Federico Massi - Dottore Agronomo

Federico Massi - Dottore Agronomo Dottore Agronomo iscritto all'albo dell'ordine di Milano al n° 1570. Progettazione agronomica, valutazioni di stabilità, relazioni di abbattimento.

21/10/2022
Il mio intervento per il gruppo Paysage
19/06/2022

Il mio intervento per il gruppo Paysage

👉 Si è concluso questa settimana il simposio internazionale City ‘Scape: City_Energy&Tourism Landscape organizzato da Paysage Topscape che ha visto, tra i relatori, la partecipazione anche dei dottori agronomi e forestali.
La nostra professione è una figura-tramite tra gli indirizzi politici e gli operatori del verde per l’inserimento del verde e della biodiversità nelle nostre città coordinando le varie figure tecniche impegnate nella progettazione e realizzazione di interventi paesaggistici.

Vi terremo aggiornati sugli sviluppi della fertile collaborazione tra gli agronomi e Paysage!!

Sul nuovo numero di acer potete trovare un interessante articolo sul mio intervento a Brescia
31/05/2022

Sul nuovo numero di acer potete trovare un interessante articolo sul mio intervento a Brescia

In occasione della prima assemblea della nuova consigliatura svoltasi ieri presso Cascina Rosio, è stata lanciata la nuo...
22/04/2022

In occasione della prima assemblea della nuova consigliatura svoltasi ieri presso Cascina Rosio, è stata lanciata la nuova pagina dell'Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Milano, Lodi, Monza Brianza e Pavia!

Benvenuto nella Pagina Ufficiale dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali delle province di Milano, Lodi, Monza Brianza e Pavia.
Siamo un Ordine di professionisti che si occupa di ottimizzare le produzioni agricole e animali, e contemporaneamente, di tutelare le attività umane e le risorse ambientali.
La nostra professione ha radici antiche che con l’industrializzazione e l’avvento tecnologico ha catturato sempre meno l’attenzione del grande pubblico rimanendo però alla base della nostra sopravvivenza.
Seguici anche tu per scoprire le competenze primarie che portano il cibo sulla tua tavola, la carta sulla tua scrivana e la biodiversità nelle nostre città.

15/03/2022
Ieri giornata di analisi ai piedi dei giganti
27/04/2021

Ieri giornata di analisi ai piedi dei giganti

Ci siamo. Finalmente si apre il cantiere di questo splendido progetto al quale ho avuto il piacere di collaborare nella ...
16/03/2021

Ci siamo. Finalmente si apre il cantiere di questo splendido progetto al quale ho avuto il piacere di collaborare nella fase di progettazione

Sono partiti i lavori, che si concluderanno tra un anno, per trasforare il corso in un viale alberato a due corsie per senso di marcia, con controviali, sosta …

23/02/2021

👉 LE RIFLESSIONI DEI

ALBERI, ALBERI, ALBERI…opinioni in merito ne hanno tutti, dal biologo, al geologo, all’operaio sino al politico. È facile parlare del verde, quando si parla di piante tutti ne sanno, molto di più che di medicina umana…
Tutti sappiamo dei benefici offerti dalle piante, ma la nostra sensibilità nei loro confronti non è mai costante. Si passa da periodi post tormente eccezionali, dove per la paura che le piante cadano le si vorrebbe tagliare tutte, a periodi green dove non si vorrebbe abbattere nulla.
Sul verde urbano tutti hanno qualcosa da dire, molto si può approfondire cercando in rete, ma attenzione a non generalizzare.
La gestione del verde urbano non ha nulla a che fare con la gestione selvicolturale di un bosco, si prenda ad esempio il concetto di fine turno, non lo si applica ad una pianta in ambito urbano, ma ad un soprassuolo boscato. Ricordando che il turno è un arco temporale determinato dalla fisiologia della pianta volto a ritrarre assortimenti dal bosco, piuttosto che a garantire la rigenerazione dello stesso. Cardine della gestione di un bosco è preservare il perpetuarsi dello stesso anche se se ne ritrae profitto. Il taglio di un bosco, quando pianificato da un dottore forestale, è sempre fatto nell’ottica di garantire un soprassuolo forestale a chi verrà dopo.
Il taglio di una pianta urbana non segue il principio del turno ed il dottore agronomo ed il dottore forestale sono parimenti titolati nel fare le perizie per determinare quando e se intervenire per abbatterla. Avere tali competenze non significa che l’ordine professionale promuove l’abbattimento delle piante urbane, anzi ne promuove la conservazione previa accurata indagine e proposta di intervento per correggere, laddove presenti, difetti. Certamente quando la combinazione tra rischio e pericolo è tale da mettere in discussione l’incolumità umana, la soluzione rimane l’abbattimento.
Sconcerta che molti si elevino a difensori degli alberi quando il professionista ne decreta la necessità di abbattimento; ci aspetteremmo altrettanta solerzia nel denunciare la mala gestione degli alberi nelle nostre città (potature insensate, scavi con danni radicali, ferite...) che sono la causa scatenate del deperimento a cui sono poi destinati. Il dottore agronomo ed il dottore forestale preferirebbero mettere a disposizione la propria competenza per progettare sistemi arborei ben fatti, destinati a durare nel tempo, anziché sprecare energie ad accertare l'instabilità di un albero, martoriato nei decenni dall'incompetenza, dall'ignoranza e dall'arroganza dei tuttologi.

Elena Zanotti – Dottore Forestale, Ordine Dottori Agronomi e Dottori Forestali di Brescia

Con il nuovo anno diamo anche il benvenuto al nuovo strumento! Più dati scientifici per integrare la prestazione e una m...
28/01/2021

Con il nuovo anno diamo anche il benvenuto al nuovo strumento! Più dati scientifici per integrare la prestazione e una maggiore professionalità

E’ caduta per caso?In un mio recente lavoro ho avuto modo di esaminare la platea radicale di un esemplare di Populus nig...
23/11/2020

E’ caduta per caso?

In un mio recente lavoro ho avuto modo di esaminare la platea radicale di un esemplare di Populus nigra recentemente schiantatosi per ribaltamento senza rottura del fusto. Le cause dello schianto erano state additate ai recenti eventi metereologici intensi. Ma sarà stato vero?

A una prima occhiata è risultata subito evidente la presenza di carie bianca su buona parte della platea. A seguito di caratterizzazione molecolare, il patogeno responsabile di tale carie è stato identificato in Fomes spp., agente eziologico di marciume radicale. A questo punto è sorto spontaneamente il dubbio sulla distribuzione del legno radicale interessato da carie bianche. Adiacente al sito di radicazione della pianta infatti, si trovava una stradella in terra battuta soggetta a frequenti transiti. Quest’ultimi, del tutto inadatti a quel tipo di stradella, avevano determinato un compattamento del terreno tale da compromettere totalmente le capacità drenanti dello stesso. Al fine di comprendere se l’avanzato stato di infezione da parte di Fomes spp. fosse imputabile a queste condizioni, la distribuzione spaziale di carie bianca è stata indagata tramite test Complete Spatial Randomness (CSR) per stabilire se tale distribuzione spaziale fosse casuale, oppure orientata in modo significativo in relazione alla stradella.

Il test CSR eseguito mostra che tale distribuzione è significativamente lontana dall’essere casuale, in quanto la funzione di ripartizione empirica delle distanze “nearest neighbour” (vicino più vicino) ricade al di fuori dell’inviluppo creato (la spezzata nera nel grafico ricade al di fuori della fascia di spezzate grigio chiaro in foto). La densità stimata della distribuzione spaziale dei segni di carie bianca indica un gradiente crescente dalle regioni in blu (porzione adiacente al terreno agrario) verso quelle in arancione (porzione adiacente alla stradella). Questo, corrobora l’ipotesi che l’ingresso nell'ospite da parte di miceti appartenenti al genere Fomes spp. è riconducibile allo stato di sofferenza delle radici correlato alle condizioni di asfissia e scarso drenaggio del terreno imputabili ai continui transiti. Appare utile sottolineare che nell’arco temporale in cui si colloca il momento del cedimento, la massima intensità registrata dai sensori delle centraline meteo più vicine è stata tra 4,15 m/s e 5,55 m/s (venti piuttosto moderati definibili “brezza” secondo la scala di Beaufort) lungo direttrici aventi azimut opposto all’angolo di caduta.

Il mistero per tanto può definirsi risolto. Ancora una volta la causa del cedimento è… l’uomo!

Stesso nemico differente destino. Oggi durante un sopralluogo mi imbatto in questi due tigli. Stesso sito di impianto, s...
21/07/2020

Stesso nemico differente destino.
Oggi durante un sopralluogo mi imbatto in questi due tigli. Stesso sito di impianto, stessa età (probabilmente), stessi enormi corpi fruttiferi di ganoderma (intorno ai 50 cm di diametro). Il primo (nella foto a sinistra) morto in piedi, i carpofori sono saldi al loro posto. Il secondo (nella foto a destra) per ora mantiene una buona capacità vegetativa, i carpofori a terra alla base del fusto. Individui diversi destino diverso?

Fiero di aver collaborato a questo progetto che finalmente sta per cominciare
10/07/2020

Fiero di aver collaborato a questo progetto che finalmente sta per cominciare

Il progetto di riqualificazione di corso Sempione prevede lo sviluppo del verde e corsie dedicate alla ciclabilità e ai pedoni, più sicurezza agli incroci e niente della sosta selvaggia

01/02/2020

Old trees with their massive limbs speak to us in unpredictable ways.

Se siete interessati al fungo fitopatogeno Botrystis cinerea e al fenomeno della resistenza ai fungicidi potete dare un ...
30/01/2020

Se siete interessati al fungo fitopatogeno Botrystis cinerea e al fenomeno della resistenza ai fungicidi potete dare un occhiata a questo lavoro a cui ho contribuito.

If you are interested to the plant pathogen Botrytis cinerea and the phenomenon of fungicide resistance take a look to this paper which I took part to realize.
https://lnkd.in/dck4g3Q

Oggi mi sono imbattuto in questa Catalpa nel parco botanico di Innsbruck. Erano presenti numerosi alberi monumentali, ma...
22/12/2019

Oggi mi sono imbattuto in questa Catalpa nel parco botanico di Innsbruck. Erano presenti numerosi alberi monumentali, ma questo è indimenticabile.

Quando mi fu commissionato il mio primo censimento botanico dovetti personalmente prima visionare e poi georeferenziare ...
28/11/2019

Quando mi fu commissionato il mio primo censimento botanico dovetti personalmente prima visionare e poi georeferenziare una ad una circa 15 000 piante appartenenti ad un comune del milanese. Fu un lavoro immane, e impiegai circa 3 mesi per ottenere un risultato piuttosto approssimativo e poco aderente alla realtà, che restituiva ben pochi dati oltre alla semplice posizione della alberature e al raggio delle loro chiome. Oggi, chiamato a censire il patrimonio botanico del parco archeologico di Pompei, posso finalmente dire che il progetto realizzato restituisce una fotografia di quello che è oggi il verde di questo luogo con un accuratezza senza precedenti. Con una velocità di acquisizione dati pari a 800 000 punti al secondo, in poco tempo è stato ottenuto un risultato di qualità decisamente superiore comparato a qualsiasi altra metodologia di rilevamento. Migliorarsi sempre e impiegare nuove tecnologie è la chiave per esercitare al meglio quella che è la nostra professione.

Gli agenti eziologici delle carie del legno sono patogeni fungini in grado di causare sintomatologie a carico degli orga...
04/11/2019

Gli agenti eziologici delle carie del legno sono patogeni fungini in grado di causare sintomatologie a carico degli organi legnosi, che hanno come conseguenza la degenerazione del legno stesso e la possibile compromissione della stabilità dell’albero. Buona parte dei funghi agenti di carie del legno sono riconducibili alla famiglia delle Hymenochaetaceae, funghi basidiomiceti che tipicamente sviluppano corpi fruttiferi con morfologia variabile a seconda della specie. L’identificazione di quest’ultimi generalmente consente la diagnosi dell’agente patogeno. Questo step è cruciale per la prognosi della malattia in quanto, a seconda della specie, il fungo può presentare diversi livelli di patogenicità e può differire nella sua capacità di superare le zone di reazione dell’albero. Tuttavia, in ambito urbano non sempre i corpi fruttiferi si manifestano, oppure si presentano in archi stagionali variabili o tardivamente. Va inoltre considerato che l’identificazione morfologica non è sempre facile in quanto vi sono specie con caratteristiche morfologiche simili e differenze minime. Inoltre, i carpofori non si manifestano fin quando lo stadio della malattia non è più o meno avanzato e questo impedisce un’individuazione precoce del patogeno. Una possibile soluzione a questa problematica può essere rappresentata dall’utilizzo di protocolli diagnostici basati su metodi PCR e molecolari, i quali permettono un potenziale monitoraggio sistematico delle alberature e un’individuazione del patogeno negli stadi iniziali della malattia su piante apparentemente sane.
Nonostante la gestione di queste patologie sta facendo progressi nei metodi di identificazione e bio-controllo, la prevenzione per quanto possibile rappresenta tuttavia lo strumento più efficace. Risulta infatti di vitale importanza evitare potature errate, danni alle radici, ferite e la scelta di specie che mal sopportano l’ostile ambiente urbano.

Indirizzo

Milan
20154

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