Grazie per quest'avventura insieme
Ieri la mostra l'Egitto di Belzoni ha chiuso le sue porte. Grazie a tutti voi, grandi e piccini, che l'avete visitata e riempita di complimenti. Grazie all'Assessorato del Comune di Padova, tutti i musei prestatori, collaboratori e sponsor che hanno lavorato e permesso che #legittodibelzoni continuasse ad accogliere fino ad oggi visitatori e appasionati.
La mostra si conclude ma Belzoni continuerà a farci sognare nella sua amata Padova.
Il ritorno in Europa
#legittodibelzoni ► Il ritorno in Europa
Gli ultimi tempi della permanenza di Giovanni Battista Belzoni in Egitto sono contrassegnati da amarezza, malumore e importanti tensioni con Drovetti. La gravità di uno degli ultimi episodi induce Belzoni a lasciare Tebe, luogo da lui profondamente amato, e a ritirarsi al Cairo in attesa di vedere riconosciuti i propri diritti di aggredito in tribunale.
I mesi successivi saranno dedicati all’esplorazione del deserto libico ma al suo ritorno, il giudizio del tribunale si rivela per lui una beffa.
Così, nel settembre del 1819, Giovanni abbandona per sempre l’Egitto e torna in Europa con al fianco la moglie Sarah.
La tomba di Sethi
#legittodibelzoni ► La Tomba di Sethi
Siamo nell'ottobre del 1817. L’infaticabile Belzoni è nuovamente a Tebe, nella Valle dei Re, in cerca di altre tombe sotterranee, accompagnato dal suo infallibile fiuto. Guidava un gruppo di indigeni negli scavi ai piedi di un pendio. Da giorni avevano già rimosso parecchia terra, ma senza alcun risultato. È il 16 ottobre, e dopo l’ennesima giornata che sembrava persa, verso sera accade l’impensabile: gli scavatori si imbattono in un blocco di roccia compatta che ha tutte le sembianze dell’architrave di una porta. Con la luce del nuovo giorno, il 17 ottobre comincia «il giorno più bello della mia vita» come dirà Belzoni.
Una scoperta epocale. Belzoni si fa strada nella tomba, illuminando raffigurazioni dai colori brillanti, finché raggiunge la camera funeraria del faraone. Qui trova uno spettacolare soffitto astronomico ed un meraviglioso sarcofago in calcite, minuziosamente scolpito, che alla luce della torcia diventa trasparente.
Vieni in mostra e guardati intorno, esattamente come Belzoni nella tomba di Sethi I e vivi anche tu quella straordinaria giornata!
La mummificazione
#legittodibelzoni ► La mummificazione
Giovanni Battista Belzoni, nelle sue esplorazioni nelle necropoli tebane, ha modo in più di un’occasione di entrare in tombe ipogee alcune delle quali strette e buie e in nascondigli zeppi di corpi mummificati. L’abitudine di sbendare i corpi mummificati anche solo per esaminarli è una pratica tipica dell’epoca e l'esploratore non fa eccezione. Le tecniche di mummificazione partono da un principio molto semplice: disidratare artificialmente il corpo e preservarlo usando il natron (un tipo di sale estratto da Wadi el Natrun, una depressione a circa 100 km a nord ovest del Cairo). Sebbene la mummificazione si consideri una consuetudine prettamente legata alla cultura faraonica, in realtà resisterà ancora per molti anni, fino all’epoca copta. Scopri tutti i reperti presenti in mostra fino al 26 luglio.
Il secondo viaggio
#legittodibelzoni ► Il secondo viaggio
Accompagnato il busto di Ramses II ad Alessandria e trascorso un po’ di tempo al Cairo, Belzoni è pronto per una nuova stagione di scavi e scoperte.
Il 20 febbraio del 1817 riparte alla volta di Tebe, intenzionato inizialmente a proseguire gli scavi a Karnak. Giunto a Tebe, vi trova gli immancabili agenti di Drovetti, meglio equipaggiati e soprattutto, ora favoriti dalle autorità locali. Nonostante ciò Belzoni non demorde. Di lì a poco tempo è infatti il disseppellimento di una statua colossale in granito rosso di cui recupera la testa e un braccio, che sarà poi attribuita al faraone Amenhotep III (1390-1352 a.C.), come pure il recupero di altri esemplari di statue di Sekhmet dal tempio della dea Mut. Trovando a Karnak un ambiente di lavoro sempre più ostile a causa delle interferenze francesi, si concentra maggiormente sulla riva occidentale di Tebe. Qui Belzoni si trova spesso a entrare in tombe ipogee, in anfratti stretti e bui, in nascondigli zeppi di corpi mummificati. La ricerca in quest’area è concentrata soprattutto nel recupero di papiri, materiale molto delicato, ma facile da trasportare. Non mancano però tutta una serie di oggetti che ugualmente inizia ad accumulare: amuleti, ushabti, elementi di corredi funebri, collane.
In questi mesi centinaia di bambini sono venuti a visitare la mostra #legittodibelzoni. Ringraziarli uno ad uno è davvero difficile. Vogliamo condividere con tutti voi alcuni dei dolci pensieri lasciati nel nostro registro e dire a tutti loro un enorme GRAZIE. ☺️
Il tuo nome in geroglifico
Il mistero del tuo nome sarà presto svelato. Scopri alla fine del percorso come il popolo egizio dell'epoca faraonica avrebbe scritto il tuo nome con la scrittura geroglifica e stampalo grazie a Epson
Riparte L'Egitto di Belzoni
In occasione della giornata internazionale dei musei, questa mattina la mostra l'Egitto di Belzoni ha riaperto le porte a tutti.
Il centro culturale è stato accuratamente sanificato e sono state prese tutte le norme necessarie per la tutela del personale e di tutti i visitatori.
Vi aspettiamo muniti di mascherina tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00, il sabato e la domenica dalle 10:00 alle 20:00 😃
Il Nilo è pronto per essere attraversato.
La medaglia commemorativa
#legittodibelzoni ► La medaglia commemorativa
L'eccezionale impresa compiuta da Belzoni il 2 marzo 1818 merita grandi riconoscimenti, come la medaglia coniata per il volere del governo britannico nel giugno del 1821. Sul dritto della medaglia, il volto di Giovanni Battista Belzoni; nel retro una piramide tronca che denuncia la mancata conoscenza del reale aspetto della piramide di Chefren.
La Coppa di Djehuty
#legittodibelzoni ► La Coppa di Djehuty
Questa Coppa dal fondo piatto e parete dritta arrivata da Parigi, Musée du Louvre, testimonia la sontuosa e raffinata arte del Nuovo Regno. Al centro un fiore che sboccia con ventiquattro petali e attorno al rosone centrale sei pesci del Nilo e una ghirlanda di quindici fiori di loto collegati tra loro dal peduncolo. Sul perimetro è incisa un'iscrizione geroglifica dedicata al valoroso Djehuty: famoso generale di Thutmosi III e procacciatore di materiali preziosi. Si dice che abbia conquistato la città di Giffa nottetempo, introducendo nella fortezza 500 uomini nascosti all'interno di panieri. La coppa celebra le sue imprese e concretizza “l’oro del valore” dato dal faraone a una cerchia molto ristretta di vincitori.
Il percorso della mostra sala dopo sala
#legittodibelzoni ► Il gioco degli specchi
In questa sala sono raccontati gli incontri di Belzoni durante la sua permanenza in Egitto; incontri che segneranno la sua vita da esploratore:
- 𝐁𝐞𝐫𝐧𝐚𝐫𝐝𝐢𝐧𝐨 𝐃𝐫𝐨𝐯𝐞𝐭𝐭𝐢, console di Francia, grande viaggiatore e accanito collezionista di antichità egizie
- 𝐉𝐨𝐡𝐚𝐧𝐧 𝐋𝐮𝐝𝐰𝐢𝐠 𝐁𝐮𝐫𝐜𝐤𝐡𝐚𝐫𝐝𝐭, contatto indispensabile per ogni viaggiatore e avventuriero di passaggio per Il Cairo.
- 𝐇𝐞𝐧𝐫𝐲 𝐒𝐚𝐥𝐭, il console inglese appena insediato e che si unirà alla corsa al collezionismo d'antichità.
Proprio quest'ultimo accenderà in Giovanni la scintilla delle imprese impossibili con una missione immane: il trasporto di una colossale statua da Tebe ad Alessandria.
Statuetta di Thot in forma di ibis
#legittodibelzoni ► Statuetta di Thot a forma di Ibis
Il dio Thot è associato alla scrittura, al calcolo, al computo del tempo e delle fasi lunari. Le sue raffigurazioni possono avere forma umana con testa di ibis, oppure forma totalmente animale. La nostra statuetta presenta la divinità in forma di uccello, con il caratteristico becco lungo e arcuato che ricorda anche la forma della falce lunare. Alla base del collo c’è un anello in rilievo e uno degli occhi è marcato con un puntino di colore rossastro. Il reperto, privo delle zampe e con la superficie leggermente corrosa, appartiene alle tipologie di bronzi votivi dell’Epoca Tarda.
Vivere in Egitto
#legittodibelzoni ► Vivere in Egitto
Gli antichi Egizi dividevano l’anno in tre stagioni, ciascuna composta di quattro mesi. La prima di esse, ciò che ne denota la speciale importanza, era quella dell’inondazione. Ogni anno, all'inizio dell’estate, quando la stella del Cane (Sirio) ridiventava visibile nel cielo del mattino, il volume dell’acqua cominciava a crescere e sarebbe aumentato per mesi fino a dilagare per tutta la piana alluvionale. Solo in autunno l’acqua avrebbe cominciato a ritirarsi, per cedere il posto a coltivazioni in prorompente crescita. Questi erano mesi di festa e di giubilo, in cui ci si rallegrava in attesa di abbondanti raccolti. Lunghe feste si rincorrevano lungo il Nilo fino al mare con musica, canti e balli a manifestare la felicità e la riconoscenza per l'intervento della divinità.
Mostra aperta fino alle 20:00.
ℹ️ Per tutto il mese di marzo la mostra #legittodibelzoni chiuderà alle ore 20:00. Sono stati ridotti anche gli orari del venerdì e il sabato spostando la chiusura dalle ore 24:00 alle ore 20:00.
Scopri la mostra con le nostre archeologhe.
Scopri la mostra con le nostre archeologhe.
I sabati e le domeniche fino al 20 marzo vieni alla mostra #legittodibelzoni e parti all'avventura con nuovi orari e nuove tariffe: 👇
- partenze: 11:00, ore 15:00 e 17:00
- biglietto scontato tutto incluso: adulti 15 € e bambini 10 €
Tutte le visite saranno limitate ad un massimo di 10 persone, nel rispetto del DPCM del 1 marzo 2020. #fatticontagiaredallacultura
Riapertura Mostra Belzoni
#fatticontagiaredallacultura
Nel rispetto del DPCM del 1 marzo 2020, da domani mercoledì 4 marzo 2020, la mostra #legittodibelzoni riapre le porte per riportarvi indietro nel tempo: il 1800, quando Giovanni Battista Belzoni scoprì i tesori nascosti dalle terre d'Egitto. Vi aspettiamo per rivivere quei momenti indimenticabili. 👉 https://www.legittodibelzoni.it/it
Le scoperte di Belzoni
Nel febbraio del 1818 Belzoni ritorna al Cairo con lo scopo di trovare l'ingresso della piramide di Cheope, vista da secoli come un unico monolite senza entrate né camere interne. Belzoni però non è convinto, la esamina attentamente e capisce che tutte le piramidi sono progettate alla stessa maniera. Dopo poco meno di un mese di duro lavoro scavando anche con le mani nella sabbia e nella roccia che la copriva, il 2 marzo del 1818 l'impresa è compiuta: il passaggio che conduce alla camera centrale della piramide di Chefren è finalmente aperto. Questa scoperta consacra la fama di Belzoni.
https://www.legittodibelzoni.it/
Visite guidate
Il weekend viaggia nella storia e fatti trasportare dalla vita di Giovanni Battista Belzoni e dalle sue scoperte. Partecipa alle visite guidate con partenze aggregate, un'archeologa esperta in divulgazione ti accompagnerà in un viaggio che ripercorre la vita dell'esploratore padovano.
Partenza in due gruppi:
- gruppo 1 ore 11:00
- gruppo 2 ore 15:00.
L'Egitto di Belzoni. Un gigante nella terra delle piramidi
25 ottobre 2019 / 28 giugno 2020
Centro Culturale Altinate San Gaetano, Padova
Info e prenotazioni ► www.legittodibelzoni.it
Stampa il tuo nome in geroglifico
Nell'antico Egitto, i geroglifici erano una scrittura sacra monumentale e concepita quindi per durare in eterno. Immagina di aver vissuto nell'epoca faraonica: come sarebbe scritto il tuo nome nella tomba di Ramses II? Scoprilo alla fine del percorso espositivo stampando gratuitamente il tuo nome in geroglifico. Epson
La macchina idraulica
#legittodibelzoni ► La leva Shaduf
Ai tempi dell'arrivo in Egitto di Giovanni Battista Belzoni l'unico modo conosciuto per l'irrigazione dei campi situati più in alto rispetto al Nilo, era la "leva Shaduf": uno strumento semplice e ingegnoso che permetteva il sollevamento dei secchi senza fare troppa fatica. Essa era composta da due pali uniti in alto da un'asse orizzontale su cui era situata un'asta che aveva ad un estremo una pietra e all'altro estremo il secchio che andava riempito d'acqua.