12/10/2021
Avventura nelle terre Islandesi, il diario di viaggio
Giorno 5 👇🏽
La nostra bussola punta decisa verso il . La natura dirompente abbracciata nei giorni scorsi è ora sedata da uno spesso strato bianco, le temperature si abbassano e un vento tagliente non ci abbandona mai. Abbiamo pure il tempo di dare una mano a una macchina finita fuori strada. Cerchiamo di spingere l'auto con tutte le nostre forze, e per darci manforte, tiriamo fuori dal repertorio il meglio delle imprecazioni nei nostri rispettivi dialetti. Belin! V***a boia! Maremma! Sono tra i pochi riproducibili 😂
Sfortunatamente non c'è niente da fare: salutiamo Giulia e i suoi due amici con un po' di rammarico, dovranno pagare il costoso carro attrezzi per tornare in carreggiata. Poi sulle nostre bocche piomba il silenzio, e nei nostri occhi m***a lo stupore. , la più grande cascata d'Europa, è un grandioso dono offerto dalla natura. Nel vederla si rimane inevitabilmente innamorati del mondo. Rimango in solitaria a scrutarne le acque e, una volta ricongiunto col gruppo, cerco di fissare dentro di me le emozioni provate. Piacevole smarrimento, sconfinata gratitudine. Nel pomeriggio raggiungiamo , il terreno si spacca un'altra volta su un'ampia vallata. Camminiamo sull'orlo del canyon, in fila indiana, scandendo il ritmo dei passi a suon di canzoni dei cartoni animati, versi degli animali e foto di gruppo. È camminando che si vive l'essenza del gruppo.
L'arrivo nella sonnolenta comporta un cambio di programma: non ci sono ristoranti aperti, stasera si cena da.. un benzinaio! Raggiungiamo a sera inoltrata il nostro alloggio, tante casette rosse sparse a ridosso di una collina. Un misto tra un ranch e un campo base dell'Antartide. Non faccio a tempo a stendermi nel letto che piombo in un sonno profondo e sereno. Il sonno del viaggiatore.