A small hillside village in Liguria, surrounded by groves of olive trees and
overlooked by an ancient shrine sitting on top of a lush hill
Montegrazie è un piccolo paese dell’immediato entroterra imperiese. Dal 1927, il villaggio e tutto il suo vasto territorio, fa parte del comune di Imperia, città nata dall’unione nel 1923 di due cittadine limitrofe, Oneglia e Porto Maurizio. L’abitato di Mont
egrazie, che fino al 1872 si chiamava Montegrosso, dista 8 Km dal centro urbano di Imperia P. ad un’altitudine media di 250 metri, posto su un ripido pendio di una piccola valle soleggiata e circondato da secolari uliveti che, nelle zone più marginali lasciano spazio a tratti di boscaglia con essenze tipiche della zona, roverella, pino d’aleppo, ginepro e macchia mediterranea. La coltura dell’ulivo di varietà taggiasca risale i pendii scoscesi con ingegnosi terrazzamenti fino alla quota di 400 metri s.l.m. e rappresenta circa l’ottanta per cento della produzione agricola. La restante parte dei coltivi sono piccoli vigneti, orti, pascoli e diversi terreni abbandonati che un tempo erano coltivati a cereali per lo stretto consumo familiare. Verso sud, distante circa 1 km dall’abitato a 300 metri s.l.m.e in felice posizione panoramica dominante sulle vallate sottostanti fino al mare e alle propaggini meridionali delle Alpi Marittime, sorge la più bella chiesa tardo romanica della zona e fra le più importanti della Liguria, il Santuario di N.S. delle Grazie costruito nel 1450 a fianco di una più antica ca****la trecentesca e del campanile. Ovviamente, per la descrizione di questa chiesa e della sua storia si rimanda all’ampia bibliografia esistente. Altra chiesa importante è la Parrocchiale barocca, al centro del paese costruita nel 1756 e nella quale è conservato un prezioso quadro polittico di Carlo Braccesco del 1478 e l’organo costruito dal celebre organaro pavese Lingiardi nel 1863. Purtroppo sono rimaste poche tracce dei numerosi antichi frantoi dei quali ben 6 ad acqua e gli altri mossi da forza animale. Una testimonianza ancora ben conservata è una bealera del ‘700 che sovrasta la strada per il Santuario a pochi metri dall’abitato. Vista la tranquillità del posto che non risente minimamente della confusione della Riviera e del paesaggio ancora non troppo contaminato dall’edilizia selvaggia, molte abitazioni del centro storico sono diventate seconde case a beneficio di turisti tedeschi, svizzeri e italiani che trascorrono qui lunghi periodi di vacanza, vicino alla Riviera, alla Costa Azzurra e all’affascinante montagnoso entroterra meta di interessanti escursioni naturalistiche.