Santinello Across the WORLD

Santinello Across the WORLD Antonio e Marco, padre e figlio con due bici per girare il mondo...

Viaggiare in bici... senza assistenza al seguito, una borsa con tutto l'occorrente e solo le proprie gambe come motore...
2004-2010 Antonio across Europe
2011 USA coast to coast 2011 5999km in 28 giorni
2012 AUSTRALIA Melbourne-Cairnes 4031km in 23 giorni
2013 ISLANDA 2200 km attorno l'isola...

Ho Pubblicato su Youtube il video del mio ultimo viaggio in Corea del Sud e Giappone.
06/11/2024

Ho Pubblicato su Youtube il video del mio ultimo viaggio in Corea del Sud e Giappone.

Video del mio ultimo viaggio in bici fatto dalla Corea del Sud al Giappone in ottobre 2024.

Ho caricato su Youtube lo slide show del mio viaggio in Corea del Sud e Giappone.
20/10/2024

Ho caricato su Youtube lo slide show del mio viaggio in Corea del Sud e Giappone.

Slide Show del mio ultimo viaggio in bici in Corea del Sud, lungo la ciclabile da Seoul a Busan, e in Giappone da Fukuoka a Osaka.

15 ottobre.Osaka - Aeroporto KIXFra un'ora mi imbarco per Doha in Qatar dall'aeroporto di Osaka, un mega centro commerci...
15/10/2024

15 ottobre.
Osaka - Aeroporto KIX
Fra un'ora mi imbarco per Doha in Qatar dall'aeroporto di Osaka, un mega centro commerciale pieno di negozi di firma. 11 ore di volo poi 8 ore di attesa a Doha e mi imbarco per Venezia dove arriverò alle 14.30 di domani. Lascio un paese ipertecnologico con quasi una decina di fabbriche di auto che esporta in tutto il mondo. Un paese che comunque ha il primo debito del mondo detenuto tutto dai giapponese. Le auto che non esporta sono in giro per le strade o in vendita centinaia di autosaloni, tra l'altro non ne ho vista una di sporca in giro per le strade. Vivono in mini appartamenti in grandi grattacieli. Non ho ben capito dove mettono le immondizie dal momento che cassonetti in giro non ce ne sono e compattatori per le strade ne ho visto pochi. Un popolo civile ed estremamente ligio alle regole. Pochissimi conoscono l'inglese e come in Europa tutti girano con il cellulare in mano. Io in questo paese non ci vivrei!
Insomma...Viva l'Italia.

13 Ottobre. Osaka.Finalmente stamattina una buona colazione europea senza bacchetti, noodles e brodaglie varie.Esco dall...
13/10/2024

13 Ottobre.
Osaka.
Finalmente stamattina una buona colazione europea senza bacchetti, noodles e brodaglie varie.
Esco dall'albergo Alle 10,30, in giro per la città c'è poca gente.
Oggi ho due obiettivi;
- Comprare il nastro da pacchi e un trolley.
- Visitare quel poco che c'è da vedere a Osaka. Cercando su internet consigliavano di vedere il Castello ed una area con vecchi templi buddisti poi l'area dello shopping, qualche palazzo moderno e una ruota panoramica.
Gironzolando trovo un negozio che aveva il nastro ed un altro che vendeva trolley che memorizzo per tornare nel pomeriggio.
Poi passo al punto due.
Mi dirigo verso il castello che si trovava all'interno di un grande giardino e come tutti i castelli aveva un vallo che lo circondava.
C'era una lunga coda per entrare a visitarlo ma io ero in bici e non potevo entrare.
Visto il Castello vado a vedere i templi buddisti che sono in realtà due all'interno di una recinzione. Vicino c'erano altre costruzioni carine e un grande cimitero giapponese monumentale.
Mi mancava la ruota che si trovava vicino alla zona dello shopping che brulicava di gente, la vedo da lontano e questo mi basta e avanza.
Visto praticamente tutto quello che ho ritenuto interessante mi sono diretto verso l'albergo che avevo prenotato. Passo vicino ad un grande negozio di bici ed entro per chiedere se ha cartoni. Il titolare me ne mostra uno che va bene e gli dico di tenerlo che sarei passato verso le 18, mi chiede il nome e ci salutiamo. Riprendo la strada per l'albergo e qui mi succede un fatto particolare.
Una piccola strada intersecava il vialone che stavo percorrendo. Mentre mi stavo avvicinando a questo incrocio scatta il rosso. In Giappone sono molto ligi a rispettare i semafori, io un pò meno e quando ritenevo assurdo aspettare passavo lo stesso nei piccoli incroci.
Anche questa volta butto l'occhio in giro e, non essendoci auto, passo. Appena arrivo dall'altro lato saltano fuori, dalla stradina laterale, due poliziotti che mi fermano e mi dicono di seguirli in commissariato. Durante il tragitto dico a loro , usando google, che non mi ero accorto del semaforo perché stavo guardando il GPS per controllare la strada che mi mancava. Mi dicono che è una formalità e non c'è alcuna multa da pagare. Faccio buon viso a cattiva sorte. Entramo in commissariato, mi fanno sedere ed entrambi prendono due moduli diversi e dopo avermi chiesto il passaporto cominciano a scrivere. Uno dei due poi esce e comincia a guardare la bici in tutte le sue parti e fare foto, poi tira fuori un metro e la misura pure. Da dentro lo vedo ed esco per chiedergli cosa c'è che non va. Lui mi risponde che cerca la matricola, gli dico che questa è una bici artigianale fatta a mano e non ha matricola. Lui mi fa vedere una bici giapponese lì vicina che ha la matricola. Gli rispondo, allora, che la bici l'ho fatta io a mano e non un’azienda ed rientriamo insieme. L’altro era ancora lì che scriveva sul suo modulo giallo, mentre il secondo su un modulo bianco. Poi , quello del modulo giallo ha cominciato a farmi una serie di domande del tipo: quando sono entrato in Giappone, da dove vengo, dove vado, dove sono ospitato e se conosco il giapponese. Gli dico di guardare il timbro sul passaporto, poi il nome dell'albergo che avevo prenotato. Lui alza il telefono e chiama l'albergo per verifica. In quando al giapponese, Gli dico che l'unica parola che conoscevo è "Arigatō" ovvero grazie e lui ride. Poi, scherzando, gli ho detto se mi arrestavano per essere passato col rosso e lui ridendo mi ha risposto che dovevano solo verbalizzare la mia “infrazione”. La cosa è durata tre quarti d'ora. Ho avuto la sensazione che dovessero dimostrare ai capi che loro erano al lavoro e ligi alle regole. Alla fine mi presentano i due verbali scritti in giapponese. Uno dei due mi mostra la traduzione in inglese. In definitiva avevano creduto alla mia versione e non avevano preso alcuna misura contro di me! Insomma mi graziano per questa grave inflazione giapponese@
Mi fanno firmare i due moduli e poi bagnare l'indice su un tampone rosso con cui mi dice di toccare il modulo. Alla fine li saluto con un bel “Arigatō” e dico che il Giappone è un paese che ho apprezzato per il “grande rispetto delle regole”, nel frattempo mi cresceva il naso.
Riprendo la bici e vado in albero…. rispettando tutti i semafori!
Lascio le borse in stanza e vado prima a comprare Il trolley. Ritorno in albergo e dopo una doccia mi faccio chiamare un taxi e vado a prendere lo scatolone.
Per oggi basta, ho imparato che "le regole in Giappone sono il loro punto di forza".
Certo che noi italiani ci facciamo riconoscere bene in giro per il mondo!!!
Per fortuna ci conoscono anche per la nostra creatività ed arte che loro non hanno!

12 Ottobre.OsakaDopo 11 ore di navigazione veramente tranquille sono arrivato al porto di Osaka in strepitoso orario, ro...
12/10/2024

12 Ottobre.
Osaka
Dopo 11 ore di navigazione veramente tranquille sono arrivato al porto di Osaka in strepitoso orario, roba da giapponesi.
Scendo in stiva e riprendo la bici e parto. Sono quasi le 8 e fa fresco.
Mi dirigo verso il centro città che dista una decina di km dal porto. Per le strade c'è poco traffico e poca gente, oggi è sabato.
Come prima cosa vado alla ricerca di negozi di bici per il cartone ma aprono tutti alle 11, allora cambio piani e vado alle ricerca di un albergo per stasera.
Giro fino all’una, non ce ne è uno di disponibile!
Nel week end Osaka diventa una attrazione per turisti.
C'è disponibilità solo in quelli più cari.
Durante questo mia ricerca passo davanti ad un negozietto di bici che ha degli scatoloni. Mi fermo e chiedo al ragazzo, che scopro essere vietnamita, se me dà uno, mi risponde di passare lunedì che ne avrà uno disponibile.
Un problema è risolto.
Continuo a girare per km in lungo e largo per la città ma niente.
Tutti saranno disponibili da domenica sera, ne approfitto per prenotarne carino e a buon prezzo da domenica sera a mercoledì, sperando di riuscire ad anticipare il volo di rientro.
Poi faccio una ricerca su internet , questa volta con Trivago che me ne da uno a buon prezzo e l’altro caro. Punto al meno caro ma mi attardo nel pagamento e mi viene soffiato sotto il naso.
Non ho scelta, prenoto l’altro e ci vado. È proprio un bel hotel.
Mentre faccio il check in, si avvicina un uomo, che scopro essere lo chef, mi chiede se sono italiano, gli rispondo di sì e ci mettiamo a parlare mentre mi rendono disponibile la stanza.
Si chiama Aldo, vive e lavora a Osaka da sei anni, è sposato con una italo-giapponese e ha una bellissima bambina di 9 mesi. In questo nuovo hotel ci lavora da quando lo hanno aperto alcuni mesi fa.
Lui è pugliese e si sente un po dall'accento, sorridendo mi dice che ci vogliono quattro giapponesi per fare il lavoro di un italiano!
Mi offre una birra e mi da appuntamento per la cena alle 19, la sua cucina è italo-pugliese.
Stasera si mangia con forchetta e coltello!

12/10/2024

...il potere della parola!

11/10/2024

...si salpa!

11/10/2024

...Fin che la barca va lasciala andere!

11 ottobre.Peppu.Stamani ho cercato di organizzare il viaggio a Peppu dove mi sarei imbarcato per Osaka. La signora dell...
11/10/2024

11 ottobre.
Peppu.
Stamani ho cercato di organizzare il viaggio a Peppu dove mi sarei imbarcato per Osaka. La signora della reception dell’albergo mi ha consigliato di provare prima a vedere se nelle due stazioni dei bus di Kumamoto trovavo un passaggio. Sono andato in entrambi ma in nessuna volevano imbarcare la bici montata al che sono ritornato in albergo chiedendo se mi chiamava un taxi abbastanza grande per la bici dal momento che Europassistance mi aveva autorizzato ad organizzarmi in rientro automamente. Il taxi arriva alle 11, smonto la bici e partiamo. Per arrivare a Peppu (sembra il marito di Peppa Pig) ci vogliono due ore e mezza e 125 km. Attraverso la zona del Parco Nazionale di A*o e Kujo. Il panorama è veramente bello, dopo una lunga salita in mezzo a conifere arriviamo in cima al passo e da qui tutta discesa fino Peppu dove arrivo alle 14. Il taxi mi porta alla stazione passeggeri del porto dove è ormeggiata la grande nave che prenderò stasera alle 19,30 e che arriverà a Osaka alle 7,30 di domani. Vado in biglietteria ed acquisto il biglietto, ora non mi resta che aspettare di imbarcarmi.
Durante l'attesa ripenso a questi ultimi 20 anni che mi hanno portato in giro per il mondo. 40 sono stati i viaggi fatti e decine di migliaia i km percorsi con tante avventure e ricordi. Amici sparpagliati un pò ovunque e tanta disponibilità dalle persone che ho incontrato. Mi sono reso conto quante persone buone ci siano sulla terra, più erano povere e più mi hanno aiutato in maniera disinteressata. Ho lasciato un pò del mio cuore dappertutto ma soprattutto in Myanmar, una terra fantastica ora in mano ad un colpo di stato militare che ha limitato la libertà al popolo. Devo anche dire che, alla soglia dei 70 anni (fra pochi giorni), un pò la voglia di fare fatica in viaggi difficili si è attenuata, ma non la voglia di viaggiare. Ripenso alla mia giovinezza, quando seduto dietro casa guardavo i “lontani” Colli Euganei e mi chiedevo cosa ci fosse oltre quei colli che limitavano il mio orizzonte ripromettendomi che “da grande” l'avrei scoperto. La mia vita, la mia famiglia e soprattutto mia moglie Rosella non me lo hanno mai impedito. Un pò di voglia di viaggiare l’ho trasmessa poi a Laura, Marco e Davide. Ho voluto educarli all’avventura e a credere in sé stessi. Poi Laura ci ha lasciati ma Lei ha continuato ancora a viaggiare con me. Che dire…La Vita è comunque una cosa meravigliosa anche se il dolore e le avversità ogni tanto hanno la meglio su noi!
Ma il mio motto è sempre stato…Antonio pensa positivo!
Un caro saluto a tutti

10 ottobre.Kumamoto.Anche oggi il sole era dalla mia parte. Solita colazione giapponese con  i bastoncini che ogni tanto...
10/10/2024

10 ottobre.
Kumamoto.
Anche oggi il sole era dalla mia parte. Solita colazione giapponese con i bastoncini che ogni tanto mi scappavano dalle mani.
Esco dall’albergo e mi dirigo verso la piazza con il monumento che ricorda la bomba atomica. Si trova in un giardino dove c'è un monumento di un donna con un bimbo in braccio, una stele e quello che è rimasto di una chiesa che li si trovava. C'è anche una grande lastra in cui si legge cosa ha provocato l’esplosione. La città all’epoca aveva 240.000 abitanti , in un attimo sono morte 74.000 persone e sono rimaste ferite altre 74.000 ma non credo che siano poi sopravvissute tutte sapendo le ferite e i danni al DNA che una atomica produce. Nel raggio di 7 km quadrati tutto si è disintegrato. Fa ve**re i brividi pensare a persone come Putin o il f***e Kim Yong Un che minacciano di scatenare una guerra nucleare, per difendersi da chi o cosa poi!
Parto da Nagasaki con un pò di tristezza!
Prendo la strada per il nord che va a Shinabara dove prenderò il traghetto per kumamoto che è la destinazione di oggi. I primi 50 km si sviluppano su una serie di colline che comportano dei continui saliscendi, alcune pendenze arrivano al 10% e la gamba comincia a farmi sempre più male. Ho difficoltà a pedalare, il dolore mi toglie a poco a poco il piacere del viaggio. Per fortuna gli ultimi 40 km sono in riva al mare e quasi piatti. Arrivo a Shinabara alle 15,30 in tempo per il traghetto che parte alle 15,45. Faccio il biglietto e salgo. La traversata dura 45 minuti. Scendo dal traghetto e mi rimetto in bici, sono peggiorato, mi fa male pedalare anche in piano. Arrivo in città e trovo un albergo. Mi rimetto un pò in sesto dopo una doccia, guardo la tappa di domani : sarebbero 130 km con 1.700 metri di dislivello, oggi con 90 km e circa 1.000 metri di dislivello sono andato in sofferenza. Mi rendo conto che così non posso proseguire. Decido che la mia avventura finisce qui! Dovrò anticipare il rientro ed arrivare ad Osaka in qualche modo. Decido di chiamare Europassistance per capire se mi possono aiutare ad arrivare al porto di Peppu (a nord di Kumamoto) da cui posso prendere un traghetto per Osaka e poi anticipare il volo di rientro. L'esperienza mi ha insegnato che qualche volta i progetti non vanno sempre a buon fine!

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10/10/2024

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9 ottobre.Nagasaki.Stamattina un raggio di sole è entrato in stanza fra le fessure della tenda. Finalmente una bella gio...
09/10/2024

9 ottobre.
Nagasaki.
Stamattina un raggio di sole è entrato in stanza fra le fessure della tenda. Finalmente una bella giornata. Dopo la solita colazione a caffè e noodles salgo in bici e parto. Oggi il GPS mi serve poco, devo solo seguire prima la statale 202 e poi la 205 ben segnalate entrambi. Entrambi corrono su una valle in mezzo a colline coperte da una f***a vegetazione e
spesso in riva al mare. È tutto un susseguirsi di paesi, aree industriali e autosaloni. Non c'è una vera e propria ciclabile ma tanti pezzi di marciapiedi separati fra loro per cui per evitare il continuo su e giù preferisco pedalare sulla strada che ha un bordo abbastanza sicuro. Oggi la gamba mi faceva meno male di ieri e questo mi da fiducia per proseguire. Verso le 10 ha cominciato a fare caldo. Mi è ritornata l’abbronzatura da ciclista! Arrivo in periferia di Nagasaki ed il traffico aumenta ma pedalo sicuro tra le auto. I marciapiedi sono pieni di studenti che tornano a casa. La città ormai è rinata dopo la terribile bomba atomica che esplose il 9 agosto 1945 alle 11,02. Il mondo è sempre stato in balia della follia umana! Anche in questi giorni e anni ne abbiamo la prova! Uno squallido e sparuto gruppo di uomini, in nome di chi sa quali principi morali, politici e religiosi, semina morte e distruzione. Nagasaki di tutto questo ne è stato il frutto!..e domani è un altro giorno!

8 ottobre.Imari.Alle 6,30 mi sveglia l'annuncio dell'arrivo in porto a Fukuoka. Mi pare strano perché l'orario che pensa...
08/10/2024

8 ottobre.
Imari.
Alle 6,30 mi sveglia l'annuncio dell'arrivo in porto a Fukuoka. Mi pare strano perché l'orario che pensavo erano le 7.30. Mi alzo dal letto e guardo fuori dall'oblo e vedo la banchina. In effetti la nave era un pò che non dondolava più. Mi vesto da ciclista, sistemiamo le borse ed esco dalla cabina per andare sul ponte di uscita. Qui c'è parecchia gente che aspetta. Usciamo dopo mezz'ora, io riprendo la bici che avevo lasciata nel corridoio di entrata e ,seguendo il flusso delle persone, vado al controllo passaporti alla frontiera giapponese. Consegno il passaporto, mi prendono le impronte degli indici, mi fanno la foto e dopo aver timbrato il passaporto mi fanno entrare in Giappone. Subito dopo mi fermo un uomo che disinfetta i copertoni della bici, non ne capisco il senso, non credo siano meno contaminate delle suole delle scarpe. Finalmente “disinfettato” esco dallo stabile, cambio un pò di euro in yen.
Saluto un cicloviaggiatore coreano che avevo conosciuto in nave che andrà fino a Saporo nei prossimi due mesi e poi accento il GPS e salgo in bici. Il GPS ci mette molto per trovare la strada, poi capirò perché. Allora prendo il telefono, attivo map e imposto la destinazione di oggi. Attraverso un pò di Fukuoka e comincia a piovere. Mi fermo per indossare il completo Goretex e riparto. Passo vicino ad un ristorante che mostra foto di piatti da prima colazione ed entro. Sazio esco e vedo che il GPS ha trovato la strada, metto via il telefono e seguo le indicazioni del GPS. Faccio alcune strade secondarie che mi portano verso una collina e qui scopro che la traccia portava verso un sentiero sterrato chiuso. Faccio marcia indietro e ritiro fuori il telefono e ripristino la destinazione di Imari su strade normali. Comincia una lunga salita sotto la pioggia, la gamba comincia a farmi male. Fino in cima è stata una sofferenza, i farmaci non hanno avuto l’effetto sperato! Tengo duro. Poi per fortuna una lunga discesa mi porta in riva al mare che seguirò per molti km. Passo davanti a un ristorantino che mi ispira e decido di fermarmi a pranzare. Un bel piatto di riso e pollo mi ridà morale. La vegetazione lungo la strada è lussureggiante, ci sono dei veri e propri boschi di bambù che non avevo mai visto finora. La strada attraversa molti paesi con case, supermercati e un'infinita di saloni d’auto, così tanti non ne avevo mai visti. Smette di piovere per fortuna e c'è un bel vento a favore che mi spinge un pò e mi allevia il dolore. Finalmente arrivo a Imari , non vedevo l’ora. Mi fermo al primo albergo che trovo e dopo una doccia bollente mi butto a letto per riposare. Domani la destinazione è Nagazaki e deciderò cosa fare. Se il dolore dlla sciatalgia non passa devo buttare la spugna, così non posso continuare si perde la voglia di viaggiare!

....e la nave va!
07/10/2024

....e la nave va!

Indirizzo

Padua
35042

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