"Milioni di erbivori si spostano negli immensi spazi aperti della savana, seguendo il succedersi della stagione delle piogge alla ricerca del cibo, seguiti dalla numerosa scia di felini e dalla silenziosa insidia dei coccodrilli che li aspettano al guado". Ci auguriamo che alla Tanzania non succeda ciò che è successo al Kenya, che viene ormai identificato piuttosto in Mombasa (Malindi per gli ital
iani!), e richiesto più per i soggiorni balneari che per i safari nei suoi bellissimi parchi. Se è vero, come è vero, che Zanzibar è anche una bellissima destinazione balneare sul caldo Oceano Indiano, è anche vero che in Tanzania si trovano le riserve faunistiche più ricche e più belle d'Africa; e che in Africa si va per gli animali che solo qui si trovano in così tanta quantità e varietà; mentre il mare, forse più bello, si trova in tutti i continenti! In nessun'altra parte si può sperare di trovare una tale concentrazione e abbondanza di animali selvatici come nelle riserve del Serengeti e del Selous. Il vasto cratere del Ngorongoro è unico e la vista dall'alto della gigantesca caldera di questo vulcano con il suo pullulare di animali è indimenticabile. I leoni appollaiati sugli alberi intorno al Lago Manyara, le foreste di Baobab nel Parco Tarangire, le pianure senza fine del Serengeti punteggiate dai suoi granitici kopjes o dalla lunga fila di Gnu durante la migrazione, l'imponente massiccio del Kilimanjaro, l'Olimpo africano con i suoi quasi 6000 metri, e, infine, i lunghi e selvaggi fiumi Rufiji nel Selous e Ruaha sono tutti spettacoli diventati ormai famosi in tutto il mondo. Questi parchi, che oggi coprono l'11% del territorio della Tanzania, e queste centinaia di chilometri di spiagge lambite dal caldo Oceano Indiano ci danno una pallida idea di cosa doveva essere l'Africa intera prima dell'intrusione della nostra civilizzazione e prima del drammatico sconvolgimento che ha colpito i continenti di tutto il mondo.