11/11/2022
I messaggi WhatsApp possono costituire prova?
La Corte di Cassazione con sentenza n. 39529/2022 ribadisce che i messaggi WhatsApp sono prove documentali ai sensi dell'art. 234 c.p.c
La Suprema Corte, d'altronde, ha costantemente affermato che "in tema di mezzi di prova, i messaggi "whatsApp" e gli sms conservati nella memoria di un telefono cellulare hanno natura di documenti ai sensi dell'art. 234 c.p.c., sicché è legittima la loro acquisizione mediante mera riproduzione fotografica, non trovando applicazione né la disciplina delle intercettazioni, né quella relativa all'acquisizione di corrispondenza di cui all'art.2 54 cod. proc. pen." (Cassazione, Sez. VI, sentenza n. 1822 del 12/11/2019).
Inoltre, gli ermellini hanno evidenziato che "il testo di un messaggio sms, fotografato dalla polizia giudiziaria sul display dell'apparecchio cellulare su cui esso è pervenuto, ha natura di documento la cui corrispondenza all'originale è asseverata dalla qualifica soggettiva dell'agente che effettua la riproduzione, ed è, pertanto, utilizzabile anche in assenza del sequestro dell'apparecchio" (Cassazione, Sez. I, n. 21731 del 20/02/2019).