03/03/2022
Tempio di Iside
Nella mitologia dell'antico Egitto Iside era la dea della magia, della fertilità e della maternità, una delle nove divinità più importanti del pantheon egizio.
Il culto di Iside fu introdotto a Roma nel I secolo a.C., non senza resistenze da parte dell'aristocrazia tradizionalista: nel 53 a.C. il Senato decretò la demolizione dei sacelli privati costruiti dentro le mura e lo stesso Iseo ((tempio dedicato alla Dea Iside) nel Campo Marzio fu costruito nel 43 a.C., ma il culto fu sospeso prima da Agrippa (nel 23 a.C.) e poi da Tiberio.
Il culto fu poi reintrodotto da Caligola e durò fino alla fine dell'impero.
La presenza egizia in Ascoli è sostanzialmente dovuta alla diffusione di questi culti misterici nell’impero romano.
Proprio a questo contesto appartengono i pochi reperti egizi conservati presso il Museo Archeologico di Ascoli.
La chiesa di San Gregorio Magno, sita nell’omonima piazzetta di Ascoli Piceno, nasce sui resti di un tempio pagano di origine romana del I secolo a.C. ed è stato per molti anni attribuito alla dea Vesta.
Secondo Antonio Rodilossi sembra che sia stato dedicato alla dea Iside, come confermerebbe un'iscrizione rinvenuta negli anni ’60 che parla della recinzione dell'iseo (santuario dedicato alla dea Iside).
L'iscrizione dedicata a Iside Victrix/Giunone da parte di una liberta che di tasca sua pagò per una nuova recinzione dell'Iseo:
VALERIA M. L (iberta) CITHERIS / ISIDI VICTRICIS (sic) / / IUNONI / EX VISU CIRCUITUM / D (e) S (ua) P (ecunia) F (aciendum) C (uravit):
“ Valeria Citeride, liberta di Marco, in onore di Iside Vincitrice e di Giunone in seguito ad una visione, il muro perimetrale, a sue spese, fece fare”.
Oltre questa lastra epigrafa nel museo ci sono 13 pezzi rinvenuti da scavi nella zona o da acquisti e donazioni ottocentesche.
Si tratta di tre bronzetti votivi di Iside-Fortuna (di provenienza sconosciuta), uno di Mercurio-Thot, un pendaglio con testa femminile bifronte da Alessandria e un altro in faience (materiale vetroso) con Bastet, la dea gatto (XXII-XXIII din.), un vasetto di alabastro, un frammento di vetro policromo, un erma di Zeus-Serapide (fine II-III sec. d.C.) e quattro ushabti in faience (gli ushabti sono statuine che facevano parte del corredo funerario degli antichi Egizi).
Immagine da: https://books.google.com/
Giuseppina Imperatori
lapis lapidis