08/09/2024
Oggi...
Oggi, l'8 settembre del 1943, si proclama l'armistizio di Cassibile, annunciando la firma del governo Badoglio I del Regno d'Italia con gli alleati della seconda guerra mondiale.
Il messaggio fu letto ai microfoni della EIAR la sera, alle 19,42 dal maresciallo Pietro Badoglio; l'annuncio assicurava il popolo italiano che l'armistizio era in atto e firmato con gli anglo-americani il giorno 3 settembre.
Il governo fu riunito da Badoglio stesso, subito dopo la firma, e venne reso pubblico che le trattative per la resa erano iniziate;
gli alleati notando la lentezza si "spazientirono" a tal punto da iniziare a bombardare sulle nostre città.
Le prime città distrutte furono Civitavecchia e Viterbo, bombardate dalle "fortezze volanti" dal 5 al 7 settembre, mentre il giorno 6 settembre toccò a Napoli.
A questo punto gli alleati decisero di fare loro il proclama;
e così l'8 settembre il generale Eisenhower, lesse l'annuncio tramite i microfoni di Radio Algeri.
Poco dopo fu la volta del nostro Badoglio e da qui iniziarono a sparire i capi dei vertici militari, Badoglio stesso, il re Vittorio Emanuele III e suo figlio Umberto;
nonostante ciò non tutti compresero il comunicato tant'è che
nei giorni seguenti la confusione arrivò fino ai fronti e alcuni soldati italiani si ritrovarono catturati dai tedeschi e portati in alcuni lager: IMI (internati militari italiani) mentre altri abbandonarono tutto e tornarono a casa da civili.
Non tutti però riuscirono a sfuggire alle ritorsioni degli ex alleati tedeschi che misero in atto la loro Operazione Achse: occupare la nostra pen*sola;
il 9 settembre fu affondata la nostra Corazzata Roma che sarebbe dovuta andare verso Malta per rispettare le clausole dell'armistizio.
Alcuni però, seppur in piccola misura, rimasero fedeli al re, per esempio la Divisione Acqui che si trovava sull'isola di Cefalonia e dove venne poi annientata;
altri si diedero alla fuga iniziando a creare i primi gruppi partigiani;
altri ancora decisero di rimanere fedeli ai vecchi alleati ed al fascismo;
comunque proclama di Badoglio o no, fu impedita la scarcerazione dei prigionieri di guerra.
Ai militari che si ripresentarono alla fine della guerra, venne fatto compilare un lungo questionario, per definire la propria posizione disciplinare e amministrativa;
chi non si ripresentò, fu automaticamente definito disertore.
Ecco il proclama che Badoglio lesse alla radio:
« Il governo italiano, riconosciuta la impossibilità di continuare la impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell'intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione, ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane.
La richiesta è stata accolta.
Conseguentemente, ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo.
Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza.»
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Abbasso la guerra, dico io, ovunque e sempre.
Io che sono di e a Roma, sono cresciuta in un quartiere dove accaddero numerosi fatti, quel giorno, alla cui memoria furono intitolati i giardinetti dove io andavo a giocare.
In foto [tratte dal web], Badoglio ed un giornale d'epoca.