MilanoArte

MilanoArte Visite guidate ed eventi aziendali a Milano e dintorni. Guided tours and cultural events in Milan Contattateci e scoprirete come. Contact us and discover how.
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MilanoArte è stata nel 2011 da Antonella Fuga e Giacomo Zavatteri con il proposito di creare e fornire servizi di turismo culturale di alta qualità a Milano ed in tutto il nord Italia. Questo non vuol dire turismo di lusso ma che curiamo ogni servizio su misura, a seconda delle esigenze dei nostri clienti. Sia che siate interessati ad un semplice tour della città della durata di poche ore, sia ad

aperture private fuori orario di mostre e musei, fino ad eventi su più giorni noi siamo quello che cercate. Dimenticate la classica idea di visita guidata, MilanoArte è stata in grado di rivoluzione il settore ed introdurre un modo totalmente nuovo di concepire le esperienze culturali. MilanoArte è anche l’unica DMC a Milano e dintorni specializzata in eventi culturali e servizi turistici per le aziende. MilanoArte was created in 2011 by Antonella Fuga and Giacomo Zavatteri. Our aim is to design high quality touristic services in Milan and North of Italy. This does not necessary means “luxury” but that we tailor made every service upon our clients’ preferences and requests. Both if interested in a classic city tour and private openings of museums and monuments, up to multiple days event, here is what you are looking for. Forget about the “classic” guided tour, MilanoArte has been a pioneer in a new concept of touristic and cultural service. MilanoArte is also the only DMC in Milan and surroundings specialized in touristic and cultural services for businesses.

A Palazzo Reale nella bellissima e drammatica Sala delle Cariatidi è stata dedicata a Enrico Baj, in occasione del cente...
07/11/2024

A Palazzo Reale nella bellissima e drammatica Sala delle Cariatidi è stata dedicata a Enrico Baj, in occasione del centenario della sua nascita, la mostra "BAJ. Baj chez Baj".

Non è per la prima volta che questo luogo ospita tra le sue mura il concittadino meneghino.

È il 1971 quando il Comune di Milano propone a Baj di realizzare una mostra proprio in questa sala, sfigurata dai bombardamenti della guerra, la stessa che ospitò il celebre e quanto mai attuale, Guernica di Picasso.

Baj si ispira proprio a questo grande capolavoro per raccontare la tragedia irrisolta della morte del ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli, precipitato da una finestra della Questura di Milano nel dicembre del 1969 realizzando "I funerali dell’anarchico Pinelli", ma la mostra non vedrà mai la luce.
Il giorno dell’inaugurazione infatti, il 17 maggio del 1972, viene assassinato il commissario Luigi Calabresi che all’epoca della morte di Pinelli si occupava delle indagini sulla strage di Piazza Fontana, portando così alla chiusura repentina dell’esposizione.
L’opera che sarà acquistata dallo Studio Marconi, inizia un lungo viaggio che la porterà in giro per l’Europa: Bologna, Rotterdam, Stoccolma, Düsseldorf e Anversa e infine qui a Palazzo Reale assieme ad altre opere.

La mostra conta quasi cinquanta opere distillate in un arco temporale che dai primi anni Cinquanta giunge all’alba del Duemila, attraversando le fasi di ricerca e di adesione dell'artista a diversi movimenti nel tempo.

I suoi personaggi, entrati nell’immaginario comune, le Dame e i Generali, gli Ultracorpi, gli Specchi, i Mobili e i mostri dell’Apocalisse animeranno una giostra di creature frutto dell’universo surrealista e insieme fantascientifico di un autore che ha fatto dell’ironia e del grottesco un grimaldello per scardinare il conformismo borghese e schierarsi contro ogni forma di potere costituito.

Se volete potete visitarla con le nostre guide, chiedeteci come scrivendo a [email protected]

Eh, sì, le vetrate del Dumo sono proprio belle! ...un tripudio di luce e colori che lascia a bocca aperta, soprattutto n...
05/11/2024

Eh, sì, le vetrate del Dumo sono proprio belle! ...un tripudio di luce e colori che lascia a bocca aperta, soprattutto nelle giornate di sole.

Le vetrate dell'abside del Duomo di furono le prime ad essere costruite fin dall'inizio del Quattrocento.
Di queste non restano che scarsissimi frammenti, in quanto già nel secolo successivo molte di esse vennero rifatte

Nella seconda metà del Quattrocento la fabbrica si dotò di due forni da vetro e alle maestranze italiane, con Stefano da Pandino, Niccolò da Varallo, Maffiolo da Cremona, Cristoforo de' Mottis e Franceschino Zavattari, si affiancarono maestri provenienti dai grandi cantieri vetrari delle cattedrali d'Oltralpe, in particolare della zona renana e dalle Fiandre.

Molte delle prime vetrate furono commissionate dai Visconti, allora duchi di Milano, dei quali riportavano spesso gli stemmi o le imprese. Successivamente le elargizioni per la loro realizzazione arrivarono dalle varie corporazioni delle arti e mestieri presenti in città, quali il collegio dei notai (vetrata di San Giovanni Evangelista), degli speziali (vetrata di Santa Giuditta), degli orefici, (vetrata di sant'Eligio) etc...

La produzione vetraria continuò per tutto il Cinquecento, quando furono realizzate le vetrate per le absidi nord e sud, e per tutti i finestroni della navata principale.

Fra i mastri vetrai quelli particolarmente importanti furono Corrado Mochis, proveniente dal cantiere del duomo di Colonia, e Valerio Perfundavalle, da Lovanio.

Nel Cinquecento vennero trasposti su vetro cartoni realizzati da affermati pittori, come l'Arcimboldo o Pellegrino Tibaldi.

La realizzazione delle vetrate si arrestò completamente nel XVII e XVIII secolo, per poi riprendere solo nell'Ottocento con la bottega dei Bertini che a partire dal 1838, lavorò al quasi totale rifacimento dei monumentali finestroni dell'abside principale e dei transetti.

Foto © Veneranda Fabbrica del Duomo.

    1964 alle ore 10:41 esatte partì da piazzale Lotto il primo treno della neonata linea 1 a Milano, la nostra "rossa"....
01/11/2024

1964 alle ore 10:41 esatte partì da piazzale Lotto il primo treno della neonata linea 1 a Milano, la nostra "rossa".
Seppure la primissima linea avesse solo 21 fermate, da piazzale Lotto a Sesto Marelli, per un totale di 11,8 km di lunghezza, fu un salto in avanti enorme per la città di Milano e l'Italia.
Finalmente la città che stava trainando il "boom" economico si dotava di una infrastruttura moderna, aggiornata alle più avanzate città europee. Un processo che non si sarebbe più fermato e che continua ancora oggi (da poche settimane è stato inaugurato il prolungamento della M4), la stessa M1 verrà prolungata fino a raggiungere Monza.

Buon compleanno "rossa"!

1964 exactly at 10:41am ECT the very first train of the Metro line 1 "the red line" in Milano left the train station of Lotto.
This was an important step for Milano and Italy, our city, the engine of the economic developtment of our country after , got an infrastructure au pair with the most advanced cities in Europe.
The very first line had only 21 stops, from Lotto to Sesto Marelli, for a total of 11,8 km (about 8 miles) but was just the beginning of a process still in progress today. Just few weeks ago the Metro 4 "blue line" extenshion was opened to the public and the Metro 1 is actually under going an expansion project and it will reach the city of Monza.

Happy Birthday "la Rossa"!

https://milanoarte.net/

Comune di Milano - Cultura

Siamo andati a visitare la mostra di Munch a Palazzo Reale e se volete capire meglio, non solo l'arte visiva del '900 e ...
28/10/2024

Siamo andati a visitare la mostra di Munch a Palazzo Reale e se volete capire meglio, non solo l'arte visiva del '900 e anche molto del "come siamo", ve la consigliamo.

la mostra, realizzata in collaborazione con il Munch Museet di Oslo, ripercorre l'intera carriera dell'artista norvegese e permette di comprendere l'eccezionale produzione, allucinata e complessa, del grande artista a 80 anni dalla sua scomparsa.

Formatosi a Parigi ed appresa la lezione cromatica di Gauguin, Van Gogh e Toulouse Lautrec, Edvard Munch seppe sintetizzare un'ampia ricerca di poetica con una declinazione tutta personale della pittura, caricandola di tutto quel tormento e di quell'angoscia a cui le disgrazie familiari lo avevano condotto.

Partendo dagli esordi più naturalistici e più sereni, si percorre la progressiva evoluzione della pittura di Munch verso una visionarietà sempre più malinconica, densa di ansia e di sofferenza, in cui i temi della vita e della morte, della paura, della pazzia e della malattia diventano preponderanti e in cui simbologie occulte, ombre e letture complesse raccontano un universo intimo e personale ma che è al contempo specchio di un'Europa in profonda crisi.

La mostra, interamente dedicata solo alle sue opere, approfondisce anche un aspetto spesso dimenticato: quello delle tecniche e soprattutto quello della comunicazione espressiva del colore.

Ovviamente, solo su richiesta e possibilmente per piccoli gruppi, possiamo organizzare una visita guidata. Se desiderate verificare la nostra disponibilità scriveteci su [email protected]

nella foto: Edward Munch, "il circolo bohémien di Kristiania, 1907, olio su tela, Museo Munch

Presso il Museo Poldi Pezzoli e la Pinacoteca Ambrosiana a Milano ci sono due oggetti molto curiosi, collegati tra di lo...
24/10/2024

Presso il Museo Poldi Pezzoli e la Pinacoteca Ambrosiana a Milano ci sono due oggetti molto curiosi, collegati tra di loro.
In che modo?

Presso la celebre Pinacoteca Ambrosiana si trova una ciocca di capelli biondi, ritenuti quelli donati da Lucrezia Borgia al poeta Pietro Bembo. I capelli di Lucrezia, descritti mirabilmente dalle parole del grande poeta come "Dei capelli biondi e ricci, che sembrano ambra chiara e pura", sono strettamente legati ad un oggetto conservato presso il Museo Poldi Pezzoli in via Manzoni.

Qui si trova una rotella, un piccolo scudo decorativo in legno, che non aveva alcuna funzione bellica. Lo scudo è in legno e presenta una decorazione a rilievo in cuoio che raffigura un giovane Ercole che ascolta i consigli di suo padre Giove.
A chi fu destinato questo oggetto così particolare?
La rotella fu dono di nozze per Ercole II d'Este in occasione del suo matrimonio con Renata di Francia, figlia del re di Francia Luigi XII.

Ercole II d'Este fu il figlio di Lucrezia Borgia, sposa in terzo matrimonio con Ercole I d'Este, duca di Ferrara. I due oggetti rappresentano quindi un capitolo importante della storia d'Italia e d'Europa e sono uniti da un potente legame familiare.

Per scoprire la storia di questi oggetti ed apprezzarne l'incredibile bellezza vi suggeriamo un tour di Milano con le nostre bravissime guide. Scrivete a [email protected] per informazioni.



Il 19 settembre è stata inaugurata presso la Pinacoteca Ambrosiana di Milano una piccola ma interessantissima mostra ded...
21/10/2024

Il 19 settembre è stata inaugurata presso la Pinacoteca Ambrosiana di Milano una piccola ma interessantissima mostra dedicata al grande Cesare Beccaria.

Nelle eleganti sale della pinacoteca, tra quadri splendidi, tra cui opere di Caravaggio, , Leonardo da Vinci e Botticelli, solo per fare alcuni nomi, si possono ammirare documenti di importanza universale, pietre miliari del diritto mondiale.

Il manoscritto originale del trattato "Dei delitti e delle pene", l'editio princeps del 1764, la prima edizione autografa del 1766 e le primissime edizioni straniere. Sono presenti anche curiosi oggetti personali di Cesare Beccaria.

In mostra fino al 17 dicembre. Non perdetela! Scrivete a [email protected] per informazioni.

The Pinacoteca Ambrosiana in Milano is one of our favourite museums. In this small and elegant museum you can admire works from Leonardo da Vinci, Raphael, Caravaggio, among many others.

It's a place where you can breath history and culture.

September 19th inaugurated an unique exhibition dedicated to a person that changed history: Cesare Beccaria was a Milanese nobleman that anticipated ideas of the American and French revolution. The idea that the government is not a tyrant without limits.
In his treaty "On crimes and punishments" he proposed a radical reform. He fought against torture and death penalty, arguing that the true deterrence lay not in the cruelty of punishments but in the certainty that they would be enforced.

In this little exhibition you can admire the original manuscript, the editio princeps of 1764, the definitive Italian edition of 1766 and the very first foreign language editions including the French one with Voltaire's commentaire.

For infos write to [email protected]

Avete in programma di organizzare un piccolo (o grande) evento per la vostra azienda per le feste di Natale ma vi mancan...
17/10/2024

Avete in programma di organizzare un piccolo (o grande) evento per la vostra azienda per le feste di Natale ma vi mancano le idee?

Volete qualcosa di diverso che sia legato all'arte, alla bellezza e che soprattutto esprima profondità, spessore culturale e che resti nei ricordi dei vostri ospiti?

Contattateci!

Abbiamo un'ultra decennale esperienza nell'organizzazione di aperture private fuori orario di mostre e musei milanesi (ma non solo... siamo pieni di risorse..) all'interno dei quali possiamo creare attività uniche, studiate ad hoc che saranno in grado di stupire e intrattenere i vostri ospiti.

Ovviamente la parte culturale può sempre terminare in un aperitivo o in una cena placèe sempre studiata su misura delle vostre necessità.

Scriveteci su [email protected], saremo felici di conoscervi e di creare l'evento culturale perfetto.

Ogni anno il   si ricorda la tragica deportazione degli ebrei romani.I n***sti, aiutati dai loro servi fascisti, preleva...
16/10/2024

Ogni anno il si ricorda la tragica deportazione degli ebrei romani.
I n***sti, aiutati dai loro servi fascisti, prelevarono 1259 persone dalle loro case e, due giorni dopo, 1023 di loro furono inviati ai campi della morte tedeschi nella Polonia occupata. Solo 16 tornarono.
I n***sti non ebbero pietà per nessuno, donne, bambini ed anziani, tutti passarono per i camini neri di .

Come italiani abbiamo il dovere di ricordare anche il nostro ruolo nella tragedia e le colpe di chi collaborò con i n***sti tradendo migliaia di nostri concittadini ma anche di chi volse le spalle, guardando da un'altra parte.

Every we remember the tragedy of the Jewish Rome community deported to the gas chambers by the n***s in 1943.
The German occpuation forces, aiuded and guided by their fascist lackeys, captured 1259 innocent people from their houses and two days later they were sent to concentration camps in occupied .
Only 16 people came back.

The fascists had no mercy of elderly people, women, children, nobody was spared, all of them were sento through the black chimneys of .

As Italians we have the duty to remember our role in the deportation. The fascist authorities willingfully collaborated, helped the logistic, many people simply turned their eyes away. Thusands of Italian citizens have been betrayed by their friends and neighbours.

Never forget, no more .

In questi giorni Milano è sotto la tipica pioggia autunnale e se si cammina per il parco Lambro si nota, lungo via Feltr...
09/10/2024

In questi giorni Milano è sotto la tipica pioggia autunnale e se si cammina per il parco Lambro si nota, lungo via Feltre, un piccolo lago che in questo periodo è sempre particolarmente alto.

Non è un laghetto "casuale", ma è l'unico laghetto rimasto del progetto iniziale, del 1936, dell'architetto Enrico Casiraghi, lo stesso che che nei medesimi anni realizzò anche il parco Solari.

Dominato dal fiume Lambro che lo attraversa, il parco originario riproduceva l’alternarsi degli elementi tipici della campagna lombarda, con i suoi fiumi, le rogge, i le acque in generale e la loro vegetazione tipica, dove colline verdi si avvicendano a cascine e ai loro campi coltivati.

La Seconda Guerra mondiale e la necessità di legna da ardere compromisero il parco originario, ma non l’idea sottostante, dal momento che nel dopoguerra, ripopolato di alberi, continuò a trasmettere la suggestione della campagna lombarda.

Nel tempo i laghetti originali vennero prosciugati, rimase solo quello di via Feltre che oltre ad avere una roggia, diventa più ampio e profondo a seconda delle piogge del momento e spesso ospita numerosi uccelli acquatici oltre ad una ricca vegetazione che si ritrova anche lungo il fiume: il salice piangente, il ginko, il noce nero, gli ippocastani, robinie, pioppi, gli olmi, le magnolie.

Foto Antonella Fuga/MIlanoarte

Inizia a fare decisamente fresco e nei mercati occhieggiano le prime zucche autunnali.In Lombardia la zucca buona, quell...
06/10/2024

Inizia a fare decisamente fresco e nei mercati occhieggiano le prime zucche autunnali.

In Lombardia la zucca buona, quella "degna" di essere usata per gnocchi e tortelli è a polpa durissima, asciutta, dal sapore dolce e intenso: la migliore è la "zucca mantovana" grande, pesante e con la scorza grigio chiaro.

La prima citazione dei tortelli, in area mantovana, è reperibile in Teofilo Folengo che ne parla nel Libro Primo del Baldus (1521) ma, purtroppo, non è dato sapere se, in quella varietà, ve ne fossero di ripieni di zucca.

Non è possibile datare con precisione, la nascita dell’attuale ricetta del ripieno oggi in uso, con amaretti e mostarda mantovana, anche se la denominazione completa di "tortelli di zucca" sia da far risalire al trattato "Dello Scalco", scritto da Giovan Battista Rossetti nel 1584.

Lo scalco era il soprintendente alle cucine principesche e aristocratiche: spettava a lui selezionare e dirigere i cuochi e la servitù, provvedere alla mensa quotidiana del suo signore, rifornirne la dispensa, organizzare i banchetti nei minimi dettagli.
Giovan Battista Rossetti era appunto lo scalco della corte ferrarese e nel suo trattato sono citati i tortelli ripieni di zucca e conditi col b***o.

Col tempo la zucca venne affiancata dal complesso sapore della mostarda mantovana e con la punta amarognola e profumata dell'amaretto sbriciolato. Il risultato è un tortello dolce ma non troppo, perfetto per essere condito con abbondante parmigiano e b***o.

Ecco la ricetta
Per la sfoglia
6 uova
6 etti di farina

Per il ripieno
1 kg di Zucca
500 g Grana Padano
300 g Amaretti
200 g Mostarda mantovana
Sale, noce moscata q.b.

Tagliate la zucca in grossi pezzi e cuocetela al forno, si può cuocere anche al vapore ma la cottura originale è quella al forno.
Tolta la buccia schiacciatela bene.

Unite il formaggio, gli amaretti sbriciolati, la mostarda tritata; profumate con la noce moscata e salate.

Amalgamate bene il composto e lasciatelo riposare tutta la notte, al fresco.

Preparate la sfoglia e tagliatela a strisce larghe circa 7 centimetri. Ponete un cucchiaino abbondante di ripieno ogni 4 cm. e ripiegate la sfoglia in rettangoli premendo bene.

Ritagliate i rettangoli ottenuti e lessateli in abbondante acqua salata per pochi minuti e servite con b***o salvia e grana.

Do you want to see things from a different perspective? Book a tour with us!This is the Rocca d'Angera, one of the best ...
25/09/2024

Do you want to see things from a different perspective? Book a tour with us!
This is the Rocca d'Angera, one of the best preserved Medieval castles in Italy, still property of the same family since 1449.
Located on a cliff towering above the azure waters of the lake Maggiore the Rocca d'Angera is just 1 hour driving from Milano.
This is also a perfect complement to a tour of the Isole Borromee, the magnificent islands of Isola Bella, Pescatori and Isola Madre.

Discover these wonders with us, write to [email protected]

They are open until November 3, 2024.

Scoprite insieme a noi la splendidia Rocca d'Angera, uno dei castelli medievali meglio preservati d'Italia. Dal 1449 proprietà della famiglia in maniera quasi ininterrotta, interamente visitabile e a solo un'ora di auto dal centro di Milano.

Perfetto complemento ad una giornata sul lago alla scoperta delle Isole Borromee, Stresa, Santa Caterina del Sasso Ballaro, Locarno e le tante bellezze del lago Maggiore.

Scrpriamolo insieme, scrivete a [email protected]

Aperto fino al 22 novembre 2024.



Terre Borromeo Varese Convention&Visitors Bureau

Oggi,   1944, veniva formalizzata dal War Office Britannico una decisione annunciata il 29 agosto da   alla Camera dei C...
20/09/2024

Oggi, 1944, veniva formalizzata dal War Office Britannico una decisione annunciata il 29 agosto da alla Camera dei Comuni: la costituzione del Jewish Brigade Group.

Si concluse un percorso difficile, durato anni, e finalmente circa 5000 soldati ebrei poterono combattere il fascismo sotto le insegne della Stella di Davide. A viso aperto.

La guerra ormai era giunta sul suolo italiano e fu qui che la Brigata Ebraica venne impiegata in ambito operativo ed ebbe il suo battesimo del fuoco nella notte tra il 3 ed il 4 marzo 1945 vicino a Faenza, in Romagna.

La Brigata Ebraica giunse fino a Milano dove svolse un importante ruolo. Lo sapete che nella nostra città si trova un piccolo ma molto interessante museo dedicato alla storia della brigata?
Se volete possiamo organizzare un tour dedicato alla Seconda Guerra Mondiale e fascismo a Milano e scoprire un luogo "segreto" ma affascinante.

Scrivete a [email protected]

1944 the War Office announced the formation of the Jewish Brigade Group of the British Army.
This announcement was the end of a long and difficult process and finally, about 5000 Jewish soldiers could fight fascism under the symbol of the Star of David.

The war in 1944 was on the Italian soil. It was in Italy that the Jewish Brigade fought the fascists. The baptism of fire happened in the night between March 3 and 4th 1945 near Faenza, in the North Italy region of Romagna.

The Jewish Brigade reached Milano at the end of the war and here performed an importan role. Do you want to discover the rest of the story? What about a tour of Milano dedicated to and fascism? We can also visit a small but really interesting museum dedicate to the history of the Jewish Brigade.
Write to [email protected]

L'estate è tempo di escursioni, a noi piace "scappare" dai percorsi più noti. Stavolta ci siamo inerpicati sull'appennin...
06/09/2024

L'estate è tempo di escursioni, a noi piace "scappare" dai percorsi più noti. Stavolta ci siamo inerpicati sull'appennino ligure fino a Santo Stefano d'Aveto, un borgo ricco di fascino e storia.

Al confine tra Liguria ed Emilia Romagna, il borgo di Santo Stefano d'Aveto si presenta tranquillo al centro di una fertile conca circondata da montagne ma nei secoli tra medioevo e rinascimento, fino all'unità d'Italia, il marchesato di Santo Stefano fu un crocevia di itinerari commerciali che partivano da Livorno e da Chiavari per arrivare fino a Parma, Piacenza, Milano e perfino Lione, in Francia.

Per questo motivo importanti famiglie come i Malaspina, i Fieschi ed i Doria se lo contesero con aspre lotte. Nel XVI secolo fu preso dai genovesi Doria che ne fecero una delle loro basi di potere ed utile rifugio in caso di pericoli a Genova.
Per questo motivo ricostruirono il vetusto fortilizio malaspiniano trasformandolo in una poderosa fortezza, aggiornata alle più moderne tecnologie militari.

La fortezza ora è in rovina ma si presenta ancora imponente e massiccia, i poderosi bastioni nascondo le aperture per diverse armi da fuoco e lo rendevano imprendibile agli assalti della fanteria.
Ma non delle artiglierie.

Infatti nel 1636 i Doria si scontrarono con i signori di Parma e le truppe di Odoardo Farnese attaccarono il castello dall'unica direzione da dove poteva essere colpito. Le potenti artiglierie attraversarono il passo del Tomarlo e fuono piazzate sull'altura del Roncolongo che domina il castello. I progettisti dei Doria sapevano che questo era il punto debole del castello, per questo i più potenti bastioni della fortezza sono rivolti in quella direzione. Tutti questi apprestamenti nulla poterono però contro le artiglierie del duca, ed il castello fu preso.
Bisognò attendere il 4 febbraio 1637 perché fu sottoscritto un trattato di pace ed il castello di Santo Stefano d'Aveto tornò nelle mani dei Doria.

Come dicevamo le rovine sono ancora imponenti e dopo un attento restauro sono parzialmente visitabili. La fortezza e l'ambiente naturalistico dei dintorni meritano sicuramente una gita, così come i famosi formaggi e funghi della zona.

Per la nostra rubrica di cucina, oggi vi raccontiamo la storia e la ricetta di un dolce mantovano di origine contadina, ...
24/08/2024

Per la nostra rubrica di cucina, oggi vi raccontiamo la storia e la ricetta di un dolce mantovano di origine contadina, una torta che non si taglia ma si spezza in tante grosse briciole: la "torta Sbrisolona"

Chiamata in diversi modi -sbrisolina o sbrisulada- il dolce deve il nome al dialetto mantovano: la "brisa"

La ricetta più antica, (fine '500 inizi 600) prevedeva il solo uso della farina di mais la cui coltivazione particolarmente economica e già molto diffusa, frutta secca, solitamente nocciole, strutto e un po' di miele.

Veniva preparata in occasioni speciali come la nascita di un bambino o la promessa di matrimonio e la sua consistenza croccante consentiva una lunga conservazione.

Se in campagna si preparava la versione più povera, alla corte dei dei Gonzaga la Sbrisolona era arricchita con ingredienti preziosi: abbondante b***o, lo zucchero, le mandorle e veniva inserita nell'impasto la farina bianca.

Il metodo di preparazione che la caratterizza è rimasto costante ed immutato nel tempo: gli ingredienti, infatti, vanno lavorati velocemente, in punta di dita, in modo da ottenere un composto sabbioso, messo in teglia senza pressarlo proprio al fine di preservarne l’aspetto disomogeneo.

Ed ecco la ricetta originale, da servire con grappa o vini liquorosi a fine pasto.

Ingredienti per due tortiere da 20 cm.
200 g farina 00
200 g farina di mais finissima
200 g b***o o strutto (metà e metà)
180 g zucchero semolato
100 g mandorle pelate
100 g mandorle con la pelle
Una decina di mandorle intere per la decorazione
2 tuorli
1 baccello di vaniglia
1⁄2 limone – sale

Procedimento
Mescolate le farine, lo zucchero, le mandorle tritate un pizzico di sale, i semi del baccello di vaniglia, la scorza del limone grattugiata, il b***o freddo a pezzetti e amalgamate tutto con la punta delle dita, finché non otterrete un composto sabbioso; lavoratelo, infine, con i tuorli, ottenendo un impasto sbriciolato.

Rivestite le tortiere con carta da forno, imburrate leggermente la carta e distribuitevi il composto. Guarnite con le mandorle tenute da parte e infornate in forno caldo a 180 °C per circa 40 minuti, finché la sbrisolona non sarà ben dorata.

foto e ricetta de "la Cucina Italiana"

Tutti sanno che a Milano è possibile ammirare uno dei più grandi capolavori della storia dell'arte: l'Ultima Cena di Leo...
18/08/2024

Tutti sanno che a Milano è possibile ammirare uno dei più grandi capolavori della storia dell'arte: l'Ultima Cena di Leonardo da Vinci.

Meno noto è il fatto che nella nostra città potete vedere tantissime testimonianze del genio di Leonardo, dal Musico della Pinacoteca Ambrosiana fino alla Sala delle Asse presso il Castello Sforzesco.

Sempre al castello, fino al 22 settembre, è possibile anche ammirare un piccolo ma preziosissimo disegno di Leonardo da Vinci, la testa di Leda. Questo è la traccia più importante di un dipinto, la Leda col cigno, eseguito da Leonardo intorno al 1509 purtroppo andato perso.
Noi conosciamo diverse copie di cui vi proponiamo quella attribuita a Francesco Melzi ora agli Uffizi.

Nel disegno di Leonardo si ammira la bellissima acconciatura di Leda, tipica delle donne italiane del primo XVI secolo. Leda è un tema erotico molto popolare nel rinascimento italiano, la giovane fanciulla fu sedotta da Zeus trasformato in cigno. Secondo alcune versioni del mito Leda partorì delle uova da cui uscirono i loro figli.

La piccola ma interessante mostra del Castello Sforzesco presenta anche un piccolo disegno preparatorio di Francesco Melzi che raffigura la pianta dell'aquilegia, pianta considerata sacra a Venere e ritenuta un afrodisiaco. La pianta è raffigurata anche nel dipinto fiorentino di cui il disegno del castello è quasi sicuramente uno studio preparatorio.

Il nostro itinerario leonardesco a Milano può comprendere tutti questi capolavori e le nostre guide vi raconteranno tutti i dettagli. Scopriamo insieme questi capolavori, scrivete a [email protected]

Castello Sforzesco di Milano Pinacoteca Ambrosiana Gallerie degli Uffizi Museo del Cenacolo Vinciano

E' uno dei luoghi milanesi più famosi, amati, detestati, desiderati al mondo: Via Montenapoleone, la più nota fra le str...
16/08/2024

E' uno dei luoghi milanesi più famosi, amati, detestati, desiderati al mondo: Via Montenapoleone, la più nota fra le strade del "quadrilatero della moda".

Ma andando oltre le vetrine luccicanti e opulente che cosa c'è?

Perchè si chiama "Montenapoleone"? e perchè proprio lì si è concentrato il commercio del lusso? Qual è la storia dei palazzi, delle strade, delle piazzette di questo angolo di Milano che tutti più o meno credono di conoscere? Lo sapete che nel raggio di pochi metri in quest'area sono presenti ben 5 straordinari musei di cui due famosissime "case museo" zeppe di opere d'arte?
..e che la zona è letteralmente costellata di cortili bellissimi e angolini romantici pieni di storia che pochi conoscono?

Ora fa un gran caldo ma per l'autunno o l'inverno, se volete regalare o regalarvi un'esperienza diversa prenotate con noi la "vostra" visita guidata per il vostro gruppo di amici nel cuore di Milano.. vi stupiremo

scrivete a [email protected]

La casa museo milanese più ricca di collezioni di arti applicate è sicuramente il Poldi Pezzoli e fra le tante meravigli...
13/08/2024

La casa museo milanese più ricca di collezioni di arti applicate è sicuramente il Poldi Pezzoli e fra le tante meraviglie qui esposte segnaliamo la sala degli Orologi: 150 orologi meccanici automi, chiavi di carica dal Rinascimento alla fine del XIX secolo che compongono la collezione più importante d’Italia.

Tra le meraviglie esposte in vetrine antiriflesso che permettono una perfetta visione dei pezzi ne segnaliamo uno in particolare: l'orologio da tasca realizzato da Jaques Goullons per Gastone d’Orléans (1608-1660), fratello del re Luigi XIII, in memoria della sua vittoria sugli Ugonotti nel 1628, quando guidò l’esercito nell’assedio della fortezza protestante di La Rochelle. L'orologio da tasca riproduce, con miniaturistica precisione, sui pochi centimetri di diametro della cassa la "battaglia di Costantino" dipinta da Raffaello e bottega nelle Stanze vaticane.

Questo capolavoro realizzato a smalto dal pittore Blois Robert Vaquer fra il 1650 e il 1660 entrò a far parte delle collezioni dell'ingegnere genovese Luigi Delle Piane (1875-1961) ed ora è tra le più recenti acquisizioni del Museo.

Museo Poldi Pezzoli

Indirizzo

Milan
20132

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 18:00
Martedì 09:00 - 18:00
Mercoledì 09:00 - 18:00
Giovedì 09:00 - 18:00
Venerdì 09:00 - 18:00

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Chi siamo. Who we are.

MilanoArte è stata fondata nel 2011 da Antonella Fuga e Giacomo Zavatteri con il proposito di creare e fornire servizi di turismo culturale di alta qualità. Lavoriamo esclusivamente su misura e su richiesta con cura e precisione assoluta perché siamo da sempre convinti che la conoscenza scientifica e la passione per i monumenti della nostra città siano necessari ma non sufficienti per essere davvero professionali in questo campo. Il nostro lavoro è diretto a tutti quelli che desiderano organizzare da un semplice tour della città della durata di poche ore ad aperture private fuori orario di mostre e musei, fino ad eventi su più giorni a Milano e in tutto il nord Italia. Oltre alle guide turistiche, tutti eccellenti professionisti laureati, spesso con dottorato di ricerca e con una perfetta conoscenza delle lingue straniere (tutte quelle parlate in Europa oltre all'arabo, cinese, giapponese e russo) collaboriamo con ricercatori universitari per conferenze e lezioni e anche, visto che Milano è la città dello shopping e della moda, con personal shoppers professioniste. I nostri clienti sono soprattutto aziende che hanno necessità si intrattenere piacevolmente e con cultura i loro ospiti, in occasione di visite di clienti o managers ma anche durante meeting e convegni e ovviamente le agenzie di viaggi aziendali. Non dimentichiamo però le associazioni culturali che con noi riescono a programmare cicli di visite guidate studiate ad hoc per le loro esigenze e i numerosi turisti italiani e stranieri per i quali realizziamo sempre il tour giusto per i loro interessi, necessità di tempo e la disponibilità di spesa. La nostra passione è farvi conoscere la storia e l'arte su misura e chiavi in mano!

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MilanoArte is a DMC (Destination Management Company) born 2011 by Antonella Fuga and Giacomo Zavatteri.

We have the aim to provide touristic services of the highest quality.


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