoledì a h**e XVIIII e un quarto, correndo gl'anni LV..."
Già nel febbraio del 1568 ebbe il primo attacco apoplettico, seguito da altri negli anni a ve**re, che gli avevano definitivamente paralizzato il braccio e la parte destra del corpo interessando pure l'articolazione delle parole. L'ultimo di questi attacchi fu nel 1573, dopo aver assistito ad una partita di calcio in livrea, nonostante il parere negativo dei medici.
Ma a Firenze, si sa, da sempre siamo malati di calcio

Accadde oggi a Firenze: 17 aprile 1459."Martedi a dì 17 d'aprile in Firenze venne il figliuolo del duca di Milano che si...
17/04/2021

Accadde oggi a Firenze: 17 aprile 1459.
"Martedi a dì 17 d'aprile in Firenze venne il figliuolo del duca di Milano che si chiamava messer Gio. Galeazzo conte di Pavia era d'età d'anni 15 o 16 ..."
Con queste parole Giusto d'Anghiari, notaio e uomo di fiducia della famiglia Medici, registra l'arrivo a Firenze di Gian Galeazzo Sforza.

"Fece la Signoria di Firenze grandissimo honore al detto figliuolo del duca più che fosse fatto a principe che ci entrasse a dì nostri".
Il regista delle feste organizzate per il giovane rampollo milanese fu Cosimo il Vecchio, che intendeva mostrare alla repubblica fiorentina quelle che erano le priorità della famiglia e quindi della città. Il papa Pio II, giunto a Firenze pochi giorni dopo, si lamenterà del fatto di non aver ricevuto un' accoglienza altrettanto sontuosa.

In una lettera ai genitori, il giovane Sforza scrive: "una sola chosa dirò, cioè che a Fiorenza è il Paradiso"

Accadde oggi a Firenze: notte fra il 15 e 16 aprile 1446, muore Filippo Brunelleschi."...il dì 16 Aprile dell'anno 1446,...
15/04/2021

Accadde oggi a Firenze: notte fra il 15 e 16 aprile 1446, muore Filippo Brunelleschi.
"...il dì 16 Aprile dell'anno 1446, anno di sua età 69, rese a Dio quello spirito che così nobile, e così elevato aveva dal medesimo ricevuto. Lo piansero [...] tutti gli amici, e nemici, come anche tutti i compagni, ed emuli suoi, e particolarmente i poveri artefici, e mendicanti per aver perduto con lui la miglior parte del sostentamento della lor vita, che avevano fin allora ricevuto dalla sua ca**tà, e dall'impiego delle loro fatiche mediante i gran lavori, che per sua causa non avevano mai lasciato d'avere. Aveva esso la sua sepoltura nella Chiesa di San Marco sotto il Pergamo, ma volendo la Signoria farli quell'onore che più poteva, volle che riposasse il suo corpo [...] nella Cattedrale, che con lo stupore di tutto l'universale aveva terminata...".
Il testo è tratto dalla "Vita di Ser Brunellesco" scritto da Filippo Baldinucci nel XVII secolo.

Accadde oggi a Firenze: 8 aprile 1498, il convento di San Marco viene assediato e Girolamo Savonarola fatto prigioniero....
08/04/2021

Accadde oggi a Firenze: 8 aprile 1498, il convento di San Marco viene assediato e Girolamo Savonarola fatto prigioniero.

"E a dì 8 aprile 1498, che fu la domenica d'ulivo cominciò a scoppiare questo fatto d'ordine,
[...] in poche ore fu in arme tutta la città, tutti di quegli contro al Frate, e questa compagnia de' Compagnacci, e fulminando verso San Marco, gridando: a' frati, a' frati, a San Marco; e tutto il popolo e' fanciugli corrono co' sassi; intanto che molti uomini e donne ch'erano in San Marco non potevano uscire fuora pe' sassi.
E io mi trovai; e se non fussi che del chiostro uscì e andane in verso la Porta di San Gallo, rimanevo forse morto.
E in effetto ognuno s'armava: di Palagio venne bandi, chi pigliava o menava preso frate Girolamo avessi 1000 ducati [...].
E circa alle 6 ore di notte arsono la porta di San Marco e entrati in chiesa si combatté; e finalmente il Frate era in coro a cantare ufizio, e vennero fuori due frati e dissono: Noi vi daremo el Frate, se voi lo volete dar salvo in Palagio, e così fu promesso [...]; e fugli messo e ferri in gamba e le manette, e tenuto molto stretto come un grande malfattore..." (Luca Landucci, Diario fiorentino dal 1450 al 1516)

Accadde oggi a Firenze: 5 aprile 1492."Ricordo fo come, a dì 5 aprile 1492, circa di tre ore di notte, venne una scurità...
05/04/2021

Accadde oggi a Firenze: 5 aprile 1492.
"Ricordo fo come, a dì 5 aprile 1492, circa di tre ore di notte, venne una scurità di tempo d'acqua e di vento, e cascò da sei saette insieme; le quali dettono in sulla lanterna della cupola di Santa Maria del Fiore, che feciono rovinare in chiesa e fuori di chiesa molti marmi [...].
Dissesi, quando venne questa scurità, che fu che Lorenzo di Piero di Cosimo de' Medici [Lorenzo il Magnifico] lasciò andare uno spirito si diceva aveva tenuto legato in un anello, el quale, si disse, lo liberò e lasciollo andare, in quel punto che venne questa fortuna. El quale spirito, si diceva, aveva tenuto parecchi anni in questo anello; e perché era molto grave in detto tempo, si dicie lo liberò". (Ricordanze di Bartolomeo Masi calderaio fiorentino dal 1478 al 1526).

Bartolomeo Masi, come altri cronisti fiorentini del tempo, annota il terribile temporale che devastò la lanterna della cupola del Brunelleschi provocando ingenti danni alla cattedrale fiorentina. Bartolomeo riporta anche una spiegazione per questa tempesta inaudita: una sorta di demone che Lorenzo de' Medici teneva imprigionato in un anello. Prossimo alla morte, il Magnifico signore di Firenze decise di liberare tale spirito, nello stesso momento la tempesta si abbatté su Firenze. Tre giorni dopo, nella villa medicea di Careggi, Lorenzò il Magnifico morirà.


Accadde oggi a Firenze: 2 aprile 1770, Mozart suona alla villa di Poggio Imperiale."Ieri sera, il 2, siamo stati condott...
02/04/2021

Accadde oggi a Firenze: 2 aprile 1770, Mozart suona alla villa di Poggio Imperiale.

"Ieri sera, il 2, siamo stati condotti in carrozza nel castello fuori città, e vi siamo rimasti fino alle 22. Le cose sono andate come al solito e la meraviglia è stata tanto più grande in quanto Sua Eccellenza il Marchese Ligneville (che è sovrintendente alla musica) è il miglior contrappuntista d`Italia, e ha quindi proposto al Wolfgang le fughe più difficili e gli ha sottoposto i temi più difficili, che il Wolfgang ha suonato ed eseguito con la facilità con cui si mangia un pezzo di pane” (Lettera di Leopold Mozart alla moglie, 3 aprile 1770).

Sono le parole di Leopold Mozart, il padre di Wolfgang, riguardo all'esibizione del figlio quattordicenne alla villa di Poggio Imperiale a Firenze davanti al granduca Pietro Leopoldo di Lorena e numerosi notabili della città.
Padre e figlio alloggiarono all'albergo dell'Aquila Nera, fra via Cerretani e piazza dell'Olio, e rimasero a Firenze pochi giorni ma apprezzarono la città.
Leopold Mozart conclude la stessa lettera con un pensiero da vero fiorentino, scrivendo alla moglie:
"Vorrei che tu potessi vedere Firenze, i suoi dintorni e la posizione di questa città: diresti che qui si dovrebbe vivere e morire.”

Accadde a Firenze: 1 aprile 1605."Leone XI eletto papa il primo aprile 1605 e morto il giorno 27 per malattia di petto, ...
01/04/2021

Accadde a Firenze: 1 aprile 1605.

"Leone XI eletto papa il primo aprile 1605 e morto il giorno 27 per malattia di petto, acquistata quando prese possesso del pontificato in San Giovanni in Laterano". (Saltini, Tragedie medicee domestiche, 1898).
Alessandro di Ottaviano de' Medici fu eletto papa con il nome di Leone X, il suo è stato uno dei pontificati più brevi della storia. Il ramo da cui discese è ancora esistente con il nome di Medici di Ottajano. Nonostante il suo desiderio di farsi religioso, inizialmente fu avviato alla carriera delle armi e divenne Cavaliere di S. Stefano per poi dedicarsi al sacerdozio. Ambasciatore residente a Roma della corte granducale di Toscana, fu poi eletto Arcivescovo di Firenze dove tornò nel 1583. È lui che fece eseguire la facciata del palazzo Arcivescovile fiorentino, precedentemente danneggiato da un'incendio. Suo è lo stemma alla cantonata del palazzo che guarda verso Borgo S. Lorenzo (foto).

Accadde a Firenze: il 29 marzo 1570, esattamente a 31 anni dal suo primo matrimonio con Eleonora da Toledo (29 marzo 153...
29/03/2021

Accadde a Firenze: il 29 marzo 1570, esattamente a 31 anni dal suo primo matrimonio con Eleonora da Toledo (29 marzo 1539), Cosimo I de' Medici sposa Cammilla Martelli.

"Ill.mo figliolo dilettissimo, se bene questo ofitio, io harei avuto a farlo in voce, niente di manco mi è parso di farlo intendere per mezzo di questa lettera [...].
Havendo avuto pratica con una figliola d'Antonio Martelli, datami con buona grazia del padre et madre, Dio mi inspirò, dicendomi che la sposassi. Così da lei et me gli detti l'anello, chiamando in testimonio Idio, et promettendo a lui solo così dover fare[...].
Ne ò una figliola, la quale accomodai di dota. Et dipoi à fatto segnio di ingravidare: non l'ò presa né per per innamoramento, né per roba, né per altra causa mondana. Vo' [voglio] cavare lei e me di peccato. Lo fo per la quiete dell'anima e del corpo. A voi ò dato gli stati et quanto avevo, et mi strascicherò sempre per vostra grandezza. Son privato et ò preso una gentildonna fiorentina e buona figliola (...)."

È la lettera che Cosimo I scrive al figlio Francesco all'indomani del matrimonio con Cammilla Martelli, avvenuto in gran segreto a Poggio a Caiano, lontano dalla corte fiorentina. Lui cinquantenne, lei venticinquenne.
Fu un matrimonio morganatico, valido solo a fini religiosi ma non dinastici, avvenuto anche su ingiunzione del Papa Pio V che pochi giorni prima (il 5 marzo), a Roma, aveva incoronato Cosimo, primo Granduca di Toscana.

Già nel 1564, Cosimo aveva "abdicato" a favore del figlio, pur riservandosi il titolo ducale nonché le decisioni politiche di maggior importanza. Nella lettera insiste più volte di essere un semplice "privato".

Alamanno d'Antonio Pazzi, prozio di Cammilla, si recò a Poggio a Caiano all'indomani del matrimonio e chiese di essere ricevuto dal Granduca in quanto parente della nuova moglie di Cosimo. Il duca, seccato, rispose a tale richiesta:
"Alamanno, noi non abbiamo per parenti che l'Imperatore, re e duchi".


Accadde a Firenze: 25 marzo 1541"...il venticinquesimo giorno di marzo 1541, il giorno dedicato all'annunciazione della ...
25/03/2021

Accadde a Firenze: 25 marzo 1541
"...il venticinquesimo giorno di marzo 1541, il giorno dedicato all'annunciazione della Vergine et che secondo lo stil fiorentino è per il primo giorno dell'anno appellato, gli nacque sotto benigno pianeta il primo figliol maschio. Al quale per voto fattane et per ispiratione divina avutane miracolosamente la Madre alla Vernia ove la memoria di S. Francesco è grandemente venerata, si pose nome Francesco".
Con queste parole Giovan Battista Cini, segretario di Cosimo I, raffigura la nascita di Francesco, il primogenito del duca di Firenze e della duchessa Eleonora da Toledo.

A trentacinque anni, l'ambasciatore veneziano Gussoni lo descriverà così: "non è di così vivo, alto e macchinato ingegno come suo padre, ma di più quieti pensieri [...]; non è di molte parole, ma si affatica di farsi tenere migliore nei fatti, parla però assai bene di tutte le cose, ma particolarmente delle maytematica; e di cosmografia e di questi suoi segreti naturali, si diletta di ragionare di questi studi e ne fa qualche profitto".


Accadde oggi a Firenze. 27 gennaio 1302Il podestà Cante de'Gabrielli da Gubbio emette una sentenza di condanna  nei conf...
27/01/2021

Accadde oggi a Firenze. 27 gennaio 1302
Il podestà Cante de'Gabrielli da Gubbio emette una sentenza di condanna nei confronti di Dante Alighieri, sulla base di "fama pubblica referente" ovvero notizie giunte al suo orecchio.

L'accusa nei confronti del poeta, riferita al tempo in cui era stato priore di Firenze, è di "baractarias, lucra illicita, iniquas extorsiones in pecunia vel in rebus" (appropriazione indebita, estorsione e concussione), ma anche di aver agito contro il Papa e Carlo di Valois, contro la città di Firenze e di aver provocato la scissione dei Guelfi di Pistoia, nonché l'espulsione della fazione nera.

Dante è condannato al pagamento di "5000 fiorini piccoli" entro tre giorni dalla sentenza, a due anni di confino e al bando perpetuo dai pubblici uffici ma non si presenterà per scontare la condanna che circa 40 giorni dopo sarà tramutata in pena capitale:

"Essendo la scelta di non presentarsi in giudizionepari ad una piena confessione di reato" se Dante "dovesse mai essere
catturato e nuovamente sottoposto all’autorità delcomune, sia condannato a trovare la morte sulrogo” (traduzione del testo in latino a pag 15, Libro del Chiodo, Archivio di Stato di Firenze).

Le foto riproducono la condanna di Dante nel "Libro del Chiodo" conservato nell'Archivio di Stato di Firenze.

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Florence

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