Fiorenza oggi si veste di bianco! ❄❄⛄❄❄
Oggi è #BlackFriday e ne approfittiamo per raccontarvi la storia di una via...Nera! Via de' Neri!
In questa via aveva le sue case la famiglia dei Nori, un'antica e nobile famiglia toscana, il cui cognome venne poi nel corso dei secoli modificato in “Neri”.
La strada si trova in uno dei punti più bassi di Firenze e da sempre è stata infatti danneggiata dalle inondazioni del fiume Arno. Esiste una curiosa testimonianza di questi eventi catastrofici: due targhe collocate all'angolo tra Via de' Neri e via San Remigio. La più bassa segna con una mano il livello raggiunto dalle acque dell'alluvione del 1333, mentre quella più in alto ricorda l'alluvione del 1966. La curiosità è che entrambe le alluvioni avvennero lo stesso giorno: il 4 novembre.
Da Via de' Neri continuiamo a camminare e percorriamo Corso dei Tintori, l'antica strada di coloro che coloravano i tessuti, svoltiamo a sinistra e in pochi passi raggiungiamo la Basilica di Santa Croce. Nel “tempio dell'itale glorie”, insieme a Galileo, Michelangelo e Foscolo, riposa anche Francesco Nori il più famoso componente della famiglia. Francesco fu grande amico di Lorenzo de' Medici, a tal punto che sacrificò la sua vita per lui durante la Congiura dei Pazzi. Francesco salvò infatti Lorenzo facendogli da scudo con il corpo e difendendolo dalle pugnalate del sicario Bernardo Bandini. Questo sacrificio fu riconosciuto offrendo a Francesco la sepoltura nella Basilica di Santa Croce, sotto alla “Madonna del Latte” di Antonio Rossellino. Alla base del monumento funebre si legge anche un'indulgenza speciale concessa da Papa Leone X, al secolo Giovanni de' Medici, figlio proprio di Lorenzo il Magnifico.
Virtute e Conoscenza augura a tutti voi Buone Vacanze!!!🐚🐬🍧🍉🌻🌞🏖🏔🏕
CURIOSITA'...IN UN SORSO! "Mio caro Pietro, vorrei commissionarti due fontane..." era una limpida mattina di primavera del 1627, quando il Granduca Ferdinando II de' Medici ricevette a Palazzo lo scultore carrarese Pietro Tacca. "Il monumento che hai realizzato a Livorno, per mio nonno Ferdinando I, è un vero capolavoro e i "quattro Mori" incatenati che hai aggiunto alla base sono sublimi...però...gli manca ancora qualcosa! Qualcosa di decorativo che possa richiamare il mare, l'acqua...sì, ecco! Due fontane! Con dei pesci...anzi no, dei mostri marini! Sì, scolpiscimi due mostri marini!". Un po' stupito da tale scelta, Pietro lasciò Palazzo Pitti e se ne tornò nella sua bottega in Borgo Pinti per mettersi subito all'opera. Lavorò senza sosta, giorno e notte e in poco tempo realizzò l'opera commissionata. Avvertito del completamento delle fontane, Ferdinando II saltò a cavallo e corse subito alla bottega di Pietro. L'impatto con i suoi due "mostri" fu sconvolgente: mitologici esseri pisciformi dalle creste dentate e dalle gambe a coda marina intrecciate tra loro. Tali mostri, chinati, spruzzavano l'acqua dentro vasche che sembravano conchiglie, ma a vederle meglio erano anch'esse animali marini che, rovesciandosi di schiena, guardavano i mostri ricambiando il loro getto d'acqua. "Buon Dio! Una fattura così bella non può lasciare Firenze! Pietro, ho cambiato idea! Queste fontane saranno collocate in Piazza Santissima Annunziata, vicino alla statua equestre di mio nonno!" "Ma Granduca...e a Livorno? Rimarranno a bocca asciutta?" "Ma no Pietro, vedrai che qualcuno ne farà una copia...e magari anche un film!"
CURIOSITÀ...IN UN SORSO! Continuiamo a "stare freschi" con alcune curiosità legate alle fontane più famose della nostra città e cominciamo dalla fontana "portafortuna": quella del Porcellino!
“Nella città di Firenze sta un porcellino di bronzo di bella fattura. Fresca e limpida acqua scorre dalla bocca di quell’animale, che è tutto verde scuro. Solo il grugno brilla, come fosse stato tirato a lucido”. Nella sua fiaba "Il porcellino di bronzo" Hans Christian Andersen descriveva così la famosa fontana fiorentina e quel "grugno che brilla" testimonia che la superstizione legata a questa statua era viva da già molto tempo. La fontana, conservata in originale al Museo Bardini e posizionata nel 1633 da Ferdinando II de'Medici vicino alla Loggia del Mercato Nuovo, serviva a dissetare i commercianti di sete e tessuti che ogni giorno affollavano la zona. Per bere dalla fontana occorreva sempre appoggiare la mano sul naso dell'animale: mano dopo mano, secolo dopo secolo, il muso cominciò sempre più a risplendere. La sorgente è sempre stata sinonimo di benessere e, nel corso dei secoli, il magico "tocco" del naso del "Porcellino" è diventata conseguentemente una delle tradizioni "portafortuna" più seguite a Firenze. A completare il rituale scaramantico, dopo la "strofinatura" del naso ricordatevi di appoggiare una moneta sulla lingua del "Porcellino": se questa cade nella grata dove l'acqua defluisce si avrà fortuna, in caso contrario...si ritenta la sorte!
Curiosità "magica": in due film della saga di "Harry Potter" ("Harry Potter e la camera dei segreti" e "Harry Potter e i doni della morte - Parte 2") il Porcellino bronzeo fa la sua comparsa come elemento di arredo del salone di ingresso della scuola di magia di Hogwarts e all'interno della Stanza delle Necessità!