27/06/2024
Al Porto antico la gru sta iniziando a far salire la piattaforma di Dinner in the sky, l’evento che permette di mangiare a cinquanta metri di altezza. I primo giorno genovese dell’evento è stato caratterizzato da una giornata novembrina, nonostante il calendario. La pioggia ha fatto saltare l’evento a colazione e il vento ha fatto ritardare l’apericena e la cena.
Ma in fondo l’adrenalina è proprio uno degli ingredienti più ricercati da chi scegli di partecipare all’evento: «La gente passa, vede la piattaforma che si alza e chiede informazioni – sorride Enrico Malagamba, presidente del consorzio Events che ha portato in Liguria Dinner in the sky –Qualcuno spaventato c’è, ma solo all’inizio: i primi cinque minuti possono essere critici per i più timorosi ma poi scendono tutti entusiasti e nessuno ha chiesto di essere portato giù. Chi ha paura si limita a guardare il piatto, chi invece si diverte mette il timer per capire quanto tempo ha ancora da passare in alto». Perché tra una foto al panorama, un bicchiere di vino e l’assaggio dei piatti gourmet l’ora con i piedi per aria passa davvero velocemente. Questione di un attimo. Quando la piattaforma si ferma, e ci si abitua all’altezza, è il panorama a conquistare: qualcuno cerca la sagoma di casa sua, altri indicano la Lanterna, chi viene da fuori resta a bocca aperta ammirando Genova dall’alto. «Se avete un attimo di paura guardate l’orizzonte oppure concentratevi sul piatto davanti a voi» consiglia lo staff. Già perchè l’altro co-protagonista è il cibo: lunedì è stato il turno di Matteo Losio, titolare del ristorante Bruxiaboschi, che ha proposto un menù tutto di pesce.
L'articolo e il video reportage di Licia Casali su Il Secolo XIX