28/10/2021
COSA REGALARE A UN MATRIMONIO?
IDEE PER NON SBAGLIARE 👰😶🦇🕷🧟♀️🕸👣
Il 29 Aprile del 1442, il Signore di Rimini, Sigismondo Malatesta, convolò a seconde nozze con la giovane Polissena Sforza, figlia del duca di Milano Francesco Sforza.
Le prime nozze di Sigismondo, con Ginevra d’Este, risalivano al 1434 ma, a soli 21 anni, nel 1440 Ginevra morì, si dice per avvelenamento.
Per questo secondo matrimonio, Il padre della futura sposa, il duca milanese Francesco Sforza, fece recapitare, quale dono di nozze alla figlia Polissena, uno splendido, prezioso e antico sarcofago. Si, esatto, un bel sarcofago! Ammirabile nella prima ca****la a sinistra del Tempio Malatestiano.
Il sarcofago venne rimaneggiato, adattato e ornato di tutto punto per custodire le spoglie degli antenati dei Malatesta, che erano stati seppelliti nel cimitero del vicino convento francescano e, i cui resti, furono, in seguito, riuniti in quest’arca.
I bassorilievi che decorano il cimelio, voluti da Sigismondo, rappresentano il Tempio di Minerva da una parte e la vittoria di Scipione dall’altra. Essi richiamano alla nobile discendenza dalla famiglia di Scipione l’Africano, che i Malatesta si attribuivano e, al contempo, rappresentano un omaggio alla Fama che, vincendo l’oblio, ricorda eternamente le imprese vittoriose degli uomini scomparsi, rendendo immortale il loro ricordo. Un nobile gesto da parte del Signore di Rimini nei confronti della sua famiglia.
Ma, tornando al dono di nozze, è interessante (o raccapricciante) notare l’originalità di questo “baule da dote”. Forse si trattò di un omaggio alla famiglia acquisita, da trasformare in opera d’arte per il Tempio, ma le date non coincidono: nel 1442 il progetto di rifacimento del Tempio Malatestiano (già chiesa di San Francesco) e, in particolare, della ca****la degli antenati, non era ancora stato pensato.
Magari si trattò di un regalo del tipo “un diamante è per sempre”: prima o poi agli amanti sarebbe servito…
E, se fosse stato un gesto scaramantico? L’augurio di lunga vita alla figlia…visti i precedenti dell’ex moglie di Sigismondo! Oppure, un’inconsapevole e macabro presagio di morte della sfortunata Polissena? Anche questo matrimonio, infatti, durò “solo” sette anni (la crisi del settimo anno, evidentemente, non risparmia nessuno da secoli…), tuttavia le ragioni - anche in questo caso - furono a causa dell’ennesimo decesso della sposa, che morì nel 1449 nell’Abbazia di Scolca, di peste secondo le cronache, o di soffocamento (su ordine di Sigismondo) a detta delle malelingue.
E voi cosa ne pensate? Io, continuo a preferire il classicismo intramontabile del baule da dote delle nonne di una volta…
Happy Halloween!