02/05/2023
LA RESTANZA
🧶"Il viaggio di Ulisse non avrebbe senso senza l'attesa di Penelope e la reciprocità non aliena l'irriducibile alterità di queste tensioni ontologiche. La modernità nasce con il mito dell'eroe che parte e ritorna e con il mito della donna che resta ferma e attende. L'attesa non è da confondere con la passività, con l'immobilismo, con l'apatia. L'attesa spesso è sofferenza, ma è anche speranza, pazienza, capacità di ripensare e di rinnovare l'esistenza. L'attesa è attenzione. Avremmo davvero la forza di partire se soltanto immaginassimo che, con la nostra partenza, il mondo lasciato finisse per sempre?"
Vito Teti, "La Restanza"
In questo saggio l'antropologo calabrese Vito Teti parla di "restanza" intesa come ostinata e fisiologica necessità del restare. Restare in un luogo non significa solo rifiutare ogni possibilità di lasciarlo, ma accettare che quella sua dimensione faccia parte anche di chi, pur andandosene, quel luogo lo porta dentro. Entrambe le scelte di partire e restare richiedono coraggio.
Emigrazione, Sradicamento, nuove prospettive dell'abitare, la Restanza parla di tradizione, di passato, ma anche di presente.
🍃 Sono tanti i giovani (e non) che stanno provando a risignificare la vita dei piccoli paesi attraverso progetti che creino nuovi legami con i territori e le comunità locali. Non basta ristrutturare qualche casa per far rivivere il cosiddetto "borgo", e non basta aggrapparsi al passato per mantenere il paese vivo. È importante l'azione che scaturisce dall'incontro di chi è rimasto a vegliare sul paese con il contributo di chi quello stesso luogo lo ha visto dall' esterno ed è tornato o sogna, un giorno, di tornare.
Un modo di viaggiare consapevole passa anche attraverso la partecipazione attiva nel "restare".
THE REMAINING
"Ulysses' journey would make no sense without Penelope waiting for him and reciprocity does not alienate the irreducible otherness of these ontological tensions. Modernity is born with the myth of the hero who leaves and returns and with the myth of the woman who remains and waits. Waiting is not to be confused with passivity, with immobilism, with apathy. Waiting is often suffering, but it is also hope, patience, the ability to rethink and renew one's existence. Waiting is paying attention. Would we really have the strength to leave if we only imagined that, with our departure, the world we left would end forever?"
Vito Teti, "La Restanza"
In this essay, the calabrian anthropologist Vito Teti talks about "restanza" understood as a stubborn and physiological need to stay. Staying in a place doesn't just mean refusing any possibility of leaving it, but accepting that its dimension is also part of those who, while leaving, bring that place inside. Both the choices of leaving and staying require courage.
Emigration, Uprooting, new perspectives of living, the Restanza speaks of tradition, of the past, but also of the present.
🍃 There are many young people (and not) who are trying to re-signify the life of small towns through projects that create new links with local territories and communities. It is not enough to renovate a few houses to revive the so-called "borgo", and it is not enough to cling to the past to keep the town alive. The action that arises from the meeting of those who remained to watch over the country with the contribution of those who saw that same place from the outside and returned or dreams of returning one day is important.
An aware way of traveling also involves active participation in "staying".