21/12/2024
Matteo Salvini è innocente, almeno lo è per i giudici.
Non lo sarà, si spera, per la Storia: ma se così sarà, se sarà condannato dalla Storia, allora, sappiate che colpevoli, con lui, lo saremo tutti noi italiani, due volte colpevoli.
Primo perché le leggi che hanno permesso una barbarie come quella perpetrata da Salvini, ovvero il sequestro elettoral-propagandistico di 147 esseri umani, sono nostre leggi: votate dal nostro Parlamento democraticamente eletto.
Secondo perché, nonostante le endemiche maggioranze parlamentari fluide di questo nostro Paese, quelle sciagurate norme non sono state cambiate per tempo.
La barbarie, insomma, è legale. Lo è per i codici e lo è, evidentemente, per la Costituzione: quel sacro testo che difendiamo come baluardo di civiltà, ma che, al netto di questa sentenza e delle leggi che la giustificano, ha un improrogabile bisogno di aggiornamento.
Viceversa, la Costituzione va bene così com’è e meno bene vanno i guardiani di questa nostra Carta piena di ottimi principi elusi sin dal giorno successivo la sua promulgazione, dal giorno successivo il 27 dicembre 1947.
E questo ci ricorda un’altra questione: la vittoria giudiziaria di Matteo Salvini è successiva a quella politica. Il sequestratore di migranti è al governo, un governo che ha vinto, ha stravinto le elezioni, anche perché sequestra i migranti.