06/12/2021
Il 6 dicembre si festeggia San NIicola, nato a Patara (nell'antica Licia, oggi Turchia). Fu vescovo di Myra (l’attuale Demre) e partecipò al Concilio di Nicea (325), morendovi pochi giorni dopo. Il santo diviene 'barese' di adozione a partire dal 1087, a seguito della traslazione delle reliquie per mano di sessantadue marinai che, con tre caravelle, portarono nell’attuale capoluogo pugliese i sacri resti del santo.
La diversità di lingue in cui sono stati redatti i testi a lui dedicati è un'ulteriore testimonianza del ruolo svolto da San Nicola come punto di riferimento comune e condiviso anche tra realtà diverse tra loro: onorato dalla Chiesa bizantina e presto venerato e fatto proprio dalla tradizione latina e in parte anche da quella armena, che vanta ancora oggi il possesso del suo braccio destro.
Altre reliquie si conservano a Bari, giunte dopo l'avventurosa traslazione del 1087, poi a San Nicolò di Lido a Venezia, a Saint-Nicolas-de-Port in Lorena, alla Novalesa e in numerosi altri luoghi.
Anche alcune comunità islamiche del Mediterraneo orientale hanno manifestato un certo rispetto verso San Nicola, al punto di identificarlo con il santo derviscio Sarı Saltık. Il suo culto è molto radicato anche nei paesi di tradizione ortodossa (come Georgia, Bulgaria, Macedonia, Serbia e Romania) e soprattutto in Russia, da cui ancora oggi migliaia di pellegrini partono ogni anno per visitare la sua basilica a Myra e la sua tomba a Bari.
La popolarità di San Nicola nell'Europa settentrionale (dalla Germania, alla Norvegia, all'Islanda) è tale da essere sopravvissuta anche attraverso il suo coinvolgimento nelle pratiche folkloriche associate all'inverno, che gli hanno attribuito il singolare ruolo di portatore di doni ai bambini.
📷 "Icona agiografica di San Nicola e Storie della sua vita", dettaglio (XII secolo). Sinai, Monastero di Santa Caterina d'Alessandria.