26/10/2022
Salento, CasaIslaMaris 💙🧡❤️
IL SALENTO
Nelle descrizioni più antiche il Salento (che in origine non ha comunque confini geografici precisi marcati da carte e piantine) parte da sotto Taranto e, in una spiegazione ottocentesca, precisamente da " Capo dell' Ovo" (Torre Ovo) e va fino al Capo di Santa Maria di Leuca.
Il Salento, noto anche come pen*sola salentina, è una subregione della Puglia meridionale, posta tra il mar Ionio a ovest e il mar Adriatico a est. Figurativamente costituisce il tacco dello stivale italiano ed è la zona più orientale d'Italia.
Gli abitanti dell'area, che comprende l'intera provincia di Lecce, gran parte di quella di Brindisi e la parte orientale di quella di Taranto, si distinguono per caratteristiche storiche, glottologiche e culturali rispetto al resto della Puglia. Tali differenze culturali trovano origine nel substrato greco che prevalse in gran parte dei dialetti meridionali ma non in quelli meridionali estremi (calabrese, siciliano, salentino).
Al sustrato greco antico si aggiungerà poi quello bizantino in epoca medievale, accentuando così la differenza con il resto della Puglia.
Sotto il profilo giuridico, il Salento fin dal tempo del Regno di Napoli (poi Regno delle due Sicilie) è quasi perfettamente coinciso con la circoscrizione territoriale denominata Terra d'Otranto, esistita fino all'unità d'Italia.
Il toponimo Salento ha origini incerte. Secondo una leggenda deriva dal nome del Re Sale, un mitico re dei Messapi. Il nipote del Re Sale poi, il re messapico Malennio - figlio di Dasumno, avrebbe fondato Sybar (primo nome della località costiera Roca, che significa Città del Sole), nonché Lyppiae (l'attuale Lecce) e Rudiae.
Uno studio di Mario Cosmai lo farebbe derivare da "salum", inteso come "terra circondata dal mare": i Romani, infatti, indicavano con Sallentini gli abitanti delle paludi acquitrinose che si addensavano intorno al golfo di Taranto.
Esattamente dal libro citato:
«Salento in messapico significa "mare": ce lo conferma Plinio il Vecchio che dice "Salentinos a salo dicto" (cfr. il greco hals, halòs e il latino salum, mare)»
L'ipotesi di Marco Terenzio Varrone, invece, è quella di un'alleanza stipulata "in salo", ovvero in mare, fra i tre gruppi etnici che popolarono il territorio: Cretesi, Illiri e Locresi.
Secondo Strabone, il toponimo deriverebbe piuttosto dal nome dei coloni cretesi che qui si stabilirono, chiamati Salenti in quanto originari dalla città di Salenzia.
Inoltre, al principio dell'epoca imperiale (verso la fine del I sec. a.C.), lo stesso Strabone affermava che al suo tempo la maggior parte dei geografi e degli scrittori per indicare il Salento utilizzava intercambiabilmente i nomi di Messapia (dal nome dell'antichissima tribù dei Messapi, stanziata tutt'attorno al golfo di Taranto fin dall'epoca della Magna Grecia), Iapygia (dal nome del popolo degli Japigi, comprendente tre tribù fra cui quella dei Messapi), Salentina (dal popolo dei Sallentini, stanziati in epoca romana sul versante ionico del Salento) e Calabria (dal popolo dei Calabri, pure stanziati in epoca romana lungo il versante adriatico del Salento).
Con l'istituzione delle regioni augustee, intorno al 7 d.C., fu però prescelto il nome Calabria: nacque così la regio II Apulia et Calabria che comprendeva, oltre all'Apulia e alla già citata Calabria, anche i territori dei Sallentini e degli Hirpini. Nel IV secolo, in luogo della Regio II, fu istituita la provincia di Apulia et Calabria. Intorno al VII secolo fu eretto il ducato di Calabria che si estese anche al Bruzio (l'attuale Calabria), finché nel secolo successivo i Longobardi riuscirono a conquistare quasi tutto il Salento. Da allora in poi il toponimo Calabria trasmigrò alla terra che attualmente ne porta il nome, mentre il Salento fu considerato parte integrante della Puglia. Successivamente dall'antico toponimo "Salentina" è stato tratto l'attuale nome della pen*sola.
La pen*sola salentina, da un punto di vista meramente geografico, è separata dal resto della Puglia da una linea ideale che dal punto più interno del Golfo di Taranto (nel territorio di Massafra) arriva fino all'Adriatico, in corrispondenza dei resti della città messapica di Egnazia (nel territorio di Fasano), ai confini con l'antica Peucezia.
Tuttavia, intendendo il Salento come un'entità culturale, più che geografica, si è soliti spostare i confini leggermente più a sud, lungo la linea che da Taranto, attraverso Grottaglie e Ceglie Messapica, giunge fino a Ostuni, la cosiddetta Soglia messapica.
Il territorio è affacciato su due mari: la costa occidentale è lambita dallo Ionio ed è caratterizzata solitamente da lunghe spiagge sabbiose, mentre la costa orientale, bagnata dall'Adriatico, risulta essere solitamente rocciosa e a falesia. I due mari si incontrano tradizionalmente a Santa Maria di Leuca (Punta Meliso).
Da un punto di vista geografico, la pen*sola ha una configurazione pianeggiante in cui si distinguono pochi rilievi collinari nella parte settentrionale (Murge tarantine e brindisine) e in quella meridionale (Serre salentine).