04/06/2019
Il Vomere
Da quarantasette anni il mondo celebra la giornata mondiale dell'ambiente ed oggi il mio pensiero va al nostro STAGNONE
LO STAGNONE: MAGICA POTENZA
DI UN MARE INCANTATO E INCANTANTE
di Francesca La Grutta
Lo Stagnone sembra un lago calmo e tranquillo, invece è un mare, lo splendido mare dello Stagnone, al centro del quale sorge e si erge la vetusta e sempre giovane Mozia, culla di civiltà , ricca di bellezze naturali e reperti archeologici, terra su cui cresce la più bella macchia mediterranea e dove la natura è ancora quasi incontaminata! Inebria la mente e il cuore la vista di questa distesa d’acqua che si estende tra la terraferma e le quattro isolette che la contornano. All’orizzonte le isole Egadi chiudono il cerchio magico che è il nostro Stagnone. La barche in primo piano non disturbano la vista dell' Isola di Favignana che ,all'orizzonte, sembra voglia congiungere cielo e mare ed è come se le labbra di una bocca si schiudessero per regalarci un sorriso : Mozia(oggi S. Pantaleo), la più importante delle isole dello Stagnone dal punto di vista paesaggistico e archeologico. Antica colonia fenicia, ha una forma circolare. Le fanno corona altre isole : Schola,la più piccola delle isole dello Stagnone. Santa Maria, splendida e ricca di vegetazione , Isola Grande o Isola Lunga, la più grande dello Stagnone, anticamente composta da 5 isolette (Frati Janni, Altavilla, Burrone, Sorci e San Todaro) unite e divise da canali che oggi non esistono più. Antica colonia fenicia, agli inizi del Novecento, l'intera isola fu acquistata da Joseph Whitaker, archeologo ed erede di una famiglia inglese che si era trasferita in Sicilia e aveva dato vita alla produzione del “ Marsala”. Fu Joseph a promuovere i primi veri e propri scavi archeologici, che iniziarono nel 1906 e proseguirono fino al 1929. Mozia, che sembra sospesa tra cielo e mare, è un’isola d’incanto, culla di antiche civiltà, teatro di battaglie. I tramonti in questo luogo incantato e incantante sono tra i più romantici perché vi si stagliano i mulini a vento e le vasche della Via del Sale. La costa che da Marsala va a Trapani ,in alcuni tratti, assume contorni fantastici che disarmano l’anima per le forti emozioni che suscitano. I Fenici furono i primi ad estrarre da questo mare il sale. Quando l’acqua marina evapora al calore del sole, resta un grumo di cristalli bianchi ed asciutti. Per infinite generazioni di Siciliani della costa occidentale, il sale è stato motivo di vita e sopravvivenza. Infatti sulla costa che va da Marsala a Trapani, sin da tempi remoti ,i residenti hanno convogliato il mare, con l’aiuto dei mulini a vento, in basse vasche recintate di tufo . Il sole con il suo calore ha fatto il resto, permettendo di raccogliere dal fondo delle vasche il sale e dando così inizio all’industria estrattiva che è stata fonte di vita e ricchezza. Da queste parti il sale veniva chiamato oro bianco: buono per conservare la carne, il pesce o per conciare le pelli, ma anche per scacciare i demoni ( una antica usanza vuole che il sale sia la prima cosa che deve entrare in una casa in cui si va ad abitare per la prima volta) . Nel ‘500, il prezzo era pari all’oro, ed era usato come moneta di scambio fin dall’antichità (da cui il termine “salario”) Questa meraviglia fin qui descritta è la Riserva naturale regionale delle Isole dello Stagnone di Marsala, una riserva naturale della Sicilia, creata, nel 1984 nel territorio del comune di Marsala, nel tratto di mare compreso tra Capo San Teodoro e Capo Boeo o Lilibeo, e comprende le quattro isole : San Pantaleo (Mozia), Isola Grande, Schola e Santa Mariae le saline costiere San Teodoro, Genna e Ettore e Infersa. La Riserva dello Stagnone è un meraviglioso mosaico di natura, storia e azione umana che fondendosi insieme danno vita ad un paesaggio unico e splendido . In questo luogo i Fenici impiantarono le saline di Lilybeo che sono citata da Plinio e da Edrisi. La tradizione della coltivazione del sale passò dai Fenici ai Romani e poi ai Bizantini e agli Arabi e via via arrivò a noi e continua ancora oggi. Le saline offrono uno spettacolo inimitabile e unico: specchi d'acqua, suddivisi da sottili strisce di terra, danno vita ad una scacchiera irregolare e multicolore. Le saline, al di là della loro bella storia, hanno un fascino particolare: il colore rossastro, causato dalla micro-alga Dunaliella salina , l’odore pungente, gli aironi, i fenicotteri, i gabbiani , talvolta anche il Cavaliere d’Italia, che, nelle acque ricche di cibo, immergono il loro becco per alimentarsi, la macchia mediterranea che cresce in vicinanza del territorio, avvincono il cuore di chi si trova a passare. A tratti compare nel mezzo la sagoma di un mulino a vento, memoria del tempo in cui esso era uno degli strumenti principali per pompare acqua e macinare il sale. Lo spettacolo è ancora più suggestivo in estate, al momento della raccolta, quando le tinte rosate dell'acqua nelle varie vasche si intensificano e le vasche più interne, ormai prosciugate, brillano al sole. Le montagne di sale bianco, i tetti rossi dei mulini a vento e il verde della macchia mediterranea, che cresce lungo le sponde dello Stagnone, richiamano, alla mente di chi si trova a passare, i colori della nostra bandiera e sembra che le bellezze naturali italiane siano concentrate tutte in questo posto. Il popolo siciliano con la sua fantasia ha trasfigurato in leggenda l'origine stessa della sua terra e ha pensato alla Sicilia come un dono fatto da Dio al mondo in un momento di suprema gioia. L'isola mediterranea pertanto non sarebbe altro che la metamorfosi di un diamante posto da Dio nel mezzo del mare per la felicità del mondo. Anche lo Stagnone è un diamante luminoso e splendido , è un rubino prezioso, uno zaffiro splendente, un regalo di Dio ai Siciliani e al mondo . Proprio per questo abbiamo il dovere di difendere questa Riserva, abbiamo l’obbligo di custodirla, non inquinarla, non solo noi ma anche se altri tentassero di farlo, ribellarci e mantenerla intatta e consegnarla alle future generazioni. Il nostro Stagnone è testimonianza del passato, è una realtà da salvaguardare, per poterla fare progredire e vivere all’infinito. Il paesaggio dello Stagnone con le sue saline è statico e tranquillizzante. Ammirare un bel tramonto sulle nostre saline placa il cuore, risveglia ricordi, i pensieri si affollano nella mente, si scartano quelli brutti, si rivivono i momenti belli perché si vuole salire alle stelle per misurare la profondità della nostra anima e quella del paesaggio. In questo posto sembra di stare in un luogo di sogno dove il cuore riposa e gli occhi…..si arrossano….mentre il sole calante sfavilla nel tramonto rossastro. Fotografare lo Stagnone è un piacere, molti fotografi o appassionati di fotografia lo fanno . Foto bellissime, scattate nelle varie ore della giornata e in stagioni diverse . Tempo bello o brutto, nella luce dell’alba o del tramonto, lo Stagnone è sempre favoloso. Anche io ho voluto fotografare questo luogo incantevole e l’ho fatto con le parole dettate dal mio cuore.
LO STAGNONE
Navigano gli occhi sul mare
Che ha visto la storia lontana e
Vanno a scrutare bellezze arcane
Che inebriano mente e cuore!
Brillano gli occhi e
Scorrono lacrime amare
Per lo sfavillio del sole
Sulle montagne di sale.
Francesca La Grutta