01/11/2024
Con il percorso partecipativo “Puglia Destination Go - Organizziamo il Turismo”, abbiamo avviato la Fase 2 del turismo in Puglia: un modo nuovo di pensare alle politiche strategiche che affianca alle attività di marketing, di promozione e di comunicazione, un nuovo pilastro fondamentale della strategia che è la gestione, la governance, appunto l'organizzazione turistica.
Ne ho parlato nell’intervista con La Gazzetta del Mezzogiorno pubblicata questa mattina, anticipando i prossimi appuntamenti territoriali di questo progetto. Buona lettura!
📍𝗣𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗱𝗶 𝗲𝗻𝘁𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗻𝗲𝗹 𝗱𝗲𝘁𝘁𝗮𝗴𝗹𝗶𝗼, 𝗾𝘂𝗮𝗹 𝗲̀ 𝗹𝗼 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹'𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝘂𝗿𝗶𝘀𝗺𝗼 𝗶𝗻 𝗣𝘂𝗴𝗹𝗶𝗮?
«Si avverte non solo in Puglia, ma in tutte le destinazioni turistiche italiane ed europee, la necessità di strutturare l'offerta turistica, l'accoglienza, di organizzare e integrare singole destinazioni, di generare e di gestire i flussi di "incoming" (i turisti che arrivano in Puglia) anche per non avere fenomeni di overtourism (l'iperturismo o sovraffollamento turistico), si avverte l'esigenza di gestire la reputazione della destinazione, di coordinare tutti i soggetti che all'interno di una destinazione operano e hanno le loro attività di accoglienza, piuttosto che le varie esperienze che vengono erogate nel singolo territorio.
Si nota l'esigenza di affiancare le attività di marketing, che comunque si devono continuare a fare, con destinazioni ben organizzate, che sappiano come i flussi insistono sui singoli territori e li attraversano, che abbiano contezza delle esperienze fruibili e che magari contribuiscano a creare prodotti turistici».
📍𝗨𝗻𝗮 𝗳𝗮𝘀𝗲 𝗱𝗶 𝗲𝘃𝗼𝗹𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲?
«Sì, esattamente. Perché le attività legate al turismo in Puglia sono arrivate alla maturità del loro percorso per cui abbiamo necessità di evolvere e di puntare su alcuni aspetti che rappresentano il momento di svolta, anche rispetto al futuro del turismo pugliese».
📍𝗣𝗲𝗿 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗺𝗼𝘁𝗶𝘃𝗼 𝗮𝘃𝗲𝘁𝗲 𝗺𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗮 𝗽𝘂𝗻𝘁𝗼 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼?
«Sì, abbiamo incominciato a interrogarci su come il tema della governance, della gestione, potesse essere interpretato in Puglia anche sulla base di modelli che sono già presenti, da alcuni anni, in destinazioni più mature e penso Veneto, Toscana, Trentino e a destinazioni europee dalla Slovenia alle Baleari, alla Polonia.
Ci sono molti esempi di sperimentazione sul campo di modelli di organizzazione. Alcuni di essi stanno mutando negli anni, come nel caso del Veneto che è in una fase anch'esso di maturazione e con cambiamenti che hanno l'obiettivo di tenere insieme i vari soggetti e di coordinare al meglio le attività locali, continuando ad attrarre investimenti e, soprattutto, offrendo grande qualità alle esperienze che i visitatoti e i turisti possono vivere su quel territorio».
📍𝗖𝗼𝗺𝗲 𝘀𝗶 𝘀𝘃𝗶𝗹𝘂𝗽𝗽𝗮 𝗶𝗹 𝗣𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼?
«Dopo una prima riflessione a livello centrale, con i rappresentanti delle Camere di Commercio e delle associazioni di categoria (del Partenariato Economico e Sociale del Turismo), Regione Puglia e agenzie regionali (riflessione fatta un paio di settimane fa e che ha già portato da parte di tutti a constatare la necessità di intraprendere questo tipo di percorso), adesso ci rivolgiamo ai territori pugliesi con un roadshow di 10 incontri sia con i pubblici amministratori sia con gli operatori.
Si sente la necessità di evolvere, come detto prima, e sentiamo l'esigenza di costruire un modello "dal basso" e lo facciamo con un percorso di vera partecipazione.
Anche perché riteniamo che non ci sia un unico modello possibile e, soprattutto, che si possano costruire dei modelli che funzionano a seconda della realtà territoriale che andiamo a coinvolgere, a seconda delle peculiarità delle destinazioni della Puglia».
📍𝗤𝘂𝗶𝗻𝗱𝗶 𝗶𝗹 𝘀𝘂𝗼 𝗶𝗻𝘃𝗶𝘁𝗼 𝗮𝗴𝗹𝗶 𝗼𝗽𝗲𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶 𝗲̀ 𝗱𝗶 𝗳𝗮𝗿𝘀𝗶 𝗮𝘃𝗮𝗻𝘁𝗶?
«Sì, sì. È a prender parte agli incontri che territorialmente, per prossimità, saranno proposti, anche perché essi non presentano delle DMO (Organizzazioni per la Gestione delle Destinazioni turistiche) già predefinite».
📍𝗤𝘂𝗶𝗻𝗱𝗶, 𝗹𝗮 𝗥𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘃𝗮 𝗻𝗲𝗶 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶?
«Sì, va a raccontare cosa sta succedendo su questo tema in Italia ed Europa e a cercare di costruire, insieme, un modello che possa essere utile per il singolo territorio.
Ogni incontro avrà una duplice funzione. Una prima sessione con i pubblici amministratori, per confrontarci con sindaci e presidenti di Provincia, per capire come le attività legate al turismo possano essere interpretate in chiave nuova, magari superando il microcosmo del campanilismo e immaginando attività di sistema che vadano oltre la singola municipalità, cercando di capire quali attività si possono condividere.
Per esempio, sarà necessario definire con loro chi si occuperà di informazione e prima accoglienza turistica. Oggi c'è la grande discussione su come gestire gli Info Point, su che informazione devono dare, su quale ruolo possono avere e io penso che possano essere gestiti localmente. C'è tutta una discussione sulle attività di marketing e comunicazione e io penso che possano essere gestite centralmente, anche perché non avrebbe senso la promozione del piccolo comune in una Fiera internazionale, così come fare grandi sforzi per promuovere una singola località con "media plan" probabilmente non sostenibili economicamente.
C’è l'esigenza di costruire i prodotti turistici e le esperienze, così come abbiamo cominciato a fare con il bando Prodotti Turistici (ex D.D.G. n. 329 del 22/08/2024). Poi c'è tutto il complesso mondo delle Smart Destination e dell’Information Technology cioè gli strumenti che oggi abbiamo a disposizione, le piattaforme, che ci permettono di capire come si sta muovendo il mercato e, quindi, le leve che possiamo dare ai territori e alle destinazioni.
Ecco, ci sono temi su cui vogliamo confrontarci con i territori e lo faremo al mattino con i pubblici amministratori e al pomeriggio con gli operatori. Tutto ciò per capire come insistono i flussi turistici sul territorio pugliese e poi su un territorio più ampio perché oggi, con tassi di internazionalizzazione sempre più consistenti, i flussi hanno anche una dimensione sovraregionale ed è per questo che per noi è importante interrogarci ed è per questo che, qualche settimana fa, ho coinvolto anche i miei colleghi assessori regionali del Mezzogiorno per condividere una strategia che abbia come oggetto di riflessione la qualità dei servizi che diamo ai turisti internazionali».
📍𝗦𝗶 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮 𝗮𝗹 𝘀𝗼𝗴𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗚𝗿𝗮𝗻𝗱 𝗧𝗼𝘂𝗿 𝗱𝗲𝗹 𝗦𝘂𝗱?
«È un'immagine molto bella ma, in realta, succede già. Assistiamo spesso a flussi che traguardano Campania, Puglia, Basilicata o Campania, Puglia, Sicilia. Soprattutto da parte di chi viene da oltreoceano».