21/06/2021
Accanto alla pedana che si inerpica verso il tempio di Giunone, il più difficile da raggiungere, c'è un enorme ulivo, la pianta sacra alla dea Atena. Roberto Sciarratta si ferma un istante a ripararsi dal sole, prende fiato e sorride: "Una volta qui un disabile come me non ci sarebbe potuto proprio arrivare" dice. E "una volta" era solo un anno fa: perché Sciarratta è il direttore della Valle dei Templi di Agrigento, e da quando il parco archeologico che guida ha dovuto chiudere le porte ai visitatori per la pandemia ha deciso di fare di necessità virtù, sfruttando quel tempo per rendere l'enorme distesa di sabbia e gioielli archeologici che amministra - 1.300 ettari, 11 templi greci, un teatro ellenistico appena riportato alla luce e svariate altre attrattive fra necropoli, agorà e giochi d'acqua - completamente accessibile a tutti.
La "Valle per tutti", recita lo slogan dell'iniziativa, ma questa non è una trovata di marketing: per il direttore del parco l'accessibilità è una battaglia anche personale. Sciarratta, infatti, era un amante delle immersioni, ma qualche anno fa un incidente domestico l'ha costretto a muoversi col bastone o con la sedia a rotelle. "Per me - sbuffa - andare nei musei è spesso un'esperienza frustrante. A volte basta poco per sentirsi discriminati: tre gradini, la pedana elevatrice che non funziona o che dev'essere attivata, la necessità di chiedere aiuto".
Così, un anno fa, ha preso una manciata di euro dai fondi del Parco - circa 100 mila su un bilancio da oltre 6 milioni all'anno - e li ha investiti per costruire pedane di legno sui percorsi più impervi, per automatizzare gli elevatori e soprattutto per acquistare alcune sedie a rotelle elettriche, leggerissime e controllabili con un joystick, da mettere gratuitamente a disposizione dei visitatori.
L'articolo completo di Claudio Reale è sul Venerdì di Repubblica