20/11/2024
𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐜'𝐞̀ 𝐧𝐞𝐥 𝐪𝐮𝐚𝐝𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝟏𝟗 𝐍𝐨𝐯𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 𝟏𝟗𝟖𝟕?
Realizzato per commemorare i 𝟐𝟎𝟎 𝐚𝐧𝐧𝐢 dal miracolo di Maria SS. Assunta, il quadro di Luigi Scardino si trova a pochi passi dalla porta laterale sinistra dell'ingresso principale della Chiesa Madre di Martano.
Al parrocco Don Renato Delos e al Consiglio Pastorale vennero presentati due bozzetti. A vincere fu quello che venne giudicato "più storico e rappresentativo".
L'opera unisce i due luoghi protagonisti della vicenda: 𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐚 𝐙𝐚𝐜𝐚, rappresentata sulla sinistra tramite l'arco e 𝐥𝐚 𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐚, rappresentata a destra dal profilo curvo della sua facciata.
𝐈𝐥 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐛𝐥𝐞𝐦𝐚: 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨𝐫𝐚𝐥𝐞?
Tramite i tagli degli squarci di luce creati dai fulmini.
Il quadro venne realizzato prima in chiave classica 𝐁𝐨𝐜𝐜𝐢𝐨𝐧𝐢𝐚𝐧𝐚, per poi prendere le caratteristiche del 𝐏𝐨𝐢𝐧𝐭𝐢𝐥𝐥𝐢𝐬𝐦𝐞 per la pioggia.
I colori che osserviamo altro non sono che la scomposizione delle gocce che formano l'arcobaleno, il ponte tra il visibile e l'invisibile, tra l'azione divina e l'uomo.
La luce dei lampi sfigura al cospetto della luce della Santissima Trinità posta nella posizione più alta al centro della composizione, con le mani di Dio Padre e di Gesù e con lo Spirito Santo sotto forma di Colomba.
La Vergine Maria appare con le vesti dell'iconica statua di Martano, felice e gloriosa perché la sua richiesta è stata accolta. Le luci delle Tre Persone attraversano completamente la Madonna che con la mano sinistra riceve la grazia e con la mano destra rassicura il Popolo sulla sua protezione.
La puerpera che solleva il bambino, rivolgendo lo sguardo alla folla, sembra dire: "Guardate cosa ha fatto la Madonna!". Le persone in basso sono rappresentate con gli abiti semplici dell’epoca poiché erano uscite in fretta dalle abitazioni per via dell'Uragano.
Un parallelismo interessante è quello della donna in basso al centro che svolge la stessa funzione che appartiene a Don Pippi Marcucci nel quadro della chiesa del Rosario: quella di invitare ad accettare il miracolo.
L’uomo con la sciarpa rossa rappresenta i movimenti antimonarchici, separatisti e contestatori presenti anche a Martano. Due anni dopo le fiamme di questi ideali favoriranno la Rivoluzione Francese. Questa persona però, nonostante la sua fede politica alza le mani accettando l'avvenimento.
Il quadro venne definito dal professor Miccoli “Carrellata dell’artista da Giotto ai giorni nostri, nel tempo e nello spazio”.
Perché c’era un effetto prospettico in basso, figure che si perdevano nella nebbia, un impianto rinascimentale che ricordava le antiche pale e gli ex voto locali, un po’ di espressionismo, di scapigliatura e di movimenti francesi. Qualcuno vide in alcune mani, la gestualità delle mani presenti in Guernica di Picasso.
Quando venne presentata, l’opera venne percepita “strana”, come un disturbo perché diversa dalle altre opere "tranquille" presenti in chiesa.
Il quadro venne dipinto ascoltando la Scheherazade di Rimsky-Korsakov arricchendo le ispirazioni dell’autore con un senso di Oriente e mistero.