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26/04/2024
20/04/2024

I MOSTACCIOLI DI SORIANO CALABRO
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foto di Salvatore Vatrano

Conosciuti in tutta Italia, i mostaccioli di Soriano Calabro sono dei dolcetti tipici di questa piccolissima cittadina, situata in provincia Vibo Valentia. Il loro nome probabilmente deriva dall’usanza di utilizzare il mosto di vino per la loro preparazione e a seconda delle aree di produzione possono prendere nomi differenti come mastazzola e mustazzoli.
Queste leccornie, come tante altre, possono vantare origini antichissime risalenti addirittura all’antica Grecia. Teocrito li citò negli Idilli con il nome di mustacea. Ma come sono fatti? I più, molto probabilmente, potrebbero definirli come dei semplici biscotti al miele dalle forme bizzarre. Sono, in realtà, gustose prelibatezze a base di farina, miele e, talvolta, di mosto di vino caldo o anice.

continua su: https://www.lucianopignataro.it/a/la-tradizione-dei-mostaccioli-al-miele-soriano-calabro-storia-ricetta/117705/

19/04/2024

LEGGE 190/2023:
La Commissione Europea richiede la modifica di alcuni passaggi importanti della Legge sulla Guida Turistica pubblicata a dicembre 2023.

Per prima cosa i punti cardine che NON potranno essere modificati:

- Abilitazione con valenza nazionale (ormai imprescindibile!).
- Elenco nazionale.
- Programmazione degli esami con modalità di svolgimento ben definite su scala nazionale.
- Definizione del percorso da seguire per il trasferimento in Italia delle Guide abilitate all'estero.

L'Europa ha valutato l'inserimento di alcuni requisiti troppo restrittivi e pertanto si procederà ad alcune semplificazioni. Ecco cosa invece cambierà:

- Accesso alla professione con il diploma di scuola superiore.
- Una sola lingua straniera richiesta in sede d'esame.
- Nessuna assicurazione R.C. obbligatoria.

Tutte modifiche che appaiono al governo sacrificabili per evitare eventuali problematiche nell'ottenimento dei fondi del PNRR.

È importante ribadire che più volte, e da molte parti politiche, è stato espresso ciò che GTI sostiene da tempo e cioè che, se si fosse proceduto anni fa al riconoscimento della validità nazionale dell'abilitazione di Guida Turistica, oggi avremmo una Legge collaudata sulla professione, certamente migliore e non necessariamente vincolata al PNRR.

GTI da sempre si è battuta per il riconoscimento della Guida Nazionale, soprattutto alla luce del mondo del Turismo evoluto e mutato, delle recenti normative e delle direttive comunitarie.

Purtroppo il veto duro imposto da alcune associazioni di categoria (che ancora insistono su questa strada) ha rallentato e spesso arrestato il processo: continuare a chiedere il ritorno ad ambiti locali o anche solo regionali equivale a chiedere in risposta la completa liberalizzazione della professione.

Conveniamo con rammarico che questo estenuante tira e molla legislativo e associativo, ci ha costretti a subire il fenomeno delle abilitazioni prese all'estero, il dilagare dell'abusivismo dovuto alla carenza di nuove Guide.

Visto il lavoro portato avanti da tutti noi e il momento storico politico contingente, ci auguriamo che finalmente questa volta si possa mettere la parola fine al faticoso iter di riconoscimento di una figura professionale nel caos, alla quale non si riesce ad accedere da anni anche a causa delle assurde ripicche di chi ancora continua a chiedere il ritorno alla Guida Locale.

26/03/2024
28/02/2024
21/02/2024

Gli operatori hanno visitato il capoluogo, ammirando i monumenti cittadini, il ponte Morandi e il Teatro Politeama

15/02/2024
15/02/2024

Bisogna sempre costruire un nuovo nemico. Ora vanno alla grande farine di insetti e carne coltivata. I veri nemici si fregano le mani. E la transizione si allontana.

05/02/2024
28/11/2023
28/11/2023
26/05/2023

QUANDO FEDERICO II STUPOR MUNDI SCONFISSE NELLA BATTAGLIA DI CORTENOVA LA LEGA LOMBARDA.

DI: IGNAZIO COPPOLA

Dopo la battaglia di Legnano, quella del giuramento di Pontida che i libri di scuola ci hanno sempre enfaticamente raccontato, del 29 maggio 1176 e la sconfitta del Barbarossa , esattamente 61 anni dopo, il 27 novembre del 1237 a Cortenuova nei pressi di Bergamo, nella battaglia cosiddetta del Campo Rosso, Federico II° re di Sicilia, imperatore del Sacro Romano Impero e nipote del Barbarossa inflisse alla Lega Lombarda una tremenda e devastante sconfitta con 10.000 morti e la umiliante cattura del Carroccio, simbolo dell’orgoglio leghista sul quale trascinò prigioniero come trofeo di guerra il podestà di Milano Pietro Tiepolo.

In quella battaglia si distinsero per valore le truppe meridionali giunte dal suo regno di Sicilia, con diverse migliaia di saraceni che erano parte integrante del suo esercito, il suo alleato Ezzellino da Romano e le città di Bergamo e di Mantova che, tradendo il giuramento di Pontida, si schierarono con l’Imperatore e Re di Sicilia contribuendo al conseguente annientamento dell’esercito della Lega lombarda.

Questo era Federico II, uomo di guerra, che sapeva vincere le sue giuste battaglie e sconfiggere i suoi nemici.
E poi ancora Federico II uomo di pace e di cultura alla cui corte poeti come Cielo d’Alacamo, Jacopo da Lentini, Guido delle Colonne, Ruggerone da Palermo, con l’affermarsi del volgare fecero fiorire quella che Dante definì la scuola siciliana.

Federico II° “stupor mundi” fu anche un campione di tolleranza, alla cui corte e nel cui regno di Sicilia convissero pacificamente, mettendo al bando contrasti sociali e religiosi, siciliani, arabi, normanni ed ebrei.

E ancora questo grande re ed imperatore, insofferente agli integralismi religiosi che volevano a tutti costi che cristiani e islamici si massacrassero reciprocamente per la conquista del Santo Sepolcro, nella crociata di cui fu protagonista vinse con la diplomazia dove gli altri fallirono con le armi, accordandosi con il capo dei mussulmani MaliK al-Kamil, per cui ottenne, senza spargimento di sangue, Gerusalemme con il Santo Sepolcro, consentendo ai maomettani di rimanervi padroni delle principali moschee.

Fu inconcepibile e inaccettabile, per quei tempi, la vittoria dello spirito di tolleranza di Federico, per cui il papa d’allora Ugolino dei Conti di Segni, al secolo GregorioIX, avendo, il re di Sicilia conquistato Gerusalemme senza spargimento di sangue degli infedeli, per punirlo gli comminò la scomunica.

Tra lotte, guerre e scomuniche Federico trovò anche il tempo di fondare l’Università di Napoli “fonte di scienza e seminario di dottrine”, istituendo le cattedre di filosofia, di diritto, di matematica e di lingue.

Innovazione, progresso, tolleranza, integrazione, questi i valori di questo monarca illuminato, che gli valsero l’appellativo di stupor mundi.

Encuentros casuales. Desde Belvedere Marítima a Beltrán , en la Isla de Choele Choel. Maravilloso.                      ...
09/03/2023

Encuentros casuales. Desde Belvedere Marítima a Beltrán , en la Isla de Choele Choel. Maravilloso. ❤️☀️

12/01/2023




Una foto dell'antico borgo di Badolato (CZ) tra le grafiche dello stand della Regione Calabria... alla fiera turistica internazionale "Reiselivsmessen The Norwegian Travel Fair" di Oslo - Norvegia, Gennaio 2023.

Grazie per lo scatto Fregola



17/11/2022

PODCAST - l'Impero di Sibari - il Parco nella voce di Giuseppe Cederna

10/11/2022
La leggenda narra che Taverna sia stata fondata dalle tre sorelle di Priamo, che fuggendo da T***a trovarono rifugio nel...
19/04/2022

La leggenda narra che Taverna sia stata fondata dalle tre sorelle di Priamo, che fuggendo da T***a trovarono rifugio nelle coste calabresi, dove fondarono una città chiamata Trischene. Dopo le invasioni saracene la città si sposta nell’entroterra, ai piedi della Sila Piccola, dove ebbe un grande splendore, al punto di essere Sede Vescovile.
Questo incantevole borgo diede i natali a Mattia Preti, uno tra i più interessanti interpreti della pittura Barocca dell’600, conosciuto come il “Cavaliere Calabrese”, perché dopo lunghi soggiorni a Roma, Napoli e Venezia si trasferì a Malta e divenne il pittore ufficiale dell’Ordine dei Cavalieri. L’artista che non dimenticò mai la sua Taverna mandò molti dei suoi dipinti ad abbellire le chiese del paese. Li troviamo nella chiesa di San Domenico, di Santa Barbara e nel Museo Civico.
Taverna “Scrigno di arte, bellezza ed accoglienza”, ci regala una Via della poesia, stampate su formelle di ceramica, e un Museo a cielo aperto nel suo centro storico che ci invitano a fruire del suo ricco patrimonio culturale.
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Lamezia TermeNata nel 1968 dalla unione dei tre comuni di Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia, Lamezia Termi da un lato re...
29/03/2022

Lamezia Terme
Nata nel 1968 dalla unione dei tre comuni di Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia, Lamezia Termi da un lato recupera il suo nome dai Lametìnoi, la più antica comunità politica attestata sul territorio presso il fiume Làmetos (Amato), e dall’altro richiama la peculiare presenza di sorgenti di acqua termale.
Per la sua centralità geografica, nel cuore del Mediterraneo, vanta di una importanza vitale già dalla preistoria, con una complessa e lunghissima stratificazione storica dei beni culturali distribuiti e diversificati nelle diverse aree della città attuale.
Tra i posti da visitare, il centro storico di Nicastro che ha mantenuto nei quartieri più antichi l’impianto originario di tipico agglomerato medievale attorno al Castello normanno-svevo, con i suoi palazzi in stile barocco, le bellissime chiese con importanti opere pittoriche e diverse strutture Museali che consentono una migliore conoscenza della città.
Il Museo archeologico raccoglie un’importante mostra che va dalla preistoria al medioevo. La sezione classica è riservata a Terina, la colonia greca fondata alla fine del VI a.C. dai Crotoniati nell’area di Santa Eufemia.
L’antico mulino delle fate, ai piedi del castello normanno, che il tempo e l’abbandono avevano ridotto ad un rudere simile ad altri presenti nella valle del Canne; qualche anno fa, due ingegneri, innamorati del luogo, hanno acquistato i ruderi con il bosco circostante ed hanno iniziato un lungo lavoro di recupero. Il mulino è stato così completamente restaurato, perfino nella sua parte meccanica, al punto che oggi produce farina come un tempo; hanno anche acquistato due asinelli che sono divenuti, ormai, “abitanti” ad ogni effetto del mulino. . .

“La città più dipinta di Italia”, Diamante è un incantevole borgo marinaro nella Riviera dei Cedri, in provincia di Cose...
22/03/2022

“La città più dipinta di Italia”, Diamante è un incantevole borgo marinaro nella Riviera dei Cedri, in provincia di Cosenza.

Nanni Razzetti, un artista milanese innamorato di questo angolo della Calabria, nel 1981, propone all’allora sindaco Evasio Pascale di rivitalizzare la città creando un Museo a cielo aperto, e invita a più di 80 artisti italiani e stranieri, a realizzare sui muri delle case, scene e citazioni della storia del borgo calabrese.
Sono stati numerosi i murales che si sono aggiunti agli originari e oggi ci sono oltre 330, che in ogni vicolo raccontano una storia. Diamante fa parte dell’Associazione Italiana Paesi Dipinti, fondata a Roma nel 1994 per collegare tutte le realtà italiane che possiedono, promuovono e valorizzano il patrimonio artistico e pittorico, antico e recente, realizzato sui muri esterni delle abitazioni.
Grazie a queste opere girare per il centro di Diamante è come leggere una lunga storia fatta di fantasia, ma anche di persone, eventi e tradizioni, le case a picco sul mare, i vicoli stretti in cui perdersi alla scoperta di scorci mozzafiato, un lungomare dal quale affacciarsi e rimanere incantati dalla bellezza dei fondali cristallini, gli otto chilometri di spiaggia di fronte alla meravigliosa isola di Cirella.

Da non perdere dal 07 al 11 settembre il Festival del peperoncino.

Diamante, uno dei “Borghi marinari più belli d’Italia”.
🌊 🇮🇹

Indirizzo

Marcellinara
88044

Telefono

+393394260306

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