L'esplorazione è sempre stata la mia passione. Fin da piccolo, avendo l'opportunità di vivere in un ambiente collinare appenninico, scorrazzavo per campi e boschi alla ricerca di un di un nuovo panorama, di un passaggio "segreto", di un nuovo luogo da scoprire, dove nessuno fosse mai stato. Poi da ragazzo è arrivato l'alpinismo, e l'esplorazione si è spostata sulle alte quote, alla ricerca di sent
ieri abbandonati e dimenticati o di percorsi tra i crepacci dei ghiacciai in mezzo alla nebbia, orientandosi sapendo leggere la natura, senza gps e con vecchie cartine militari, insieme a compagni di avventure che poi sono diventati i migliori esploratori italiani, professionisti affermati e famosi. Poi, con la maturità, è venuta la voglia di condividere, di far vedere agli altri quello che si è scoperto esplorando e il modo di esplorare è cambiato: non solo grandi viaggi extra europei e ambienti difficili e inaccessibili a molti, ma anche le piccole cose, alla portata di tutti. Quanto c'è da esplorare in un prato fiorito di un alpeggio, o di un bosco naturale, o nelle anse di un fiume, o nelle forme melteplici delle rocce di una montagna, o nelle storia di un antico borgo abbandonato e invaso dalla vegetazione... Basta osservare con attenzione e si scoprono tanti mondi nuovi, vicino a casa, persino nella nostra città. Così mi sono avvicinato al trekking, all'accompagnamento di gruppi; prima come volontario, poi prendendo l'abilitazione come Guida Ambientale Escursionistca (G*E) e come Accompagnatore Turistico. Non ho smesso di esplorare, continuo a farlo con i miei accompagnati; condivido con loro le mie esperienze e le mie conoscenze, ma c'è sempre in ogni escursione qualcosa di nuovo da scoprire o da imparare, anche con l'aiuto dei partecipanti.