17/01/2021
Oggi, 17 gennaio, si festeggia Sant'Antonio Abate, eremita egiziano vissuto tra il III e il IV sec. d.C. considerato primo fra tutti i padri della Chiesa, fondatore del Monachesimo cristiano.
La città dei Sassi conserva ben due chiese rupestri dedicate al Santo, invocato contro la terribile malattia cosiddetta "fuoco di Sant'Antonio", nonché protettore degli animali domestici, dei contadini e dei macellai.
L'una nella valle del Sasso Caveoso, in particolare ubicata all'interno del complesso rupestre Convicinio di Sant'Antonio, che da essa prende il nome, risalente all'XI-XII secolo, ripartita in tre navate interamente scavate nella roccia.
Presenta tombe nel pavimento, croci gigliate sul soffitto, tre belle finestrelle sulla parete laterale sinistra che si affacciano sulla Gravina, tracce di affreschi sui pilastri tra cui quello di Sant'Antonio Abate, con lunga barba bianca, libro e bastone.
L'altra nel Sasso Barisano, lungo l'omonima via di collegamento tra via Fiorentini e via Madonna delle Virtù. Presenta una facciata in muratura con piccolo rosone, due nicchie e campaniletto. All'interno è a navata unica, in parte scavata ed in parte costruita, con tracce di affreschi sulle pareti ed una statua del Santo.
Espressione della devozione popolare, di un tessuto sociale che nella fede trovava speranza e conforto, le chiese sono tutt'oggi visitabili, aperte a turisti e visitatori, per raccontare din una civiltà e di un mondo contadino oramai scomparsi.