16/01/2025
"Non a caso l'italiano è una delle più belle e affascinanti lingue del mondo. Bisogna sapere, prima di tutto, che un tempo in Europa c'era una confusione assordante di innumerevoli dialetti derivati dal latino che, a poco a poco, attraverso i secoli, si sono organizzati in diverse lingue - francese, portoghese, spagnolo, italiano. In Francia, in Portogallo e in Spagna c'è stata un'evoluzione organica: il dialetto della città più importante è diventato la lingua dell'intero Paese. Quello che noi oggi chiamiamo francese deriva dal dialetto parigino medievale. Il portoghese è il dialetto di Lisbona. Lo spagnolo è essenzialmente madrileno. È la vittoria delle capitali.
Per l'Italia è andata diversamente. La differenza principale sta nel fatto che per un lunghissimo periodo l'Italia non è stata un Paese unito...
Non c'è da meravigliarsi, allora, che per secoli gli italiani abbiano scritto e parlato in dialetti tanto diversi da risultare reciprocamente incomprensibili....Nel XVI secolo, alcuni letterati italiani si sono riuniti e hanno deciso che era un'assurdità...Così questi intellettuali, con un procedimento che non ha eguali in Europa, hanno scelto il migliore tra tutti i dialetti locali e l'hanno eletto a lingua ufficiale. Per trovare il più bel dialetto d'Italia, sono dovuti tornare indietro di duecento anni, fino alla Firenze del XIV secolo. È stato deciso che da quel momento in avanti la vera lingua italiana sarebbe stata quella di Dante Alighieri...Dante...si era rivolto alla strada, aveva scelto il fiorentino parlato nel quotidiano...
L'italiano che parliamo oggi è, essenzialmente, il dantesco. Nessuna lingua europea ha un’ascendenza altrettanto nobile. E forse nessuna lingua più di questo italiano fiorentino del XIV secolo è mai stata concepita in una forma così adatta a esprimere le emozioni umane né arricchita dai contributi di un poeta tanto geniale....L’ultimo verso della Divina Commedia, in cui Dante descrive la visione di Dio stesso, è la rappresentazione di un sentimento comprensibile da chiunque abbia familiarità con il cosiddetto italiano moderno. Dante scrive che Dio non è soltanto una fulgida luce ma è anche, soprattutto, l’amor che move il sole e l’altre stelle..."
Elizabeth Gilbert, Mangia, prega, ama, 2006