08/10/2024
✅ L'ANELLO CICLABILE DELLA LAGUNA DI ORBETELLO TRA MARE E LAGUNA
L’itinerario è lungo circa 20 chilometri, completamente pianeggianti. Ad eccezione di alcuni attraversamenti ciclabili il percorso non presenta difficoltà, né particolari pericoli a cui prestare attenzione. Date le sue caratteristiche, questo anello è percorribile da tutti e con qualsiasi tipo di bicicletta.
La pista ciclabile inizia dal piazzale della stazione ferroviaria Orbetello-Monte Argentario, in località Orbetello Scalo. Imboccando la pista, si percorre la sponda che si affaccia sulla laguna di ponente. Qui è possibile incontrare la natura tipica degli ambienti palustri: sono presenti numerose specie di uccelli, tra cui i bellissimi fenicotteri rosa; è possibile osservarli prevalentemente durante l’autunno e l’inverno. Andando avanti lungo il percorso si costeggia il centro storico, una volta superato si imbocca la Diga, fatta costruire nel 1841 da Leopoldo II di Lorena, la quale unisce Orbetello al Monte Argentario e divide la laguna di Orbetello in due specchi d'acqua: Laguna di Levante e Laguna di Ponente. Sino al 1944 vi passava anche la ferrovia che collegava Orbetello a Porto Santo Stefano. Sulla destra potrete ammirare l’incantevole Mulino: unico mulino a vento rimasto della serie dei nove costruiti dai senesi e successivamente restaurati dagli spagnoli. Il mulino emerge suggestivamente dalle acque della laguna e rappresenta uno dei simboli di Orbetello; è di forma circolare con copertura conica ed elica a vento posteriore e, insieme agli altri, era utilizzato per macinare il grano che veniva portato con i barchini (tipiche imbarcazioni orbetellane) agli abitanti della città. Questo tratto di ciclabile è davvero mozzafiato. Si pedala al centro della laguna, godendo di una splendida vista su tutto l’ambiente circostante, sulla sinistra potrete ammirare il tombolo della Feniglia, mentre sulla destra quello della Giannella.
Al termine della diga, bisogna attraversare la strada (consigliamo pertanto di scendere dalla bicicletta) e procedere in direzione Porto Ercole, entrando così di nuovo su una pista ciclabile fino al bivio della Feniglia. Una volta raggiunto, si svolta a sinistra e dopo poche centinaia di metri troverete, sempre sulla sinistra, uno sterrato con indicato “Duna di Feniglia”, dovete svoltare lì. Dopo poco troverete un cancello, accanto ad esso c’è un piccolo punto di accesso per le biciclette ed i pedoni. Ecco l’ingresso della Riserva Naturale della Feniglia! Il fondo della strada sterrata è molto ben battuto e chiuso al traffico urbano, vi aspettano 6 chilometri di bosco con un lungo rettilineo che lo taglia longitudinalmente. La vegetazione è composta da pini marittimi, lecci, sughere, ginepri, arbusti della macchia mediterranea, …, inoltre, non sono inusuali gli incontri con la fauna locale, tra tutti gli amatissimi daini (soprattutto nella parte finale della pineta verso Ansedonia, dove si trova il Corpo Forestale). La riserva separa il mare aperto dalla laguna di Levante di Orbetello. Ad intervalli regolari, di circa 1 km, si aprono dei sentieri che conducono direttamente sull'omonima ed incontaminata spiaggia o in riva alla laguna. La parte che sia affaccia sulla laguna è dotata di capanni per l'osservazione ornitologica. All'interno della riserva è presente sia un percorso con attrezzi ginnici in legno, sia un sentiero natura per non vedenti. A circa metà percorso è possibile ammirare la stele in memoria del Caravaggio, sembra infatti che nel 1610 il celebre pittore fu trovato moribondo su questa spiaggia per poi morire subito dopo.
Superata la pineta della Feniglia, ci si trova in zona Ansedonia. Appena usciti dalla pineta, la strada si fa di nuovo asfaltata e si attraversa il ponte che ci ritroviamo subito di fronte. A questo punto si procede in direzione della SS1 Aurelia fino a che non si incontra un vecchio cancello di ferro prima del sottopassaggio della linea ferroviaria. Accanto al cancello c’è un piccolo punto di accesso per le biciclette e di pedoni che permette di imboccare Via di Cameretta.
Questa strada non è una vera e propria ciclabile, ma il traffico è pressoché nullo: si pedala in sicurezza, godendo del bellissimo paesaggio circostante. Questa parte di percorso è caratterizzata da un ambiente tipicamente palustre.
Al termine di Via Cameretta dovrete svoltare a sinistra e fare un brevissimo tratto in una strada piuttosto trafficata fino ad arrivare alla rotonda che vi ricondurrà nella pista ciclabile e vi consentirà di tornare al punto di partenza.
📷 Matteo Dunchi